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Come installare una microspia in casa

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Da qualche giorno, hai iniziato a notare delle strane sparizioni dal tuo frigo e, per questo, hai l’impressione che uno dei tuoi conviventi non rispetti la sua dieta come dovrebbe! Intenzionato a confermare (o smentire) i tuoi sospetti, hai deciso di piazzare una microspia in cucina, così da _beccare_ sul fatto il ladruncolo dell’ultima ora. Il problema, però, è che non hai la più pallida idea di dove iniziare, perché non hai mai fatto nulla del genere prima d’ora.

Come dici? Ho decisamente centrato il punto? Benissimo! In tal caso, sappi che ti trovi nel posto giusto, al momento giusto: di seguito, infatti, ti spiegherò come installare una microspia in casa, fornendoti utili indicazioni sui tipi di microspie attualmente disponibili in commercio e, inoltre, dandoti qualche consiglio sul luogo più opportuno in cui posizionarla.

Prima di andare avanti, però, tengo a farti una precisazione che ritengo doverosa: utilizza la microspia soltanto nel pieno rispetto delle persone che popolano la tua casa, e non per ottenere informazioni su cose o situazioni che non dovresti conoscere. In alcuni casi, monitorare le attività delle persone, senza avvertirle, potrebbe essere addirittura punibile per legge: utilizza in modo corretto le informazioni che mi appresto a fornirti di seguito e sappi che io non mi assumo alcuna responsabilità al riguardo. Poi non dire che non ti avevo avvisato!

Indice

Tipi di microspia

Come installare una microspia in casa

Prima ancora di entrare nel vivo della questione e di spiegarti, nel concreto, come installare una microspia in casa, credo sia opportuno fornirti una panoramica riguardo gli apparati di questo tipo, disponibili in commercio.

Tanto per cominciare, le microspie possono suddividersi in almeno 3 categorie differenti, in base alla modalità di trasmissione dei dati acquisiti.

  • Microspie GSM – queste microspie sono in grado di trasmettere dati tramite sistema GSM (le classiche reti cellulari 2G) e possono essere consultate attraverso un qualsiasi apparecchio compatibile con tale tecnologia, come un telefono cellulare, a distanza praticamente illimitata. Generalmente le microspie GSM sono progettate per l’acquisizione di segnale audio o, in alcuni casi, video a bassa risoluzione. Per poterle utilizzare, è necessario installare al loro interno una scheda SIM.
  • Microspie RF – queste microspie possono trasmettere segnale audio/video su radiofrequenze dedicate. Tali apparecchi hanno raggio di trasmissione limitato, seppur esteso (solitamente superiore ai 100 m), e necessitano di un apposito ricevitore per essere consultate.
  • Microspie Wi-Fi – dal funzionamento identico a quello delle telecamere IP, queste microspie sono in grado di trasmettere/registrare segnale video attraverso la rete di casa, con possibilità di visualizzare i filmati da qualsiasi apparecchio connesso alla rete Wi-Fi, tramite browser o previa installazione di un’apposita app o programma.
  • Microspie con archiviazione – queste microspie, generalmente di dimensione leggermente più elevata, consentono di archiviare il materiale registrato all’interno di un chip di memoria/microSD. Per accedere al materiale, è necessario collegare la microspia/la memoria a un PC o a un altro dispositivo compatibile.

Le dimensioni di una microspia, invece, dipendono dallo scopo con cui esse sono state progettate: le cimici, per esempio, sono dei dispositivi estremamente piccoli (misurano in genere pochi mm) progettati per le intercettazioni ambientali, in grado di trasmettere audio e/o video a bassa risoluzione; le microcamere, invece, sono dei veri e propri mini-obiettivi, leggermente più grandi delle cimici, in grado di acquisire e inviare segnale video.

Esistono in commercio anche delle vere e proprie microspie "nascoste" in oggetti di uso comune, come per esempio pupazzi, caricabatterie, penne, quadri, posacenere, chiavette USB e così via: generalmente, si tratta di dispositivi di acquisizione audio, che trasmettono via RF il segnale ricevuto, oppure dotati di piccole memorie interne.

Oltre alla modalità di trasmissione/acquisizione e al formato, ecco altri parametri da tenere in considerazione in fase di acquisto di una microspia.

  • Sensibilità del microfono – alcune microspie, specie quelle professionali, sono in grado di acquisire/registrare suoni da lunga distanza. Quelle più economiche, invece, consentono in genere la trasmissione/registrazione dei suoni percepiti a breve distanza.
  • Alimentazione – le microspie possono essere dotate di batterie ricaricabili (generalmente con autonomia pari a diversi giorni), oppure predisposte per il collegamento a prese di corrente, batterie esterne o altre fonti di elettricità.
  • Modalità di attivazione – alcune microspie prevedono la possibilità di attivazione previo comando a distanza; altre, invece, possono essere attivate tramite comando vocale, cioè pronunciando una determinata parola nel raggio di rilevamento del microfono; infine, la maggior parte delle microspie prevede la modalità di acquisizione/trasmissione continua, in grado di registrare o trasmettere il flusso dei dati ininterrottamente, per l’intera durata della batteria o finché l’apparecchio non viene scollegato dalla fonte di alimentazione.
  • Presenza dei sensori – le microspie dotate di alimentazione a batteria e/o di memoria interna, in genere, dispongono di sensori di movimento o di sensori audio in grado di attivare l’acquisizione/registrazione ambientale soltanto quando è rilevata la presenza di soggetti nel raggio d’azione del dispositivo di acquisizione.
  • Modalità di acquisizione video – le microspie dotate di camera, in base alla qualità dell’obiettivo, possono trasmettere/registrare sequenze video a bassa risoluzione, ad alta risoluzione oppure essere progettate per la registrazione di immagini in assenza di luce (microspie a infrarossi).

Insomma, come avrai sicuramente capito, esistono microspie per tutti gli usi e le necessità. Mi stai chiedendo informazioni riguardo al loro prezzo? Beh, il discorso non è molto diverso, esistono apparati di questo tipo per tutte le tasche: le microspie "nascoste" negli oggetti e abilitate alla registrazione dei contenuti in memoria, in genere, hanno un costo di poche decine di euro.

Per quanto riguarda gli apparecchi di acquisizione più performanti (ad es. a trasmissione GSM e dalle dimensioni contenute), invece, il prezzo può salire anche a 150-200€. Infine, le cimici professionali possono arrivare a costare anche oltre 1000€, in base alle caratteristiche tecniche che le contraddistinguono.

Le microspie possono essere acquistate presso i negozi specializzati in articoli di questo tipo, oppure su Internet. Di seguito te ne propongo alcune disponibili online che, a mio avviso, hanno un buon rapporto qualità/prezzo.

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Come installare una microspia in casa

Come installare una microspia in casa

Una volta individuato e ottenuto il modello più adatto alle tue necessità, è arrivato il momento di entrare nel vivo di questa guida e di capire, nel concreto, come installare una microspia in casa, per ottenere il miglior risultato possibile.

Tanto per cominciare, analizza attentamente il tipo di microspia da te scelto: se hai optato per una piccolissima cimice, per intercettazioni audio, assicurati di posizionarla in un punto nascosto e difficilmente visibile, ma, al contempo, non particolarmente "chiuso".

Per esempio, potresti fissare la cimice all’interno degli incavi di tavoli, sediecomplementi d’arredo, nei minuscoli spazi vuoti della stanza (ad es. gli angoli delle pareti o i proteggi spigoli) o, ancora, in corrispondenza di punti particolarmente "densi" di oggetti (come le mensole porta-libri oppure le fioriere).

Se la cimice necessita di alimentazione esterna, assicurati di posizionarla in prossimità di una presa di corrente, oppure di inserire la piccola batteria a corredo in un posto difficilmente visibile (che, in questo caso, può essere anche del tutto chiuso); presta bene attenzione alla visibilità dei cavi d’uscita e provvedi, ove possibile, a rivestirli con del nastro adesivo isolante, che si confonda facilmente con il colore dell’ambiente circostante.

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Per quanto riguarda, invece, le microspie dotate di microcamera, assicurati che la posizione scelta consenta la visione dell’area di tuo interesse e, qualora fosse prevista l’attivazione tramite sensore di movimento, verifica che quest’ultimo sia orientato verso il punto d’ingresso generalmente più "frequentato" della stanza.

Se la microspia da te scelta è basata sulla trasmissione a radiofrequenze, abbi cura di scegliere un posto ben lontano da altre fonti di onde elettromagnetiche, onde evitare interferenze o problemi in fase di ricezione del segnale.

Qualora avessi optato per una ben più semplice microspia "integrata" in un oggetto di uso comune, la questione è leggermente differente: è fondamentale, in questo caso, posizionare l’oggetto in un punto coerente con il suo formato e in un ambiente in cui possa facilmente nascondersi.

Per esempio, se hai acquistato una penna-spia, potresti posizionarla su una scrivania o in un portapenne; se hai scelto un posacenere, invece, posizionalo su un tavolino ornamentale; ancora, se hai scelto di avvalerti di una microspia a forma di pupazzo, adagiala dove sono presenti altri elementi di quel tipo (ad es. su un divano, una poltrona o un letto).

Anche in questo caso, se l’apparecchio da te scelto è progettato per la trasmissione di segnale su radiofrequenze, evita di collocarlo in corrispondenza di materiale elettronico che possa interferirvi.

Ti raccomando, a prescindere dalla tecnica d’installazione da te scelta, di non improvvisarti elettricista (specie se la microspia/cimice da te scelta dev’essere necessariamente collegata a una spina o a un interruttore di corrente): se non hai nozioni sull’argomento, non esitare a rivolgerti a personale specializzato, che possa compiere il lavoro per conto tuo, onde evitare di danneggiare te stesso, gli apparati elettronici o le persone che ti sono intorno.

Una volta posizionata opportunamente la microspia e collegata, se previsto, alla fonte di alimentazione esterna, provvedi ad accenderla e, se necessario, ad abbinarla al suo ricevitore a distanza oppure a configurare il trasmettitore GSM, attenendoti alle istruzioni fornite sul manuale d’uso della stessa. Se hai optato per una camera Wi-Fi, scarica la sua app di configurazione per collegarla alla rete di casa.

Infine, verifica che la qualità del segnale audio/video rilevato dalla posizione da te scelta sia sufficientemente buona e, in caso contrario, provvedi a riposizionare il dispositivo di acquisizione.

Come consultare una microspia

 Come consultare una microspia

Ora che sei riuscito a configurare e a far funzionare la microspia, vorresti capire come fare ad accedere al materiale in fase di acquisizione o registrato? Sfortunatamente non posso fornirti istruzioni specifiche al riguardo, poiché ciascuna microspia dispone di una tecnica di consultazione decisa dal rispettivo produttore.

Ciò che posso fare, però, è fornirti alcune informazioni generiche, da applicare in base al tipo di microspia in tuo possesso.

  • Microspia GSM – bisogna effettua una telefonata al numero abbinato alla microspia per poter ascoltare, in tempo reale, ciò che viene acquisito tramite il microfono; in alternativa, è possibile inviare un SMS di controllo, se previsto, per scaricare i contenuti registrati.
  • Microspia RF – in genere, è sufficiente posizionarsi nel raggio di rilevamento della microspia e accendere il ricevitore a corredo per ascoltare/visualizzare l’audio/le immagini acquisite.
  • Microspia Wi-Fi – è possibile collegarsi alla pagina di gestione/visualizzazione della cam tramite il browser, oppure avviando l’app di gestione dedicata sullo smartphone o sul tablet.
  • Microspia con archiviazione interna – in tal caso, è necessario estrarre la microSD contenuta nella microspia e collegarla al PC, previo utilizzo di un apposito adattatore; se la microspia è dotata di uscita USB, è possibile utilizzarla per accedere alla sua memoria interna.

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Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.