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Come caricare cellulare

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La durata della batteria è sicuramente un elemento di fondamentale importanza per molte persone, tanto che non sono in pochi coloro che scelgono il proprio smartphone in base a questa caratteristica. Tuttavia, con il passare del tempo, anche la batteria dello smartphone meglio “corazzato” sotto questo punto di vista può andare incontro a una notevole perdita di autonomia, se non si adottano degli accorgimenti atti a preservare lo stato della batteria.

In questo contesto, comprendo il motivo per cui sei alla ricerca di consigli su come caricare il cellulare. D’altronde, le tecnologie disponibili sono diverse e spesso gli utenti vanno “in confusione” quando sentono, ad esempio, i termini ricarica rapida o ricarica wireless (senza fili). Tra chi mette in guardia da determinati approcci e chi invece vuole semplicemente sfruttare appieno le possibilità offerte dal mercato, la “discussione” potrebbe effettivamente non risultare semplice da comprendere.

Ci sono miti da sfatare, analisi interessanti da effettuare e informazioni che dovresti conoscere: mi appresto a indicarti un po’ tutto quello che c’è da sapere su questo mondo. Ci sarà ovviamente modo di trattare la questione delle immancabili batterie agli ioni di litio (Li-ion), nonché di quali sono i metodi che possono realmente consentirti di evitare che la batteria risulti degradata troppo in fretta. Detto questo, a me non resta altro da fare, se non augurarti buona lettura!

Indice

Informazioni preliminari

Come caricare il cellulare via cavo

Prima di scendere nel dettaglio dei consigli relativi a come caricare il cellulare, ritengo possa interessarti saperne di più in merito alla situazione attuale del mondo smartphone.

Ebbene, se hai un po’ di anni sulle spalle, ricorderai sicuramente che anni fa era possibile sostituire la batteria dello smartphone in modo abbastanza semplice, in quanto si trattava di blocchi rimovibili con facilità semplicemente sollevando la cover posteriore del device. Oggi, invece, non è più così: spesso infatti, per riuscire effettivamente a cambiare batteria, è necessario rivolgersi all’assistenza autorizzata. In questo contesto, non sono dunque in pochi coloro che, al posto di “sistemare” questo singolo componente, passano direttamente, nei casi “più estremi”, a un nuovo modello.

Si tratta chiaramente di una scelta da parte dei produttori, che sta facendo discutere da ormai molto tempo. A tal proposito, a luglio 2021 l’amministrazione Biden (Presidente degli Stati Uniti d’America) ha iniziato a spingere per il “Right to Repair” (“diritto alla riparazione”). Persino figure di spicco del mondo tech come Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, hanno espresso sostegno e affermato che si tratta di una questione importante.

Insomma, forse qualcosa si sta muovendo da questo punto di vista, ma per il momento i produttori non sembrano avere molta intenzione di “tornare sui propri passi”. In questo contesto, risulta dunque più importante che mai preservare la batteria del proprio dispositivo e le persone se ne stanno rendendo conto. Un punto di svolta per la consapevolezza generale attorno al tema è arrivato nel 2017, quando Apple è finita al centro di una polemica per via del rallentamento di alcuni “vecchi” iPhone che disponevano di batterie ormai “logorate” dal tempo.

Questo ha portato il colosso di Cupertino a introdurre un sistema che consente agli utenti di verificare lo stato della batteria del proprio iPhone direttamente dalle impostazioni. Introdotta a partire dalla versione iOS 11.3 e disponibile su tutti i modelli di iPhone da iPhone 6 e iPhone SE, la scheda Stato Batteria si può raggiungere semplicemente tramite il percorso Impostazioni > Batteria > Stato Batteria. Per tutti i dettagli del caso, ti consiglio di consultare il mio tutorial su come vedere lo stato della batteria dell’iPhone.

Stato batteria iPhone

Insomma, capisci bene che preservare la batteria del proprio smartphone, cercando di far durare il più possibile quest’ultimo, è più importante che mai. Tuttavia, c’è anche un’altra “corrente di pensiero”. Nel corso degli anni, infatti, il mercato dei dispositivi mobili ha assistito all’arrivo di tecnologie sempre più avanzate per caricare i cellulari, dalla cosiddetta ricarica rapida alla ricarica wireless.

Al giorno d’oggi fare riferimento a una ricarica cablata a 100W (in alcuni casi a 200W) non è più utopia come un tempo. Per quel che riguarda, invece, la ricarica senza fili, sono già stati raggiunti 50W. In termini pratici: lo smartphone si può potenzialmente ricaricare via cavo in meno di 20 minuti, mentre per la ricarica wireless ci attestiamo attorno ai 40 minuti. Chiaramente si tratta semplicemente di dati indicativi, visto che il mercato si muove a ritmi particolarmente elevati, ogni dispositivo fa storia a sé e sono destinate ad arrivare novità da un momento all’altro.

Pensa che alcuni noti brand stanno già testando una tecnologia wireless che richiede semplicemente di trovarsi nella stessa stanza del caricatore, senza dover poggiare lo smartphone su di esso ma muovendosi liberamente, per effettuare la ricarica. Per il momento questa tecnologia non è ancora arrivata sul mercato, ma ti posso assicurare che questo settore è una continua sorpresa ogni giorno che passa e dunque potrebbe non mancare molto.

In ogni caso, in questo marasma di informazioni, ci sono alcune certezze che possono consentirti di comprendere al meglio quali accorgimenti mettere in atto in fase di ricarica per preservare la batteria del tuo dispositivo. Questo tutorial si prefigge proprio l’obiettivo di fornirti dettagli che possono tornarti utili in questo contesto.

Come caricare cellulare via cavo

Il sistema di ricarica “classico”, ovvero quello via cavo, è ancora particolarmente diffuso ed è dunque importante approfondirlo come si deve. Qui sotto puoi trovare tutte le informazioni del caso.

La batteria al litio e l’effetto memoria

Ricarica vecchio smartphone Android

La prima cosa che devi sapere è che, purtroppo, a meno che alcune tecnologie attualmente in fase di sperimentazione arrivino a livello di massa sul mercato, dalle batterie dei moderni smartphone non potrai mai aspettarti la stessa durata complessiva della batteria di un vecchio cellulare; uno storico Nokia 3310, ad esempio. In generale, le moderne batterie degli smartphone hanno un ciclo di vita medio che generalmente va dai 2 ai 3 anni. Dopodiché, la capacità della batteria è destinata a calare.

Chiaramente, molto dipende dall’uso che si fa del dispositivo. Infatti, queste tempistiche possono ridursi considerevolmente se vi è un utilizzo scorretto della batteria. Ed è proprio per questo motivo che è molto importante capire come caricare il cellulare correttamente. A proposito di questo, dovresti dimenticarti di tutte quelle linee guida che conoscevi prima dell’avvento degli smartphone, in quanto vi sono sostanziali differenze tra le batterie Nichel-Metallo Idruro (Ni-MH) dei cellulari di vecchia generazione e le attuali batterie agli ioni di litio (Li-ion).

La prima differenza sostanziale riguarda l’effetto memoria. Mentre la batteria a Nichel-Metallo Idruro si ricordava la percentuale di ricarica, all’ultima ricarica effettuata, ciò non avviene con le moderne batteria agli ioni di litio (Li-ion). Non è quindi più necessario attendere che il cellulare sia completamente scarico, prima di ricaricarlo.

Anche se non soffre più dell’effetto memoria, è consigliabile effettuare comunque un ciclo di carica completa al primo utilizzo dello smartphone con batteria agli ioni di litio per ottenere il massimo della capacità della batteria. In seguito, al posto di numerosi cicli completi di ricarica, puoi optare per ricariche brevi e frequenti: non aspettare più che la batteria sia completamente scarica, prima di ricaricarla; anzi potresti rischiare di ridurne la sua durata.

Idealmente, un “buona tecnica” è quella di mantenere la carica tra il 30 e l’80%, effettuando brevi ricariche durante la giornata piuttosto che lasciare il dispositivo in carica tutta la notte. In ogni caso, ricordo che in genere i dispositivi dispongono di sistemi di sicurezza che cercano di preservare in modo automatico la batteria: qui entra infatti in gioco la cosiddetta ricarica smart, utilizzata in vari modi dai produttori.

Per farti un esempio concreto, iOS, il sistema operativo degli iPhone, dalla versione 13 in poi “prende spunto” dalle abitudini dell’utente per non “forzare” troppo la ricarica, arrivando ad esempio all’80%, fermandosi a quest’ultima carica residua per un determinato periodo di tempo e completando poi la ricarica solamente poco prima che l’utente si svegli. Questo sistema viene chiamato Ricarica ottimizzata da Apple. Insomma, i produttori non sono di certo rimasti con le mani in mano nel corso degli anni.

La temperatura ideale di una batteria

Fase di ricarica cellulare

Nonostante le batterie agli ioni di litio non siano soggette a usura materiale (e quindi non ci sia un numero prestabilito di cicli di carica), sono purtroppo soggette a usura nel tempo. La durata media potrebbe aggirarsi intorno ai 2/3 anni, ma c’è qualcos’altro che porta alla diminuzione di questo ciclo di vita temporale: il caldo.

Ebbene sì, come noi esseri umani, anche le batterie soffrono il caldo dell’estate. Se però noi possiamo trovare un po’ di sollievo dall’afa di agosto vestendoci adeguatamente, altrettanto non si può dire per gli smartphone che non possono beneficiare di tali opzioni. Viene quindi consigliato di caricare il cellulare lontano da fonti di calore: gli smartphone funzionano al meglio se la batteria mantiene un livello di temperatura compreso tra i 16 e i 22° C. Temperature molto elevate, come per esempio quelle superiori ai 35° C, possono danneggiare irreparabilmente la batteria. Ti raccomando quindi di non dimenticare mai lo smartphone in auto, in piena estate. Stai anche attento alle cover di protezione che utilizzi per il tuo smartphone; potrebbero trattenere troppo il calore che il dispositivo produce naturalmente durante il suo utilizzo.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è quello della ricarica rapida: quest’ultima può risultare più “stressante” in termini di calore per il dispositivo, quindi potresti voler evitarla. In realtà, c’è da dire che alcune note tecnologie, come la SuperVOOC di OPPO, spostano il calore dal dispositivo al caricatore, cercando dunque di risolvere il problema alla radice. Inoltre, in generale i principali produttori, prima di immettere sul mercato una certa tecnologia, effettuano tutti i test del caso, ma comprendi bene che la continua ricerca alla ricarica più veloce possibile potrebbe effettivamente comportare “grattacapi” da questo punto di vista.

Inoltre, l’uso della ricarica rapida in generale non è mai poi così “salutare” per il cellulare, motivo per cui ormai da tempo c’è un acceso dibattito in merito. Le “scuole di pensiero” sono essenzialmente due: c’è chi punta a preservare il più possibile lo stato della batteria e chi invece mira alle tecnologie di ricarica più avanzate (cercando di trovare il giusto compromesso). La vera questione è: dove si trova il limite per garantire un buon bilanciamento tra durata ed esperienza utente? Proprio qui si stanno “sfidando” i principali produttori.

Per il resto, è consigliato non usare lo smartphone mentre è in fase di carica o quando fa troppo caldo in generale. Inoltre, ovviamente non bisogna esagerare nemmeno dal punto di vista del freddo, perché nemmeno quest’ultimo fa bene alla batteria al litio dello smartphone: con temperature troppo rigide, infatti, la batteria tende temporaneamente a scaricarsi più velocemente.

La carica adatta per una batteria

Cavo di ricarica smartphone

Dopo aver visto quali sono le principali informazioni da tenere a mente riguardanti le batterie agli ioni di litio degli smartphone e le differenze con le vecchie batterie a Nichel-Metallo Idruro (Ni-MH), voglio darti alcuni consigli pratici per caricare il cellulare nel modo corretto.

  • Non lasciare scaricare del tutto lo smartphone — come accennato, le batterie agli ioni di litio degli smartphone non soffrono dell’effetto memoria, quindi non lasciare che la batteria dello smartphone arrivi al di sotto del 15% o, peggio ancora, a valori ancora inferiori. Lasciare che la batteria dello smartphone si scarichi del tutto, prima di ricaricarla, diminuirà l’effetto della carica, aumentando il processo di danneggiamento e velocizzando l’usura temporale della batteria.
  • Non tenere troppo a caricare lo smartphone — oltre a non lasciarlo scaricare troppo, è sconsigliato lasciare troppo a lungo in carica lo smartphone. Alcuni moderni caricabatterie originali degli smartphone sono dotati di sistemi automatici che sospendono la ricarica della batteria quando si avvicina a una certa soglia; aspettano che si scarichi naturalmente, per poi riprendere a ricaricarla. In realtà però, proprio per via dell’assenza dell’effetto memoria, non è nemmeno necessario che la batteria del tuo smartphone si ricarichi al 100%. Il tuo dispositivo non lo necessita e tu nel frattempo risparmierai il consumo inutile di corrente elettrica.
  • Mantieni un livello di carica ideale — scommetto che, arrivato a questo punto, ti chiederai: “se non bisogna caricare la batteria al 100% e non bisogna nemmeno farla scaricare del tutto, allora cosa bisogna fare?” Ottima domanda. Ho il consiglio giusto per te. Quello che devi fare per caricare un cellulare correttamente è caricarla spesso per poco tempo per mantenere la batteria dello smartphone “in allenamento”. L’ideale, per mantenere in salute la batteria di uno smartphone, sarebbe quella di mantenere una carica tra il 30% e l’80%.
  • Effettua l’inizializzazione della batteria — quando acquisti un nuovo smartphone, troverai la batteria carica parzialmente. Non è consigliato utilizzare il dispositivo in questo stato, è controproducente per la batteria. Ciò che invece è consigliato fare è l’inizializzazione della batteria: tienilo spento (se possibile), mettilo subito sotto carica e tienilo in carica per circa 4-5 ore al massimo. A questo punto, la batteria dovrebbe essere stata inizializzata correttamente. Hai eseguito questa procedura ma il tuo smartphone ti sembra che non regga la carica della batteria e scende dal 100% al 70% in poco tempo? In questo caso è possibile che sia stata effettuata una cattiva inizializzazione. Per risolvere, puoi provare a effettuare una nuova inizializzazione, seguendo alcuni suggerimenti: utilizza il dispositivo per farlo scaricare fino a che rimane circa il 10% della batteria, dopodiché tienilo in carica per una notte effettuando una carica di 6-8 ore. Se valuti che questa soluzione sia parzialmente efficace, puoi effettuare tale procedura di ricalibrazione per 2-3 volte al massimo: alla fine dovresti aver risolto il problema. In caso di esito negativo, rivolgiti a un centro assistenza.
  • Utilizza soltanto accessori originali — se hai a cuore la batteria del tuo smartphone, utilizza sempre caricabatterie originali ed eventualmente batterie di ricambio originali. Se hai perso il caricabatterie originale del tuo smartphone compralo nuovo e non risparmiare comprandone uno low cost. Il caricabatterie del tuo smartphone è caratterizzato da uno specifico amperaggio; se proprio vuoi utilizzarne uno diverso, controlla sempre che i volt e gli ampere siano gli stessi. Il rischio di utilizzare un caricabatterie diverso da quello originale è che questo, non essendo perfettamente compatibile, possa danneggiare la batteria e il dispositivo, fornendo un flusso di corrente non adeguato. I moderni dispositivi integrano sicuramente dei sistemi per proteggersi dagli sbalzi di corrente ma, in ogni caso, è meglio non rischiare; a lungo andare la batteria del tuo smartphone potrebbe danneggiarsi. In linea generale, quindi, è meglio preferire l’utilizzo di caricabatterie originali o comunque prodotti da aziende affidabili. Se non sei sicuro dell’acquisto, verifica che sulla confezione sia indicato un certificato o una garanzia di compatibilità. Stesso discorso vale per le batterie: se hai necessità di sostituire la batteria del tuo smartphone, prediligi sempre quelle originali, per evitare che il dispositivo possa danneggiarsi irreparabilmente.
  • Caricare il cellulare in auto o tramite power bank? Fai attenzione ai metodi alternativi — in alcuni contesti, potrebbe tornare utile caricare lo smartphone senza un caricabatterie. Le principali “idee” che solitamente vengono in mente alle persone sono quelle di caricare il dispositivo direttamente in auto o tramite delle batterie esterne. Nel caso della prima tipologia di ricarica, ti sconsiglio di effettuarla: si tratta di uno dei contesti in cui potrebbero sorgere più “grattacapi”, anche per via di possibili picchi anomali magari dovuti a una vecchia automobile. Per quel che riguarda, invece, i power bank, questi ultimi solitamente hanno le stesse caratteristiche dei caricabatterie classici, quindi in generale non ci sono particolari problemi. Tuttavia, è bene anche in questo caso acquistare solamente prodotti di qualità, in quanto bisogna fare attenzione al fatto che alcuni modelli, magari particolarmente low cost, potrebbero non avere circuiti di protezione e dunque non riuscire a proteggere il dispositivo da eventuali sbalzi di corrente.
  • Spegni il cellulare e disattiva i servizi non necessari – se durante la giornata non sono necessari, disattiva tutti i servizi secondari che possono diminuire la durata della batteria: GPS, Wi-Fi e Internet sul cellulare. Se ti rechi in un luogo dove sai che il cellulare non prende o prende a fatica, potresti addirittura spegnere il cellulare per qualche ora se non intendi utilizzarlo, oppure metterlo in modalità Aereo. Inoltre, per risparmiare batteria, potresti ridurre la luminosità del display, impostare il timer di spegnimento automatico dello schermo al minimo indispensabile e ridurre la velocità della connessione a Internet del tuo smartphone, passando da 5G/4G/LTE a 3G. Vedrai che, seguendo questi consigli, la batteria del tuo smartphone riuscirà a resistere fino a fine giornata.

Come caricare cellulare senza cavo

Come caricare cellulare senza cavo

Come dici? Ti stai approcciando al metodo di ricarica “più moderno”, ovvero quello wireless (senza cavi)? Nessun problema, ti spiego subito la situazione.

In questo contesto, devi sapere che in genere la ricarica wireless è più “stressante” rispetto a quella via cavo, in quanto produce più calore. Come ho già spiegato in un capitolo precedente, si tratta di una questione importante, dato che il caldo può comportare una riduzione del ciclo di vita della batteria. Per questo motivo, non sono in pochi coloro che hanno deciso di rimanere alla “cara vecchia” ricarica via cavo, nonostante la ricarica senza fili risulti indubbiamente più comoda (anche se generalmente più lenta).

A proposito di comodità, in alcuni contesti la tecnologia wireless può garantire ottime soddisfazioni. Infatti, una volta acquistata una base di ricarica compatibile con il proprio dispositivo, basta semplicemente poggiare lo smartphone sopra di essa per far caricare il dispositivo. Se vuoi approfondire la questione, puoi fare riferimento alla mia guida al funzionamento dei caricabatterie wireless (in cui ho illustrato anche lo standard Qi, utilizzato dai principali produttori). In ogni caso, anche in questo contesto valgono i consigli dati in precedenza: utilizza solamente accessori originali o comunque dalla comprovata qualità, in modo da evitare possibili “grattacapi”.

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Per il resto, ti ricordo che alcuni smartphone dispongono anche dalla cosiddetta ricarica inversa. Quest’ultima, che può avvenire sia tramite cavo che non, permette in parole povere a un dispositivo mobile di “condividere” la carica residua con un altro smartphone o dispositivo. Questo significa, ad esempio, che un tuo amico potrebbe “aiutarti” nel momento del bisogno, collegando il suo smartphone al tuo nel modo più comodo possibile. C’è inoltre chi usa questo metodo per caricare anche gli altri dispositivi tecnologici a sua disposizione. Chiaramente, i modelli coinvolti devono supportare questa possibilità.

In questi casi, così come avviene, ad esempio, per la ricarica tramite porta USB del PC, non ci sono particolari problemi, in quanto i produttori mantengono l’output nel giusto range. Tuttavia, è consigliato non effettuare operazioni “pesanti” con il dispositivo mentre si sta effettuando una ricarica inversa.

Perfetto, ora conosci un po’ tutto quello che c’è da sapere in merito alla possibilità di caricare il tuo dispositivo. Se cerchi ulteriori informazioni su consigli e dettagli tecnici, posso consigliarti una fonte che ritengo valida: Battery University. Si tratta di un portale gratuito che consente di ottenere indicazioni valide sull’argomento.

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Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.