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Come collegare caricabatterie auto

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Hai appena trovato in garage quel caricabatterie per auto che hai comprato tempo fa, pensando "potrebbe tornarmi utile un giorno". Ebbene, quel giorno è arrivato: l'auto non parte, la batteria è scarica e tu hai tra le mani la soluzione…ma non sai esattamente come usarla.

Niente paura! Se ti stai chiedendo come collegare correttamente il caricabatterie senza correre rischi, sei nel posto giusto. Infatti, in questa guida ti spiego passo passo come collegare caricabatterie auto in totale sicurezza, trasformando quel "potrebbe servirmi" in un "so esattamente cosa fare"!

Se sei pronto per iniziare? Benissimo, prendi il tuo caricabatterie e seguimi: in pochi minuti sarai pronto per affrontare la tua emergenza batteria!

Informazioni preliminari

batteria auto

Prima di vedere nel dettaglio come collegare caricabatterie auto addentrandoci nei dettagli pratici del collegamento, è importante che tu sappia che tipo di batteria equipaggia la tua auto. Ne esistono diverse tipologie: dalle tradizionali a piombo alle più moderne al gel, agli ioni di litio (tipiche dei veicoli elettrici), quelle a fibra di vetro chiamate AGM, le VRLA e le EFB. Se non sei sicuro di quale sia la tua, niente panico: basta dare un'occhiata al manuale d'uso e manutenzione o aprire il cofano e controllare l'etichetta sulla batteria stessa.

Ora, passando ai caricabatterie veri e propri, devi sapere che il mercato offre diverse soluzioni pensate per esigenze specifiche. I caricabatterie a carica lenta, spesso chiamati trickle charger, sono quelli che lavorano con corrente bassa e costante, ricaricando la batteria in modo graduale nel tempo. Sono perfetti per quei periodi in cui l'auto rimane ferma a lungo, come durante l'inverno o quando non la usi spesso; puoi lasciarli collegati per lunghi periodi senza correre il rischio di danneggiare la batteria.

Poi ci sono i caricabatterie a carica veloce, che come suggerisce il nome sono pensati per situazioni di emergenza dove serve ripristinare la carica in tempi brevi. Immagina il classico scenario dei fari lasciati accesi che hanno scaricato la batteria: in questi casi un "fast charger" può tornare davvero utile. Attenzione però a non usarlo per troppo tempo, perché un utilizzo prolungato potrebbe compromettere l'integrità e la longevità dell'accumulatore.

La tecnologia più avanzata è rappresentata invece dai caricabatterie intelligenti (o smart charger): questi dispositivi sono in grado di monitorare costantemente lo stato della batteria e regolano automaticamente tutti i parametri di carica per evitare sia i sovraccarichi che le scariche eccessive. Offrono diverse modalità operative, consentendo di scegliere sia la ricarica veloce che quella lenta, e sono senza dubbio la scelta più versatile.

Infine, ci sono gli avviatori di emergenza, i cosiddetti booster, che in realtà sono pensati principalmente per far partire il motore nelle situazioni critiche più che per ricaricare completamente la batteria. Quindi non farti ingannare se vedi un booster con scritto "caricabatterie portatile".

Prima di comprare o usare qualsiasi caricabatterie, è essenziale verificare anche tre dati tecnici della propria batteria: la capacità (misurata in Ampere/ora, Ah), che ti dice quanta energia può immagazzinare; la corrente di carica massima che supporta; e il voltaggio (di solito 12V per le auto, 24V per camion e veicoli industriali). Un caricabatterie troppo potente potrebbe danneggiare la batteria, mentre uno troppo debole ci metterebbe troppo tempo a portare a termine la carica.

Qualora non avessi ancora per le mani un caricabatterie per auto e ti stessi solo informando sul suo funzionamento prima di procedere con l'acquisto, ti consiglio di leggere la mia guida dedicata ai migliori caricabatterie per auto e a come caricare batteria auto (dove, tra l'altro, ti spiego il classico metodo del collegamento dei cavi con un'altra auto). Nel frattempo, ti lascio qui di seguito alcune opzioni da considerare "al volo".

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Detto questo, direi che possiamo passare alla parte pratica del collegamento vero e proprio.

Come collegare un caricabatterie per auto

caricabatterie auto

Ora che abbiamo chiarito gli aspetti di cui sopra, passiamo a vedere come collegare un caricabatterie per auto. Ti assicuro che non è nulla di complicato! In fondo si tratta semplicemente di abbinare i colori giusti: il cavo rosso va sul polo positivo della batteria, mentre quello nero si collega al negativo. Tuttavia, se non ti senti sicuro, è sempre meglio chiedere assistenza a un professionista.

Detto questo, vediamo nel dettaglio come procedere in completa sicurezza. Come prima cosa, assicurati di avere a portata di mano le istruzioni del tuo caricabatterie e di conoscere le specifiche della tua batteria. L'auto poi deve essere parcheggiata in un'area ben ventilata, lontano da possibili fonti di fiamma, con il motore spento e le chiavi rimosse dal quadro.

collegare caricabatterie a batteria auto

Una volta pronto, apri il cofano e identifica correttamente i poli della batteria: il terminale positivo di solito è rosso o contrassegnato con il simbolo (+), mentre quello negativo è nero o mostra il simbolo (-). Tieni presente che a volte i terminali sono protetti da coperture di plastica; perciò dovrai sollevarle per poter accedere ai terminali.

Ora, puoi collegare la batteria dell'auto al caricabatteria: tutto quello che devi fare è collegare il morsetto rosso al polo posito della batteria (+) e poi quello nero al termine negativo (-). È buona pratica muovere leggermente i morsetti per assicurarsi che aderiscano bene ai terminali. Inoltre, è consigliabile anche tenere il caricabatterie il più lontano possibile dalla batteria, per quanto i cavi te lo consentano.

A questo punto, configura il caricabatterie. Scegli, se necessario, la tensione giusta (di solito 12V per le auto) e imposta l'amperaggio corretto, che dovrebbe corrispondere al 10-20% della capacità della batteria. Per esempio, se hai una batteria da 60 Ah, l'amperaggio di carica ideale sarà tra 6A e 12A. Tieni presente che molti caricabatterie intelligenti gestiscono automaticamente queste impostazioni, dovrai al massimo scegliere la velocità di ricarica. Ricorda sempre di preferire la ricarica lenta a quella veloce, se non si tratta di una situazione di emergenza.

Collega quindi il dispositivo alla presa elettrica e avvia la ricarica. Durante il processo, mantieni un'attenta supervisione, controllando gli indicatori luminosi e verificando periodicamente che tutto proceda senza intoppi.

Quando la ricarica è completata, la maggior parte dei caricabatterie moderni si spegne da solo o passa in modalità di mantenimento. A questo punto, per scollegare correttamente, stacca il caricabatterie dalla presa elettrica e poi togli i morsetti dalla batteria. Una volta rimosso tutto completamente, puoi avviare il motore normalmente.

La situazione è diversa se stai usando un booster (o avviatore di emergenza). In questo caso, poiché questi dispositivi sono concepiti specificamente per l'avviamento immediato più che per la ricarica completa, puoi provare subito ad accendere il motore mentre sono ancora collegati. Solo dopo che l'auto si è avviata, scollega il booster e lascia che il motore rimanga acceso per un po' di tempo per permettere all'alternatore di ricaricare adeguatamente la batteria.

In ogni caso, consulta sempre il manuale utente per le specifiche del tuo modello. Se non hai il manuale a portata di mano, puoi trovarlo facilmente online cercando su Google "manuale d'istruzione" seguito dalla marca e dal modello del tuo caricabatterie. In alternativa, puoi cercare su YouTube un video che ti mostri come fare: basta digitare nella barra di ricerca qualcosa simile a "come usare caricabatterie auto [marca e modello]" per trovare guide visive realizzate da altri utenti o dalla casa produttrice stessa, che ti aiuteranno a capire passo passo come usare il tuo dispositivo specifico.

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Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.