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Come funziona Google Gemini

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Recentemente si sente parlare sempre più spesso di Intelligenza Artificiale generativa e l'elenco di servizi basati su di essa è sempre più lungo. Tra questi figura anche Google Gemini (in passato conosciuto come Google Bard), il chatbot di “Big G” che permette di realizzare contenuti sfruttando un modello di linguaggio generativo proprietario.

Utilizzarlo può essere molto utile per automatizzare alcuni processi ripetitivi e creativi. Per farti qualche esempio, lo si può usare per ricevere suggerimenti su cosa cucinare e come, per generare contenuti testuali e, più in generale, per trovare idee e spunti su praticamente qualsiasi argomento.

Se stai leggendo queste righe, evidentemente sei interessato a capire come funziona Google Gemini. Beh, allora sarai felicissimo di sapere che, nelle prossime righe, avrò modo di parlartene più nel dettaglio spiegandoti innanzitutto cos'è e poi mostrandoti come usarlo praticamente. Ti auguro buona lettura e buon divertimento!

Indice

Cos'è Google Gemini

Come funziona Google Gemini

Prima di andare ad apprenderne il suo funzionamento, mi sembra doveroso spiegarti un po' più nel dettaglio cos'è Google Gemini.

Come ti ho già anticipato nelle battute introduttive dell'articolo, Gemini è il chatbot di casa Google e, più nello specifico, è un AI sperimentale basata sul modello PaLM 2 di Google, ovvero sul modello linguistico di nuova generazione sviluppato direttamente da Google, presentato durante la conferenza I/O nel 2023 con il nome di Bard, modificato in Gemini l'8 febbraio 2024, come testimonia questo comunicato ufficiale di Google.

Senza addentrarci troppo in pesanti tecnicismi, tieni presente che PaLM 2 è in grado di “imparare” nozioni andando a “leggere” miliardi di parole che lo aiutano a comprendere il linguaggio umano e, di conseguenza, a fornire feedback utili per l'utente che ha interrogato Google Gemini.

Per essere più precisi, da quando Google ha ribattezzato Bard in Gemini ha ridefinito anche i modelli generativi a disposizione degli utenti, differenziandoli in Nano 1.0 (concepiti per attività da svolgere su un singolo dispositivo), Pro 1.0 (per essere applicato su scala a un'ampia gamma di attività) e Ultra 1.0 (per portare a termine compiti altamente complessi).

Al momento è possibile provare gratis Gemini con il modello Pro 1.0 disponibile in oltre 40 lingue in più di 230 paesi e territori (compresa l'Italia); Per quanto riguarda il modello Ultra 1.0, questo è disponibile con Gemini Advanced, disponibile a partire da oggi in più di 150 Paesi e territori (Italia inclusa), ma momentaneamente fruibile solo in lingua inglese.

Mentre la versione gratuita di Gemini, che sfrutta il modello Pro 1.0 rimarrà gratis, l'accesso a Gemini Advanced sarà reso disponibile ai sottoscrittori del piano Google One AI Premium, a partire da 21,99 euro/mese (con due mesi di prova gratuita) con inclusi anche 2TB di spazio di archiviazione su Google Drive e altro. I sottoscrittori di questo piano potranno sfruttare Gemini direttamente in Gmail, Documenti, Fogli, etc.

Piano Gemini Advanced

Ci tengo a sottolineare, comunque, che Gemini offre l'accesso a Internet anche nella versione gratuita (a differenza di altri chatbot come ChatGPT), per cui potresti valutare l'idea di abbonarti alla versione Advanced solo in caso di reale necessità.

Quanto è potente la versione Ultra 1.0 inclusa in Gemini Advanced? Tantissimo! Basti pensare che con i suoi 540 miliardi di parametri è (almeno sulla carta) più potente persino del modello GPT 4.0 di ChatGPT (che di parametri ne ha 175 miliardi).

Per tua informazione, sappi anche che è in grado di comprendere più modalità di input — testo, immagini, audio, video, etc. — permettendo così al modello di portare a termine i compiti più svariati e complessi. Può essere impiegato per potenziare la propria immaginazione, migliorare la produttività ed essere uno strumento per far nascere nuove idee relative alla pianificazione di eventi, creare documenti, generare codice, ricevere consigli su una decisione da prendere o comprendere argomenti complessi in modo semplice. Come tutte le AI, però, devi tener presente che Gemini potrebbe anche fornire risposte imprecise e commettere errori.

Nel momento in cui scrivo, Gemini non è integrato nel motore di ricerca di Google e in Italia è raggiungibile esclusivamente tramite la sua versione Web, compatibile con tutti i principali browser, sia desktop che mobile. Della sua app per dispositivi mobili (non ancora disponibile in Italia) ti accennerò più avanti.

In merito ai requisiti per l'utilizzo di Gemini, non c'è molto da dire: in Italia lo si può usare a patto di aver raggiunto 18 anni d'età e disporre di un account Google personale oppure un account Google Workspace per il quale l'amministratore ha attivato l'accesso a Gemini.

Come usare Google Gemini gratis

Interfaccia Web di Gemini desktop

Ora è finalmente giunto il momento di andare a capire come usare Google Gemini in Italia. Nelle prossime righe ti fornirò esempi e spunti pratici in merito a come sfruttare il chatbot di casa Google basato sull'Intelligenza Artificiale. Le indicazioni che sto per darti di seguito sono valide sia nel caso tu stia agendo da un browser desktop che da uno per smartphone e tablet.

Per utilizzare Gemini, la prima cosa che devi fare è recarti sulla sua pagina principale, cliccare sul bottone Accedi e, quindi, effettuare l'accesso al tuo account Google. A login effettuato, poi, clicca sul pulsante Prova Gemini posto in fondo allo schermo, sulla sinistra.

Gemini

Ora, leggi le condizioni d'uso del servizio e la policy sulla privacy mediante il riquadro apertosi a schermo e clicca sul bottone Accetto. Dopodiché decidi se ricevere o meno la ricezione di aggiornamenti su Gemini spuntando l'apposita casella e premendo poi sul pulsante Continua.

Come puoi notare l'interfaccia di Gemini è molto semplice e minimale: sulla sinistra c'è una barra laterale, dove potrai visualizzare le conversazioni che terrai con il chatbot (se non le vedi, premi sul pulsante in alto a sinistra) e da dove potrai iniziarne di nuove premendo sul pulsante + Nuova chat; in basso, invece, trovi la barra di digitazione Scrivi qui, tramite cui potrai formulare le tue richieste, che potrai inviare premendo il tasto Invio della tastiera oppure pigiando sull'icona dell'aeroplanino di carta (sulla destra della barra di digitazione stessa).

Quali richieste puoi inviare a Gemini? Come ti ho anticipato nell'introduzione dell'articolo… qualsiasi! Anche se le risposte non sempre saranno precise, sentiti libero di mettere alla prova il chatbot di Google. Puoi fare ciò usando sostanzialmente due approcci differenti: facendo richieste generiche oppure facendo richieste molto specifiche.

Facciamo finta, per esempio, che tu voglia migliorare la gestione del tempo a lavoro. Se vuoi fare una richiesta generica a Gemini, potresti usare una query del tipo “Come posso avere più tempo a lavoro?”. Se vuoi fare una richiesta più specifica, invece, potresti usare una query diversa, ad esempio “Elencami 10 metodi per essere più produttivo ed efficace a lavoro in relazione alla gestione del tempo”.

Dialogo con Gemini

Una volta che avrai formulato la tua richiesta, analizza attentamente la risposta di Gemini e, se per qualche ragione questa non ti soddisfa, apri il menu Mostra bozze ∨ e seleziona una di quelle disponibili (es. Bozza 1, Bozza 2 o Bozza 3).

Se nessuna di queste fa al caso tuo, clicca sul pulsante ↻ Rigenera bozze e vedi se le nuove proposte di Gemini soddisfano la tua richiesta. Qualora così non fosse, potresti valutare la possibilità di modificare la query, cercando di usare un linguaggio e una costruzione della frase che sia più comprensibile per il chatbot.

Clicca, quindi, sul simbolo della matita che compare in corrispondenza della tua query al passaggio del mouse, cancellala premendo il tasto Canc sulla tastiera e, dopo aver riformulato la richiesta, clicca sul bottone Aggiorna e attendi il nuovo output da parte di Gemini.

Riformulare query Gemini

Se lo desideri, potrai anche condividere la risposta con altri utenti premendo sul pulsante Condividi ed esporta (l'icona del tre puntini collegati posta in fondo al riquadro contenente la risposta di output del chatbot) e selezionando una delle opzioni di condivisione tra quelle disponibili: Condividi, per creare un link da condividere con chiunque; Esporta in Documenti, per realizzare un documento Google in cui includere la risposta di Gemini oppure Bozza in Gmail, per creare una bozza sul tuo indirizzo Gmail.

Se vuoi approfondire la risposta che ti ha fornito Gemini, puoi farlo pigiando sul pulsante Verifica la risposta situato in fondo al box contenente l'output , così da avviare una ricerca su Google. Se la riposta ti soddisfa, ma ti piacerebbe modificarla per farle assumere un carattere diverso, fai clic sul pulsante Modifica risposta rappresentato dalle tre barre di regolazione (anch'esse in fondo al box contenente l'output) e seleziona l'opzione di tuo interesse (es. Più breve, Più lunga, Più semplice, Più informale o Più professionale).

Gemini

Se vuoi contribuire a migliorare il servizio, inoltre, puoi fornire feedback a Google cliccando sui pulsanti La risposta va bene (rappresentato dal simbolo del pollice in su) o La risposta non va bene (rappresentato dall'icona del pollice in giù), che si trovano in fondo al riquadro contenente la risposta di Gemini. Semplice, vero?

Volendo, puoi fornire anche degli input multimediali per interagire con Google Bard. Se ad esempio vuoi conoscere il contenuto di un'immagine, clicca sul pulsante Carica immagine (quello che rappresenta una cartolina con la + sulla destra della barra di digitazione) e, dopo aver cliccato su OK (necessario solo al primo uso della funzionalità), effettua l'upload dell'immagine di tuo interesse. Dopodiché scrivi il comando da associare all'immagine (es. “Che cos'è l'oggetto rappresentato in foto?”, etc.) e dai Invio sulla tastiera per ricevere l'output.

Google Gemini legge le immagini

Anche in questo caso, naturalmente, avrai a disposizione le varie opzioni di modifica della risposta di cui ti ho parlato nelle righe precedenti, per cui avvalitene in caso di necessità.

Come usare Google Gemini Advanced

Google Gemini Advanced

Vorresti provare a usare Google Gemini Advanced? Come ti dicevo, la versione “carrozzata” dell'AI di Google può essere testata gratis per due mesi, ma poi diventa a pagamento a partire da 21,99 euro/mese.

Se intendi provare il servizio, una volta che avrai eseguito l'accesso al tuo account Google dalla pagina principale del servizio (come ti ho mostrato nel capitolo precedente), fai clic sul link Prova Gemini Advanced (in alto a destra), così da raggiungere la pagina di Google Gemini Advanced (a cui puoi giungere anche cliccando sul link che ti ho appena fornito).

Una volta giunto in quest'ultima, clicca sul pulsante Try for 2 months, at no change e, nella pagina che si apre, procedi alla sottoscrizione dell'abbonamento cliccando sul pulsante Esegui l'upgrade e seguendo le indicazioni su schermo per finalizzare il tutto. Potrai così iniziare a utilizzare la versione avanzata del servizio, che è molto più potente (e al momento disponibile solo in lingua inglese).

Come usare Google Gemini su smartphone e tablet

Google Gemini

Desideri sapere come usare Google Gemini su smartphone e tablet? Come ti accennavo poc'anzi, al momento in Italia non è possibile sfruttare l'app messa a disposizione da Google a tale scopo (potresti provare a creare un account statunitense, come spiegato nei miei tutorial su come cambiare Paese su Play Store e come cambiare App Store, ma è una procedura un po' contorta e il successo non è assicurato). Non appena le cose cambieranno, non mancherò di fornirti tutte le delucidazioni del caso.

Nel frattempo puoi sfruttare Google Gemini in versione Web tramite il browser che usi solitamente sul tuo dispositivo mobile per navigare su Internet.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.