Come usare GPT, DeepSeek, Claude, Midjourney e altri insieme in un’unica piattaforma
L’intelligenza artificiale è praticamente ovunque e i modelli AI disponibili sulla piazza sono tantissimi. Tra questi menzioniamo chatbot del calibro di ChatGPT, Claude, DeepSeek, Gemini, Llama, Mistral, Grok e generatori di immagini come Midjourney, FLUX, Recraft e DALL-E. Dal momento che per soddisfare esigenze personali, lavorative o di studio potrebbe essere necessario ricorrere a vari di questi modelli, non sarebbe bello usare GPT, DeepSeek, Claude, Midjourney e altri insieme in un’unica piattaforma? Se hai risposto in modo affermativo a questa domanda, sarai felicissimo di sapere che esiste un servizio che permette di fare proprio questo: Mammouth AI.
Nelle prossime righe di questo tutorial, avrò modo di spiegarti come funziona Mammouth AI, la piattaforma che mette insieme i principali modelli AI (come quelli che ti ho menzionato poc’anzi) offrendo la possibilità di usarli senza dover passare da una piattaforma all’altra. Fatto interessante, questo servizio aggiorna i modelli alle loro ultime versioni non appena vengono rilasciate dalle rispettive software house. In questo articolo, oltre a spiegarti come registrarti e configurare il tuo account, ti mostrerò praticamente come avvalerti del servizio, così che tu possa sfruttarne appieno le potenzialità.
Ti anticipo che, grazie alla sua interfaccia user-friendly (in inglese), avvalertene non sarà per niente complicato. L’obiettivo di Mammouth AI è infatti quello di abbattere le barriere tecnologiche e permettere a chiunque di sperimentare il mondo dell’intelligenza artificiale in modo semplice e intuitivo. Allora, sei pronto per iniziare? Sì? Alla grande! Mettiti bello comodo, prenditi tutto il tempo necessario per concentrarti sulla lettura di queste righe e, cosa ancora più importante, attua le “dritte” che sto per darti. Buona lettura e buon divertimento!
Indice
Mammouth AI: costi
Prima di passare all’azione, permettimi di delucidarti sui costi dell’abbonamento al servizio, visto che Mammouth non è un tool gratuito. La piattaforma mette a disposizione diversi abbonamenti pensati per utenti con esigenze differenti:
- Piano Starter — ideale per chi vuole sperimentare e testare le potenzialità del servizio. Questo piano offre l’accesso ai migliori LLM (tra cui Claude, GPT-4o, Llama, Grok, Mistral, Gemini e DeepSeek), l’accesso ai migliori modelli di intelligenza artificiale dotati di capacità di ragionamento (come GPT-o3 oppure o3-mini e DeepSeek R1), capacità di generare immagini con Midjourney, DALL-E, Stable Diffusion e FLUX, creare assistenti di progetto, generare fino a 40 immagini premium e documenti con 10 mila caratteri. Costa 10 euro al mese.
- Piano Standard — offre tutte le caratteristiche del piano precedente, con la differenza che il numero di immagini premium che è possibile creare sale a 200 e il limite di caratteri per i documenti di testo sale a 300 mila. Ha un costo di 20 euro al mese.
- Piano Expert — è il piano dedicato a professionisti e appassionati che necessitano di un uso più intensivo dei modelli. Il numero di immagini premium che è possibile generare con questo abbonamento sale infatti a 1000 e il numero di caratteri per i documenti di testo è, come nel caso del piano precedente, di 300 mila. Il piano costa 60 euro al mese.
Tutti e tre i piani possono essere annullati in qualsiasi momento.
Come funziona Mammouth AI
Vediamo, ora, come funziona Mammouth AI. Di seguito ti guiderò prima nella creazione di un account e poi nel suo utilizzo.
Come creare un account Mammouth AI
Creare un account su Mammouth AI è un’operazione semplice e veloce, a patto di seguire gli step che sto per mostrarti, ovviamente!
Per prima cosa, accedi alla home page di Mammouth AI dal tuo browser preferito. Dopodiché fai clic sul pulsante Get started. A questo punto, compila il modulo di registrazione inserendo negli appositi campi di testo e-mail e password e fai clic sul bottone Sign up. In alternativa, se preferisci registrarti con il tuo account Google, fai clic sul pulsante Accedi con Google, e segui le istruzioni che compaiono a schermo per finalizzare la procedura.
A registrazione effettuata, seleziona il piano d’abbonamento che ti interessa di più tra Starter, Standard ed Expert, fai clic sul pulsante Subscribe annesso al relativo box. Per concludere, fornisci le informazioni di pagamento selezionando il metodo di pagamento che preferisci tra Carta e Revolut Pay, fai clic sul bottone Paga e abbonati e segui le istruzioni che compaiono a schermo per finalizzare il tutto.
Come usare Mammouth AI da computer
Vediamo, ora, come usare Mammouth AI da computer. Una volta che ti sarai registrato al servizio e avrai attivato il tuo account, ti troverai al cospetto della pagina principale di Mammouth AI e potrai così sfruttare la sua comodissima interfaccia user friendly che, concettualmente, riprende in tutto e per tutto quella “classica” dei principali servizi AI presenti sulla piazza.
Come puoi notare, al centro dell’interfaccia è presente infatti un campo di digitazione: se ci fai clic sopra con il puntatore del mouse e digiti un qualsiasi carattere testuale, compariranno tutti i modelli che sono al tuo servizio, il cui ordine può essere personalizzato facendo clic sulla scheda di ciascuno di questi ed eseguendo un semplice trascinamento. Naturalmente, nel fare ciò dovrai rispettare la “categoria” a cui appartiene un dato modello: ad esempio non potrai spostare nella sezione dedicata ai chatbot (quella caratterizzata dal fumetto) i servizi che permettono di generare immagini (quelli che si trovano nella riga contrassegnata dal simbolo della cartolina stilizzata) e viceversa.
Per procedere, dunque, digita nel campo di testo Ask anything .. la tua richiesta e dai Invio sulla tastiera oppure clicca sull’icona della freccia rivolta verso destra se intendi ricevere una risposta usando il primo modello della lista; altrimenti, sceglilo liberamente tu, facendo clic sul nome di quest’ultimo (es. DeepSeek, Llama, GPT-4o, Claude, Mistral, Gemini, Grok, etc.). Se hai la necessità di allegare un documento alla tua richiesta, fai clic sull’icona della graffetta e poi su quella della cartolina (se si tratta di un’immagine) oppure sul simbolo del foglio (se si tratta di un documento di testo).
Come potrai notare, il modello che avrai scelto produrrà un output in base al prompt (ovvero al comando testuale) che hai utilizzato. Come potrai notare man mano che avvierai nuove chat con Mammouth AI, queste verranno collezionate nella barra laterale a sinistra (sotto la voce Conversations), da cui potrai avviarne di nuove cliccando sulla +.
Se dopo aver ottenuto un certo output dal modello che hai scelto non ti ritieni soddisfatto, potrai sfruttare la funzione Reprompt per far rifare il lavoro a un altro modello, senza dover riscrivere il prompt d’accapo. Per riuscirci, basta fare clic sul bottone Reprompt che è presente immediatamente sotto il riquadro contenente il tuo prompt, selezionare dal menu che si apre un altro modello di tuo interesse e il gioco è fatto.
Un aspetto interessante di Mammouth AI, riguarda la possibilità di creare un assistente personalizzato sfruttando una funzione ad hoc. Per avvalertene, provvedi a fare clic sull’icona del mammut collocato al centro della pagina e, nella nuova pagina che compare a schermo, fai clic sul pulsante + Create assistant. Dopodiché dai un nome all’assistente personalizzato, seleziona il colore della sua pelliccia cliccando su uno dei pallini colorati e fai clic ripetuti sul pulsante Change prop se intendi personalizzare il personaggio con uno degli accessori disponibili.
Fatto ciò, indica nell’apposito campo di testo in cosa dovrebbe essere specializzato l’assistente: ti suggerisco di farlo usando in questo caso specifico una descrizione testuale (es. “you are helpful teaching assistant and an expert in [ambito specifico di tuo interesse]”). Per concludere la creazione dell’assistente, poi, fai clic sul bottone Create an assistant.
Fatto ciò, potrai interagire con il tuo assistente personalizzato in maniera analoga a quanto visto poc’anzi. Per passare da un assistente all’altro, basterà fare clic sull’icona del mammut colorato al centro della pagina e selezionare quello di tuo interesse.
Come usare Mammouth AI da smartphone e tablet
Ti piacerebbe usare Mammouth AI da smartphone e tablet? In tal caso sarai felicissimo di sapere che il servizio, pur non disponendo di un’applicazione dedicata, è liberamente utilizzabile anche da mobile, sfruttando la versione Web, di cui ti ho descritto il funzionamento poc’anzi. Dal momento che la versione mobile di Mammouth non differisce più di tanto dalla sua controparte desktop, puoi avvalerti delle istruzioni che ti ho fornito nel capitolo precedente per adoperarla al meglio.
Quello che ti suggerisco di fare per avvalerti più comodamente del servizio da mobile, è aggiungere un collegamento diretto a quest’ultimo nella Home screen del tuo telefono. La procedura varia in base al browser in uso. Se ad esempio, usi Chrome su uno smartphone Android, puoi riuscirci agendo così: collegati alla pagina Web di Mammouth AI, fai tap sul pulsante ⋮ (in alto a destra) e poi seleziona Aggiungi a schermata Home.
Se, invece, usi Safari su iPhone, dopo esserti collegato sulla pagina principale del servizio, fai tap sull’icona della freccia rivolta verso l’alto (in basso, al centro), scorri il menu apertosi e poi seleziona la voce Aggiungi alla schermata Home e, quindi, premi su Aggiungi.
Per maggiori informazioni
Se desideri approfondire ulteriormente il funzionamento di Mammouth AI, ti rimando al sito ufficiale del servizio. Scorrendo la pagina puoi accedere ad alcune risorse utili per approfondire il funzionamento di alcune funzionalità specifiche, come alcune di quelle che ti ho citato nell’articolo (es. Reprompt, gli assistenti personalizzati, etc.). E scorrendo la pagina fino in fondo, puoi anche dare un’occhiata alla sezione FAQ, che risponde ad alcune domande frequenti.
Articolo realizzato in collaborazione con Mammouth AI.

Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.