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Come funziona crowdfunding

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Hai sempre avuto idee creative ma non hai mai disposto del capitale sufficiente per realizzarle, oppure hai un po' di soldi da parte con i quali vorresti fare degli investimenti interessanti in cui sei tu a decidere quanto e in che progetto investire. In entrambi i casi può esserti molto utile capire come funziona il crowdfunding ed è proprio quello che ti spiegherò in questa guida.

Probabilmente hai già sentito parlare del crowdfunding ma non ne hai ancora approfondito i meccanismi, le tipologie, né conosci le principali piattaforme di settore attive in Italia. Se è così non preoccuparti perché in questo tutorial troverai tutte le informazioni più interessanti per cominciare a comprendere meglio come funziona. Sia che tu voglia capire come fare crowdfunding per ottenere i capitali per i tuoi progetti, sia che tu voglia scoprire come investire in progetti altrui, questa guida è quello che stavi cercando.

Se vuoi approcciarti al crowdfunding, sia come investitore che come proponente, ci sono tantissime cose da sapere, quindi mettiti comodo e comincia la consultazione di questo articolo. Prima di iniziare, però, come sempre, ti auguro buona lettura e ti faccio il mio personale in bocca al lupo.

Indice

Come funziona crowdfunding

Prima di entrare nel vivo dell'argomento e spiegarti come funziona il crowdfunding è importante chiarire cosa significa. Il crowdfunding è una particolare metodologia per la raccolta di fondi in cui non si va alla ricerca di grandi investitori con grandi capitali, ma piuttosto si cercano numerosi piccoli contributi di piccoli investitori che, messi insieme, possono consentire l'ottenimento di cifre considerevoli, anche di centinaia di migliaia di euro. Il termine inglese, infatti, unisce la parola “crowd” (folla) e il termine “funding” (finanziamento) e si riferisce proprio al coinvolgimento dal basso di un nutrito numero di persone a cui si richiede una piccola somma.

Il meccanismo è reso possibile oggi dalle piattaforme digitali che consentono, a chi ha bisogno di un capitale per realizzare un progetto, di presentarlo a un vasto pubblico di piccoli e medi investitori locali, nazionali o internazionali, a seconda della portata del progetto stesso e della piattaforma, e di ottenere i finanziamenti in pochi clic attraverso i pagamenti digitali come, per esempio, quelli con carta di credito.

Normativa sul crowdfunding

Imparare la normativa sul crowdfunding

La prima cosa da sapere se si vuole avviare o partecipare a una raccolta fondi in Italia è il quadro normativo di riferimento. Quella che dovresti conoscere, quindi, è la normativa sul crowdfunding che vige in Italia.

Ci tengo a sottolineare che il nostro Paese vanta un primato in Europa: siamo stati i primi a introdurre una disciplina specifica e organica sull'equity crowdfunding già nel 2012, consentendo il ricorso a questo tipo di finanziamento solo per le imprese che ottenevano la qualifica di “start-up innovative”.

Con il tempo, poi, la normativa è diventata meno stringente: dalla Legge di Bilancio del 2017 è permesso ottenere fondi attraverso le piattaforme di crowdfunding a tutte le piccole e medie imprese a prescindere dalla loro caratterizzazione tecnologica (non solo quelle definite innovative), e dallo stadio di sviluppo (non solo le start-up).

Oggi la normativa di riferimento è costituita dal Decreto Legislativo numero 30 del 2023 che dà attuazione al Regolamento europeo 2020/1503 relativo ai fornitori di servizi di crowdfunding per le imprese. La legislazione quindi, disciplina sia il lending crowdfunding sia l'equity crowdfunding introducendo delle novità rispetto al passato, da tenere in considerazione.

Per esempio è stato introdotto l'obbligo di redarre il Key Investment Information Sheet (KIIS), da parte del promotore della campagna di raccolta fondi o dalla piattaforma, ovvero un documento che contiene alcune informazioni importanti per i potenziali investitori, come i rischi finanziari, i costi e i criteri con cui vengono selezionati i progetti.

Inoltre, la normativa individua nella Consob e nella Banca d'Italia le Autorità nazionali competenti per vigilare sulle attività di crowdfunding in Italia. La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, infatti, è competente in materia di trasparenza e correttezza dei comportamenti in modo da creare un clima di fiducia per gli investitori. Per questo ha redatto e adottato un Regolamento sulla raccolta di capitali tramite i portali online che stabilisce regole precise per le piattaforme di crowdfunding.

Per quanto riguarda la normativa relativa alla tassazione sui proventi del crowdfunding, ti comunico che questa è pari al 26% come per tutti gli altri prodotti finanziari (a meno che tu non possa ottenere degli sgravi fiscali) perché, come stabilisce il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), sono considerati come redditi di capitale.

Tipologie di crowdfunding

Crowdfunding per fondare una start-up

Le iniziative di crowdfunding non sono tutte uguali. Si tratta sempre di raccolte fondi effettuate dal basso che mettono insieme le disponibilità di piccoli investitori, ma è possibile distinguere diverse tipologie di crowdfunding con caratteristiche diverse.

  • Equity crowdfunding — la forma di crowdfunding più diffusa che prevede l'investimento in denaro in un progetto per ottenere un ritorno in termini di quote societarie di un'azienda e quindi la possibilità di guadagnare dagli utili di quest'ultima in base a quanto si è investito. Questa tipologia di raccolta fondi viene utilizzata spesso dalle start-up.
  • Lending crowdfunding — un modello di crowdfunding rappresentato dal prestito di denaro e dalla sua restituzione con gli interessi. È una modalità che può essere utile, da una parte alle aziende in cerca di liquidità per realizzare un progetto, dall'altra parte a investitori che vogliono diversificare il proprio portafoglio di investimenti. I termini per la restituzione della cifra investita e degli interessi vengono stabiliti all'inizio e il tasso di rendimento annuo può anche superare il 10%.
  • Donation crowdfunding — il modello generalmente utilizzato dalle organizzazioni senza scopo di lucro che prevede l'invio di donazioni in danaro verso cause di diverso tipo senza alcun tipo di ritorno economico. All'interno di questa categoria possiamo inserire anche il reward crowdfunding, nel quale vige un piccolo sistema di ricompense per i donatori, ma non economiche: si tratta generalmente di prodotti e/o servizi proporzionati all'ammontare di quanto donato.

Come funziona una campagna

Creare una campagna di crowdfunding

Se vuoi sapere come funziona una campagna di crowdfunding prima di tutto ci tengo a chiarire che in questo meccanismo ci sono tre soggetti coinvolti.

  • Il proponente — il soggetto che ha un'iniziativa da finanziare per cui non dispone del capitale sufficiente.
  • Gli investitori — i soggetti che intendono investire piccole o medie cifre in progetti interessanti per loro, con lo scopo di ottenere o meno una ricompensa a seconda della tipologia della campagna di crowdfunding.
  • La piattaforma — l'organizzazione che, attraverso un sito Web, consente l'incontro e l'interazione tra proponente e investitori, generalmente in cambio di una commissione.

Detto questo devi sapere che ogni piattaforma di crowdfunding ha le sue caratteristiche distintive ma di seguito ti elenco le fasi di una campagna che sono comuni alla maggior parte dei portali di settore.

La prima cosa da fare per creare una campagna di crowdfunding è scegliere la piattaforma e aprire un account come proponente di una raccolta fondi per un progetto. Potresti o meno dover attendere che la tua candidatura sia approvata, a seconda del funzionamento specifico della piattaforma. Poi potrai passare a preparare e pubblicare la campagna completa di tutte le informazioni indispensabili e che ti verranno suggerite dalla piattaforma lungo il percorso. Poi non ti resta che aspettare di raggiungere la cifra che ti sei posto come obiettivo e, alla fine, ricevere i fondi. Maggiori informazioni.

Se vuoi partecipare in qualità di investitore, sostenendo dei progetti con i tuoi risparmi, anche in quel caso dovrai scegliere la piattaforma e aprire un account. Poi potrai navigare all'interno della piattaforma per selezionare il progetto o i progetti che vuoi contribuire a finanziare, stando attendo a leggere ogni dettaglio in modo da valutarne i rischi finanziari: ti verrà chiesto, infatti, anche di compilare i moduli di garanzia richiesti da Consob per dimostrare che sei consapevole del tuo investimento. Infine dovrai stabilire la cifra da investire: ogni campagna, generalmente, ha un cifra minima per l'investimento a partire dalla quale è possibile stanziare quanto preferisci.

Le piattaforme più utilizzate

Piattaforma di crowdfunding Kickstarter

Dopo aver visto, in linea teorica, come funziona il crowdfunding, potresti essere pronto a passare all'azione.

Ogni portale dedicato al crowdfunding ha le sue caratteristiche distintive, ma l'idea di base è la medesima: si invia il progetto alla piattaforma con un preciso obiettivo di raccolta fondi e una scadenza e gli utenti decidono se partecipare o meno investendo una cifra variabile in base alle proprie disponibilità. Di seguito ti segnalo alcune delle piattaforme più utilizzate per effettuare questo tipo di raccolte fondi.

  • Kickstarter — piattaforma di crowdfunding indipendente dal funzionamento atipico, perché non funziona con il classico meccanismo di investimento per ottenere un ritorno economico ma piuttosto per ricevere prodotti e servizi dal valore equivalente alla cifra investita. I progetti presenti su Kickstarter, infatti, sono ancora in fase di progettazione o sviluppo e le raccolte fondi hanno proprio l'obiettivo di realizzarli, raggiungendo la cifra necessaria.Maggiori informazioni.
  • Recrowd — piattaforma di crowdfunding immobiliare nata nel 2019 attraverso la quale è possibile finanziare progetti immobiliari sul territorio italiano a partire da 250 euro per ottenere un ritorno economico minimo del 10% del valore investito su base annua.
  • GoFundMe — uno dei siti per raccolta fondi più utilizzati in Italia che consente a privati, gruppi e organizzazioni senza scopo di lucro di creare campagne per realizzare un progetto, indicando l'obiettivo minimo di fondi da raccogliere per realizzarlo. Questa è una piattaforma di donation crowdfunding che raccoglie iniziative di beneficenza: chi dona sostiene un progetto, una persona o un'associazione per il semplice desiderio di aiutare senza ottenere soldi, beni o servizi in cambio. Maggiori informazioni.
  • CrowdFundMe — piattaforma italiana di crowdfunding che opera nel settore dell'equity crowdfunding con un meccanismo secondo il quale gli investitori finanziano start-up e piccole e medie imprese (PMI) in cambio di quote societarie.

Come funziona crowdfunding immobiliare

Edificio costruito con crowdfunding immobiliare

Se ti piace l'idea di “investire nel mattone” come si suol dire, probabilmente sei incuriosito nello specifico da come funziona il crowdfunding immobiliare.

Devi sapere che quello più attivo nel settore immobiliare è il lending crowdfunding, quindi un modello secondo il quale il soggetto proponente richiede un prestito di denaro agli investitori promettendone la restituzione con gli interessi. In questi casi viene finanziata, generalmente, la costruzione o la ristrutturazione di edifici e il fine ultimo è la vendita delle unità immobiliari. Dopo aver raggiunto l'obiettivo, gli investitori si vedono restituito l'investimento con tassi di interesse che in Italia vanno dal 7% al 12% circa.

Ovviamente ci tengo a precisare che il guadagno che puoi ottenere dagli investimenti in crowdfunding immobiliare dipende da una serie di parametri e di valutazioni specifiche per ogni singolo progetto e che puoi sempre leggere nelle specifiche del progetto sul portale che lo propone. Generalmente anche i tempi per la restituzione dell'investimento comprensivo degli interessi sono stabiliti con precisione all'inizio. In ogni caso, l'azienda che ha proposto la raccolta fondi in genere ridistribuisce gli utili dopo aver concluso la vendita di tutte le unità immobiliari.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.