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Come caricare un cellulare con il connettore rotto

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Dopo aver lasciato il tuo cellulare in carica per alcune ore, ti sei accorto che la batteria era ancora completamente scarica. Hai sùbito pensato che il problema fosse relativo al malfunzionamento del caricabatterie ma, anche provandone uno nuovo, non sei riuscito a caricare lo smartphone. Effettuando ulteriori prove, sei giunto alla conclusione che il problema è il connettore rotto. In attesa di portare lo smartphone in un centro autorizzato per la riparazione, vorresti continuare a utilizzarlo e, per questo motivo, ti stai chiedendo quali sono le opzioni di ricarica a tua disposizione.

Se le cose stanno come le ho appena descritte, lascia che sia io a darti una mano e spiegarti come ricaricare un cellulare con connettore rotto. Se mi dedichi pochi minuti del tuo tempo libero, posso elencarti alcune soluzioni che ti permetteranno di ricaricare la batteria del telefono senza utilizzare un caricabatterie con cavo o qualsiasi altro dispositivo di ricarica da collegare direttamente al cellulare. Prima, però, troverai alcuni consigli utili per pulire il connettore, assicurandoti così che quest’ultimo sia effettivamente rotto e non semplicemente ostruito dalla polvere.

Se sei d’accordo e non vedi l’ora di saperne di più, non perdiamo altro tempo in chiacchiere e vediamo come procedere. Mettiti comodo, ritagliati cinque minuti di tempo libero e dedicati alla lettura dei prossimi paragrafi. Individua la soluzione di ricarica che ritieni più adatta alle tue esigenze e, con un po’ di fortuna, sono sicuro che riuscirai a caricare il tuo telefono senza utilizzare il connettore. Buona lettura e in bocca al lupo per tutto!

Indice

Operazioni preliminari

Connettore rotto

Prima di entrare nel vivo di questo tutorial e indicarti le soluzioni che permettono di caricare un cellulare con il connettore rotto, ti consiglio, se ancora non lo hai fatto, di eseguire una pulizia del connettore per assicurarti che il problema non sia la polvere accumulata al suo interno.

Devi sapere, infatti, che spesso sono proprio i residui di sporco accumulatisi nella porta USB/Lightning dello smartphone a impedire una corretta ricarica del dispositivo. Per effettuare una pulizia accurata, ti sconsiglio l’utilizzo di oggetti non idonei, come stuzzicadenti, aghi e graffette che potrebbero danneggiare i connettori.

Puoi utilizzare, invece, dei piccoli pennelli o valutare l’acquisto di kit per la pulizia dello smartphone che, in alcuni casi, comprendono anche dei tappi anti-polvere che permettono di “chiudere” l’ingresso di ricarica del telefono (una volta ripulito) e impedire allo sporco di accumularsi nuovamente.

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Dopo esserti procurato gli strumenti necessari per effettuare la pulizia del connettore, agendo con la massima prudenza, utilizza il pennellino per spolverare i fori dello smartphone e il tampone in poliuretano per attirare ed estrarre la sporcizia. Verifica poi se la ricarica viene eseguita correttamente. Per approfondire l’argomento, ti lascio alla mia guida su come ripulire lo smartphone.

Come caricare telefono con connettore rotto

Come dici? Nonostante le operazioni di pulizia del connettore, quest’ultimo continua a non funzionare? In tal caso, se non hai intenzione di acquistare un nuovo smartphone, non puoi far altro che portarlo in un centro autorizzato per la riparazione. Tuttavia, se nel frattempo vuoi continuare a usare il tuo cellulare, puoi prendere in considerazione una delle soluzioni che consentono di caricare un telefono con connettore rotto.

Caricatore wireless

Caricatore wireless

Se sei in possesso di un telefono con connettore rotto ma con supporto alla ricarica senza fili (disponibile su tutti gli smartphone di fascia medio-alta, come quelli prodotti da Apple, Samsung, Huawei, Xiaomi ecc.), puoi caricarne la batteria utilizzando un caricatore wireless.

La carica wireless si basa sul principio di induzione elettromagnetica e di risonanza elettrica. Detta in parole semplici, viene generato un campo elettromagnetico tramite un circuito risonante generato da bobine presenti sulle superfici (quella del caricabatterie e quella posteriore dello smartphone) molto vicine fra di esse, che consente di trasferire e fornire energia alla batteria del cellulare semplicemente poggiando lo smartphone sull’apposito caricabatterie. Per avere maggiori dettagli in merito e approfondire l’argomento, puoi leggere la mia guida su come funziona il caricabatterie wireless.

In commercio si trovano caricatori wireless di vario tipo, a partire da poche decine di euro: prima di acquistarne uno, però, assicurati che sia compatibile con il tuo smartphone, affinché non ci sia alcun rischio di danneggiamento del dispositivo. In particolare, verifica che per il caricatore wireless che intendi acquistare sia garantita la compatibilità con lo standard Qi del consorzio WPC, che viene ormai utilizzato da quasi tutti i produttori di dispositivi che sfruttano la tecnologia di ricarica wireless.

Dopo aver acquistato un caricatore wireless, collega quest’ultimo a una presa di corrente, tramite l’apposito cavo fornito in dotazione, e sei pronto per ricaricare il tuo telefono con connettore rotto. Come accennato poc’anzi, tutto quello che devi fare è “poggiare” lo smartphone (con il display rivolto verso l’alto) sulla base del caricatore e il gioco è fatto.

Con lo stesso meccanismo, se hai un altro smartphone che supporta la ricarica inversa, potresti riuscire anche a caricare il telefono con un altro telefono.

Infine, ti segnalo che potresti essere in grado di caricare la batteria del tuo telefono tramite ricarica wireless anche direttamente dalla tua auto, senza dover acquistare alcun dispositivo aggiuntivo. Infatti, alcune case automobilistiche integrano nelle proprie vetture (es. alcuni modelli di Audi, BMW, Ford, Honda, Mercedes-Benz, Toyota, Volkswagen, Volvo e molte altre ancora) un caricabatterie wireless con standard Qi. Ti consiglio di rivolgerti al tuo rivenditore per avere maggiori informazioni in merito.

Caricabatterie universale

Caricabatterie

Alcuni modelli di smartphone, soprattutto quelli di non recente produzione, integrano una batteria rimovibile che può essere caricata sia tramite un altro telefono dello stesso tipo che tramite un caricabatterie universale che può essere acquistato per poche decine di euro.

Tramite un meccanismo che permette di spostare la distanza dei connettori e di regolare automaticamente voltaggio e amperaggio, questi dispositivi consentono di caricare un gran numero di batterie agli ioni di litio, comprese quelle degli smartphone.

Anche in questo caso, prima di acquistare un dispositivo di questo genere, assicurati che sia compatibile con la batteria del tuo cellulare. Di seguito trovi alcune soluzioni dedicate ai vecchi smartphone Samsung e Wiko.

Dopo aver spento il tuo telefono, sollevane la cover posteriore, rimuovi la batteria e inserisci quest’ultima nel caricabatterie esterno che hai acquistato, assicurandoti di far coincidere i poli di ricarica. Collega, poi, il caricabatterie alla corrente e attendi che la ricarica sia completata.

Come riparare un cellulare con il connettore rotto

Telefono rotto

Se il tuo smartphone non è compatibile con la ricarica wireless e/o integra una batteria non rimovibile, l’unica soluzione a tua disposizione è quella di sostituire il connettore rotto.

In tal caso, se il tuo smartphone è ancora in garanzia (la garanzia legale dura 24 mesi dalla data in cui è stato comprato il telefono), potresti risolvere il problema senza spendere un centesimo. Se non ricordi la data d’acquisto del tuo dispositivo, puoi visualizzarla tramite lo scontrino o la fattura di vendita. In alternativa, puoi controllare lo stato della garanzia tramite il codice IMEI o il numero seriale dello smartphone sul sito Web del produttore. A tal proposito, potrebbe esserti utili la mia guida su come risalire al codice IMEI.

A questo punto, anche nel caso in cui il tuo telefono non sia più in garanzia, ti consiglio di contattare il servizio clienti del produttore, descrivere il problema e chiedere informazioni sugli eventuali costi di riparazione. Se, invece, preferisci recarti di persona presso un centro autorizzato, puoi collegarti al sito ufficiale dell’azienda che ha prodotto il telefono (es. Apple, Samsung, LG, Huawei, Xiaomi ecc.) per individuare quello a te più vicino. Se hai un iPhone, potresti trovare utile anche la lettura del mio tutorial su come funziona l’assistenza Apple.

Come dici? Vorresti provare a sostituire il connettore rotto in autonomia? In tal caso, ti suggerisco questa opzione solo se la garanzia del tuo smartphone è scaduta (l’apertura del dispositivo o una riparazione non autorizzata potrebbe invalidare la garanzia) e se hai le competenze tecniche per procedere (in caso contrario, potresti compromettere ulteriormente il funzionamento del tuo dispositivo).

Detto ciò, se ti senti in grado di intervenire personalmente, puoi acquistare online sia l’attrezzatura necessaria per aprire lo smartphone che un nuovo connettore. Per farlo, collegati al sito ufficiale di Amazon, scrivi “connettore [modello smartphone]” (es. connettore Huawei P20 o connettore iPhone 8) nel campo di ricerca in alto e clicca sull’icona della lente d’ingrandimento, per visualizzare i risultati della ricerca.

In alternativa, puoi cercare il connettore per il tuo smartphone anche su iFixit, un famosissimo sito Web sul quale non solo è possibile acquistare accessori elettronici di ricambio, ma che raccoglie anche guide e consigli riguardanti le riparazioni “fai da te”.

Anche in questo caso, scrivi “connettore [modello smartphone]” nel campo di ricerca e premi sull’icona della lente d’ingrandimento, per visualizzare i connettori in vendita, le guide per la sostituzione e le domande/risposte degli altri utenti che hanno già effettuato la riparazione. Qualora iFixit non ti fosse d’aiuto, potresti provare a fare delle ricerche anche su YouTube.

In qualità di affiliati Amazon, riceviamo un guadagno dagli acquisti idonei effettuati tramite i link presenti sul nostro sito.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.