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Come sapere se la TV è da cambiare

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Da tempo, ormai, si sente parlare di nuovo digitale terrestre e di tecnologie come il DVB-T2. Le voci al riguardo sono inevitabilmente giunte anche alle tue orecchie, ma non sei riuscito a capire granché del passaggio al nuovo standard di trasmissione del segnale digitale terrestre.

Ecco dunque che, preso dall’ansia, hai iniziato a scrutare la tua TV con sospetto: non ricordi quando l’hai acquistata ma, a occhio e croce, l’apparecchio si direbbe piuttosto “attempato”, motivo per il quale nutri forti dubbi sul fatto che lo stesso possa continuare a permetterti di goderti i tuoi programmi televisivi preferiti senza problemi di sorta una volta avvenuto il cosiddetto switch-off (cioè il passaggio definitivo al nuovo standard di trasmissione del digitale terrestre).

Come dici? Vuoi sostituire immediatamente la TV? Fermo lì! Avrebbe poco senso prendere quest’iniziativa sulla base di semplici supposizioni. Ti consiglio di accertarti prima che il tuo apparecchio sia effettivamente incompatibile con il nuovo standard di trasmissione. Se non hai la più pallida idea di cosa sia necessario per effettuare questa verifica, non preoccuparti: nelle prossime righe trovi spiegato per filo e per segno come sapere se la TV è da cambiare. Inoltre, ti fornirò alcune informazioni generali sul passaggio al nuovo standard DVB-T2 e sulle possibili soluzioni da adottare per usufruirne (a parte cambiare televisore). Buona lettura!

Indice

Informazioni preliminari

DVB-T2 logo

Cominciamo dalle basi, dunque dalla tanto chiacchierata sigla DVB-T2. L’acronimo con il quale viene indicato il nuovo standard di trasmissione del segnale digitale terrestre sta per Digital Video Broadcasting — Second Generation Terrestrial. Questo formato di trasmissione va a sostituire il vecchio standard DVB-T che è in vigore in Italia dal 2008. Con questo acronimo stabilito dal consorzio europeo DVB viene indicato il segnale audio e video compresso e veicolato da onde con una determinata banda di frequenza che rende possibile la trasmissione dei canali televisivi delle varie emittenti.

Oltre che con lo standard DVB-T2, le TV e i decoder, per poter ricevere e visualizzare il segnale emesso dalle antenne e i ripetitori in una determinata area, a partire dalle date in cui ti parlerò più avanti, dovranno anche essere compatibili con il formato di compressione video HEVC (H.265) Main10 (ossia a 10 bit, lo standard di codifica massimo di qualità trasmissiva). Quest’ultimo rende possibile la ricezione di segnale video con risoluzione massima di 8192×4320 pixel (8K).

Perché si è reso necessario, dunque, il passaggio al DVB-T2 HEVC Main10? In primis per il miglioramento della qualità della trasmissione audio e video implicata dallo stesso. Il nuovo standard di trasmissione digitale terrestre, infatti, garantisce un considerevole aumento della capacità trasmissiva (fino al 50% in più rispetto al DVB-T a parità di banda). In questo modo, sarà possibile vedere canali trasmessi con la risoluzione massima 3840×2160 (Ultra HD 4K).

Il secondo motivo per il quale si è scelto di optare per il passaggio al nuovo standard è inerente alla frequenza di trasmissione del DVB-T. Quest’ultimo, infatti, sfrutta le bande di frequenza comprese tra i 694 e i 790 MHz, lo stesso intervallo impiegato dalla rete dati telefonica 5G, ossia la nuova tipologia di connettività che si trova prendendo il posto della connessione 4G. Per evitare interferenze, dunque, queste bande di frequenza saranno destinate, in futuro, interamente al 5G.

5G Logo

A questo punto, ti starai chiedendo quando avverrà il “grande” passaggio, vero? Ti rispondo sùbito: a partire dal 20 ottobre 2021 le emittenti nazionali trasmetteranno con il formato di codifica MPEG-4. Verrà, dunque, accantonato il vecchio formato MPEG-2 e ciò, dunque, implica il fatto che le TV potranno visualizzare soltanto i canali in alta definizione. Vuoi fare una prima verifica per vedere se il tuo apparecchio è in grado di ricevere questo tipo di canali?

Non devi fare altro che digitare 501 sul telecomando: dovresti, in questo modo, poter visualizzare Rai 1 HD. Andando poi avanti (digitando, dunque, 502, 503 e così via) dovresti poter visualizzare altri canali che riportano la dicitura HD (ossia High Definition) nel nome.

Pertanto, se a partire dal 20 ottobre 2021 la tua TV, o il decoder che hai abbinato a quest’ultima, non dovessero essere in grado di decodificare tali canali (anche dopo aver effettuato la sintonizzazione automatica e manuale), sarai necessariamente costretto alla sostituzione di almeno uno di essi (nel caso tu abbia una TV sprovvista di decoder, piuttosto che “rimpiazzarla” con una nuova, puoi optare per abbinare ad essa un decoder compatibile con lo standard DVB-T2 HEVC Main10; ti fornirò informazioni più specifiche al riguardo all’ultimo capitolo della guida).

Per quanto riguarda le emittenti locali, potranno passare allo standard di codifica MPEG-4 dopo il 20 ottobre. Successivamente alla data suddetta avverrà il passaggio della trasmissione del digitale terrestre al nuovo standard DVB-T2 HEVC Main10 (switch off). Il Governo ha deciso di organizzare questa fase scaglionandola, ovvero suddividendo le regioni italiane in cinque Aree, per ognuna delle quali il passaggio avverrà a partire da una specifica data. Qui di seguito trovi il “calendario” dello switch off previsto dal MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico).

  • Area 1A (Sardegna) – lo switch off avverrà tra il 15 novembre 2021 e il 18 dicembre 2021;
  • Area 2 (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne le province di Mantova, Piacenza, Trento e Bolzano) – lo switch off avverrà tra il 3 gennaio 2022 e il 15 marzo 2022;
  • Area 3 (Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna tranne la provincia di Piacenza) – lo switch off avverrà tra il 3 gennaio 2022 e il 15 marzo 2022;
  • Area 4 (Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abbruzzo, Molise, Marche) – lo switch off avverrà tra il 1° marzo 2022 e il 15 maggio 2022;
  • Area 1B (Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania) – lo switch off avverrà tra il 1° maggio 2022 e il 30 giugno 2022.

Aree switch off

A partire dal 2023, dunque, il DVB-T dovrebbe venire del tutto “accantonato” a favore del DVB-T2. Per ulteriori dettagli al riguardo ti suggerisco di dare un’occhiata al sito Web del MiSE. Nel periodo in cui lo switch off avverrà nella tua regione, fondamentalmente, non ti sarà richiesta alcuna iniziativa e non dovrai agire in alcun modo. Potresti soltanto, in caso di problemi di visione dei canali, provare a effettuare la risintonizzazione di questi ultimi (processi che molte TV e decoder effettuano comunque in automatico durante la notte).

Inoltre, se la tua abitazione fa parte di un condominio e, confrontandoti con gli altri condomini, doveste riscontrare problemi di ricezione generalizzati, potrebbe essere necessario l’intervento di un tecnico antennista che provveda alla riconfigurazione dell’impianto dell’antenna.

Come capire se la TV è da cambiare

TV

Veniamo ora al cuore dell’argomento di questa guida, ossia come sapere se la TV è da cambiare. Innanzitutto, l’operazione più scontata (ma al contempo efficace) che puoi effettuare è quella di controllare attentamente la scatola e la manualistica della tua TV. Per quanto riguarda la confezione, solitamente, le specifiche tecniche sono riportate sul retro o su uno dei lati della scatola (incluso quello superiore).

Verifica, dunque, se dovesse essere menzionato lo standard di trasmissione DVB-T2 HEVC Main10 (o DVB-T2 H.265 Main10/10 bit). Qualora sulla confezione o sulla manualistica del tuo apparecchio, al posto della dicitura suddetta, sia riportata la specifica DVB-T, sfortunatamente, la TV non è compatibile con il nuovo standard di trasmissione e ciò ha come conseguenza diretta il fatto che dovrai sostituirla o collegare ad essa uno dei decoder che ti consiglierò più avanti.

Oltre alle diciture succitate, controlla anche se sulla scatola o sul libretto delle istruzioni siano presenti i bollini lativù o lativù 4K: anche questi ultimi, infatti, sono indici della compatibilità con il nuovo standard di trasmissione. Qualora i bollini dovessero essere presenti, in futuro, potrai continuare a guardare i canali del digitale terrestre senza alcun problema (per l’elenco completo degli apparecchi che riportano i bollini lativù e lativù 4K ti rimando a questa pagina: per vedere la lista dei modelli clicca sul pulsante Lista dei TV certificati (in fondo).

Lativù logo

Ad ogni modo, ti faccio presente che a partire già dal 22 dicembre 2018 il Governo ha imposto la vendita di televisori in grado di ricevere e decodificare il segnale DVB-T2 HEVC Main10 (o di televisori necessariamente abbinati a decoder DVB-T2 HEVC Main10). Pertanto, se hai acquistato in Italia la TV che utilizzi al momento dopo la data menzionata poc’anzi, verosimilmente, non sarà necessario sostituire la stessa.

Come dici? Non hai la più pallida idea di quando sia stata acquistata la tua TV e, come se non bastasse, della scatola e della manualistica ad essa relative non è rimasta neanche l’ombra? Non disperare: in tal caso, puoi sempre e comunque effettuare una ricerca su Google digitando nel motore di ricerca [nome modello e marca TV] specifiche o [nome modello e marca TV] DVB-T2 HEVC Main10.

Dovresti, in questo modo, poter visualizzare la pagina ufficiale del prodotto che utilizzi o i siti delle catene di vendita che vendono quest’ultimo. Visualizzando le pagine in questione e controllando la voce Specifiche o la voce Caratteristiche tecniche, dovresti trovare il riferimento allo standard di trasmissione del digitale terrestre (alla voce Sintonizzazione o Trasmissione/Ricezione).

Infine, un’ulteriore verifica che puoi effettuare, è quella di provare a visualizzare i due canali test Rai e Mediaset; in questo modo dovresti avere la certezza che il tuo apparecchio sia compatibile o meno con il nuovo standard. Per fare questo, ti basta digitare 100 o 200 sul telecomando. Se visualizzi senza problemi delle schermate statiche su cui è riportata la dicitura Test HEVC Main10, allora la tua TV è perfettamente in grado di ricevere i canali trasmessi con il nuovo digitale terrestre.

Test HEVC Main10

Quando digiti 100 o 200 sul telecomando della tua TV non appare alcun canale? In tal caso, prova a effettuare una risintonizzazione del tuo apparecchio. Infine, nel caso in cui dovessi visualizzare delle schermate nere al posto di quelle di cui ti ho parlato prima, purtroppo, la TV o il decoder collegato ad essa non possono ricevere il nuovo segnale digitale terrestre (per altri dettagli su queste procedure consulta il mio tutorial su come capire se la TV supporta il DVB-T2). Come rimediare? Procedi con il prossimo capitolo di questa guida per saperlo.

Come cambiare TV

Xiaomi Mi Smart TV

La “peggiore” delle ipotesi si è verificata: dopo aver letto quanto ti ho spiegato finora, sei ormai certo che la tua TV, o il decoder che hai abbinato ad essa, vadano sostituiti. Immagino che la prospettiva possa non suonarti esaltante, ma ritengo sia doveroso fornirti proprio ora un’importante informazione: il Ministero dello Sviluppo Economico ha previsto due differenti tipi di agevolazioni per l’acquisto di televisori e decoder compatibili con lo standard DVB-T2 HEVC Main10.

Il primo bonus, detto Bonus TV – Decoder ed entrato in vigore con la legge di Bilancio 2019, è rivolto alle famiglie residenti in Italia con ISEE massimo di 20.000 euro. L’incentivo consiste in uno sconto di 50 euro ed è richiedibile da un solo membro di una famiglia per l’acquisto di un solo apparecchio TV o un decoder tra quelli che trovi in questa pagina.

Il secondo bonus, noto come Bonus rottamazione TV, può essere richiesto da tutti i cittadini residenti in Italia senza limiti di ISEE. L’agevolazione consiste in uno sconto del 20% (fino a un massimo di 100 euro) sul costo di un nuovo televisore. Per accedere a questo bonus è necessario, inoltre, aver pagato regolarmente il canone Rai e “rottamare” un televisore acquistato prima del 22 dicembre 2018.

I bonus suddetti sono cumulabili e validi fino al 12 novembre 2022 o fino all’esaurimento delle risorse stanziate. Per saperne di più sulle agevolazioni previste dal MiSE per l’acquisto di TV o decoder non esitare a dare uno sguardo al mio tutorial su come richiedere il bonus TV.

La scelta di una nuova TV può essere molto impegnativa dato che, oltre alla compatibilità con lo standard di trasmissione del nuovo digitale terrestre visto finora, vanno considerati anche altri fattori come la risoluzione (Full HD, Ultra HD 4K, ecc.), il tipo di pannello installato (LCD, LED, OLED, ecc.), la presenza di funzioni smart (possibilità di connessione a Internet, presenza di uno store virtuale con app installabili ecc.) e molto altro ancora.

Per “facilitarti” la scelta non posso che consigliarti la lettura delle mie guide sui migliori televisori e sui migliori televisori 4K (dai anche un’occhiata ai modelli che ti mostro nei box proprio qui in basso).

Come dici? Sei molto affezionato al tuo televisore e, pertanto, per continuare a utilizzarlo in futuro preferiresti semplicemente collegargli un decoder compatibile con il nuovo digitale terrestre? Benissimo! In tal caso dovrai tenere in considerazione vari aspetti (oltre allo standard DVB-T2 HEVC Main10). I decoder, infatti, possono essere collegati alla TV tramite presa cavo HDMI o SCART (quest’ultimo tipo di connessione è quello utilizzato dai televisori particolarmente datati).

Inoltre, diversi decoder ti offrono la possibilità di connetterti a Internet, registrare trasmissioni e film, riprodurre contenuti multimediali memorizzati su supporti USB e altro ancora con prezzi che variano, in genere, tra i 20 e i 60 euro a seconda della tipologia di specifiche e degli ingressi per le connessioni.

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Per saperne di più ti consiglio questo tutorial sui migliori decoder digitale terrestre.

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Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.