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Access point WiFi: come funziona

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Dopo anni di onorato servizio, il tuo adorato modem ha deciso di dirti addio. Da un giorno all’altro ha smesso di funzionare e così hai dovuto comperare uno nuovo. Peccato solo che nel cercare di far fronte quanto prima alle tue necessità tu non abbia avuto il tempo di scegliere un modello realmente adatto alle tue esigenze. Così, adesso, ti ritrovi un dispositivo la cui portata del WiFi non è esattamente entusiasmante o, ancor peggio, che non è in grado di generare una rete senza fili. Oramai il dado è tratto, come disse un “tale”, ma per tua fortuna puoi comunque rimediare facilmente alla cosa ricorrendo all’uso di un bell’access point.

Come dici? Non sai di che cosa sto parlando e ti piacerebbe ricevere maggiori info? Detto, fatto. Se mi concedi qualche minuto del tuo prezioso tempo non solo posso spiegarti che cos’è un access point WiFi ma anche e soprattutto come funziona. Nulla di eccessivamente complicato o che comunque sia fuori dalla portata, questo posso assicurartelo sin da subito.

Detta in termini molto spiccioli, un access point altro non è che un “aggeggio” in grado di trasformare una rete cablata in una rete senza fili offrendo dunque un punto d’accesso wireless a tutti i dispositivi che ne hanno bisogno. Ovviamente, per poter essere impiegato, un dispositivo del genere va prima configurato in maniera corretta, operazione questa che a sua volta non necessità di tecnicismi particolari. Per saperne di più continua pure a leggere, trovi spiegato tutto nel minimo dettaglio proprio qui di seguito. Buona lettura!

Indice

Che cos’è un access point WiFi

Prima di illustrarti come funziona un access point WiFi mi sembra doveroso metterti in condizione di comprendere, di preciso, di che cosa stiamo parlando.

È vero, te l’ho anticipato ad inizio guida, ma qui di seguito trovi una spiegazione decisamente ben più particolareggiata con annesse caratteristiche tecniche principali. Insomma, alla fine dovresti aver un quadro piuttosto completo al riguardo.

Info generiche

Access point WiFi: come funziona

Come ti dicevo, un access point WiFi è un dispositivo che consente di trasformare una rete cablata in una rete wireless permettendo quindi ai dispositivi circostanti di collegarsi ad Internet senza cavi.

Un access point consente dunque di propagare nell’etere, per dirla in maniera poetica, la connessione ad Internet ma, diversamente da un modem/router provvisto “di serie” del supporto alla connessione WiFi, non è in grado di collegarsi direttamente alla linea (ADSL o Fibra che sia). Quindi, necessita di essere connesso a sua volta ad un modem/router che dialoghi con la centrale dell’operatore telefonico di riferimento.

La trasmissione del segnale avviene tramite onde radio ad alta frequenza (2,4 GHz e i più nuovi anche 5 GHz), che sono le stesse frequenze che utilizzano i comunissimo modem/router wireless ed altri apparecchi senza fili.

Oltre a funzionare così come sopra descritto, ovvero ciò che viene definito in gergo tecnico con il termine di Root, un access point WiFi è in grado di oprare in modalità Bridge (quando viene creata una connessione punto a punto tra due access point per connettere due reti cablata tra loro), in modalità Repeater (che consente di aumentare la copertura di una rete wireless senza dover usare altri cavi o modem/router) ed ed in modalità Client (che permette di far collegare alla rete senza fili anche i dispositivi senza scheda di rete wireless effettuando il collegamento via cavo di questi ultimi all’access point).

Altre modalità operative meno comuni ma comunque disponibili sono la Universal Repeater (quando l’accesso point si connette ad altri access point e client senza bisogno di particolari configurazioni) e quella WDS (quando un access point può collegarsi ad altri dispositivi della categoria in modalità wireless senza necessità di chiavi).

A scanso di equivoci, è poi bene sottolineare la differenza che intercorre tra gli accesi point WiFi ed i ripetitori, altrimenti definiti range extender, che spesso vengono confusi tra loro. I secondi, a differenza dei primi di cui ti ho parlarti poc’anzi ed in merito ai quali andrò a fornirti ulteriori dettagli nelle righe successive, catturano il segnale WiFi di un modem/router dotato di connettività wireless e lo ripetono in un’altra zona dell’ambiente circostanza. Alcuni range extender sono comunque dotati di funzione di access point ma nel caso dei dispositivi, per così dire, puri le funzioni sono quelle di cui sopra.

Caratteristiche tecniche

Access point WiFi: come funziona

Ora che hai finalmente capito, di preciso, che cos’è un access point, direi che possiamo passare in rassegna quale che sono le principali caratteristiche tecniche di tale tipologia di device, di cui ti invito a tenerne ben conto sulla base di quelle che sono le tue effettive esigenze e preferenze. Le trovi indicate qui di seguito.

  • Classi WiFi e velocità di trasferimento dei dati – Gli access point posso supportare diverse classi WiFi ed assicurare diverse velocità di trasferimento dati: classe b (802.11b) che arriva fino a 11 Mbps, classe g (802.11g) che arriva fino a 54 Mbps, classe n (802.11n) che arriva fino 300 o 450 Mbps e ac (802.11ac) che arriva fino 1.3Gbps.
  • Antenne e porte – Gli access point WiFi possono avere antenne e porte di rete di vario tipo ed in numero variabile. Le antenne possono essere interne o esterne, fisse o rimovibili ed il relativo livello di potenza che si misura dB, mentre le porte servono per connettere i dispositivi alla rete tramite cavo e possono essere Fast Ethernet, con una velocità di trasferimento dati fino a 100 Mbps, oppure Gigabit Ethernet, con una velocità di trasferimento dati fino a 1.000 Mbps.
  • Client contemporanei – Ogni access point WiFi è in grado di suppurare un certo numero di dispositivi connessi in simultanea. In ambito domestico la cosa non ha particolare importanza perché generalmente tale limite è molto elevato e difficilmente si arriva a superarlo, mentre in ambio aziendale occorre tener presente tale dato, considerando la gran quantità di dispositivo da connettere.
  • PoE (Power Over Ethernet) – Gli access point con supporto PoE possono usare un cavo Ethernet per ricevere simultaneamente dati e corrente elettrica. Si possono dunque posizionare in punti lontani dal modem/router principale senza dover impiegare lunghissime prolunghe per la presa di corrente.
  • Crittografia – La crittografia WPA/WPA2 è quella attualmente più sicura in fatto di reti wireless nonché la più diffusa. Un access point che si rispetti dovrebbe dunque supportare tale sistema oltre ad eventuali altre soluzioni.
  • Multi-SSID – Si tratta di una funzione grazie alla quale è possibile creare più punti d’accesso virtuali con nomi e password diverse.
  • WPS (Wi-Fi Protected Setup) – Gli access point WiFi con supporto al WPS consentono ai dispositivi che andranno a far parte della rete di collegarsi a quest’ultima tramite la semplice pressione di un pulsante, senza dover digitare la password.
  • Beamforming – Trattasi di una tecnologia che consente all’access point di indirizzare il segnale in maniera prioritaria nella direzione del dispositivo che ha richiesto la connessione.

Dritte per un corretto posizionamento

Access point WiFi: come funziona

Partendo dal presupposto fondamentale che gli access point WiFi possono essere collocati sia su un piano, ad esempio su uno scaffale o sulla scrivania, che installati a soffitto o parete (tutto dipende dalla loro forma) e che alcuni di essi sono a loro volta adatti ad essere collocati non solo in ambienti interni ma anche all’esterno (dipende dai materiali di costruzione), per poter fruire nel miglior modo possibile dalla rete senza fili generata dal dispositivo devi posizionarlo in maniera corretta.

Ma cosa significa di preciso? Beh, innanzitutto cerca di collocare l’access point WiFi quanto più vicino ai dispositivi da raggiungere con la rete senza fili, per quanto la cosa sia possibile, tenendo conto del collegamento da mantenere con il modo/router, ovviamente.

Poi, per fare in modo che la trasmissione della rete wireless generata dall’access point possa avvenire senza problemi e che tu possa sfruttarla al massimo della sua potenza, ti consiglio di collocare il dispositivo il più possibile alla larga da ostacoli, come ad esempio possono esserlo pareti troppo spesse e specchi, e di ridurre all’osso tutte le interferenze derivanti dalla presenza di altre apparecchiature che a loro volta sfruttando le onde radio, ad esempio telefoni cordless e forni a microonde.

Configurazione

Access point WiFi: come funziona

A questo punto direi che puoi ritenerti più che soddisfatto: sei finalmente riuscito a comprendere come funziona un access point. Immagino però che ora tu ti stia chiedendo: come va configurato un dispositivo di questo tipo per poter essere sfruttato? Scopriamolo subito, insieme, chiaramente.

Quello che generalmente occorre fare per cominciare ad usare l’access point è collegare quest’ultimo al modem/router tramite cavo ethernet, mettendo in comunicazione i due dispositivi tra loro mediante la pota WAN sul primo e una delle porte ethernet sul secondo.

Successivamente bisogna collegare l’access point alla corrente mediante l’apposto alimentatore, pigiare sul pulsante di accensione dello stesso ed attendere che le lucine presentano sul dispositivo si illuminino andando ad indicare il fatto che è effettivamente entrato in funzione.

Successivamente devi individua tramite computer (oppure attraverso lo smartphone o il tablet) la rete wireless che l’access point ha iniziato a generare e devi collegati a quest’ultima. Effettua dunque l’acceso al pannello di configurazione del dispositivo digitando l’indirizzo 192.168.1.1 o 192.168.0.1 oppure quello indicato nel manuale di istruzioni.

Considera inoltre che per accedere al pannello di configurazione dell’access point potrebbe esserti chiesto di digitare un nome utente e una password. Generalmente la combinazione da usare è admin/admin o admin/password ma ci sono circostanze in cui bisogna utilizzare altre impostazioni. Qualora questo fosse il tuo caso, puoi dare un ulteriore sguardo al manuale utente del router per scoprire la combinazione giusta.

Recati ora nella sezione in cui sono presenti le impostazioni della connessione ad Internet e/o della rete wireless in generale e personalizza (se vuoi) il nome della rete wireless (SSID) generata e la password associata alla stessa dopodiché salva le modifiche apportate.

Se poi è presente un server che fornisce in automatico gli indirizzi, attiva il DHCP anche per l’access point WiFi. Qualora così non fosse, può essere impostata la modalità statica e configurare un IP digitando i valori corretti nei campi visualizzati nel pannello di gestione.

In alternativa a quanto visto insieme poc’anzi, puoi effettuare la configurazione dell’access point inserendo il dischetto di installazione del dispositivo nel computer e seguendo poi la procedura guidata che ti viene proposta.

Purtroppo non posso essere più specifico riguardo le operazioni da intraprendere per quel che concerne la procedura di configurane poiché a seconda della marca e del modello di access point in tuo possesso le voci annesse al pannello di settaggio del dispositivo e le modalità di collegamento allo stesso potrebbero differire. Qualora così fosse, devi dunque essere bravo tu ad individuare le sezioni corrette a cui accedere per regolare i parametri di cui sopra.

Come hai avuto modo di vedere tu stesso, la configurazione non è cosa difficile. Ci vuole un po’ d’impegno ed un minimo di attenzione, questo si, ma non è nulla di complesso. Ad ogni modo, se ritieni di aver bisogno di maggiori informazioni sul da farsi e se ti interessa capire come fare per configurare l’access point anche in altre modalità (quelle di cui ti ho parlato ad inizio articolo), puoi fare riferimento al mio tutorial su come configurare access point tramite il quale ho provveduto a parlarti della cosa in maniera piuttosto approfondita.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.