Questo sito contribuisce alla audience di Il Messaggero
Scopri le migliori offerte sul canale Telegram ufficiale. Guarda su Telegram

Come funziona un condizionatore portatile

di

Ti hanno sempre incuriosito ma non avendone mai avuto uno a disposizione vorresti, anzitutto, capirne le dinamiche di funzionamento in modo da stabilire se fanno davvero al caso tuo. A cosa mi riferisco? Ai condizionatori portatili!

Nel corso di questo tutorial ti spiegherò per filo e per segno i vari meccanismi di funzionamento e le caratteristiche di questi pratici dispositivi; andando a distinguerli in unità senza tubo di scarico e con tubo.

Vedremo i vari punti di forza di ogni tipologia, così che potrai scegliere quella più adatta alle tue esigenze. Sei pronto, allora, a scoprire come funziona un condizionatore portatile? Sì? Ottimo! Non mi resta altro, dunque, che augurarti una buona lettura!

Indice

Come funzionano i condizionatori portatili senza tubo

Iniziamo col parlare dei condizionatori portatili privi di tubo di sfogo dell'aria calda; quest'ultima è, chiaramente, la tipologia di condizionatore portatile più comoda da utilizzare e, in molti casi, questi dispositivi possono essere acquistati anche a prezzi piuttosto contenuti, sapendo però che sono adatti solo ad ambienti piccoli e che in alcuni casi sono piuttosto rumorosi. Ecco tutti i dettagli.

Meccanismo di funzionamento

Condizionatore portatile

Come funziona un condizionatore portatile che è privo di tubo di scarico dell'aria calda? Beh, in maniera piuttosto semplice. Tutto si basa sull'acqua a bassa temperatura contenuta nel serbatoio di questi apparecchi: la stessa passa dallo stato liquido a quello gassoso in fase di evaporazione, a seguito dell'esposizione all'energia termica dell'ambiente circostante. In pratica umidificano l'aria mentre la raffreddano.

Tale dinamica si verifica in modo tanto più rapido quanto più è alta la temperatura di quest'ultimo. Le molecole d'acqua, dopo aver rotto i legami con quelle adiacenti in seguito all'innalzamento della temperatura, si disperdono nell'ambiente in forma di vapore acqueo. Mentre avviene tale fenomeno di evaporazione, viene assorbita energia termica dall'ambiente circostante e ciò, dunque, causa il raffreddamento dello stesso.

Proprio per questa ragione i condizionatori portatili senza tubo possono essere considerati come dei “raffrescatori evaporativi” (con effetto umidificante) o anche come delle versioni più “avanzata” dei semplici ventilatori: l'acqua che evapora, infatti, viene diffusa nell'ambiente dalle ventole contenuto nel corpo del condizionatore portatile.

Da quanto detto finora si evince, evidentemente, che l'abbassamento di temperatura ottenuto con questi apparecchi è più limitato rispetto a quello dei condizionatori con tubo (che assorbono l'aria calda in un ambiente e la emettono all'esterno dello stesso) e, in modo particolare, rispetto ai condizionatori standard (muniti di split) che diffondono nell'aria gas refrigeranti.

I condizionatori portatili senza tubo sono quindi indicati per ambienti caratterizzati da caldo secco (ossia privo di umidità) e piuttosto piccoli (es. tra i 10 e i 15 m2). Per i modelli “da tavolo”, ossia quelli più piccoli, con altezza e larghezza di poche decine di cm, l'effetto raffrescante è percepibile soltanto stando in prossimità degli stessi, mentre i modelli più grandi riescono a raffreddare moderatamente l'intero ambiente (non più di circa 20 m2).

Il grosso vantaggio di questi dispositivi è che per funzionare necessitano, in media, dai 60 agli 80 W (watt) e i modelli “da tavolo” consumano in media 10 W. Insomma, si tratta di dispositivi decisamente meno energivori rispetto alle controparti menzionate in precedenza.

Serbatoio dell'acqua

Serbatoio condizionatore

Come detto già, i condizionatori portatili senza tubo, includono un serbatoio per l'acqua che va puntualmente ricaricato. Dopo un certo numero di ore di utilizzo, infatti, quest'ultimo viene prosciugato. Solitamente, per avere una stima, 5 litri di acqua vengono consumati in circa 4 ore e mezza di utilizzo in un ambiente con temperatura di 30°C circa.

Sul mercato, la maggior parte dei modelli disponibili, è dotata di un recipiente interno da 5 o 10 litri. Chiaramente, più è capiente quest'ultimo e maggiori sarà la durata dell'autonomia dell'apparecchio. Molti dispositivi includono anche un piccolo e pratico “oblò” per monitorare il livello dell'acqua disponibile. Alcuni condizionatori portatili senza tubo, tuttavia, non dispongono di serbatoi estraibili e ciò è certamente più scomodo nell'utilizzo quotidiano, specie se la capienza degli stessi è limitata e sono quindi necessarie frequenti ricariche.

Siberini

Siberini

L'acqua contenuta nel recipiente interno dei condizionatori portatili senza tubo è mantenuta a temperature basse dai siberini (o piastre eutettiche) che sono inclusi nei serbatoi dei condizionatori stessi. Questi piccoli contenitori di plastica (solitamente lunghi circa 15 cm) hanno al loro interno dell'acqua congelata (o altre miscele).

Quando utilizzati, a seconda della temperatura dell'acqua nel quale sono immersi (e, conseguentemente, dell'ambiente circostante), il contenuto dei siberini si scongela in un certo numero di ore e, pertanto, prima di poter essere nuovamente utilizzati, essi vanno tenuti in un congelatore fino a quando la miscela all'interno dei recipienti non risulta nuovamente congelata.

Quando immersi nell'acqua del recipiente del condizionatori, i siberini assorbono per diverse ore il calore di quest'ultima, fino a quando non arrivano a temperatura ambiente. Cosa succede una volta che i siberini e l'acqua del serbatoio hanno raggiunto la temperatura ambiente? Semplice: nella maggior parte dei casi il dispositivo resterà in funzione e si comporterà come un semplice ventilatore. Altri modelli, invece, potrebbero del tutto cessare di emettere aria.

Umidificazione e ionizzazione

Condizionatore portatile

Si è detto che i condizionatori portatili senza tubo agiscono, di solito, come umidificatori d'aria. C'è da aggiungere, tuttavia, che alcuni modelli sono anche in grado di deumidificare l'ambiente. In questo modo, il dispositivo assorbe le molecole d'acqua presenti in forma gassosa (vapore acqueo) nella stanza in cui è posto il dispositivo e nell'aria, pertanto, aumenta la percentuale di ossigeno. Ciò è particolarmente utile negli ambienti in cui sulle pareti tende a formarsi muffa, come nelle abitazioni molto datate con pareti spesse.

Altresì, alcuni condizionatori portatili senza tubo offrono anche la possibilità di ionizzare l'ambiente di utilizzo. In sintesi, in questo modo vengono emessi ioni dall'apparecchio, ovvero particelle che, in questo caso, hanno una carica elettrica negativa. Mediante quest'ultima, tali particelle emesse nell'aria attraggono quelle caricate positivamente e ciò causa la caduta a terra delle stesse. In questo modo, le molecole inquinanti cessano di muoversi nell'aria dell'ambiente e l'aria all'interno dello stesso risulta più salubre e “leggera”.

Insomma: con questo genere di apparecchi le superfici presenti nell'ambiente di utilizzo degli stessi andranno pulite con regolarità ma, se quest'ultimo tende spesso a riempirsi di fumo e polveri di vario genere, ricorrere alla ionizzazione potrebbe rivelarsi una scelta vincente.

Come funzionano i condizionatori portatili con tubo

Vediamo, a questo punto, come funzionano i condizionatori portatili muniti di tubo di scarico. Anche in questo caso avremo modo di analizzare sia le meccaniche di azione degli stessi che le relative caratteristiche peculiari. Trovi spiegato tutto nei prossimi capitoli.

Meccanismo di funzionamento

Tubo condizionatore portatile

I condizionatori con tubo (detti anche climatizzatori) devono, in primis, aspirare l'aria contenuta nell'ambiente in cui sono posizionati e fanno ciò mediante una o più ventole incluse negli stessi. L'aria assorbita viene fatta passare in un evaporatore che contiene gas refrigerante in grado di comprimersi e decomprimersi. A contatto con l'aria calda, tale gas tende a decomprimersi e a generare il freddo che viene emesso poi dall'apparecchio.

Il calore generato in fase di compressione viene poi espulso, da una seconda ventola, attraverso il tubo di scarico posto sul retro o a un lato dell'apparecchio. Il tubo va necessariamente collegato a un'imboccatura apposita predisposta su una finestra o su un muro. Alcuni condizionatori portatili con tubo sono anche in grado di condensare le molecole d'acqua contenuto nell'ambiente di utilizzo (effetto deumidificante).

Tale operazione avviene, chiaramente, quando l'aria nella stanza in cui è posizionato l'apparecchio viene aspirata. L'acqua condensata viene poi raccolta in un recipiente interno al dispositivo. Alcuni modelli, invece, scaricano il vapore acqueo aspirato direttamente dal tubo di sfogo. In fase di utilizzo, l'utente può scegliere una temperatura da raggiungere e, fino a quando questa non viene raggiunta, il condizionatore portatile continua il suo ciclo di aspirazione, raffreddamento ed espulsione dell'aria.

Per far si che tutto funzioni a dovere, l'ambiente di utilizzo va opportunamente isolato: porre il tubo di scarico tra due ante semplicemente “accostate” di una finestra non porterà a risultati soddisfacenti. Date queste premesse è chiaro, dunque, che i condizionatori portatili sono molto meno maneggevoli e “portatili” rispetto alle controparti sprovviste di tubo. I consumi, poi, sono più elevati: in media tra i 1.000 e i 2.000 W.

L'altra faccia della medaglia? Si tratta di dispositivi in grado di raffreddare in modo molto più efficace un ambiente rispetto ai “raffreddatori evaporativi”. Di questo ne parlerò in dettaglio nel prossimo capitolo.

Potenza

Condizionatore portatile

La potenza di un condizionatore portatile munito di tubo è un criterio fondamentale da tenere in considerazione quando si sceglie uno di questi dispositivi e la stessa va valutata in relazione all'utilizzo che si intende fare del dispositivo. Più è alto il valore relativo ai BTU/h (British Termal Unit per Hour) e più l'apparecchio riuscirà a raffreddare la temperatura dell'ambiente di utilizzo in modo efficace in un dato lasso di tempo. Per un ambiente di circa 20 m2 sarà sufficiente un modello da circa 7.000 BTU.

Puoi affidarti a un semplice calcolo approssimativo per individuare il modello più adatto alle tue necessità in base alla potenza. In linea di massima, ti è sufficiente moltiplicare i metri quadrati dell'ambiente nel quale vuoi posizionare il dispositivo per il valore 350. Ad esempio, se il tuo intento è quello di raffreddare una stanza appartamento di 15 m2, moltiplicando 15 x 350 otterrai 5.250. Per le tue esigenze, dunque, hai bisogno di un condizionatore da 5.250 BTU.

Dato che, come detto, il calcolo in questione è decisamente approssimativo, la scelta dovrebbe comunque ricadere su un modello leggermente più potente di quello suggerito dalla stima in oggetto; anche perché, ad esempio, l'isolamento termico dell'ambiente non è ottimale o sono presenti in esso varie fonti di calore.

Oltre alla potenza, va poi valutata la portata d'aria dell'apparecchio, ossia quanta aria passa attraverso di esso nel ciclo spiegato nel capitolo precedente. Tale valore è misurato in m³/min, ossia metri cubi al minuto o in CFM, ovvero piedi cubi al minuto. Più è alto questo valore e minore sarà il tempo richiesto dal dispositivo per portare l'ambiente alla temperatura impostata.

Riscaldamento dell'ambiente

Condizionatore portatile con tubo

Alcuni modelli di condizionatori portatili dotati di tubo di scarico possono perfino riscaldare l'ambiente, emettendo aria a elevate temperature. Mediante il passaggio della corrente elettrica, un dispositivo apposito (solitamente una resistenza) interno all'apparecchio, aumenta sensibilmente la propria temperatura.

L'aria dell'ambiente viene quindi aspirata dalla ventola del condizionatore e fatta passare attraverso la resistenza o il dispositivo suddetto; successivamente, l'aria scaldata in questo modo viene espulsa dal condizionatore mediante il tubo di scarico (che in questo caso va posto all'interno dell'ambiente) o da un'apposita uscita.

Il termostato integrato nel condizionatore misura la temperatura dell'ambiente e, fino a quando quest'ultima non raggiunge il livello desiderato, l'apparecchio continuerà a restare in funzione. Successivamente, una volta ottenuta la temperatura impostata, il condizionatore tornerà in funzione appena la stessa si abbasserà.

Chiaramente, i risultati saranno in genere piuttosto modesti e non paragonabili a sistemi di riscaldamento specifici come i radiatori ad acqua calda o le stufe a pellet (oltre al fatto che i consumi di elettricità saranno decisamente alti). Si tratta, comunque, di una soluzione valida quando la temperatura di un ambiente non è bassa al punto di dover ricorrere ai sistemi appena menzionati o quando non si ha il permesso di utilizzare gli stessi sistemi in determinati orari.

Classe energetica

Classi energetiche

Dati i consumi, in media, non propriamente esigui dei condizionatori portatili con tubo, va considerata anche la classe energetica degli stessi. Quest'ultima, rappresenta un metro di riferimento che permette di valutare l'efficienza di questi apparecchi, ossia in quale grado essi riescono a “convertire” in BTU/h l'energia elettrica assorbita, necessaria al fine di alimentarli. Proprio da questa premessa, consegue che, a parità di potenza, due condizionatori portatili con tubo appartenenti a classi energetiche differenti hanno consumi diversi.

La “scala” va dalla classe A, per gli apparecchi più efficienti in assoluto, alla classe G, per quelli che sprecano più energia (per vecchie classificazioni potresti trovare invece varie classi A con uno o vari simboli “+” accanto; quelli con il maggior numero di “+” sono quelli più parsimoniosi nel consumo energetico). Non si tratta di sigle e nomenclature fine a se stesse: un dispositivo di classe energetica A può consumare tra il 50 e l'80% in meno rispetto a una controparte di classe G.

Molti condizionatori portatili con tubo attualmente disponibili sul mercato hanno classe energetica A (con consumi medi di 1.000 w per ora di utilizzo). Chiaramente, i costi dei modelli più efficienti tendono a essere maggiori rispetto a quelli che lo sono in maniera minore; a lungo termine, tuttavia, l'investimento comportato in fase di acquisto fa la differenza.

Condizionatori portatili senza e con tubo: differenze

Condizionatore portatile

Insomma, da quanto visto finora, emergono in modo evidente le differenze tra gli apparecchi che abbiamo esaminato: da una parte, i condizionatori portatili senza tubo (o raffreddatori evaporativi) rappresentano la scelta ideale per mantenere limitati i costi in bolletta, se si intende raffreddare moderatamente ambienti di dimensioni ridotte e se si ha la necessità di rinfrescare varie stanze differenti con una certa regolarità.

Va, tuttavia, certamente tenuto presente anche, di contro, il fatto che essi necessitano di continuo interventi di manutenzione per il regolare utilizzo (ricarica del serbatoio e congelamento dei siberini). Dall'altra parte, i condizionatori portatili con tubo sono, di fatto, poco “portatili”, costano di più rispetto ai raffreddatori evaporativi (sia in termini di spesa per l'acquisto che in termini di consumi) e necessitano di adeguata predisposizione per il tubo di scarico. In definitiva, ad ogni modo, essi rappresentano la scelta ideale per raffreddare in modo sensibile ambienti anche di metrature più generose rispetto alle controparti sprovviste di tubo.

Se sei interessato ad approfondire ulteriormente quanto visto in questo articolo e a scoprire qualche suggerimento di acquisto specifico, ti consiglio di leggere le mie guide sui migliori condizionatori portatili, sui migliori condizionatori portatili senza tubo e sui migliori condizionatori.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.