HarmonyOS: cos’è e come funziona
La voglia di innovare non è mai mancata a Huawei, e anche nei momenti più “turbolenti”, l’azienda di Shenzen ha sempre trovato il modo di lanciare soluzioni innovative in grado di sorprendere i suoi utenti. Ecco dunque arrivare l’annuncio del lancio di HarmonyOS NEXT, un sistema operativo tutto nuovo che si pone come obiettivo quello di unificare l’esperienza tra tutti i dispositivi — smartphone, tablet, ma anche smartwatch, monitor e perfino elettrodomestici — consentendo a questi ultimi di interagire tra di loro in maniera naturale, parlando la stessa “lingua”.
Senza scendere troppo nel tecnico, possiamo dire che HarmonyOS è un sistema operativo che si adatta in maniera intelligente al dispositivo su cui viene eseguito, garantendo un’esperienza unificata e senza interruzioni in cui l’utente può interagire con tutti i suoi device liberamente, passando le informazioni da una parte all’altra con naturalezza. Se ti stai domandando cos’è e come funziona HarmonyOS, però, probabilmente sei alla ricerca di maggiori informazioni anche sui dispositivi attualmente compatibili acquistabili in Italia e sulle potenzialità future del progetto.
È proprio per saperne di più sullo stato attuale del progetto e su quanto si prevede accada in futuro in casa Huawei che sei giunto fin qui, vero? Allora continua a leggere: di seguito trovi maggiori informazioni sul sistema operativo in questione, le relative funzioni e alcuni dispositivi a cui puoi dare un’occhiata se sei interessato a questa tipologia di soluzione. Detto questo, a me non resta altro da fare, se non augurarti buona lettura!
Indice
- Cos'è HarmonyOS e quali sono le basi del progetto NEXT
- Come funziona HarmonyOS
- Dispositivi compatibili con HarmonyOS
Cos’è HarmonyOS e quali sono le basi del progetto NEXT

Non è un caso che in molti si siano chiesti cos’è e come funziona HarmonyOS nel corso degli ultimi anni, in seguito alle note vicende del ban USA. D’altro canto, il settore tecnologico è sempre stato abituato a pochi sistemi operativi selezionati, soprattutto in ambito smartphone: Android e iOS, per intenderci. Ancora oggi, tra l’altro, gli smartphone Huawei venduti dalle nostre parti utilizzano una versione di Android open con personalizzazioni, priva però dei servizi Google e dotata invece dei servizi HMS. Da noi non viene proprio utilizzato il nome HarmonyOS in ambito smartphone, ma si fa semplicemente riferimento alla personalizzazione EMUI.
È chiaro, insomma, che in una situazione in cui in Cina si fa riferimento all’utilizzo di HarmonyOS anche in campo smartphone mentre da noi i dispositivi coinvolti sono principalmente smartwatch e tablet, come spiegherò meglio nel capitolo finale dell’approfondimento, ci possa essere un po’ di confusione in merito a questo progetto. Sono infatti anni che si fa riferimento ad HarmonyOS, progetto che nel frattempo ha visto vari aggiornamenti importanti. Nel caso te lo stessi chiedendo, no: non si tratta semplicemente di un “clone” di Android, ma andiamo con ordine.
La situazione generale relativa al ban statunitense ha sicuramente fatto accelerare lo sviluppo di HarmonyOS, ma in realtà Huawei ha iniziato a lavorare al suo nuovo sistema operativo già nel 2016, dunque anni prima. Si tratta, insomma, di una soluzione fondata su una precisa visione di indipedenza anche nell’ottica del lungo periodo.
La visione che sta alla base comunque è, come accennato in precedenza, quella che porta a un’esperienza unica attraverso più dispositivi. Secondo lo schema attuale, quello a cui ci ha abituato per molti anni il settore tecnologico, ogni tipologia di dispositivo usa il proprio sistema operativo, e questo porta molti utenti ad avere difficoltà nel trasferire dati ed esperienze da un device all’altro. È vero, ci sono i servizi cloud che, grazie a Internet, facilitano la sincronizzazione dei dati su più dispositivi, ma questi richiedono comunque l’installazione di un’app su ogni dispositivo, creando così una “frizione” che può scoraggiare gli utenti meno esperti.
Huawei ha voluto dunque ripensare tutto alla base concretizzando, in HarmonyOS, la sua visione 1+8+N, dove “1” rappresenta lo smartphone, “8” rappresenta tutti gli altri prodotti legati all’ecosistema ed “N” le esperienze che Huawei realizza (spesso in collaborazione con partner importanti) legate all’intelligenza artificiale, alle soluzioni per auto, mappe, videogame e altro ancora.

Ma, dunque, come funziona HarmonyOS? Come fa ad adattarsi a ogni dispositivo? Senza scendere troppo in tecnicismi, al centro di HarmonyOS c’è il concetto di tecnologia distribuita in cui un bus virtuale distribuito funziona praticamente allo stesso livello di un bus hardware fisico. In parole povere, questo significa che i vari dispositivi possono funzionare come se fossero fisicamente collegati a livello di sistema: grazie a questo collegamento, è possibile combinare tra loro dispositivi precedentemente indipendenti in un Super Dispositivo coeso.
Anche la gestione dei dati è distribuita e i file archiviati su un dispositivo possono essere usati su un altro device in modo naturale, senza dover installare programmi aggiuntivi; il tutto, poi, in maniera sicura, visto che Huawei ha progettato il suo nuovo sistema operativo pensando alla privacy e alla sicurezza degli utenti, migliorando ulteriormente gli standard di EMUI.
HarmonyOS gestisce i dati degli utenti in base a categorie e protegge i device sulla base di specifici livelli, impostando delle soglie di sicurezza particolari per i Super Dispositivi: in questo modo, solo i dispositivi che soddisfano severi requisiti di sicurezza possono accedere ai dati corrispondenti al loro livello di sicurezza. Anche le app progettate per HarmonyOS sono soggette a controlli importanti prima di essere approvate.
In ogni caso, HarmonyOS può essere eseguito davvero ovunque, dagli elettrodomestici smart ai tablet. Per la precisione, il sistema è generalmente disegnato per funzionare su dispositivi con un minimo di 128 KB di RAM (cucine, TV e tutti i tipi di elettrodomestici intelligenti) e su dispositivi più potenti, come smartphone e tablet. Proprio a questo proposito, va sottolineato che, come già accennato in precedenza, sarebbe riduttivo descrivere HarmonyOS come un semplice fork di Android, in quanto anche in ambito smartphone questo si basa su componenti e progetti diversi che Huawei ha usato per dar vita a una piattaforma tutta nuova.
La visione futura di Huawei per il progetto è infatti quella dell’indipendenza da Android, grazie al progetto HarmonyOS NEXT. Per farla breve, dal 2024 e a partire dalla Cina, tramite la serie di smartphone Huawei Mate 70 è stata introdotta la prima gamma di dispositivi che dispone di un sistema operativo in grado di utilizzare oltre 15.000 app native (al lancio). Nel caso del sistema operativo HarmonyOS NEXT, insomma, non vengono utilizzate librerie Android e non si possono utilizzare ufficialmente file .apk. Di mezzo c’è un microkernel proprietario, che si basa sul codice open source OpenHarmony. Per il momento, però, come detto in precedenza, in Europa latitano le implementazioni di HarmonyOS NEXT lato smartphone. Tra progetti come HarmonyOS PC e dispositivi in arrivo in futuro, la strada che Huawei vuole seguire è comunque chiara (nonostante il grande successo che i servizi Google hanno dalle nostre parti).

Detto ciò, per la versione originale di HarmonyOS Huawei si è avvalsa di diversi progetti open source (quindi liberamente utilizzabili e modificabili), tra cui la versione open di Android, per costruire un sistema tutto nuovo. Possiamo dunque pensare a HarmonyOS come a un “puzzle” avanzatissimo di progetti open source che Huawei ha perfezionato e modificato in modo da realizzare un’esperienza innovativa per gli utenti.
Alla base, la versione originale di HarmonyOS usa diversi kernel, che vengono adoperati in maniera intelligente in base al dispositivo su cui il sistema operativo viene eseguito: su smartphone e tablet, ad esempio, viene usato il kernel Linux (che sta anche alla base di Android), mentre sui dispositivi indossabili viene usato LiteOS. Come accennato, però, con il progetto HarmonyOS NEXT si punta invece all’utilizzo di un kernel proprietario Harmony.
Tornando alla versione originale di HarmonyOS, Huawei ha comunque modificato i kernel in questione rimuovendo le parti non necessarie e implementando tanto nuovo software, sia “sotto il cofano” — con, ad esempio, tutta la parte relativa alla comunicazione senza interruzioni tra i vari dispositivi —, che fuori, progettando un’interfaccia utente intuitiva e semplice da usare per tutti.
Come già detto, tutto questo rappresenta una svolta anche per gli sviluppatori, che così possono scrivere il codice una sola volta e realizzare delle app che poi saranno in grado di “girare” su qualsiasi dispositivo HarmonyOS. Per la precisione, è possibile creare applicazioni standard per il kernel Linux e applicazioni lite per il kernel LiteOS (e in ottica futura si guarda al kerne proprietario).
E ora veniamo a una delle domande più ricorrenti: su HarmonyOS si possono usare le app per Android? La risposta, al netto del progetto NEXT, è affermativa. Essendo basato (anche) sulla versione open source di Android, il nuovo sistema operativo di Huawei consente di eseguire anche le comuni app per Android. Questo significa che smartphone e tablet basati su HarmonyOS potranno far “girare” anche le applicazioni che siamo abituati a usare oggi sui device Android. Diverso, invece, il discorso HarmonyOS NEXT, come spiegato in precedenza, che però come detto deve ancora interfacciarsi in modo importante all’Italia (e comunque nel corso degli anni la community ha discusso in merito a potenziali workaround come l’utilizzo di emulatori, per fare un esempio, per riuscire comunque ad avviare comunque app Android).

Va da sé che le applicazioni scritte specificatamente per HarmonyOS si avvantaggeranno di prestazioni migliori. Ma è l’intero sistema operativo a promettere prestazioni e autonomia di di elevato livello (anche se questo dipende dal dispositivo in uso). Secondo quanto affermato da Huawei, uno smartphone con HarmonyOS NEXT, per esempio, è in grado di mantenere velocità di lettura/scrittura simili a quelle di un telefono appena acquistato anche dopo 36 mesi di utilizzo, anche quando lo spazio di archiviazione disponibile sul device è ridotta.
Inoltre, i consumi di RAM ottimizzati consentono di tenere più app aperte in background e averle dunque sempre pronte all’uso e le ottimizzazioni dei consumi energetici garantiscono un’autonomia della batteria migliore rispetto al classico Android. Detto ciò, avrai probabilmente intuito che la situazione è in aggiornamento col passare del tempo, dunque, al netto di quanto illustrato in questa sede, puoila tenere d’occhio. Nei prossimi capitoli dell’approfondimento procederò comunque, mettendo da parte per un momento il progetto HarmonyOS NEXT, a spiegarti come funziona attualmente HarmonyOS dalle nostre parti.
Come funziona HarmonyOS

Adesso che sei a conoscenza della situazione generale relativa al progetto HarmonyOS, direi che è arrivato il momento di capire come funziona, concretamente, il nuovo sistema operativo di Huawei. Ti farò qualche esempio pratico per farti capire come i vari dispositivi possono comunicare tra loro e come l’utente può interagire con questi ultimi in modo seamless, cioè senza interruzioni; prima però lasciami fare una breve panoramica su quelli che sono gli elementi chiave dell’esperienza originale di HarmonyOS.
- Pannello di controllo. È dove si possono gestire con facilità contenuti e dispositivi dell’ecosistema, trasferendo dati ed esperienze dall’uno all’altro con un semplice clic, o tap. Facciamo un esempio pratico: vuoi guardare un film a casa a tarda notte? Ti è sufficiente aprire il Pannello di controllo, trascinare l’icona dello smart screen sull’icona del telefono e il film passerà direttamente al telefono. Se indossi degli auricolari compatibili, ad esempio della serie Huawei FreeBuds, ti basterà poi trascinare l’icona dell’auricolare su quella del telefono per riprodurre il suono su questi ultimi.
- Multi-device Task Center. Tra i principali vantaggi di HarmonyOS c’è la possibilità di far funzionare le app su diversi dispositivi senza che siano installate singolarmente su ognuno di essi: tutte le funzioni e i servizi saranno disponibili quando e dove necessari senza avere duplicati. Esempio pratico: stai giocando sul tuo smartphone ma ti piacerebbe avere uno schermo più grande? Ti è sufficiente scorrere verso l’alto e passare il mouse per visualizzare la schermata Panoramica e trasferire il gioco su un dispositivo Huawei MatePad direttamente dallo smartphone, in modo da continuare a giocare sul tablet senza che il gioco sia fisicamente installato su quest’ultimo.
- HarmonyOS Connect. Si tratta di un’app che permette ai prodotti non Huawei di diventare parte dell’ecosistema e connettere, ad esempio, i dispositivi della smart home a uno smartphone HarmonyOS. Pensa solo a questo: è sufficiente appoggiare lo smartphone a un forno Midea e selezionare una ricetta per iniziare a preparare la pietanza scelta!
Dal punto di vista dell’interfaccia utente, Huawei ha curato tutto fin nei minimi dettagli garantendo un’esperienza unificata anche sotto questo punto di vista, con il carattere HarmonyOS Sans appositamente progettato e le animazioni gravitazionali naturali che offrono un’esperienza utente coerente su tutti i device dell’ecosistema. Ovviamente anche lato software è tutto in evoluzione, aggiornamento dopo aggiornamento, ma in questo contesto ti sto illustrando alcuni esempi di possibilità che si sono viste in questo ambito nel corso degli anni.

Su tablet, per esempio, la Home di HarmonyOS è in genere molto snella e organizzata, con gesture intuitive che permettono di accedere a tante funzioni interessanti. Ad esempio, basta scorrere verso l’alto sulle app per generare dei widget o toccare qualsiasi parte libera della Home per nasconderli.
Ma ora veniamo ad alcuni scenari di utilizzo dell’ecosistema HarmonyOS che si sono fatti notare negli ultimi anni, proprio per capire le potenzialità dell’interazione seamless tra i vari dispositivi.
- Scenario Smart Home: nella casa del futuro, dopo essersi svegliati grazie alla sveglia impostata sullo smartwatch Huawei Watch, sarà possibile controllare direttamente dal polso il resoconto delle ore di sonno effettuate, dei battiti cardiaci e del livello di ossigeno nel sangue (che vengono monitorati in tempo reale). Una volta svegli, mentre ci si crogiola un altro po’ sotto le coperte, si prende lo smartphone e si comanda al proprio forno smart, ad esempio il forno Midea, di preparare la colazione. La prima parte della mattina prosegue poi con la lettura delle ultime news sul tablet Huawei Matepad, chiedendo aggiornamenti a Huawei Assistant e ascoltando un po’ di musica con eSound o RTL 102.5. Dopo si passa alla lista delle attività della giornata, annotando tutto in maniera pratica e veloce direttamente sul tablet, con la penna Huawei M-Pencil.
- Scenario Smart Office: una volta arrivati in ufficio, si accende il proprio laptop Huawei, che è già collegato al tablet Huawei Matepad con la multi-screen collaboration. Grazie a Huawei Share, si inizia a lavorare scambiando i file tra i due dispositivi, o anche con lo smartphone, con un semplice tocco. Su Huawei MateView, tramite il collegamento al PC, si iniziano poi a fare le videochiamate e a seguire le presentazioni con i colleghi. Dopo la riunione, si può dare un’occhiata a quello che succede a casa semplicemente appoggiando lo smartphone Huawei al display del laptop, che farà aprire la security camera di casa e controllare da PC che sia tutto sotto controllo.
- Scenario Allenamento: per allentare lo stress del lavoro e mantenersi in forma, non c’è nulla di meglio di un allenamento. Anche qui ci si può avvalere dell’ecosistema Huawei. Difatti, ci si può far guidare dalle tante modalità di allenamento disponibili su Huawei Watch ascoltando la musica giusta, salvata sempre sullo smartwatch, tramite gli auricolari ANC Huawei FreeBuds che permettono di isolarsi dall’ambiente circostante e di concentrarsi sulle cose da ascoltare. Dopo gli allenamenti, si vorrà fare la spesa per preparare un pasto salutare e seguire la dieta: in questo caso, sarà sufficiente consultare un’app adatta allo scopo, ad esempio quella di Melarossa, su Huawei Watch, e il gioco è fatto!
Questi sono solo piccoli esempi di quanto si potrebbe pensare di fare nell’imminente futuro con le integrazioni consentite dai prodotti Huawei, ed è solo un assaggio, anche perché l’azienda si sta impegnando in Europa a collaborare con i maggiori produttori di device tecnologici, in modo da costruire un ecosistema sempre più ricco e variegato. Tutto ciò in vista di un futuro chiamato HarmonyOS NEXT (o relativa evoluzione), per intenderci. Se sei alla ricerca di un esempio pratico di come funziona attualmente un dispositivo di questo tipo in Italia, comunque, ti consiglio di dare un’occhiata alla mia recensione di Huawei MatePad 10.4 (tablet del 2022).
Dispositivi compatibili con HarmonyOS
Per quel che riguarda i dispositivi compatibili con HarmonyOS in Italia, che come già spiegato in precedenza attualmente non comprendono alcun smartphone (visto che in quel caso si fa riferimento alla personalizzazione EMUI), potresti reputare interessante dare un’occhiata ad alcuni smartwatch e tablet che si sono fatti notare nel corso del 2025. Puoi trovare questi ultimi a prezzi interessanti, a seconda del periodo promozionale, anche su store online come Amazon.
Gamma Huawei WATCH

Uno degli ambiti in cui HarmonyOS si è fatto notare maggiormente dalle nostre parti è indubbiamente relativo ai wearable Huawei WATCH. Tra questi a farsi notare sono anche i modelli Huawei WATCH GT 6 e Huawei WATCH GT 6 Pro, che dispongono entrambi, nel modello da 46mm, un display AMOLED a colori da 1,47 pollici (la variante da 41mm di GT 6 presenta invece uno schermo AMOLED da 1,32 pollici). A farsi notare dal punto di vista del software è la presenza di HarmonyOS 6.0, che offre l’accesso a funzioni avanzate anche in termini di tracking di salute e fitness. In ogni caso, è il modello GT 6 Pro a strizzare l’occhio agli sport all’aperto più avanzati, grazie anche alla possibilità di rilevare la potenza della pedalata direttamente dal polso. In generale, però, la gamma WATCH GT 6 punta a tenere traccia anche del benessere emotivo.

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Dispositivi particolari come Huawei WATCH Buds

Huawei WATCH Buds è quel dispositivo 2-in-1 che non ti aspetti. Quest’ultimo non è infatti solo uno smartwatch, ma presenta uno schermo dotato di aggancio magnetico che racchiude all’interno degli auricolari. Per quanto sia approdato sul mercato ormai da qualche anno, questo dispositivo con sistema operativo HarmonyOS racchiude lo spirito di innovazione di Huawei e per questo è in grado di farsi notare anche col passare del tempo. D’altro canto, funzioni come il monitoraggio professionale della salute e la cancellazione intelligente del rumore in chiamata possono tornare utili nel quotidiano.

HUAWEI Watch Buds, Smartwatch e Auricolari 2 in 1, Controlli Touch Wid...
Serie Huawei MatePad

Per quel che riguarda il segmento dei tablet, che potrebbe essere quello in grado di attirare maggiormente la tua attenzione, dalle nostre parti si sono viste soluzioni come Huawei MatePad 12 X, Huawei MatePad Pro 12.2 e Huawei MatePad Pro 13.2. Questi dispositivi sono arrivati sul mercato con HarmonyOS 4.3, supportando anche funzioni interessanti nell’ottica, per esempio, della produttività e dell’utilizzo del pennino. Non mancano inoltre possibilità relative all’intelligenza come, per fare un esempio pratico, AI Handwriting Enhancement, che si occupa di trasformare i tuoi appunti in un testo ordinato e leggibile.

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Chiaramente la situazione è in continuo aggiornamento, in base all’aggiornamento delle serie di prodotti. Adesso però sei a conoscenza delle tipologie di prodotti che in genere, anche dalle nostre parti, dispongono del sistema operativo HarmonyOS.
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Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.
