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Come montare una dash cam

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Hai appena comprato una dash cam oppure stai pensando seriamente di acquistarne una ma non hai idea di come montarla. Niente panico: sei nel posto giusto. In questa guida, infatti, ti spiegherò come montare una dash cam, anche se non sei particolarmente pratico con cavi e supporti. Non servono strumenti professionali né competenze da elettrauto: bastano un po' di attenzione e la voglia di fare.

Le dash cam sono diventate sempre più diffuse grazie alla loro utilità nel registrare tutto ciò che accade mentre si è alla guida. Possono tornare utili in caso di incidenti, per contestare multe o semplicemente per registrare un viaggio panoramico. Proprio per questo è importante sapere come montarle correttamente, così da ottenere riprese stabili e ben posizionate.

Nel corso dell'articolo ti guiderò nella scelta del punto migliore per l'installazione, ti spiegherò come collegare l'alimentazione e come fissare il dispositivo in modo sicuro. Se sei pronto, iniziamo subito. Buona lettura e in bocca al lupo per il tuo montaggio: vedrai che sarà più semplice di quanto temi in questo momento.

Indice

Informazioni preliminari

Dash cam

Prima di passare al montaggio vero e proprio, è utile fare un po' di chiarezza su cosa sia una dash cam, a cosa serve e quali varianti esistono sul mercato. In questo modo saprai esattamente cosa ti serve e potrai montare il dispositivo nel modo corretto, evitando problemi o perdite di tempo.

La dash cam è una videocamera compatta progettata per essere installata all'interno di un veicolo, solitamente sul parabrezza anteriore e, in alcuni casi, anche sul lunotto posteriore.

La sua funzione principale è quella di registrare tutto ciò che accade durante la guida: incidenti, manovre azzardate di altri automobilisti, situazioni sospette o anche semplicemente i tuoi viaggi. Le registrazioni vengono salvate su una scheda Micro SD e sovrascritte automaticamente quando lo spazio si esaurisce, a meno che non vengano bloccate manualmente o automaticamente da un sensore G integrato, che rileva impatti e frenate brusche.

Esistono diversi tipi di dash cam, pensati per esigenze e budget differenti. I modelli base sono dotati di una sola videocamera frontale, che si installa sul parabrezza e viene alimentata dalla presa accendisigari del veicolo, e riprende tutto ciò che accade davanti al veicolo. Sono ideali per chi cerca una soluzione semplice e pratica per documentare eventuali incidenti o comportamenti scorretti da parte di altri conducenti. Infatti, montando una dash cam, in caso di sinistro, se non è tua la responsabilità dell'incidente, puoi facilmente dimostrarlo e — con i dovuti accertamenti del caso — non incorrere in sanzioni o risarcimenti che non ti spetta di corrispondere.

I modelli più avanzati, invece, includono una seconda telecamera. Questa può essere rivolta verso il lunotto posteriore (per riprendere cosa accade dietro l'auto) oppure verso l'abitacolo. Quest'ultima configurazione è molto usata da tassisti, autisti di NCC (come gli autisti Uber, per esempio) o conducenti in car sharing, perché consente di tenere sotto controllo anche ciò che succede all'interno del veicolo. Alcune dash cam più moderne integrano addirittura tre videocamere: frontale, posteriore e interna, offrendo una copertura completa.

Un'altra funzione molto utile, disponibile nei modelli di fascia medio-alta, è la modalità parcheggio. In pratica, la dash cam resta attiva anche quando l'auto è spenta, e inizia a registrare in automatico se rileva movimenti sospetti intorno al veicolo o se avverte un urto, per esempio in caso di tentativo di furto o danno da parte di un altro mezzo. Attenzione però: questa funzione richiede una alimentazione continua, e non può essere gestita con la semplice presa accendisigari, che si disattiva quando il motore è spento. Per far funzionare la modalità parcheggio, è necessario installare anche un kit di alimentazione, che collega direttamente la dash cam alla batteria dell'auto e spesso include anche un sistema di protezione per evitare che la batteria si scarichi del tutto.

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Infine, c'è la questione dello spazio di archiviazione. Come ti accennavo in precedenza, le dash cam salvano i video su una scheda microSD, che deve essere compatibile con la videocamera scelta. Di norma, la microSD non è inclusa nella confezione e va acquistata a parte. Ti consiglio di optare per una scheda ad alta resistenza (in grado di sopportare cicli di scrittura continui), con una capacità minima di 128 GB, soprattutto se scegli di registrare in Full HD o 4K. Alcuni modelli supportano anche microSD da 256 GB o più, utili se percorri lunghi tragitti quotidiani o se vuoi conservare i video più a lungo prima che vengano sovrascritti.

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Dove montare una dash cam

Dash cam montata anteriormente

Una delle domande più comuni, prima di procedere con l'installazione, è proprio dove montare una dash cam. La posizione è fondamentale: se scegli il punto sbagliato, rischi di avere riprese tagliate, poco chiare o, peggio ancora, di infrangere il codice della strada. In questo capitolo ci concentreremo esclusivamente sulla dash cam anteriore, mentre per quella posteriore troverai un capitolo dedicato più avanti.

La posizione migliore per montare la dash cam anteriore è in alto, al centro del parabrezza, appena sotto lo specchietto retrovisore interno. In questo modo la telecamera avrà una visuale ampia e simmetrica della strada, senza ostacolare la tua visibilità durante la guida. Inoltre, questa zona è spesso nascosta alla vista, quindi non distrae e non crea ingombri.

Ricorda, infatti, che la dash cam, per essere a norma, non deve mai ostacolare la visuale del conducente. Il Codice della Strada impone che il campo visivo frontale resti libero da oggetti che possano ridurre la visibilità. Tradotto: niente montaggi laterali, troppo in basso o in zone centrali del parabrezza. Non a caso alcuni modelli sono progettati apposta per aderire in modo discreto e compatto vicino allo specchietto, anche dietro il suo supporto.

Se la tua dash cam ha un display, inoltre, verifica che nel posto dove hai deciso di montarla, lo schermo sia facilmente accessibile ma non troppo visibile durante la guida, per evitare distrazioni.

Inoltre, tieni conto della lunghezza del cavo di alimentazione: dovrà essere sufficiente da raggiungere la presa accendisigari o, se usi un kit di cablaggio diretto, deve arrivare alla scatola dei fusibili e in nessun caso ci devono essere cavi penzolanti. Un buon trucco è far passare il cavo lungo il bordo del tetto e scendere lungo il montante laterale, così da tenerlo nascosto e ben fissato.

Come montare una dash cam in auto

Dash cam da montare

Ora che hai scelto dove posizionare il dispositivo, è arrivato il momento di vedere come montare una dash cam in auto in modo pratico e sicuro. La procedura non è complicata, ma richiede un po' di attenzione per assicurarti che tutto sia stabile, ben fissato e correttamente alimentato.

La prima cosa da fare è pulire a fondo la zona del parabrezza dove andrà fissata la dash cam: usa un panno in microfibra e, se possibile, un po' di alcol isopropilico per rimuovere tracce di polvere, unto o umidità. Qualunque sia il sistema di montaggio della dash cam, come un supporto adesivo o una ventosa, è fondamentale applicarlo su una superficie asciutta e pulita per garantire una tenuta salda e duratura. Ti avverto che un montaggio instabile può causare vibrazioni fastidiose nei video o addirittura far cadere la dash cam durante la guida.

Prima di iniziare il montaggio assicurati di avere tutto il necessario a portata di mano. Nella confezione della dash cam solitamente trovi alcune cose in dotazione, oltre alla videocamera.

  • Il supporto di fissaggio (a ventosa o adesivo, dipende dal modello).
  • Il cavo di alimentazione con connettore per la presa accendisigari (spesso lungo almeno 3 metri).
  • Un manuale d'uso
  • Clip o ganci per la gestione dei cavi.

Come già accennato in precedenza, in alcuni casi può essere inclusa anche una scheda microSD, ma non è garantito: controlla nella scheda tecnica del prodotto. Se manca, procuratene una da almeno 128 GB, di tipo U3 o superiore, compatibile con la dash cam e resistente alle continue riscritture.

Poi ci sono altri accessori opzionali, ma utili, che potresti voler avere. Prima di tutto ti serve un kit di strumenti in plastica per il montaggio, ovvero attrezzi fatti in materiale plastico rigido ma non tagliente che servono a portare a termine questo tipo di operazioni senza danneggiare le guarnizioni interne dell'auto (come quelle del tetto o dei montanti laterali). Ti sarà molto utile per nascondere i cavi in modo ordinato, evitando che restino a vista o si muovano durante la guida.

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In secondo luogo, come ti ho spiegato prima, ti servirà un kit di alimentazione hardwire per un cablaggio più pulito o per attivare la modalità parcheggio, e in questo caso ti consiglio di comprare anche dei fusibili di ricambio compatibili, per sicurezza.

A questo punto, vediamo come montare una dash cam in auto anteriormente, con i passaggi standard per i modelli più comuni. Il primo passaggio è fissare il supporto al parabrezza, in alto, dietro o vicino allo specchietto retrovisore: premi bene se è un adesivo o blocca la levetta se è una ventosa.

In secondo luogo inserisci la dash cam nel supporto e orientala in modo che inquadri correttamente la strada. Alcuni modelli, come ti ho già spiegato, hanno un display che ti aiuta a verificare l'inquadratura.

A seguire collega il cavo di alimentazione alla dash cam e fai passare il filo lungo il bordo superiore del parabrezza: usa le clip incluse oppure infila il cavo sotto le guarnizioni interne del tetto e del montante laterale (quello vicino al parabrezza). Porta il cavo fino alla presa accendisigari e inseriscilo. In genere, la dash cam si accende automaticamente all'avvio dell'auto. Se non succede, controlla le impostazioni o verifica il cavo.

Infine inserisci la microSD nello slot dedicato e assicurati che venga riconosciuta correttamente dal dispositivo. Alcuni modelli la formattano automaticamente al primo avvio.

Una volta completata l'installazione, accendi il motore e verifica che tutto funzioni correttamente: la dash cam deve accendersi, iniziare a registrare e offrire un'inquadratura stabile e centrata. Se necessario, fai piccoli aggiustamenti all'angolazione o al fissaggio.

Nel caso in cui tu voglia montare una dash cam con il kit di alimentazione diretto, ti anticipo subito che non è un'operazione particolarmente difficile, ma richiede un minimo di manualità e attenzione, soprattutto perché si va a lavorare vicino alla scatola dei fusibili dell'auto. Molti lo fanno da soli, ma se non ti senti sicuro, è sempre meglio affidarsi a un elettrauto per evitare errori o danni.

La dotazione del kit di solito è la seguente.

  • Cavo di alimentazione con fusibile integrato.
  • Adattatori per fusibili (di vari formati: mini, micro, standard).
  • Sistema di protezione da scarica della batteria (voltage cut-off) che spegne la dash cam se la tensione scende sotto una soglia di sicurezza.

Se c'è tutto comincia individuando la scatola dei fusibili dell'auto: di solito si trova sotto il cruscotto lato guida, dietro un pannello, oppure nel vano motore. Se necessario consulta il libretto dell'auto per la posizione esatta.

Poi scegli un fusibile acceso solo a motore avviato se vuoi che la dash cam si accenda solo quando guidi, oppure uno sempre attivo se vuoi usare anche la modalità parcheggio. Il libretto dell'auto ti aiuterà a identificarli (per esempio fusibile accendisigari, radio, luci abitacolo).

A seguire usa un adattatore per fusibili (di solito incluso nel kit) per collegare il cavo della dash cam al fusibile scelto: basta rimuovere il fusibile originale, inserirlo nell'adattatore, poi infilare l'adattatore al posto del fusibile.

Ora collega il cavo di massa (solitamente con occhiello metallico) a una vite metallica vicina e non verniciata del telaio, per chiudere il circuito, passa il cavo fino alla dash cam, nascondendolo sotto guarnizioni e pannelli (qui è utilissimo lo strumento in plastica di cui parlavamo prima).

Infine collega il connettore alla dash cam e accendi l'auto per verificare che funzioni. Se hai scelto un fusibile sempre attivo, controlla anche che la funzione di auto-spegnimento funzioni correttamente. Per altre informazioni consulta la mia guida su come funziona una dash cam.

Montaggio dash cam posteriore

Dash cam montata posteriormente

Dopo aver installato la videocamera anteriore, potresti voler completare il sistema con una seconda telecamera sul retro del veicolo. Il montaggio della dash cam posteriore ti permette di registrare tutto ciò che accade dietro l'auto: utile in caso di tamponamenti, sorpassi pericolosi o manovre in retromarcia. Vediamo insieme come funziona e come si monta correttamente.

La dash cam posteriore può essere di due tipi: cablata o wireless. Le più comuni sono cablate e si collegano alla dash cam anteriore tramite un cavo video (di solito lungo tra i 5 e i 7 metri). I modelli wireless, invece, si connettono senza fili via Wi-Fi o Bluetooth, ma sono meno diffusi perché possono soffrire di interferenze e ritardi nel segnale. In entrambi i casi, la registrazione della videocamera posteriore viene gestita direttamente dal dispositivo principale anteriore.

Per il montaggio della dash cam posteriore, prima di tutto scegli la posizione giusta: la videocamera va fissata al lunotto posteriore, preferibilmente al centro, in alto, per avere una visione ampia e simmetrica. Se il vetro è molto inclinato, assicurati che l'obiettivo possa essere regolato per inquadrare correttamente la strada dietro di te.

Poi, come ti ho suggerito per il montaggio della dash cam anteriore, anche in questo caso, pulisci il vetro interno del lunotto con un panno in microfibra, eliminando polvere e grasso. Se il supporto è adesivo, questa operazione è fondamentale per garantire una tenuta solida nel tempo.

A seguire fissa la dash cam posteriore al vetro utilizzando il sistema incluso (nastro biadesivo o ventosa, a seconda del modello), e assicurati che sia ben centrata e stabile.

Poi passa il cavo dalla telecamera posteriore a quella anteriore: il filo deve attraversare tutto l'abitacolo. Il metodo consigliato è farlo scorrere lungo il bordo superiore dell'abitacolo, nascosto sotto le guarnizioni del tetto e dei montanti laterali. Per facilitare il lavoro ed evitare danni agli interni, usa uno strumento in plastica per il cablaggio. Infine collega il cavo alla dash cam anteriore, nello slot dedicato. In molti modelli, appena la dash cam principale si accende, inizierà a registrare anche la telecamera posteriore senza bisogno di configurazioni particolari.

In alternativa, se la dash cam posteriore ha bisogno di un'alimentazione separata (in alcuni modelli più sofisticati), dovrai collegarla a una seconda fonte di alimentazione, oppure alla luce della retromarcia, ma questa è un'operazione leggermente più complessa che richiede conoscenze elettriche o l'intervento di un professionista. Questo succede anche se la dash cam posteriore è wireless: il montaggio fisico avviene come ti ho appena spiegato ma poi dovrai associare la videocamera wireless alla dash cam principale tramite le impostazioni del menu, seguendo le istruzioni del manuale, che sono diverse per ogni marca e modello.

Come installare una dash cam

Riprese della dash cam

Dopo aver montato fisicamente la videocamera, resta un ultimo passaggio fondamentale: la configurazione. Quindi devi capire come installare la dash cam dal punto di vista software, cioè come impostarla correttamente per iniziare a registrare e sfruttare tutte le sue funzioni principali.

Nella maggior parte dei modelli moderni, l'installazione è guidata e molto intuitiva. Una volta collegata l'alimentazione e accesa l'auto, la dash cam si avvia automaticamente e ti mostra sul display una prima schermata di configurazione. Se il tuo modello non ha uno schermo, potrai fare tutto tramite app dedicata.

Il primo dei assaggi iniziali più comuni è l'impostazione di data e ora, fondamentale per avere video con datazione corretta in caso di incidente (ma tieni presente che alcune dash cam con GPS aggiornano l'orario automaticamente). Alla prima accensione, poi, spesso la dash cam chiede di formattare la scheda di memoria. Accetta senza problemi, ma assicurati di aver salvato altrove eventuali file importanti perché verranno cancellati.

Poi probabilmente potrai scegliere la qualità di registrazione tra Full HD, 2K o 4K (se supportati). Tieni conto che risoluzioni più alte occupano più spazio sulla scheda.

Poi c'è il loop recording: imposta la durata dei video in sequenze da 1, 3 o 5 minuti. Quando la memoria si riempie, la dash cam sovrascrive automaticamente i file più vecchi (tranne quelli bloccati manualmente o tramite sensore di emergenza).

Ricordati, se necessario, di attivare il G-sensor che rileva brusche accelerazioni, frenate o urti e quando entra in funzione, blocca automaticamente il file video per evitare che venga cancellato. Poi puoi attivare la modalità parcheggio (se presente) e scegliere la sensibilità.

Aggiungo che molte dash cam moderne supportano anche connessione Wi-Fi, che ti permette di visualizzare e scaricare i video direttamente sullo smartphone. In questo caso, ti basta installare l'app ufficiale del produttore, accoppiare il dispositivo e navigare tra i filmati senza rimuovere la microSD.

Una volta configurata, la dash cam è pronta per l'uso. Ogni volta che accendi l'auto, il dispositivo si avvierà da solo e inizierà a registrare in automatico, senza bisogno di ulteriori interventi.

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Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.