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Come minare Bitcoin

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Quando si vogliono generare delle rendite passive ci sono moltissime idee che saltano alla mente, ma pochissime sanno stuzzicare la fantasia come minare bitcoin. La criptovaluta più famosa al mondo, nota anche come “oro digitale” ha, negli anni, saputo fare le fortune di tutti i suoi “minatori”.

Ovviamente una pratica tanto profittevole presenta tutta una serie di sfide che vanno preventivate e gestite nel migliore dei modi, altrimenti si finirà con il fare il proverbiale “buco nell’acqua”. Se stai cercando la strada migliore per lanciarti nel business del mining, sei nel posto giusto.

Ho creato questa guida per illustrarti nei minimi dettagli tutte le opportunità, ma soprattutto le problematiche, che questo mercato offre, in modo tale che tu possa fare bene i tuoi conti prima di cominciare. Al termine del tutorial avrai conoscenze a sufficienza per giudicare da solo se e come intraprendere quest’attività. Prima di cominciare, però, ci tengo a sottolineare che bitcoin e le crypto sono un mercato molto rischioso e che eventuali guadagni non sono mai assicurati. Questo post, inoltre, non vuole rappresentare in alcun modo un consiglio di investimento.

Indice

L’ABC di bitcoin

bitcoin

Iniziare a estrarre una valuta della quale non si ha chiaro il funzionamento è il preludio a un fallimento assicurato, per questo meglio iniziare dalle basi. Quella dei bitcoin è una criptovaluta che si basa sulla tecnologia blockchain, la quale svolge un po’ il ruolo di libro mastro ed è condivisa tra tutti gli utenti della rete Bitcoin, che si basa su un funzionamento peer-to-peer (in cui i vari nodi, cioè gli utenti, sono connessi direttamente tra loro senza intermediari, dunque in maniera decentralizzata).

La blockchain è composta da una catena di blocchi contente le informazioni su tutte le transazioni effettuate in bitcoin; ogni blocco include i dati del blocco precedente, un numero fisso di monete e le chiavi crittografiche pubbliche di coloro che hanno eseguito le transazioni.

Per aggiungere nuovi blocchi alla blockchain occorre eseguire dei calcoli molto complessi; nello specifico occorre attaccare dei dati protetti con crittografia SHA–256 tramite brute force (quindi tantissimi tentativi di attacco finché non si trova la combinazione giusta).

Tali calcoli non si fanno certo con carta e penna, ma con l’aiuto di sofisticati computer, nello specifico CPU (processori) e GPU (processori grafici(, dalla potenza molto elevata e che, durante gli anni, hanno dovuto evolversi verso vette sempre più alte. Nel tempo questa tecnologia computazionale si è poi evoluta oltre questo genere di hardware, raggiungendo nuovi livelli di potenza, complessità e costo.

Tra tutti coloro che riescono a portare correttamente a termine questo “attacco”, viene scelto un utente; viene dunque esaminato il suo blocco per vedere se esso contiene le stesse transazioni dei blocchi degli altri utenti (per verificare che non sia stato manomesso) e, in caso di esito positivo, viene aggiunto alla blockchain. In cambio, come premio, l’utente riceve dei nuovi bitcoin: questo è il mining. Per saperne di più, continua a leggere.

Il mining

bitcoin

Come appena accennato, per incentivare sempre più persone a concorrere per mandare avanti il network Bitcoin è stato inventato un complesso sistema di ricompense che premia tutti in proporzione al lavoro svolto.

In parole povere, chi risolve 10 blocchi ottiene in cambio una certa quantità di bitcoin, che sarà ovviamente superiore a quella ottenuta da coloro che, nello stesso tempo, sono riusciti a risolverne 1, ma inferiore rispetto a quella ottenuta da coloro che sono riusciti a risolverne 100.

Qui però sorge il problema del riuscire a dare valore alla moneta estratta, altrimenti sarebbe stato difficile convincere qualcuno a spendere soldi per ottenere indietro carta straccia digitale. A soluzione di questo, Satoshi Nakamoto (pseudonimo dell’ignoto, o forse del collettivo, che ha fondato Bitcoin) ha pensato di limitare il numero massimo di monete creabili a 21 milioni: tetto oltre il quale non potranno mai più essere generati bitcoin.

Questo risolve in parte la questione, portando scarsità che è da sempre il motore portante di ogni asset dal grande valore economico. Ma questo, da solo, non sarebbe stato sufficiente. Estrarre ogni singolo centesimo nei primissimi anni di vita, infatti, avrebbe fatto perdere interesse nella blockchain troppo presto, finendo per relegarla rapidamente nel dimenticatoio.

A soluzione di tale problema è stato implementato l’halving, cioè il taglio netto del 50% dei ricavi dei miner ogni 4 anni: dunque ogni 4 anni viene dimezzato il numero di bitcoin erogati per blocco. In questo modo si crea scarsità, il prezzo sale, i miner ottengono meno ma con un valore superiore quindi restano incentivati e tutto continua a funzionare al meglio.

A questo punto restava un solo problema da risolvere: garantire un livello di sicurezza tale che nessuno sarebbe mai riuscito a “bucare” il codice. Senza questo fattore, infatti, tutta l’idea era destinata a cadere come un castello di carte al primo attacco da parte di criminali informatici. Qui entra in gioco l’hash rate.

L’hash rate

bitcoin con martello

Per mantenere la blockchain sicura, ma al tempo stesso, non segarle le gambe sul nascere con richieste impossibili da soddisfare è stato utilizzato un indice chiamato hash rate. Durante le prime fasi dell’esistenza di bitcoin, questo valore era bassissimo poiché la blockchain non vantava molte attenzioni e veniva operata da una manciata di computer.

Durante gli anni, però, il salire del prezzo della moneta ha attirato l’attenzione di numerosi investitori, vogliosi d’intraprendere la strada del mining per generare profitti. Il che ha dato il via a una vera e propria corsa all’hardware, in modo tale da avere un mezzo sempre più performante e in grado di estrarre l’oro digitale.

Questo hash rate (che sarebbe la complessità dei calcoli matematici necessari per risolvere i blocchi) aumenta con l’ingresso di nuovi miner nel business, quindi più potenza porta a una maggiore difficoltà. Il rapporto tra questi due fattori però non è direttamente proporzionale, quindi un miner in più non aumenta la difficoltà del codice di altrettante volte.

La relazione che lega le parti in causa è esponenziale, quindi un miner fa salire la curva di “n” volte, rendendo la vita più difficile a tutti. Questo è il principale fattore da tenere in considerazione quando si vuole iniziare a minare bitcoin, poiché un macchinario performante oggi potrebbe essere inutile nel giro di poco tempo a seconda di fattori che non è possibile calcolare.

Cosa serve per minare bitcoin

donna con bitcoin

La risposta a questa domanda è cambiata molto nella storia poiché all’inizio si poteva minare con un qualsiasi PC, o quasi, sfruttando la potenza del processore e la facilità delle operazioni di un sistema in fase embrionale. Con il passare del tempo, però, le CPU hanno iniziato a soffrire, obbligando al passaggio verso le schede grafiche.

Le GPU infatti sono molto più performanti quando si tratta di calcoli complessi, il che ha permesso a queste ultime di minare a una velocità e con un’efficienza impensabile per le altre componenti. Questo ha portato alla grande crisi delle schede video, dove andavano letteralmente a ruba nel settore criptominerario con i gamer di tutto il mondo a dover pagare cifre folli per GPU talvolta datate.

L’incremento dell’hash rate e la necessità di trovare alternative alle schede video in modo da non strangolare il settore videoludico, ha portato le aziende a creare gli ASIC, vere e proprie macchine nate per il mining, che fanno dell’efficienza energetica e della potenza bruta i loro punti di forza.

Un ASIC di primissimo livello oggi può costare anche più di 10.000€, il che fa capire quanto questo settore si sia evoluto rispetto a quando si poteva gestire con un semplice PC di casa. Minare bitcoin oggi è un processo complesso che richiede un certo tipo d’investimento, senza contare il fatto che richiede una grande quantità di energia, dunque per rendere profittevole l’attività occorre operare da un luogo in cui il costo dell’energia non è elevato.

Ciò detto, dopo questa “infarinatura generale” sull’essenza di bitcoin e sul processo di mining, andiamo più in dettaglio e vediamo, praticamente, quali soluzioni ci sono per minare questa crypto.

Come minare bitcoin gratis

Se ti stai domandando come minare bitcoin gratis, sappi che ci sono alcuni metodi per riuscirci ma che, per tutte le motivazioni esposte poc’anzi, non offrono ricompense stellari, anzi. Ad ogni modo, tentar non nuoce (seppur occorra sempre prestare attenzione a qualche controindicazione presente), quindi eccoti qualche soluzione che puoi prendere in esame.

Come minare bitcoin da PC

nicehash

Uno dei metodi più famosi e affidabili per minare bitcoin da PC gratis è NiceHash, una piattaforma che permette di dare in concessione la potenza di calcolo in eccesso del proprio computer, in modo che venga sfruttata per le attività di mining. Questo metodo è sicuro e permette di ottenere dei ricavi effettivi, ma vanno considerati alcuni fattori.

Per prima cosa, anche nel caso si abbia un PC di fascia alta che permetta di fare cose come minare bitcoin con scheda video, la difficoltà dei calcoli da eseguire è arrivata a un livello tale che sia praticamente impossibile generare profitti per gli hardware tradizionali. Se a questo si aggiunge che qui ci si affiderebbe a una piattaforma terza aggiungendo elementi all’equazione, si capisce come le cose si possano ulteriormente complicare.

Mantenere acceso un computer tutto il giorno costa una cifra variabile a seconda della sua potenza e del prezzo dell’energia, ma incide sul bilancio finale. In più l’utilizzo continuo di una macchina con un ciclo di vita limitato, la quale si usura e si rovina se mantenuta sotto sforzo 24/7, implica arrivare a fine vita utile molto prima.

Tramite NiceHash si possono generare profitti in bitcoin, ma anche se si possiede un hardware top (Come spiegato in questa guida), difficilmente ci si ripaga delle spese allo stato attuale delle cose, ma potrebbe farlo in futuro. Se il prezzo dovesse salire vertiginosamente negli anni a venire, pochi centesimi di bitcoin potrebbero trasformarsi in capitali degni di nota che darebbero un senso all’intera operazione.

Vale la pena provarci? In realtà (probabilmente) no. Questo semplicemente perché, con il costo dell’energia utilizzata (che supera di gran lunga i guadagni generati), si fa prima ad allocare quel prezzo della bolletta in più per comprare direttamente bitcoin. Hai i pannelli solari? Ok, sei messo un po’ meglio, ma la tua scheda grafica l’hai pagata e, con l’hash rate attuale alle stelle, persino le aziende di mining stanno avendo difficoltà a sostenere le spese.

Quelle aziende che minano da posti senza tasse (sì, dovresti pagare le tasse su ciò che mini) e hanno energia a costo zero o quasi, in alcuni casi abbandonano il mercato del mining perché è in una situazione insostenibile. Tu, detto sinceramente, con il tuo PC non combinerai un bel niente oltre a spendere i tuoi soldi, mi spiace deluderti.

Se poi proprio volessi provare, puoi iscriverti a NiceHash a questa pagina, premendo il pulsante Join us. Una volta terminate le operazioni preliminari, andranno poi associati i dispositivi (nel caso se ne possegga più di uno) i quali hanno procedure diverse a seconda di processori, schede video o eventuali ASIC che si ha intenzione d’utilizzare.

Come minare Bitcoin da telefono

Vuoi minare Bitcoin da telefono? Ecco, prendi tutto ciò che ti ho detto riguardo al PC ed elevalo alla potenza nel caso del telefono. Non si riesce con un hardware potente, che possibilità ha uno smartphone che, a livello computazionale, rispetto a un ASIC o una GPU è quasi patetico?

Certo, consuma meno, ma perché ha meno “cavalli sotto il cofano”. Inoltre un telefono di alto livello e potente costa come una scheda video decisamente superiore, mentre quelli di basso livello sono inutili allo scopo. Vuoi provarci nonostante queste mie raccomandazioni? Allora ho una soluzione che fa per te.

Come minare bitcoin da Android

cryptotab app

Se proprio sei alla ricerca di una soluzione per minare bitcoin da Android, uno dei pochi software che permette di minare bitcoin in forma gratuita da mobile è CryptoTab, un browser Web molto simile a Chrome che funziona su tutti i dispositivi. Per installarlo, basta andare a cercarlo dallo store e scegliere CryptoTab Lite per la versione gratuita con un hash rate (potenza di mining) minore, oppure selezionare quella Pro, a pagamento, per una migliore potenza disponibile.

Una volta terminata la registrazione è possibile iniziare a minare: cosa che il software fa in automatico senza la necessità d’interventi esterni. L’unica cosa richiesta all’utente è di fare tap sul pulsante per avviarlo ogni 2 ore, il che va tenuto bene a mente, perché altrimenti l’intero processo si arresta.

L’uso di app autoclicker (quelle che spingono in automatico i bottoni) è severamente proibita e può comportare la chiusura dell’account. Va poi tenuto conto di una cosa molto importante: CryptoTab è un browser Web che non dichiara apertamente che utilizzo fa dei dati immessi, il che espone a possibili vendite d’informazioni o altre attività che potrebbero danneggiare la privacy o la sicurezza dell’utente.

Fino al momento della scrittura di quest’articolo non si sono registrate violazioni o altre pratiche scorrette da parte dell’azienda, ma è un fattore da tenere in debita considerazione prima di procedere. I ricavi registrati, in ogni caso, sono sempre risultati minimi e ben poco significativi anche nel caso di un uso intensivo. Insomma, il mio consiglio è quello di lasciar perdere questo tipo di soluzioni.

Inoltre si tratta di un servizio che offre una versione pro, il che significa pagare per minare. Questo, come facilmente potrai capire, abbatte ulteriormente qualsiasi possibilità di ricavo ed è un qualcosa che, ancora una volta, ti sconsiglio di usare.

Come minare bitcoin da iPhone

iphone

Su iPhone CryptoTab non è più disponibile, mentre ci sono delle soluzioni sempre della stessa azienda di cloud mining, detto anche mining pool. Più avanti ho un capitolo dedicato a questo genere di servizio, quindi non serve che aggiunga qualcosa qui.

Come minare bitcoin a pagamento

Minare è un’attività che, per farla bene, occorre mettere in preventivo un certo esborso economico che non può essere sottovalutato. Prendere un semplice PC da mille Euro con una scheda video NVIDIA non serve assolutamente a nulla, poiché i ricavi saranno di pochi spiccioli al giorno.

A fine mese, facendo un computo finale, sicuramente non si riuscirà a ripagarsi le spese della bolletta elettrica unite alla quota d’ammortamento del computer, il che deve mettere in guardia dall’investire denaro in equipaggiamenti inutili.

Comprare un ASIC

antminer

Gli ASIC sono dei macchinari (il termine computer ha poco senso) creati appositamente per minare al massimo dell’efficienza energetica possibile, pur mantenendo un livello di potenza altissimo. Un ASIC è superiore a qualunque PC di fascia alta, poiché ogni componente è pensata per un unico scopo.

Con questi macchinari non si possono aprire file Word o guardare Netflix, poiché non hanno un sistema operativo né le porte per connettere uno schermo. Il loro prezzo, come detto sopra, può anche superare i 10.000€ e sono piuttosto difficili da trovare.

Ma si riesce a generare profitti? No. Questo non in un contesto italiano, con il prezzo dell’energia italiano, con le tasse italiane (sia sui macchinari che sui profitti), con il fatto che in inverno avrai poche ore di luce per degli eventuali pannelli solari, con il fatto che, persino per chi ha budget molto alti in paradisi fiscali con energia a prezzo bassissimo, minare è diventato un business estremamente difficile.

L’hash rate non smette mai di crescere, l’halving continua a ridimensionare la quota di BTC prodotta e la crescita di prezzo di Bitcoin non è stata così ampia negli ultimi anni. Rispetto al 2021 quando era a 60.000 dollari, oggi vale 100.000 dollari circa, quindi è salito del 70% circa, ma il Dollaro ha perso valore (sì, l’inflazione della moneta comune conta) e tutto è diventato più caro.

Il rapporto tra il valore di 60.000 dollari di BTC nel 2021 e i suoi 100.000 odierni non è lineare, ci sono molti fattori da considerare. Ecco perché, anche nelle migliori condizioni possibili, in Italia non guadagnerai nulla dal mining.

Per calcolare le possibilità di guadagno, puoi usare un sito come CryptoCompare, il quale può dare un prospetto utile prima di spendere denaro. Qui è possibile inserire l’hash power del dispositivo, il costo dell’energia elettrica e la difficoltà della rete per avere un prospetto immediato sulle possibili rendite.

Partecipare a un mining pool

mining pool

Vi sono aziende che minano bitcoin per conto dei clienti, i quali affittano dell’hash power (potenza minante) a tariffe che dovrebbero essere vantaggiose. Per partecipare non occorre far altro che iscriversi, pagare e ritirare i profitti una volta che vengono depositati sul conto virtuale.

Sembra tutto molto bello, ma anche qui ci sono una serie di fattori di rischio che vanno considerati, alcuni dei quali legati all’affidabilità di questi intermediari. Molte aziende richiedono pagamenti molto alti per hash power ridicoli, i quali non potranno mai generare lo stesso valore, o inseriscono limiti di prelievo minimi e altre clausole che ostacolano moltissimo l’utente.

Anche nel caso di trovare il sito più affidabile in assoluto, raramente le soluzioni offerte garantiscono delle vere rendite, nel migliore dei casi si potrà puntare a un onesto pareggio di bilancio. Per calcolare il prospetto dei profitti, puoi utilizzare lo stesso sito che ti ho consigliato nella sezione qui sopra legata agli ASIC. Queste aziende esplicitano l’hash power offerto quindi è facile verificare se l’offerta è vantaggiosa o meno, ricorda però di leggere bene il contratto, in modo da evitare clausole svantaggiose e poco chiare.

Attenzione però. devi considerare una cosa molto importate. L’hash rate sale nel tempo (almeno ha sempre fatto così), il che significa che il calcolo odierno domani potrebbe non essere più valido. Se paghi 400 euro per un pool di un anno e, al calcolo attuale, ne guadagnerai 500 tramite la potenza concessa, domani potresti guadagnarne solo 495 se l’hash rate sale, via via fino a una totale erosione dei profitti finali.

I mining pool sono aziende e, come tali, sono pensate per generare profitti per loro in primis. Possono essere utili, ma vanno capiti nel funzionamento e non ci si deve affidare a un calcolo rapido e approssimativo (dove non si calcolano le tasse) su valori che cambiano costantemente ogni giorno.

Comprare bitcoin sugli exchange

btc

Alla luce di quanto visto finora, voglio suggerire una strada che non è affatto inerente al mining, ma probabilmente molto più profittevole. Anziché allocare migliaia di euro su ASIC costosi o mining pool dalla dubbia affidabilità, si potrebbe semplicemente comprarli su un exchange, come ad esempio Coinbase (ne ho parlato qui), o investire sul loro andamento tramite un broker o una banca come, come eToro (ne ho parlato qui), Revolut (ne ho parlato qui), Trade Republic (ne ho parlato qui) e HYPE (ne ho parlato qui).

Questi non vogliono essere consigli finanziari, ognuno dev’essere libero di scegliere quale strada percorrere, ma ci tengo a precisare una cosa. Bitcoin si è evoluto fino al punto in cui non ha davvero più senso tentare il mining casalingo, in quanto la difficoltà della rete è troppo elevata.

Sicuramente ci saranno sempre persone che dicono di aver fatto grandi guadagni con questi metodi (e magari è vero) ma la realtà è che, al giorno d’oggi, per diventare miner occorrono investimenti enormi e tecnologie fuori dalla portata dell’utente medio. Se si crede nel futuro di questa moneta, investire in essa potrebbe avere molto più senso che cercare di estrarla, indipendentemente dal metodo scelto.

Come minare Bitcoin su Binance

btc binance

Facciamo un esempio pratico e andiamo a vedere come minare Bitcoin su Binance o, perlomeno, quali opzioni di rendita passiva metta a disposizione questo exchange. Ebbene, come prima opzione troviamo il cloud mining, del quale ti ho già parlato qualche riga fa.

Per accedervi, devi semplicemente aprire l’app di Binance (Android/iOS/iPadOS), per poi premere sull’icona delle 3 linee in alto a sinistra, per poi scorrere in basso,scegliere il pulsante Più servizi, scorrere nuovamente in basso dalla pagina fino a trovare il pulsante Cloud mining dalla sezione Earn.

Una volta entrato, troverai ad attenderti qualcosa. Cosa non lo so, in quanto cambia di volta in volta, io per esempio ho un cloud mining su Bitcoin che però è esaurito, quindi non potrei partecipare neanche volendo. Potrebbe esserci BTC come altre crypto, quindi guarda e scegli cosa ti interessa.

Altre opzioni che non permettono di minare BTC ma comunque offrono delle rendite, sono le funzioni di earn. Per accedervi devi semplicemente premere le 3 linee in alto dalla Home dell’app, seguito dal pulsante Earn. Qui troverai varie possibilità, tutte con le loro dinamiche che ti consiglio di leggere attentamente perché starai prestando i tuoi BTC o impegnandoli in qualche attività sicuramente più rischiosa del semplice tenerteli su un wallet privato.

I ricavi su BTC sono generalmente bassissimi, ma comunque (probabilmente) superiori a quello che potresti ottenere da una qualsiasi operazione di mining, quindi puoi darci un’occhiata. Per altri dettagli su Binance, ti lascio alla mia guida sul tema.

Come minare Bitcoin Cash

bitcoin cash

Hai capito che minare Bitcoin non è un’opzione e quindi vuoi sapere come minare Bitcoin Cash? Allora sarai felice di sapere che BCH (ovvero Bitcoin Cash) è nato da un fork di Bitcoin stesso e, in poche parole, il sistema di funzionamento è quasi identico, sebbene BCH abbia intrapreso una strada un po’ diversa dopo la divisione.

Questo cosa significa? Che Bitcoin Cash si mina esattamente come Bitcoin stesso, quindi valgono le spiegazioni tecniche che ti ho fatto in precedenza. C’è però una grandissima differenza, ovvero che BCH ha un hash rate infinitamente più basso di quello di Bitcoin e che, nel corso degli anni, tende a essere molto più stabile, come puoi vedere a questa pagina.

Questo significa che è profittevole minare BCH? Dipende da moltissimi fattori, tra cui il solito costo dell’elettricità, del tuo hardware, tasse e molto altro ancora. Sicuramente è più facile estrarre un profitto dalla pratica di mining di BCH rispetto a quella di Bitcoin, ma anche il valore del token è molto più basso.

Non posso essere io a dirti se sarà profittevole o meno, devi utilizzare uno dei tanti calcolatori online whattomine per capire se ne vale la pena. Con il giusto setup, potrebbe essere interessante, ma ricorda anche che BCH è una crypto “di seconda fascia” e quindi i suoi rischi aumentano esponenzialmente.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.