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Come difendersi dalle fake news

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Poco fa hai letto un articolo che ti ha lasciato un po' turbato e ti stai chiedendo se i fatti presentati dall'autore del testo sono veri o meno. Dal momento che non vuoi essere vittima di una fake news, vorresti approfondire la cosa, ma non sai proprio da dove partire.

Se questa è la situazione in cui ti trovi, sappi che sarò lieto di darti una mano. In questa guida dedicata a come difendersi dalle fake news, infatti, voglio fornirti alcuni suggerimenti di carattere meramente pratico, che possono aiutarti a distinguere notizie vere da bufale create ad hoc da qualche malintenzionato.

Se sei pronto per iniziare direi di non perderci in ulteriori chiacchiere. Forza e coraggio: mettiti bello comodo, prenditi tutto il tempo che ti serve per concentrarti sulla lettura di questa guida e attua le “dritte” che ti darò, così da non cadere vittima della disinformazione. Buona lettura!

Indice

Che cosa sono le fake news e perché esistono

Fake news

Prima di andare a vedere come difendersi dalle bufale, è bene capire bene che cosa sono le fake news e perché esistono. Senza conoscere questi concetti fondamentali, infatti, potrebbe essere complicato trovare la motivazione necessaria per andare a seguire i suggerimenti presenti nella prossima parte della guida.

L'enciclopedia online Wikipedia, definisce così le fake news: “Le fake news, termine in lingua inglese italianizzabile in bufale, notizie false, notizie fasulle o pseudonotizie, sono delle informazioni false e/o fuorvianti che possono essere divulgate attraverso qualsiasi media allo scopo di produrre misinformazione o disinformazione”.

Come suggerisce la definizione fornita da Wikipedia, le fake news possono assumere le più svariate forme: possono consistere, infatti, in notizie completamente inventate e prive di alcun fondamento, ma possono anche presentare fatti reali arricchiti, però, da informazioni distorte o, comunque, fuorvianti.

Perché esistono le fake news? I motivi sono diversi. Uno di questi ha a che fare con il sensazionalismo e la spettacolarizzazione, due “ingredienti” che attirano l'attenzione del pubblico, generando clic e condivisioni sui social network, che fanno lievitare i guadagni di chi diffonde le bufale per alimentare i propri business online che ruotano attorno al mondo dell'advertising.

Altre volte, chi crea e/o diffonde notizie false lo fa con l'intento di manipolare l'opinione pubblica su questioni politiche, sociali, economiche, religiose, etc.

Le fake news non sono un fenomeno degli anni recenti: analizzando fatti storici accaduti nel corso dei secoli precedenti possiamo trovare diversi esempi di notizie che possono benissimo rientrare nella definizione di fake news (uno dei più famosi è il Grande incendio di Roma del 64 d.C., che fu erroneamente attribuito ai cristiani da Nerone, che fu vittima di notizie false sul loro conto).

C'è da dire, però, che con l'avvento dei social media e delle piattaforme digitali, la diffusione di notizie fuorvianti, se non addirittura totalmente false, è decisamente più semplice da perpetrare rispetto al passato.

A mettere la ciliegina sulla torta, in tempi ancora più recenti, è stata l'Intelligenza Artificiale, usata da malintenzionati senza scrupoli per creare articoli, immagini e video fake, con tanto di volti e voci manipolate a regola d'arte.

Come difendersi dalle fake news e dal clickbaiting

Ora che conosciamo un po' meglio la natura del fenomeno, possiamo andare a vedere effettivamente come difendersi dalle fake news e dal clickbaiting.

Verificare le fonti

Verificare le fonti delle notizie

Una delle prime cose che bisogna fare per distinguere una notizia vera da una falsa è verificare le fonti. L'ideale sarebbe andare a individuare la fonte primaria, ovvero la fonte originale che ha “dato” la notizia, ad esempio un'agenzia stampa, l'ufficio stampa che opera per conto del personaggio o dell'azienda di cui si parla nell'articolo, una testata giornalistica straniera che ha diffuso la notizia prima di chiunque altro, etc.

Qualora facessi fatica a trovare la fonte primaria per una certa notizia, questo potrebbe essere un primo campanello d'allarme da tenere presente.

In ogni caso, potresti provare a trovare le fonti secondarie, ovvero fonti ritenute generalmente affidabili e autorevoli, come quotidiani nazionali (che, tuttavia, non sono infallibili al 100%), editori digitali ritenuti seri e veritieri, etc.

Se diverse fonti secondarie affidabili riportano la medesima informazione, ci sono buone probabilità che la notizia sia vera, anche se l'esperienza insegna che la certezza assoluta non è possibile averla, se non consultando la fonte primaria e confrontando con quest'ultima quanto riportato dalle fonti secondarie.

Nell'analizzare le fonti, un'altra cosa che potresti fare è controllare la data della notizia, assicurandoti che risulti aggiornata: informazioni datate possono risultare fuorvianti o non più accurate. Magari la notizia, nel momento in cui è stata diffusa, poteva risultare veritiera ma, se nuovi sviluppi hanno cambiato lo scenario di una certa situazione, è bene informarsi su questi ultimi per avere un quadro della situazione reale e attuale.

Anche cercare citazioni e fonti verificabili può rivelarsi importante, specialmente se si ha la possibilità di confrontarle con la fonte primaria.

In linea generale, poi, tieni presente che le notizie basate su fonti anonime vanno considerate meno affidabili.

Se non sai giudicare l'affidabilità di una certa fonte, potresti ricorrere a siti Web specializzati nel fact-checking e vedere se hanno esaminato la notizia in questione. Tra i migliori siti anti-bufale ti menziono Il Disinformatico di Paolo Attivissimo, BUTAC, Snopes, FactCheck.org e PolitiFact.

Anche i principali social network — spesso nell'occhio del ciclone per il loro scarso contrasto alla diffusione di fake news — si stanno muovendo per combattere la circolazione di notizie fasulle. Ad esempio, su 𝕏 (ex Twitter), sotto alcune news è possibile trovare delle note della collettività che aiutano a contestualizzarle e “debunkarle”. Maggiori info qui.

Analizzare il tono dell'articolo

Tono sensazionalistico

Analizzare il tono dell'articolo è un altro importante passo per determinare la veridicità e l'affidabilità di una notizia e della fonte che l'ha pubblicata. Nel fare ciò, però, bisogna necessariamente andare a contestualizzare il tono generale dell'articolo preso in esame con lo stile giornalistico utilizzato dalla fonte e/o dall'autore del testo, nonché dal peso che ha la notizia in sé.

Alla luce di questo, quindi, prova a determinare se il tono dell'articolo è neutrale e obiettivo. Generalmente, gli articoli che mantengono un profilo neutrale e che hanno un modo di presentare i fatti equilibrato possono essere considerati più affidabili rispetto ad articoli sensazionalistici o allarmistici.

A proposito di quest'ultimo aspetto, analizza bene il titolo. Utilizza termini esagerati, probabilmente per attirare l'attenzione e i clic delle persone? Oppure informano il lettore incuriosendolo per portarlo naturalmente sulla lettura della notizia? Nel primo caso è probabile che ci si trovi di fronte a una fake news, a differenza del secondo.

Nel leggere l'articolo, poi, cerca di distinguere le opinioni dai fatti. L'autore del testo potrebbe aver infarcito l'articolo di congetture e opinioni personali presentando queste ultime come dati di fatto: se è accaduto questo, l'autore avrebbe difatti edulcorato la notizia che potrebbe non essere più vera al 100%. Fai attenzione a non prenderle per oro colato le informazioni presenti in articoli del genere, mi raccomando!

Verificare eventuali immagini e video disponibili

tinyeye

Se un articolo contiene immagini e video, non cadere nell'errore di pensare che solo per questo la notizia riportata può essere etichettata come affidabile. Dal momento che i contenuti multimediali possono essere facilmente manipolabili (come ti ho già spiegato prima) e, quindi, risultare anch'essi fake, verificare eventuali immagini e video disponibili è praticamente d'obbligo.

Per indagare sulla cosa, prova a cercare su fonti alternative ritenute generalmente affidabili la presenza delle immagini o dei video in questione e confrontali per individuare eventuali discrepanze.

Nel fare queste “indagini” potresti trovare pratico sfruttare strumenti come Google Immagini o TinEye, grazie ai quali è possibile risalire alla fonte di una certa foto grazie alla ricerca inversa.

Altri suggerimenti utili per difendersi dalle fake news

telefono

Concludo l'articolo con altri suggerimenti utili per difendersi dalle fake news che, se usati insieme a tutte le altre “dritte” che ti ho fornito nelle righe precedenti, ti aiuteranno a evitare di cadere vittima di questo pericoloso e crescente fenomeno.

  • Fare appello al tuo buonsenso — se una notizia sembra incredibile o troppo bella per essere vera, probabilmente è falsa.
  • Verificare la coerenza della notizia — la notizia che stai leggendo è incoerente rispetto ad altri eventi o fatti che sono di dominio pubblico? La notizia contraddice ciò che sai già essere vero? Se hai risposto in modo affermativo a una di queste due domande è probabile che la news sia una bufala.
  • Controllare gli errori grammaticali e di ortografia — questo suggerimento va preso con le pinze, in quanto i disinformatori (ovvero coloro che diffondono fake news) fanno di tutto per conferire ai propri articoli una certa aria di autorevolezza. Tuttavia, se per qualche motivo un articolo risulta sgrammaticato e/o contiene errori ortografici, non ignorare questo evidente campanello d'allarme.
  • Evitare di condividere rapidamente notizie — prima di condividere una notizia sui social network, assicurati di aver seguito tutti i suggerimenti che ti ho dato nelle righe precedenti e, se nutri ancora dubbi riguardo alla veridicità di una notizia, non condividerla. In questo modo eviterai di renderti complice dei malfattori dell'informazione!
Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.