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Come rigenerare toner

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Dopo mesi di onorato utilizzo, il toner della tua stampante laser si è esaurito e, dopo aver guardato un po’ i prezzi dei consumabili di ricarica, ti sei accorto che essi sono aumentati in modo evidente. Per questo motivo, esortato anche da un amico esperto del settore, hai deciso di ricaricare da solo il toner della stampante.

Onde evitare errori dettati dalla tua inesperienza, prima di procedere, hai cercato informazioni sull’argomento in Rete, e così sei finito qui, sul mio sito Web. Come dici? Ho decisamente individuato la situazione in cui ti trovi? Benissimo, allora sappi che questo è proprio il posto giusto da cui iniziare! Nel corso di questa guida, infatti, ti spiegherò come rigenerare toner della stampante nel modo più sicuro possibile, elencandoti gli strumenti e tutte le precauzioni necessarie per riuscire nell’impresa.

Dunque, senza attendere un attimo in più, mettiti bello comodo e leggi con attenzione tutto quanto ho da spiegarti sull’argomento: sono sicuro che, al termine della lettura di questa guida, avrai ben chiare le idee sul da farsi e sarai in grado di decidere, in totale autonomia, se procedere con il _fai da te_ oppure percorrere strade alternative. Buona lettura e in bocca al lupo per tutto!

Indice

Informazioni preliminari

Come rigenerare toner

Prima di entrare nel vivo di questa guida, lascia che ti dia qualche indicazione in più in merito ai vantaggi, agli svantaggi e ai rischi che la procedura di ricarica del toner potrebbe comportare.

Per quanto riguarda l’esborso economico, optare per la ricarica fatta in casa di un consumabile toner esausto è sicuramente un’operazione più economica rispetto all’acquisto di un nuovo toner, soprattutto se originale.

La rigenerazione di un toner viene effettuata con l’ausilio di un apposito kit di ricarica, che deve essere di buona qualità, contenente tutto il necessario per rendere di nuovo funzionante il consumabile in questione: la polvere di stampa da inserire nel vassoio; le istruzioni per il ripristino del chip/ingranaggio di “validità” del consumabile; e, se previsto, un piccolo imbuto per facilitare il tutto.

D’altra parte, però, la rigenerazione del toner può essere cosa non semplicissima: se, come scoprirai tra breve, esistono dei consumabili dotati di un apposito sportellino (nel quale riversare la polverina) che rende facilmente accessibile il serbatoio dedicato, ci sono altri consumabili che non dispongono di alcun foro di uscita e che devono essere bucati manualmente. In casi come questo, è sufficiente un errore per rendere inutilizzabile l’intero consumabile di stampa e invalidare il risparmio ottenuto dall’acquisto del kit di ricarica.

Oltretutto, tieni ben presente che il toner è altamente tossico, pertanto non dovrebbe essere inalato né posto a diretto contatto con pelle, occhi o altri elementi del corpo umano: per questo motivo, assicurati di agire da un piano di lavoro adeguato per lo scopo, meglio ancora se all’esterno, poiché, con molta probabilità, dovrai svuotare il serbatoio dalla polvere d’inchiostro esausta.

Materiale occorrente

Come rigenerare toner

Per rigenerare il toner di un consumabile, è indicato procurarsi in anticipo tutto il materiale necessario, predisponendo un’apposita area di lavoro ottimale per lo scopo. Il mio consiglio, a tal proposito, è quello di agire su uno spazio rivestito di materiale plasticoalluminiopellicola, evitando stoffa e altri materiali con fibre (che potrebbero “assorbire” il toner), in un ambiente areato e spazioso o, meglio ancora, all’aperto.

Inoltre, tieni a portata di mano un paio di guanti monouso, in modo da proteggere la pelle dal contatto diretto con il pigmento di colore; una busta di plastica integra, nella quale riversare l’eventuale polvere d’inchiostro esausta; un cacciavite piatto; una lima rigida o un altro strumento con il quale sollevare, al bisogno, il tappo del serbatoio; del nastro adesivo, meglio se in teflon o altro materiale simil-stoffa con il quale sigillarlo dopo la ricarica e, ovviamente, il consumabile esausto.

Inoltre, devi avere a disposizione un apposito kit di ricarica toner compatibile con il tuo preciso modello di stampante, che contenga tutto il necessario per rigenerare lo stesso: la polvere d’inchiostro (soltanto nera, se disponi di una stampante laser monocromatica oppure CYMK, se invece possiedi una stampante laser a colori), il chip sostitutivo (oppure le istruzioni per ripristinare il chip di stampa già presente sul consumabile) e, se previsto, un piccolo imbuto atto a facilitare il travaso del colore. I kit di ricarica toner possono essere acquistati prevalentemente online.

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Come ricaricare toner

Come rigenerare toner

Fatte le dovute precisazioni e reperito il materiale necessario, è arrivato il momento di passare all’azione e di spiegarti, nel concreto, come rigenerare toner della stampante in tuo possesso.

È importante chiarire, fin da subito, che modalità di ricarica possono essere differenti e variano soprattutto in base alla marca e al modello del dispositivo di stampa: pertanto, i passaggi necessari per rigenerare toner Samsung potrebbero essere diversi da quelli impiegabili per rigenerare toner Oki che, a loro volta, potrebbero differire ancora dalle procedure previste per ricaricare toner Brotherricaricare toner HP.

Su alcuni toner, per esempio, è sufficiente individuare il tappo del serbatoio dell’unità: in casi del genere, dopo aver smontato l’unità consumabile dalla stampante e facendo attenzione a non scollegare il rullo nero (in gergo, PCR), ossia il dispositivo che si occupa di spargere la polvere del toner sul foglio, ruota il consumabile per individuare il tappo del serbatoio toner (che, su alcuni consumabili, potrebbe essere protetto da uno sportellino metallico tenuto fermo da alcune viti).

Quando l’hai trovato, metti la “cartuccia” in posizione verticale e, aiutandoti con un cacciavite piatto, con una lima rigida o con altri strumenti adatti allo scopo, solleva il tappo con delicatezza.

Effettuata questa operazione, spostati in un luogo aperto, circonda la parte del consumabile che contiene il serbatoio (ora aperto) con una busta di plastica e capovolgi il consumabile, in modo da riversare la polvere di stampa nella bustina stessa, evitando di disperderla nell’ambiente oppure di respirarla.

Fatta questa operazione, sigilla la busta (ricorda di smaltirla correttamente), riversa il nuovo toner all’interno del serbatoio mediante il foro esposto in precedenza e, quando hai finito, rimetti il tappo al suo posto, esercitando una discreta pressione affinché questo si incastri alla perfezione. Se necessario, sigilla il tutto con un po’ di nastro sigillante (come quello di teflon solitamente usato per i tubi) per aumentarne la tenuta.

Se possiedi una stampante laser a colori, devi ripetere gli stessi passaggi, oltre che per il serbatoio del nero, anche per i serbatoi del blu (lettera C, come “cyan”), del rosso (lettera M, come “magenta”) e del giallo (lettera Y, come “yellow”).

Conclusa la fase di ricarica, devi procedere con il ripristino dell’ingranaggio d’uso del toner, altrimenti la stampante non lo riconoscerà. Sfortunatamente, non posso guidarti nei dettagli di questa operazione, in quanto ciascun consumabile ha un meccanismo a sé.

In linea del tutto generale, ciò che devi fare è svitare le viti che fissano la puleggia sotto la quale risiede l’ingranaggio d’uso, rimuoverla e, una volta esposto il meccanismo, effettuare un movimento circolare per riportare la molla in posizione corretta. In genere, la posizione precisa dell’ingranaggio di stampa e le modalità con cui ripristinarlo sono indicate nel manuale d’uso annesso al kit di ricarica del toner in tuo possesso.

Per concludere, avvita nuovamente la puleggia rimossa in precedenza e posiziona nuovamente il consumabile nella stampante, che dovrebbe a questo punto riconoscerlo.

Su alcune stampanti, il procedimento è reso ancora più semplice grazie alla presenza di un tubo per il toner, che va a sostituire l’apposita cartuccia: in questo caso, è sufficiente aprire il tappo/sportellino che si trova sul tubo, girandone l’estremità, per svuotare l’inchiostro esausto e versare allo stesso modo il nuovo toner. Non dimenticare di chiudere lo sportellino al termine di questi passaggi!

Le cose, però, potrebbero non essere sempre “rose e fiori”: su alcuni dispositivi di stampa, la procedura di ricarica del toner si complica notevolmente, in quanto il consumabile potrebbe non essere dotato di tappi esterni per l’accesso “diretto” al serbatoio. In questo caso, bisogna individuare i fori esatti in contatto con lo stesso, rimuovere le saldature presenti e, letteralmente, “bucare” il consumabile, in modo da poter svuotare l’inchiostro esausto e inserire quello nuovo tramite il foro realizzato.

Al termine dell’operazione, bisogna sigillare il foro con del nastro adesivo o del teflon oppure saldarlo, per poi sostituire il vecchio chip di stampa con un nuovo chip solitamente incluso nel kit di ricarica: senza questa operazione, il consumabile non verrà riconosciuto dal dispositivo.

In casi come questo, sono richieste una mano esperta e una certa dimestichezza con l’argomento: se ti trovi faccia a faccia con un toner “difficile” di questo tipo, il mio consiglio è di lasciar perdere la ricarica fai-da-te e di valutare l’acquisto di un toner rigenerato, adatto al modello di stampante in tuo possesso, meno economico di una ricarica casalinga ma sicuramente più semplice da gestire e più conveniente di un consumabile originale.

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Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.