Come posizionare pannelli fonoassorbenti
Dopo tanto tergiversare, hai deciso che è venuto il momento di perfezionare l'acustica dello studio nel quale registri la tua musica, monti i tuoi video e produci i tuoi podcast, oppure di limitare gli effetti sonori indesiderati all'interno della sala prove nella quale ti eserciti con la tua band, o ancora di trattare acusticamente una determinata stanza della tua abitazione. Fatto sta che hai cominciato immediatamente a informarti sul tema, ma ti sei reso conto che prima è necessario approfondire alcuni importanti aspetti.
In particolare, hai bisogno di capire come posizionare i pannelli fonoassorbenti per fare in modo che il suono rimbalzi correttamente fra le pareti, eliminando i fastidiosi echi e i suoni sgraditi che alcune superfici tendono ad amplificare, favorendo determinate frequenze a discapito di altre e compromettendo la qualità generale dell'ascolto. D'altra parte, questa operazione richiede tempo, energie e denaro, e vuoi comprensibilmente essere certo di ottenere il miglior risultato possibile.
Capisco perfettamente le tue esigenze e, per questo motivo, ho deciso di realizzare una guida in grado di supportarti nella predisposizione acustica degli ambienti, con particolare attenzione al posizionamento dei pannelli fonoassorbenti. Ti basterà solo dedicare qualche minuto del tuo prezioso tempo alla consultazione dei prossimi paragrafi per fare tesoro di alcune nozioni fondamentali che ti schiariranno le idee e ti permetteranno di procedere spedito con il tuo progetto. Buona lettura e buona fortuna per la tua attività!
Indice
- Informazioni preliminari
- Tipologie di pannelli fonoassorbenti
- Come posare pannelli fonoassorbenti
- Come posizionare pannelli fonoassorbenti in uno studio
- Come posizionare pannelli fonoassorbenti sala prove
- Come posizionare i pannelli fonoassorbenti in una stanza
Informazioni preliminari
Prima di procedere con la spiegazione pratica della sistemazione dei pannelli fonoassorbenti, credo che sia indispensabile fare alcune considerazioni preliminari che ti permetteranno di organizzare il lavoro adeguandolo alle tue esigenze specifiche e alla conformazione del locale sul quale vuoi eseguire il trattamento acustico. Voglio sùbito rassicurarti: non si tratta di concetti particolarmente complessi da assimilare.
Ci tengo a specificare, per evitare fraintendimenti, che si tratta di una procedura ben diversa da quella dell'isolamento acustico e dell'insonorizzazione, che richiedono ben altre tipologie di materiali e di interventi e sono mirate principalmente a schermare un ambiente per fare in modo che il suono non ne entri e non ne esca. Quando si parla di trattamento acustico, infatti, si intende l'insieme delle misure messe in atto per far sì che il suono venga direzionato correttamente all'interno dell'ambiente.
Come prima cosa, quindi, è opportuno comprendere in che modo il suono si propaga in una stanza: partendo dalla sorgente audio, infatti, le onde sonore vengono proiettate in tutte le direzioni. Solo una piccola parte, dunque, arriva direttamente al punto di acquisizione principale (il microfono negli studi di registrazione oppure l'orecchio in una sala prove o in un soggiorno con home theater, ad esempio), mentre tutto il resto rimbalza in maniera apparentemente casuale fra le pareti, le superfici e gli oggetti.
Si parla, in quest'ultimo caso, di suono riflesso che, spesso e volentieri, si traduce in eco, riverbero o in altri effetti sonori indesiderati. Il trattamento acustico, sostanzialmente, ha lo scopo di limitare il più possibile tutti i fenomeni di riflessione del suono in modo da garantire una maggiore presenza di quello diretto, che risulta all'orecchio più naturale, bilanciato e inalterato: in sostanza, più conforme a quello originale.
I pannelli fonoassorbenti, come si evince dal nome stesso, hanno proprio il compito specifico di assorbire il rimbalzo delle onde sonore e contenere la loro proiezione all'interno della stanza. Se, dunque, percepisci una presenza eccessiva dei suddetti fenomeni acustici sgraditi, dovrai necessariamente localizzare le aree e le superfici che ne sono responsabili e valutare, attraverso apposite procedure, la soluzione migliore da applicare. Di questo, però, ti parlerò più avanti nei vari capitoli dedicati ai differenti ambienti.
La progettazione del trattamento acustico di un ambiente è infatti soggetta a una quantità pressoché infinita di variabili, ma molto dipende anche dalle esigenze personali. Se, ad esempio, stai cercando di ottimizzare lo studio di home recording, molto probabilmente non avrai bisogno di un assorbimento acustico eccessivo, che potrebbe appiattire troppo il suono facendolo risultare privo di spessore e incolore.
Se, invece, vuoi migliorare la qualità nella registrazione dei tuoi contenuti multimediali facendola sembrare il più professionale possibile, esistono delle soluzioni particolarmente congeniali a questo tipo di utilizzo e molto discrete anche da un punto di vista estetico, che possono essere applicate come barriera al microfono per fare in modo che catturi solo la voce, senza cogliere suoni ambientali provenienti da altre direzioni.
Prima di tutto, dunque, occorre conoscere le varie tipologie di pannelli fonoassorbenti, in modo da scegliere quelle più adatte al progetto che si intende portare avanti. Per questo motivo ho dedicato il prossimo capitolo all'esposizione dei vari modelli che è possibile trovare in commercio, indicando anche il loro campo di utilizzo.
Tipologie di pannelli fonoassorbenti
Quando si parla di pannelli acustici vengono subito in mente i classici rivestimenti quadrati di materiale spugnoso che possono essere applicati alle pareti mediante specifiche colle o altre soluzioni. In realtà nel tempo sono state ideate diverse tipologie, la cui configurazione è stata modificata appositamente per venire incontro a una moltitudine di esigenze di utilizzo.
Una delle più comuni è sicuramente quella che riguarda l'allestimento di uno studio di registrazione audio casalingo: se è questo il tuo progetto, devi sapere che ne esistono due modelli principali ai quali, fondamentalmente, occorre fare riferimento.
I primi sono proprio quelli di cui ti ho accennato nell'introduzione di questo capitolo, ovvero i pannelli fonoassorbenti di forma quadrata, rettangolare o esagonale, solitamente composti di materiale poroso (come la fibra di poliestere), in grado di far penetrare l'aria al suo interno e trattenere meglio il suono.

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Possono essere di colorazione, spessore e densità variabili e, molto spesso, sono caratterizzati dalla presenza di un disegno piramidale tridimensionale che li rende particolarmente idonei a trattenere le frequenze medio/alte. Puoi anche optare per la versione monopiramidale, che è possibile disporre in pattern alternati al fine di migliorare l'estetica dell'ambiente.

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Ti suggerisco, in fase di acquisto, di prestare particolare attenzione al coefficiente di riduzione del rumore (o NRC, cioè Noise Reduction Coefficient): tale valore, infatti, rappresenta la quantità di suono che viene assorbita dalla superficie del pannello. Più alto risulta tale indicatore, maggiore sarà la capacità di assorbimento da parte del materiale di cui è composto.
Se riscontri una forte presenza di bassi intensi ed eccessivamente cupi e risonanti, allora ti suggerisco di ricorrere alla seconda tipologia di pannelli, denominata bass trap e che, in particolar modo negli ambienti piccoli, permette di aumentare il controllo delle suddette frequenze smorzandone la pressione sonora. Questi ultimi hanno una forma a 90° che ne consente il posizionamento negli angoli della pareti, dove idealmente queste frequenze raggiungono il picco massimo.

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In specifiche situazioni, soprattutto nelle sale prove, potrebbe essere opportuno fissare anche dei diffusori, particolari pannelli che, a differenza dei precedenti, hanno il compito di distribuire il suono in maniera più uniforme, anziché assorbirlo. Sono caratterizzati da superfici irregolari di materiali rigidi che, dunque, si prestano meglio a riflettere le onde sonore in direzioni diverse.

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Un'altra utilissima soluzione, applicabile in particolare quando si usano microfoni omnidirezionali (ad esempio nel caso di quelli a condensatore), è quella di installare degli schermi isolanti utili a delimitare la provenienza del suono: in commercio puoi trovare dei comodissimi kit composti da pannelli fonoassorbenti pieghevoli e da apposite staffe che ne permettono un facile posizionamento.

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Se, oltre all'aspetto tecnico e qualitativo del trattamento acustico, hai particolarmente a cuore anche quello estetico, e vuoi quindi installare dei pannelli fonoassorbenti che si adattino al meglio con l'arredamento della sala dove hai sistemato il tuo studio di registrazione, l'home cinema oppure l'impianto Hi-Fi, o ancora desideri mantenere la sobrietà di ambienti come uffici e sale riunioni, esistono delle valide soluzioni in grado di venire perfettamente incontro a questa esigenza.

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Si tratta in tutto e per tutto di elementi di design che, allo stesso tempo, svolgono una fondamentale funzione di assorbimento attraverso l'utilizzo di materiali più nobili (come il legno) o di particolari rivestimenti a copertura della fibra di poliestere.
Come posare pannelli fonoassorbenti
Se ti stai chiedendo come posare pannelli fonoassorbenti, e sei interessato in particolare a capire quali prodotti occorre utilizzare per il fissaggio, considera innanzitutto che le modalità variano in base alla tipologia di materiale di cui sono composti i vari moduli e da eventuali predisposizioni presenti negli stessi.
Una delle soluzioni più veloci, se il pannello è realizzato ad esempio in fibra di poliestere e non è già autoadesivo, è rappresentata dall'uso di un'apposita colla acrilica o poliuretanica facilmente reperibile sia nei negozi di bricolage, sia online. Questa va applicata a punti sul retro del pannello, in piccole quantità e in maniera uniforme, oppure a zig zag, o ancora a spruzzo se si tratta di colla spray.

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Ti consiglio di fare prima una prova “a secco” per definire bene il posizionamento, di utilizzare l'essenziale livella per accertarti che sia parallela al piano, e di segnare eventuali riferimenti con una matita.

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Dopo esserti assicurato che pareti o soffitti siano asciutti e privi di polvere, tieni premuto il pannello al muro per circa 20 secondi (ma verifica bene le istruzioni del prodotto prescelto), al fine di favorire la presa della colla e la stabilizzazione dell'elemento.
In alternativa, puoi adoperare delle strisce di nastro biadesivo resistente e removibile, anche in velcro, ma sempre e solo se il pannello risulta sufficientemente leggero. In entrambi i casi, potresti facilmente riscontrare dei segni sulla parete qualora volessi rimuovere gli elementi in futuro.

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Per quanto riguarda i pannelli acustici in legno o altri materiali pesanti, a meno che non sia indicato diversamente è preferibile fissarli con appositi tasselli adatti al tipo di parete di destinazione (cartongesso, intonaco, cemento e così via), forando preventivamente il muro con un trapano e una punta della giusta dimensione.
Per scegliere correttamente la tipologia di tasselli, però, ti raccomando di verificare le istruzioni di montaggio del prodotto e valutare con attenzione la predisposizione di cui sono dotati. Naturalmente, valgono le medesime indicazioni fornite in precedenza relative al corretto posizionamento e alla preparazione della superficie.
Considera anche che questa tipologia di pannelli in alcuni casi può essere ordinata su misura, in altri viene commercializzata solo in moduli di dimensioni standard che possono poi essere tagliati e personalizzati in vari modi: se è questo il caso, dovrai avere a disposizione un seghetto alternativo e uno spazio di lavoro adeguato per poter eseguire l'operazione in sicurezza.

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In generale, non si tratta di un lavoro particolarmente complesso: può anche essere svolto in autonomia, ma se ad esempio hai anche bisogno di capire come fissare pannelli fonoassorbenti al soffitto, oltre a suggerirti una maggiore prudenza, ti consiglio di farti aiutare da un'altra persona, soprattutto per mantenerli in posizione durante la procedura e nel caso fosse necessario il fissaggio di tasselli di sospensione.
Come posizionare pannelli fonoassorbenti in uno studio
Vediamo, ora, come posizionare i pannelli fonoassorbenti in uno studio. Se, dunque, il tuo progetto è quello di migliorare l'acustica nell'ambiente dove produci musica o altri contenuti multimediali, in primo luogo ti consiglio di collocare quelli dedicati alla frequenze medio/alte: di norma, il punto di partenza da cui occorre intervenire è localizzato proprio dietro alla sorgente sonora (ad esempio dietro i monitor di uno studio di registrazione, in special modo se dotati di bass reflex posteriori).
Si tratta, infatti, un punto cruciale che, se non trattato, può dare luogo ad esempio al fastidioso effetto di comb filtering (filtro a pettine): quest'ultimo consiste in una distorsione delle onde sonore in grado di mettere a dura prova le capacità del nostro sistema uditivo, confondendo suono diretto e suono riflesso in maniera particolarmente “subdola”. Il primo pannello fonoassorbente quadrato, quindi, andrà posizionato al centro delle sorgenti stereo e all'altezza del punto di ascolto.
A seguire, occorrerà installarne almeno altri due leggermente più in alto, sia a destra che a sinistra, idealmente in corrispondenza delle casse. Se possibile, quindi e in base alle dimensioni della stanza, sarebbe opportuno installarne anche altri per coprire più superficie possibile di questa specifica parete.
Ora, per capire dove mettere pannelli fonoassorbenti aggiuntivi, occorre determinare gli altri punti di prima riflessione, ovvero le aree laterali delle pareti, del soffitto e del pavimento nelle quali il suono viene proiettato direttamente. Esistono diverse metodologie per individuarli: se puoi avvalerti dell'aiuto di un amico, una delle procedure più comuni, denominata regola dello specchio, prevede che quest'ultimo si occupi di far scorrere uno specchietto lungo le pareti e il pavimento.
Nel frattempo, tu, posizionato nel tuo punto di ascolto predefinito, dovrai osservarne il riflesso fino a quando non ti sarà possibile visualizzare chiaramente le sorgenti sonore nella loro massima espansione. In alternativa, potresti utilizzare un puntatore laser che segua in linea retta l'inclinazione delle casse o degli amplificatori.
Lì, sicuramente, occorrerà intervenire prioritariamente come base di partenza per il posizionamento dei pannelli. Ti suggerisco, in questa fase, di focalizzare l'attenzione sulla parte alta delle pareti, tralasciando le zone a ridosso del pavimento e rinviandole, ove necessario, a una fase successiva.
Parti, quindi, da circa 60 cm di altezza e inserisci il primo pannello e, a seguire, lascia una zona vuota della stessa dimensione, applicando successivamente il secondo pannello e così via (ovviamente molto dipende dalla quantità di elementi di cui disponi e dalla dimensione della parete).
Ripeti lo stesso schema più in alto, creando magari un pattern simmetrico che sia anche gradevole alla vista, posizionando ad esempio il primo pannello sopra al primo spazio vuoto, lasciando 10-20 centimetri di distanza da quest'ultimo e proseguendo con tale disegno.
È venuto il momento dei bass trap: in questo caso, occorre disporli principalmente negli angoli più alti delle pareti, sempre partendo da quella posteriore. Se hai più bass trap a disposizione, ti suggerisco di continuare a scendere dagli angoli per creare delle colonne e, successivamente, montarne uno orizzontalmente al centro di ogni parete, ad angolo con il soffitto.
Quest'ultimo va trattato in modo selettivo, individuando le aree in cui le prime riflessioni colpiscono direttamente i microfoni e applicandovi pannelli fonoassorbenti, accompagnati da alcuni diffusori nelle zone laterali.
Anche il pavimento, che spesso viene un po' trascurato, ha un ruolo importante nell'acustica di una sala di registrazione. Qui, però, le soluzioni sono un po' limitate: puoi comunque inserire tappeti o moquette parziali per controllare l'acustica, collocandoli ai piedi dei musicisti o sotto alle altre sorgenti sonore.
Come posizionare pannelli fonoassorbenti sala prove
Se sei alla ricerca di istruzioni su come posizionare pannelli fonoassorbenti sala prove, le indicazioni fornite nel capitolo precedente restano sempre valide anche in questo contesto, ma ti consiglio di adattare la quantità di superficie coperta e la tipologia di pannelli al genere musicale che caratterizza il tuo sound, ad esempio aumentando la presenza di bass trap in corrispondenza delle zone di riflessione del bassista o dei subwoofer, al fine di contenere al meglio tali frequenze.
Se è presente un batterista, posiziona più pannelli assorbenti ravvicinati nella parete dietro alla sua postazione, in modo da contenere gli accumuli di basse frequenze che, per questo genere di strumento, possono risultare particolarmente invasive. La superfice frontale andrebbe invece trattata alternando pannelli a spazi vuoti per non inaridire eccessivamente il suono il suono e mantenere una certa vivacità.
Gli altri strumenti acustici vanno trattati con meno pannelli fonoassorbenti al fine di preservare le rispettive qualità sonore, mentre quelli elettrici, soprattutto se suonati con distorsori o altri effetti preponderanti, richiedono un maggiore controllo delle riflessioni tramite un assorbimento più esteso per evitare che le frequenze medie e alte si sommino in modo caotico e rendano il suono “impastato”.
Evita, inoltre, di lasciare scoperte delle porzioni di pareti opposte e riflettenti per non far rimbalzare il suono avanti e indietro e generare onde stazionarie, risultanti dalla sovrapposizione tra l'onda incidente e la sua onda riflessa. Cerca, ove possibile, di interrompere questa simmetria con una disposizione alternata, non a specchio.
Anche il soffitto è una superfice riflettente e, anzi, risulta anche piuttosto critica, dato che può generare riflessioni verticali che interferiscono col suono diretto, creando una certa confusione. Il fenomeno, poi, viene accentuato laddove l'altezza dell'ambiente risulti contenuta.
Se, dunque, ti stai chiedendo dove posizionare pannelli fonoassorbenti sul soffitto, ti consiglio di fissarli sopra le postazioni di ogni musicista, alternando però anche dei diffusori in maniera ordinata, in modo da bilanciare il tutto.
Per quando riguarda il pavimento, in molti casi sarà sufficiente poggiare un tappeto, magari il più spesso ed esteso possibile, oppure porzioni di moquette in corrispondenza delle singole postazioni.
Come posizionare i pannelli fonoassorbenti in una stanza
Se hai bisogno di capire come posizionare i pannelli fonoassorbenti in una stanza, ad esempio perché vuoi sistemarli in un soggiorno al fine di migliorare l'acustica del tuo home theater, in linea di massima valgono le indicazioni fornite in precedenza per la predisposizione di uno studio.
In particolare, ti raccomando di avvalerti del metodo dello specchio, che aiuta a individuare con precisione i punti di prima riflessione del suono. Naturalmente, in un contesto di questo genere dovrai cercare di trovare il giusto equilibrio tra funzionalità e resa estetica, integrando i pannelli nell'ambiente in modo armonioso.
Le sorgenti sonore da trattare a partire dal punto principale di ascolto sono la TV, le casse, ma anche l'area dedicata alla conversazione. Avrai sicuramente a che fare con un maggior numero di elementi riflettenti, come specchi e finestre, che potrebbero complicare la disposizione simmetrica dei pannelli.
Ad ogni modo, di norma non serve coprire più del 25% della superficie. Individua, quindi, i principali settori critici: dietro la TV per migliorare l'ascolto di dialoghi e di musiche nei film, dietro il divano per smorzare i riflessi posteriori, e al massimo un paio di pannelli nei diversi punti di riflessione delle pareti laterali.
L'ambiente è particolarmente grande, produce un riverbero importante e il suono viene percepito nitidamente anche al di fuori? In tal caso, per capire come insonorizzare una stanza con pannelli fonoassorbenti, puoi valutare l'applicazione di alcuni elementi a sospensione nel soffitto, proprio sopra l'area di ascolto, unitamente all'utilizzo di tende pesanti e dell'immancabile tappeto.
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Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla รจ il blogger e divulgatore informatico piรน letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilitร nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. ร il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti piรน visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicitร a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.