Come creare un’app
Hai mai pensato di sviluppare un’applicazione per smartphone, tablet o Web? Se la risposta è affermativa ma, per un motivo o l’altro non hai mai dato seguito a questa tua aspirazione, credo che questa sia la volta buona per iniziare a darti da fare. Pensa, infatti, che il progresso tecnologico sta rendendo sempre più semplice questo compito, perlomeno per quel che riguarda le operazioni di base.
Certo, comprendere come creare un’app non è una passeggiata e ci vuole una buona dose di impegno, di dedizione e di concentrazione (anche con la migliore idea del mondo, non ci si può improvvisare sviluppatori, anche nell’era del vibe coding), però credimi: è possibile ottenere risultati di discreto livello anche alla propria prima esperienza. Se desideri approfondire il discorso, potresti soffermarti sulla lettura di questa guida. Nelle righe successive, infatti, andrò a indicarti i passaggi da compiere per riuscire nell’impresa e gli strumenti a cui è possibile affidarsi per cominciare.
Allora? Posso sapere che ci fai ancora lì impalato? Posizionati bello comodo, prenditi un po’ di tempo libero soltanto per te e gettati a capofitto in questa nuova avventura. Comunque vada, ti assicuro che ti tornerà utile. Io, dal canto mio, non posso far altro che augurarti un grandissimo in bocca al lupo. Pronto? Sì? Benissimo, cominciamo!
Indice
- Informazioni preliminari
- Come creare un'app con AI
- Come creare un'app senza saper programmare
- Come creare un'app sapendo programmare
Informazioni preliminari
Prima di entrare nel vivo del tutorial, andandoti a spiegare come creare un’app, ci sono alcune informazioni preliminari al riguardo che ritengo sia giusto fornirti.
Innanzitutto, tieni presente che per sviluppare delle applicazioni, a meno che tu non abbia intenzione solo di “giocare” un po’ o di utilizzare l’intelligenza artificiale, è necessario conoscere i relativi linguaggi di programmazione, o quantomeno averne un’infarinatura. Quelli attualmente più diffusi su Android sono Java e XML, mentre per iOS/iPadOS sono Swift (lanciato da Apple nel 2014) e Objective-C (linguaggio storico su cui si sono basate sin dall’inizio le app per iPhone e iPad).
Per approfondire e studiare i vari linguaggi di programmazione, puoi consultare i miei tutorial specifici su come iniziare a programmare, come creare un programma, come imparare Java e come programmare in Java. Ulteriori tutorial dettagliati sulla materia puoi trovarli anche facendo qualche ricerca su Google, su forum e siti Web specializzati sul tema. Potresti altresì trovare utili i libri e gli eBook sul tema presenti su store online come Amazon.

Programmazione di base e avanzata con Java. Ediz. Mylab. Con Contenuto...

Programmare con Objective-C 2.0
Una volta appresi, i linguaggi di programmazione possono essere adoperati tramite software appositi per lo sviluppo delle applicazioni, i quali possono essere suddivisi in due differenti categorie: gli SDK e le soluzioni commerciali indipendenti.
Gli SDK (acronimo di Software Development Kit) sono gli strumenti messi a disposizione dalle stesse aziende che gestiscono i sistemi operativi (Google, per quanto riguarda Android, e Apple, per quanto riguarda iOS/iPadOS), tramite i quali è possibile sfruttare al massimo la piattaforma a cui si rivolgono e consentono anche di gestire il tutto dettagliatamente, ottimizzando ogni funzione ed effettuando test vari.
I software indipendenti, invece, vengono resi disponibili da aziende di terze parti e permettono di sviluppare contenuti all’interno di un ambiente integrato. Sono più semplici da impiegare rispetto agli SDK e, in base alla licenza di cui si dispone, consentono di lavorare a un progetto unico che può essere esportato in formati diversi, garantendo quindi la compatibilità con varie piattaforme.
Come creare un’app con AI
Al netto di quanto spiegato nel capitolo preliminare, però, dato che ti stai chiedendo come creare un’app da zero, potrebbe farti piacere sapere innanzitutto come muovere i primi passi in questo campo con l’intelligenza artificiale. Certo, come già detto non si tratta probabilmente del metodo migliore per imparare, ma se intendi solo “giocare” un po’ e magari realizzare una rapida app, sappi che con GPT-5, modello IA lanciato ad agosto 2025, puoi fare tutto rapidamente tramite un semplice prompt testuale.
In che modo? Una volta che ti sei collegato al portale ufficiale di ChatGPT e hai eseguito il login con il tuo account (oppure hai avviato l’app di ChatGPT per PC), assicurati di aver selezionato il modello GPT-5 dal selettore in alto a sinistra. Dopodiché digita una richiesta come “Sviluppa un’app che consente di aggiungere promemoria al calendario, utilizzabile in CANVAS”, ovviamente modificando il prompt in base a ciò che vuoi ottenere e dando poi Invio.
Attendi, dunque, che la “magia” avvenga: vedrai che il chatbot programmerà a schermo da solo, consentendoti, una volta terminato, di premere sul pulsante Esegui codice in alto a destra per avviare l’app generata. Tieni conto, però, del fatto che l’IA può sbagliare e che un servizio come ChatGPT è pensato più che altro per “giocare” o al massimo fornire spunti in questo ambito. In ogni caso, il chatbot potrebbe anche proporti, se l’app non funziona, di sistemare bug o di apportare modifiche. Se vuoi saperne di più sullo strumento in questione, ti consiglio di fare riferimento al mio tutorial generale su come utilizzare ChatGPT (considerando che in quel contesto ho spiegato meglio anche la questione Canvas).
Chiaramente quello effettuato in questa sede è solo un esempio di base, che ho scelto di inserire anche per via dell’ampia popolarità del chatbot ChatGPT. Tuttavia, l’intelligenza artificiale sta entrando seriamente nell’ambito dello sviluppo in molti modi, tanto che si è arrivati a coniare il vibe coding, ovvero una tecnica di programmazione che prevede l’utilizzo del linguaggio naturale e dell’IA per creare applicazioni complesse. In parole povere, più che programmare in questo caso di “guida” un assistente di intelligenza artificiale.
Potresti insomma approfondire come si deve la questione, partendo anche dalla mia guida relativa ai migliori servizi IA per programmare. Se sei alle prime armi, però, penso che già l’esperimento effettuato con ChatGPT possa averti fatto comprendere le potenzialità dello strumento (per quanto il dibattito su fino a che punto sia giusto utilizzare l’IA sia sempre acceso). In ogni caso, l’intelligenza artificiale può tornarti utile in tanti modi: per esempio, potresti pensare di fare domande al tuo chatbot di fiducia per comprendere meglio l’argomento e fugare i tuoi dubbi, anche se ricordo che è sempre bene verificare manualmente le risposte ottenute.
Come creare un’app senza saper programmare
Se ti stai chiedendo se esiste qualche sistema per creare un’app senza saper programmare gratis, andando oltre alla rivoluzione dell’intelligenza artificiale, ti comunico che la risposta è affermativa. Per riuscirci, puoi sfruttare, per esempio, Appypie Builder.
Si tratta di un servizio online che permette di sviluppare applicazioni native per Android, iPhone/iPad e altri dispositivi e piattaforme in modo “automatico”, partendo da qualsiasi sito Web o contenuto online, motivo per cui si rivela anche un’ottima soluzione per creare un’app di un sito. Di base è totalmente a costo zero, ma per espandere le funzionalità offerte occorre sottoscrivere un piano a pagamento.
Fatto sta che questo tipo di soluzione è ormai “datato”, visto quanto si può fare con l’intelligenza artificiale. Tuttavia, può ancora risultare interessante per scopi specifici, quindi se è di tuo interesse ti consiglio di consultare la mia guida su come creare app gratis online per tutti i dettagli del caso.
Come creare un’app sapendo programmare
Come dici? Sei a conoscenza delle grandi potenzialità dell’IA e conosci anche gli altri servizi che permettono di creare app, ma ciò che vuoi fare è procedere sapendo programmare? Se è così e ti stai chiedendo come creare un’app gratis per Android e iOS (o magari come creare un’app e guadagnare), quanto indicato nei capitoli del tutorial che seguono potrebbe fare al caso tuo.
Come creare un’app Android
Che tu ti stia chiedendo come creare un’app gratis per Android o come creare un’app da pubblicare sul Play Store, direi che è giunta l’ora di andare a scoprire, in primo luogo, quale strumento si utilizza per sviluppare un’app di questo tipo. A tal proposito, puoi affidarti all’uso di Android Studio, il tool fornito da Google stessa per sviluppare applicazioni per la sua piattaforma mobile. È gratuito e funziona su Windows, macOS, Linux e ChromeOS.
Per effettuarne il download, recati sul sito Web del programma e fai clic sul pulsante di download posto al centro della pagina. Per tutti i dettagli del caso sulla procedura di installazione, puoi fare riferimento ala mia guida su come programmare con Android Studio. In ogni caso, una volta avviato il programma, seleziona l’opzione Start a new Android Studio project, in modo da avviare la creazione di un nuovo progetto. In seguito, scegli il modulo dal quale è tua intenzione partire, assegna un nome all’applicazione che stai per sviluppare e seleziona la versione dell’SDK da impiegare; dopodiché clicca sul pulsante Next e indica quale tra le basi preimpostate disponibili vuoi sfruttare. Per concludere, configura i valori del progetto oppure lascia quelli predefiniti e fai clic sul pulsante Finish. Le voci possono variare leggermente a seconda della versione dello strumento utilizzata, ma non dovresti riscontrare problemi nel procedere.
Dopo aver compiuto i passaggi appena descritti, ti ritroverai dunque dinanzi all’editor del programma, il quale risulta così composto: a sinistra c’è la struttura con tutti gli elementi del progetto, a destra l’area in cui immettere le parti di codice, mentre in alto ci sono le barre dei menu e i pulsanti per inserire oggetti, incollare le porzioni di codice e via discorrendo.
Quando avrai finito di lavorare alla tua applicazione, potrai salvare il progetto facendo clic sul menu File in alto a sinistra e selezionando la voce apposita da quest’ultimo. Per maggiori dettagli e approfondimenti in merito al funzionamento di Android Studio, ti suggerisco la consultazione della guida all’uso del software fornita direttamente da Google.
Per quel che riguarda la pubblicazione delle app, questa avviene ufficialmente sul Play Store, il negozio delle applicazioni per la piattaforma mobile del “robottino verde”. Per procedere, è necessario creare un account sviluppatore e associare ad esso un account Google.
L’operazione in questione di solito costa 25$ ed è abbastanza semplice da compiere: è sufficiente visitare la pagina apposita di Google Play Console ed eseguire l’upload dei file APK dell’applicazione, gestire i relativi metadati (cioè versione e i requisiti di sistema) e pensare alla parte commerciale (titolo, descrizione e così via). Ovviamente, tutto può variare a seconda del periodo, dunque segui le indicazioni che compaiono a schermo per procedere.
Per quanto riguarda la possibilità di guadagnare mediante le app pubblicate sul Play Store, le soluzioni sono diverse: si può scegliere di rendere disponibili le app a pagamento oppure gratis ma con annunci pubblicitari all’interno o, ancora, gratis o a pagamento proponendo però acquisti in-app per offrire contenuti aggiuntivi.
Per maggiori informazioni in merito all’uso e al funzionamento di Play Console, ti consiglio di leggere la relativa guida ufficiale.
Come creare un’app iOS
Se, invece, ti interessa capire come creare un’app per iOS (o iPadOS), ti informo che lo strumento più adatto allo scopo è Xcode. Si tratta, infatti, della soluzione resa ufficialmente disponibile da Apple per lo sviluppo delle app per iPhone e iPad e integra un emulatore tramite cui è possibile testare il funzionamento di applicazioni e siti Internet, in modo da poter visualizzare il tutto proprio come da iOS e iPadOS. È gratis ed è fruibile solo su macOS.
Per scaricare e installare Xcode sul tuo computer, accedi alla relativa sezione del Mac App Store, fai clic sul pulsante Ottieni, quindi su quello Installa e autorizza poi il download mediante password dell’ID Apple o Touch ID (se il Mac che stai usando supporta la suddetta tecnologia).
Adesso, avvia il programma, facendo clic sul pulsante Apri comparso nella finestra del Mac App Store oppure selezionando la relativa icona che è stata appena aggiunta al Launchpad e, nella schermata di benvenuto del programma che intanto è comparsa sulla scrivania, clicca sul pulsante Agree. Successivamente, digita la password di amministrazione del Mac e aspetta che venga portata a termine l’installazione dei componenti necessari per il funzionamento di Xcode. In seguito, scegli l’opzione Create a new Xcode project, seleziona il template che vuoi usare per la tua app tra quelli disponibili e indica il nome che intendi assegnare al progetto. Le voci possono variare leggermente a seconda della versione del programma, ma non dovresti in realtà riscontrare troppi problemi nel procedere.
Fatto ciò, potrai finalmente cominciare a concentrati sullo sviluppo dell’applicazione, utilizzando l’editor di Xcode, il quale risulta suddiviso nelle seguenti sezioni: a sinistra c’è la struttura del progetto, al centro la sezione per inserire le parti di codice, a destra il visualizzatore, mentre in alto e in basso ci sono i pulsanti e i menu con funzioni e comandi utili. Dopo essere riuscito a creare un’app, salva il tutto, facendo clic sul menu File posto in alto a sinistra e selezionando poi la voce apposita. Per ulteriori dettagli e approfondimenti in merito al funzionamento del programma, ti consiglio di consultare la pagina Web dedicata alle soluzioni per Xcode che trovi sul sito Internet di Apple.
Anche se hai provveduto a creare un’app per iOS/iPadOS, per pubblicarla sull’App Store, ovvero lo store digitale delle applicazioni per la piattaforma mobile di Apple, devi munirti di un account sviluppatore.
Per poterlo ottenere, devi pagare 99$ all’anno e la richiesta va fatta mediante la pagina Web apposita del sito Apple Developer Program, cliccando sul bottone Start Your enrollment posto nella parte centrale della pagina.
Successivamente, per procedere con la pubblicazione dell’app è necessario usare Xcode, il programma di cui ti ho parlato in precedenza, e l’App Store Connect, ovvero la piattaforma Web di Apple che consente di inserire tutte le informazioni sull’applicazione che poi andranno sull’App Store.
Riguardo la possibilità di guadagnare con le app pubblicate sull’App Store, le soluzioni che si possono prendere in considerazione sono diverse: è possibile rendere disponibili le applicazioni a pagamento oppure gratis ma con annunci pubblicitari. C’è anche l’opportunità di pubblicare le app gratis oppure a pagamento proponendo però acquisti in-app per consentire l’accesso a contenuti extra.
Per ulteriori informazioni in merito all’Apple Developer Program, ti rimando alla consultazione del relativo sito Internet.
Come creare un’app gioco
Il tuo obiettivo non era quello di creare un’app bensì un gioco? In tal caso, ti suggerisco di rivolgerti a Unity. Si tratta di un ambiente di sviluppo dedicato alla creazione di numerose simulazioni 3D e 2D, il quale è solitamente impiegato per creare un’app gioco. È compatibile con Windows e macOS ed è gratis fino a quando non si supera una certa soglia.
In ogni caso, dato che si tratta di un motore grafico complesso, se vuoi utilizzarlo come si deve ti consiglio di consultare le mie guide specifiche su come utilizzare Unity, come programmare un gioco e come pubblicare un gioco su dispositivi mobili. Se, invece, intendi solo “giocare rapidamente”, potresti pensare di seguire quanto indicato in precedenza per le app nel capitolo relativo all’intelligenza artificiale, visto che è possibile generare giochi allo stesso modo (ovviamente modificando a dovere il prompt).
In qualità di affiliati Amazon, riceviamo un guadagno dagli acquisti idonei effettuati tramite i link presenti sul nostro sito.

Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.