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Come programmare in Java

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Hai sentito parlare molto di Java, vorresti provare a programmare in questo ma proprio non sai da dove iniziare? In caso di risposta affermativa, sappi che per iniziare a programmare in Java non è necessario essere degli esperti informatici. Basta infatti avere a propria disposizione gli strumenti giusti, oltre che un minimo di attenzione, concentrazione e pazienza.

Prima di spiegarti come fare, però, lascia che ti dia qualche informazione in più su questo approccio. Java è un linguaggio di programmazione a oggetti, che è stato creato a partire da ricerche effettuate alla Stanford University, agli inizi degli anni 90 (inizialmente si chiamava Oak, ma, per ragioni di copyright, il nome è stato successivamente modificato). Nel corso del tempo, il linguaggio Java è stato via via perfezionato, tanto da diventare uno dei più conosciuti e usati al mondo.

Definito ciò, se desideri iniziare a programma subito in Java, dedicati alla lettura delle seguenti righe: ovviamente, non aspettarti di diventare un programmatore di successo al primo colpo, anzi! Tieni sempre conto del fatto che, prima di realizzare qualcosa di decente, dovrai fare i conti con parecchie arrabbiature e innumerevoli fallimenti, ma posso assicurarti che, alla fine, ne varrà la pena e che riuscirai nel tuo intento. Buona lettura e buon lavoro!

Indice

Operazioni preliminari

Come programmare in Java

Il primo step da poter compiere per riuscire a programmare in Java consiste nell’installare il relativo kit di sviluppo sul computer che intendi adibire allo scopo. A tal proposito, puoi installare sul computer il software JDK, cioè il kit di sviluppo basato su Java SE, gestito e distribuito da Oracle; il kit si può scaricare direttamente dal sito di Oracle, è gratuito ed è disponibile per Windows, macOS e Linux.

Nel momento in cui scrivo, la versione stabile più aggiornata di JDK è la numero 24, mentre quella a lungo supporto è la numero 21; per saperne di più su come installare Java JDK su Windows e macOS, leggi senza esitare la mia guida specifica, dedicata all’argomento.

Dopo aver completato l’installazione di JDK, ti consiglio di verificare che le variabili d’ambiente siano state impostate correttamente e, in caso contrario, di apporre le correzioni richieste: trovi tutto spiegato nella mia guida su come testare Java.

Un esempio di codice: HelloWorld.java

Come programmare in Java

Sintetizzare la logica implementativa alle spalle di Java è questione assai dura, vista la complessità e la potenza del linguaggio in questione, ma lascia che provi a illustrarti quelle che sono le parti fondamentali di un file sorgente.

Detto in parole semplici, un progetto Java è un insieme di classi contenenti uno o più metodi, ossia dei sotto-programmi che ospitano le varie istruzioni, o statement; ciascuna istruzione termina con il carattere punto e virgola (“;”) e ciascuna classe viene definita all’interno di un singolo file con estensione .java, avente il nome della classe stessa.

I metodi, sebbene contengano una serie di statement che accettano input e restituiscono output, non possono essere utilizzati in maniera diretta, ma vanno invocati all’interno di altri metodi, o altre classi.

Se una classe Java contiene del codice direttamente eseguibile, viene dichiarato al suo interno un metodo speciale, denominato main: quest’ultimo può contenere al suo interno altri statement, o richiamare direttamente altri metodi appartenenti alla stessa classe (o a quelle importate), e viene dichiarato usando il costrutto public static void main (String[] args). Ciascuna classe può contenere al più un metodo main.

Ancora, classi e metodi possono essere pubblici, ossia richiamabili anche in altre classi appartenenti a package diversi (che vanno importati), oppure privati, ossia visibili soltanto all’interno della classe o del package in cui vengono dichiarati.

Un oggetto, in Java, altro non è che un’istanza tipizzata di una classe, sul quale è possibile invocare i metodi appartenenti alla classe stessa; per farti un esempio, la classe Integer (presente nel pacchetto Java.lang) tipizza i numeri interi e include metodi specifici per la gestione degli stessi. Java supporta anche i tipi di dati primitivi, comuni a quasi tutti i linguaggi di programmazione: int (per i numeri interi), void (per i non valori), char (per i caratteri), e così via.

Alla luce di ciò, lascia che ti mostri un esempio di codice funzionante, che mostra una finestra recante il messaggio “Ciao, mondo!”.

import javax.swing.*;
public class HelloWorld {
public static void main(String[] args) {
JFrame finestra = new JFrame("Il mio primo programma Java");
JOptionPane.showMessageDialog(finestra, "Ciao, mondo!");
System.exit(0);
}
}

Per creare la classe contenente il codice in questione, se impieghi Windows, apri il Blocco Note e incolla al suo interno quanto vedi qui sopra; successivamente, clicca sul menu File > Salva con nome del programma, imposta il menu a tendina Salva come sull’opzione Tutti i file e digita la parola HelloWorld.java all’interno del campo Nome. Per finire, scegli di archiviare il file sul Desktop e premi sul bottone Salva.

A questo punto, apri il Prompt dei comandi di Windows direttamente dal menu Start e digita al suo interno le istruzioni che vedi qui sotto, ciascuna seguita dalla pressione del tasto Invio, per veder compilato ed eseguito il codice appena scritto.

cd %USERPROFILE%\Desktop
javac HelloWorld.java
java HelloWorld

Se, invece, il tuo è un Mac, apri l’utility TextEdit dal menu Vai > Applicazioni del Finder, clicca sul pulsante Nuovo documento e incolla il codice che vedi qui sopra; successivamente, clicca sul menu Formato > Converti in formato solo testo e dai OK, per cancellare l’eventuale formattazione applicata.

Adesso, clicca sul menu File > Salva… del programma, scegli la Scrivania come posizione di salvataggio e rimuovi il segno di spunta dalla casella situata accanto alla voce Se non è indicata nessuna estensione, usa “.txt”; per finire, digita il nome HelloWorld.class nel campo apposito e clicca sul pulsante Salva, per archiviare il file.

A questo punto, non ti resta che mandare in esecuzione il file direttamente dal Terminale di macOS, impartendo, in sequenza e separati dalla pressione del tasto Invio della tastiera, i comandi presenti qui sotto.

cd ~/Scrivania
javac HelloWorld.java
java HelloWorld

Pur essendo soltanto un primo, piccolo esempio di quello che si può fare con Java, vedere un programma funzionante fa sempre un certo effetto, dico bene?

Quali programmi usare per programmare in Java

Come programmare in Java

Nel passo precedente di questa guida, ti ho mostrato come creare un programma funzionante in Java usando gli editor testuali di base presenti in Windows e macOS. Questa soluzione può adattarsi tranquillamente allo sviluppo di programmi semplici e senza grosse pretese, ma può presentare notevoli difficoltà d’uso, quando la complessità del codice aumenta.

A tal proposito, vengono in aiuto i programmi appartenenti alla categoria degli IDE, o Integrated Development Environment): si tratta di software, o di vere e proprie raccolte, che includono tutti gli strumenti necessari per lo sviluppo di codice, racchiusi in una sola interfaccia utente.

Per esempio, un IDE adatto alla realizzazione di software in Java dovrebbe comprendere, di base, gli strumenti qui di seguito: un gestore di package e file con struttura ad albero, per meglio controllare la gerarchia dei file che compongono il programma; un sistema di correzione e completamento automatico del codice; un sistema per la gestione delle classi e dei package importati; un sistema per il versioning del programma; e in ultimo, ma non di minore importanza, un ambiente di compilazione, testing, esecuzione e debugging del codice eseguibile.

A titolo di esempio, lascia che ti elenchi alcuni dei più noti e apprezzati software di questo tipo, che potrebbero tornarti decisamente utili qualora decidessi di intraprendere il percorso della programmazione Java.

  • Eclipse (Windows/macOS): è un programma gratuito e open source, che include tutti gli strumenti necessari per scrivere, organizzare, compilare, eseguire, testare e pubblicare i proprio lavori in Java, ma non solo. Grazie al sistema di plugin integrato, è possibile espanderne le funzionalità e utilizzarlo anche per scrivere codice in linguaggi differenti. Per saperne di più su come funziona Eclipse, leggi la guida specifica che ho dedicato al software.
  • Microsoft Visual Studio Code – VSCode (Windows/macOS): altro ambiente di sviluppo gratuito ed estremamente potente che, grazie al suo sistema di estensioni integrato, si adatta a molteplici scenari d’impiego, incluso quello che abbraccia la programmazione in Java. Ti ho parlato in maniera approfondita di VSCode in questo tutorial.
  • IntelliJ IDEA (Windows): è un ambiente di sviluppo completo, mirato alla realizzazione e alla gestione di programmi usando il linguaggio Java e le sue più celebri “derivate” – tra le quali spicca il linguaggio Kotlin di Google, per le applicazioni Android. È disponibile in due versioni: una gratuita, denominata Community Edition, e una più completa, che presenta prezzi a partire da 16,90 euro/mese+IVA, con possibilità di prova gratuita pari a 30 giorni.
  • Apache Netbeans (Windows/macOS): è uno tra i più efficienti e longevi ambienti di sviluppo pensati per Java. Esattamente come Eclipse, anche Netbeans ha acquisito caratteristiche aggiuntive nel corso del tempo, che ne hanno espanso le funzionalità e l’insieme di linguaggi supportati. È gratuito.

Qualora fossi interessato a saperne di più circa le caratteristiche dei software appena menzionati, oppure se ti interessa scoprire ulteriori strumenti della categoria, consulta senza esitare il mio approfondimento dedicato, per l’appunto, ai programmi per programmare: sono certo che non ne rimarrai deluso.

Come imparare a programmare in Java: risorse utili

Come programmare in Java

Ora che hai le idee ben più chiare in merito alla programmazione Java, ti piacerebbe spingerti oltre quel programmino visto poc’anzi e, pertanto, vorresti approfondire ulteriormente il tema? In primo luogo, mi sento di consigliarti un’attenta lettura della mia guida su che cosa è Java, nella quale ho avuto modo di affrontare in maniera più dettagliata quelli che sono i fondamentali del linguaggio di programmazione.

Quando sarai pronto a fare sul serio, ti consiglio inoltre di consultare la guida al Java di HTML.it, ricca di spiegazioni, tutorial ed esempi pratici, e di acquistare una serie di testi specifici sull’argomento, che ti torneranno certamente utili durante il tuo percorso di apprendimento – e all’atto pratico, ovviamente.

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Non dimenticare, infine, l’intelligenza artificiale: devi sapere, infatti, che esistono tantissimi siti e servizi che aiutano lo sviluppatore a scrivere veri e propri programmi funzionanti, con l’aiuto dei motori IA allenati per la realizzazione di codice sorgente. In tal frangente, troverai di certo utile la mia guida alle migliori AI per programmare, nella quale ho avuto modo di introdurti al mondo del cosiddetto vibecoding.

Programmare in JavaScript: è la stessa cosa?

Programmare in JavaScript: è la stessa cosa?

In questa guida, abbiamo avuto modo di analizzare insieme le parti fondamentali della programmazione in Java; tuttavia, hai altresì sentito parlare del linguaggio JavaScript nell’ambito dello sviluppo Web, e ti stai chiedendo se le due cose siano correlate tra loro, o addirittura corrispondenti. Ebbene, la risposta non potrebbe essere più negativa!

Sebbene Java e JavaScript possano sembrare in qualche modo assonanti, si tratta di due paradigmi di programmazione totalmente diversi: JavaScript, infatti, è un linguaggio interpretato (e non compilato) basato sugli eventi, strutturato con finalità completamente diverse e utilizzato soprattutto in ambito Web.

Sostanzialmente, i due linguaggi in questione condividono soltanto parte del nome, ma hanno caratteristiche sintattiche, logiche e applicative tutt’altro che omogene. In altre parole, Java e JavaScript non sono la stessa cosa, e non andrebbero confusi né paragonati in alcun modo!

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Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.