Come attivare la ricarica wireless
Stai pensando di acquistare una nuova scrivania e, tra le tante visionate finora, ne hai vista qualcuna con base di ricarica wireless integrata. Questa soluzione ti intriga molto, in quanto ti piacerebbe ricaricare il tuo smartphone semplicemente poggiandolo sull'apposito sostegno, senza doverti più districare tra cavi e alimentatori; tuttavia non sai se il tuo dispositivo è compatibile con la tecnologia di ricarica senza fili, né hai la più pallida idea di come poterne usufruire.
Dunque, prima ancora di chiederti come attivare la ricarica wireless, sappi che la compatibilità di un dato smartphone (o di qualsiasi altro apparecchio elettronico) con la tecnologia di ricarica senza fili è ben specificata all'interno della sua scheda tecnica; inoltre, usando alcuni particolari adattatori è possibile integrare questa tecnologia anche sugli apparecchi che non ne dispongono nativamente, a patto che essi siano dotati di un connettore USB-C, microUSB oppure Lightning (nel caso di qualche modello di iPhone).
Nelle battute successive di questa guida ti spiegherò quindi quelle che sono le modalità di funzionamento della tecnologia in questione e ti mostrerò, nel concreto, com'è possibile utilizzare questa tecnologia per i vari dispositivi compatibili, che siano essi dotati del sistema operativo Android o iOS. Come dici? È proprio quello che volevi sapere? Allora non mi resta che augurarti buona lettura!
Indice
- Informazioni preliminari
- Come abilitare la ricarica wireless
- Come abilitare la ricarica wireless inversa
Informazioni preliminari

Prima di entrare nel vivo del tutorial e illustrarti come attivare la ricarica wireless sui tuoi dispositivi (anche quelli non eventualmente dotati nativamente di questa tecnologia), lascia che ti fornisca qualche informazione generale in più riguardo la stessa.
Il funzionamento alla base dei sistemi di ricarica senza fili è semplicissimo: il trasferimento di energia avviene mediante contatto, senza usare cavi di connessione tra i dispositivi coinvolti. Bene, ma… in che modo? Tutto si basa sulla legge di Faraday, che domina il principio dell'induzione elettromagnetica: l'energia generata dalla base di ricarica senza fili, quando viene in contatto con un dispositivo compatibile con la stessa tecnologia, genera un campo elettromagnetico in grado di trasmettere energia alla batteria, andando ad attivare le sue “particelle” elettroniche.
Nel dettaglio, l'energia erogata dalla base di ricarica (e ricevuta tramite la presa di corrente alla quale è collegata) viene trasferita, mediante degli appositi trasmettitori collocati sulla stessa, alla batteria del dispositivo, che la accumula grazie ai ricevitori posti solitamente sulla scocca posteriore del dispositivo da ricaricare.
L'energia, all'interno del campo elettromagnetico, si sposta grazie alla forza. Per farti un esempio, pensa due persone che tengono una corda tesa (puoi vedere quest'ultima come un campo elettromagnetico): se una delle due persone (che rappresenta, nel nostro esempio, la base di ricarica) imprime una forza alla corda e la muove per generare delle onde, esse arriveranno anche dall'altro lato della corda e, quindi, all'altra persona (nel nostro caso, la batteria da ricaricare), senza che quest'ultima faccia nulla.
Va da sé che più il campo elettromagnetico è grande, più il trasferimento dell'energia è rapido: ciò, però, non significa che una base di ricarica più grande possa ricaricare una batteria più rapidamente! Il motivo è presto detto: onde evitare sovraccarichi o danni fisici provocati da campi magnetici troppo grandi, i produttori di caricabatterie e dispositivi compatibili con la ricarica wireless ne limitano sia il voltaggio massimo che la velocità di trasferimento tramite induzione. Lo standard più comune secondo il quale viene gestita la ricarica senza fili tramite induzione elettromagnetica è lo standard Qi, ormai onnipresente tra i caricatori wireless che si possono acquistare, anche a basso prezzo, su store e-commerce come Amazon, per esempio.

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Esso, oltre a definire le norme di sicurezza necessarie a preservare l'incolumità di cose e persone, evitando condizioni estreme come cortocircuiti o surriscaldamenti, definisce le modalità di costruzione dei moduli e dei sensori dedicati sia alle basi di ricarica che ai dispositivi.
In particolare, i dispositivi che rispondono allo standard Qi (che, come detto, ormai sono la maggior parte di quelli in commercio) devono trovarsi a una distanza compresa tra 45 e 400 millimetri. Inoltre, i trasmettitori e i ricevitori presenti sul caricabatterie e sul dispositivo devono essere perfettamente allineati.
Anche la tecnologia PMA sfrutta la legge di Faraday per effettuare la ricarica senza fili, tuttavia i criteri d'impiego e l'hardware sono ben diversi rispetto a quelli in uso sullo standard Qi; va da sé, dunque, che un dispositivo compatibile soltanto con lo standard Qi non possa essere usato con un caricabatterie che segue esclusivamente la tecnologia PMA (meno diffusa in ambito smartphone), e viceversa.
Come abilitare la ricarica wireless
Ora che disponi di tutte le informazioni teoriche del caso, è arrivato il momento di spiegarti, nel concreto, come utilizzare la ricarica wireless. Nei capitoli che seguono trovi indicazioni che riguardano sia i dispositivi Android che gli iPhone.
Come attivare la ricarica wireless su Android

Quando si tratta di utilizzare la tecnologia di ricarica wireless in ambito Android, la prima cosa che vale la pena fare è prendere in considerazione sia la scheda tecnica del dispositivo in tuo possesso, sia le caratteristiche del caricabatterie. Che tu ti stia domandando, infatti, come attivare la ricarica wireless su un Samsung o come attivare la ricarica wireless su un Redmi, bisogna innanzitutto capire se lo specifico modello è compatibile con questa tecnologia. Inoltre, potrebbe interessarti valutare la velocità di ricarica wireless supportata, visto che in genere quest'ultima è più lenta rispetto alla ricarica via cavo.
Per farti degli esempi specifici, se ti stai domandando come attivare la ricarica wireless su un Samsung Galaxy A35 o come attivare la ricarica wireless su un Redmi Note 13 Pro, devi sapere che questi smartphone non supportano la ricarica wireless. Ecco allora che una semplice ricerca su Google relativa al modello a tua disposizione può fugarti questa tipologia di dubbio.
Fatto sta che, se sia il tuo dispositivo Android che il caricabatterie sono compatibili con lo stesso standard di ricarica (ragionevolmente, Qi), non devi fare altro che far coincidere la parte del device che contiene i ricevitori wireless alla superficie della base di ricarica che, invece, contiene i trasmettitori: dopo alcuni istanti, quest'ultima dovrebbe “accorgersi” della presenza di un dispositivo da ricaricare e creare il campo magnetico, tramite il quale avviare la ricarica a induzione.
Se quello da ricaricare è uno smartphone o un tablet, è insomma sufficiente poggiarlo correttamente sul caricabatterie wireless, e attendere che la ricarica parta automaticamente (in genere, compare a schermo l'icona di ricarica in alto a destra o comunque un'altra tipologia di indicazione visiva); altri dispositivi, come per esempio gli auricolari senza fili, devono invece essere inseriti in maniera appropriata all'interno delle apposite fessure presenti sui relativi caricabatterie. Non sono richiesti interventi o configurazioni aggiuntive.

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Detto questo, se il dispositivo di cui disponi non è compatibile con la ricarica senza fili, puoi far fronte alla cosa acquistando degli appositi ricevitori, che possono essere collegati tramite porta USB-C o microUSB allo smartphone, al tablet o a qualsiasi altro device tu desideri. Una volta collegati, puoi poggiarli direttamente sul caricabatterie senza fili, per avviare la ricarica del device. Mi raccomando: prima di acquistare un dispositivo di questo genere, assicurati che questo sia compatibile con il dispositivo che intendi ricaricare e che sia di buona qualità. A tal proposito, ti suggerisco di leggere i commenti e le recensioni degli altri utenti che li hanno acquistati prima di te.

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Per saperne di più, ti rimando alla lettura della mia guida su come funzionano i caricabatterie wireless, nella quale ti ho spiegato in maniera dettagliate le caratteristiche degli stessi e ti ho fornito alcuni utili consigli per l'acquisto. Mi raccomando, dalle almeno uno sguardo!
In ogni caso, per farti un esempio pratico in merito a quali opzioni prestare attenzione lato software, anche se sul fronte Android tutto dipende dal modello in proprio possesso, prenderò in considerazione quanto avviene usualmente su un dispositivo Samsung. Per quanto infatti, come indicato, in genere la ricarica wireless possa essere attiva di default, ci sono comunque alcune voci a cui puoi “mettere mano”.
Per procedere, in genere basta aprire il menu Impostazioni, scorrere verso il basso le opzioni che compaiono a schermo e selezionare la voce Batteria. Qui, ancora una volta, scorri in basso la pagina fino a trovare la voce Impostazioni di ricarica per poi attivare la levetta a fianco dell'opzione Ricarica wireless rapida. Una volta che questa sarà attiva, otterrai una maggiore velocità di ricarica.
Come attivare la ricarica wireless su iPhone

Per poter utilizzare la ricarica wireless su iPhone, è innanzitutto necessario avere a disposizione un iPhone 8 o successivo (eccetto gli iPhone della famiglia “e”, come iPhone 16e). In termini di caricatore wireless, invece, vale la pena puntare su un caricabatterie certificato Qi. In parole povere, si fa riferimento alla stessa dotazione che ti ho indicato nel capitolo relativo ad Android, per quanto, come già indicato, sia sempre bene effettuare le opportune verifiche. Per fugare eventuali dubbi, in ogni caso, puoi fare riferimento alle linee guida ufficiali di Apple.

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Un aspetto interessante, inoltre, è relativo alla tecnologia MagSafe. Si tratta di una tipologia di caricabatterie originariamente introdotta con gli iPhone 12, che sfrutta dei magneti che si allineano a retro degli iPhone compatibili. Se vuoi saperne di più su questa soluzione relativa alla ricarica wireless magnetica, ecco che approfondire il mio tutorial generale su come funziona MagSafe e le FAQ ufficiali di Apple potrebbe fare al caso tuo.

Apple Alimentatore MagSafe

Apple Caricabatterie MagSafe (2 m)
Infine, ti potrebbe far piacere sapere che in commercio sono disponibili diverse tipologie di basi di ricarica, alcuni in grado addirittura di ricaricare più device contemporaneamente e di fungere da powerbank, fornendo energia in assenza di alimentazione da rete elettrica.

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Per saperne di più sul contesto generale, potrebbe farti piacere consultare i miei approfondimenti relativi ai migliori power bank MagSafe e ai migliori accessori MagSafe.
Come abilitare la ricarica wireless inversa

Adesso che sai come funziona in generale la ricarica wireless, in conclusione del tutorial ritengo possa interessarti saperne di più anche per quel che riguarda la ricarica wireless inversa. Potrebbe infatti interessarti cercare anche questa funzione nella scheda tecnica del dispositivo in tuo possesso.
Il motivo? Devi sapere che alcuni smartphone, generalmente di fascia medio/alta, sono compatibili con quello che si definisce reverse charging: essi possono funzionare da vere e proprie “power bank” senza fili e fornire carica ad altri dispositivi dotati di supporto alla ricarica wireless (o di appositi ricevitori), siano essi altri smartphone, oppure indossabili come smartwatch e auricolari senza fili.
Affinché il tutto vada a buon fine, è indispensabile che entrambi i dispositivi coinvolti siano accesi, che si possa stabilire tra loro un contatto fisico e che gli stessi non si trovino su una superficie metallica. Tieni però presente che, per ragioni di sicurezza, la ricarica tramite reverse charging può essere molto più lenta rispetto a quella standard. Sebbene tutti gli smartphone compatibili con la ricarica senza fili siano in grado di ricevere energia, soltanto alcuni precisi modelli possono fornirla, attivando una precisa funzionalità del sistema operativo.
Per esempio, sugli smartphone Huawei compatibili questa caratteristica in genere è denominata ricarica inversa wireless e va attivata dal menu Impostazioni > Batteria di Android: giunto in quest'area, se il telefono di cui disponi è in grado di ricaricare altri dispositivi, dovresti vedere l'opzione Caricamento wireless altro dispositivo. Per attivare l'apposita funzione, sposta su ON l'interruttore corrispondente.
La medesima funzionalità sui dispositivi a marchio Samsung è invece spesso denominata Wireless PowerShare: per verificare che il device in tuo possesso la supporti, apri l'area di notifica di Android e cerca l'icona di Wireless PowerShare (la batteria con la freccia verso destra). Se la vedi, allora puoi usare il dispositivo a mo' di base di ricarica: per attivare l'apposita funzione, tocca il pulsante che ti ho indicato poco fa e attendi la comparsa del messaggio Pronto per la connessione. Le voci di sistema possono variare a seconda del modello di dispositivo a tua disposizione.

Ora, a prescindere dalla tecnologia usata, non devi fare altro che posizionare lo smartphone, lo smartwatch, gli auricolari o qualsiasi altro dispositivo da ricaricare al centro della backcover del telefono/tablet che fa da powerbank: all'avvio del trasferimento di energia, dovresti visualizzare una notifica visiva sul dispositivo che invia energia, e un feedback sonoro su quello che la riceve.
Tieni presente che la tecnologia di reverse charging, nella stragrande maggioranza dei casi, non può essere usata se il dispositivo che funziona da caricabatterie ha un livello di carica molto basso (nel caso di Huawei e Samsung, la batteria in genere deve avere carica superiore al 20%, altrimenti il trasferimento di energia non si avvierà).
Se hai dubbi sulla questione, comunque, puoi fugarli consultando quanto indicato nella mia guida specifica relativa a come caricare uno smartphone con un altro smartphone.
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Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.
