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Come trovare le frequenze sul mio cellulare

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Abiti in una zona non coperta in modo ottimale dalla rete mobile e spesso la connessione a Internet non funziona come dovrebbe. Vorresti quindi sapere a quale frequenza/banda si collega il tuo smartphone, in modo da capire come risolvere il problema (magari passando per un ripetitore/amplificatore di segnale). Tuttavia, non sei proprio riuscito a trovare l’opzione per ottenere quest’informazione. Hai dunque effettuato una ricerca su Google, per capire come trovare le frequenze sul tuo cellulare, e sei finito qui, sul mio sito. Le cose stanno in questo modo, dico bene? Allora sappi che ti trovi nel posto giusto al momento giusto!

Nel tutorial di oggi, infatti, ti spiegherò come risalire alle frequenze usate dal tuo smartphone utilizzando gli strumenti inclusi “di serie” nel sistema operativo e alcune applicazioni gratuite scaricabili dagli store ufficiali di Android e iOS. Non mancherò, poi, di darti delle informazioni in merito a quali sono le bande di frequenza usate maggiormente dagli operatori italiani.

Che ne dici allora? Sei pronto per procedere e scoprire a quale frequenza/rete è connesso il tuo smartphone? Sì? Perfetto: tutto quello che devi fare è prenderti un po’ di tempo libero, leggere le rapide istruzioni che trovi qui sotto e metterle in pratica. Detto questo, a me non resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e farti un grosso in bocca al lupo per tutto!

Indice

Informazioni preliminari

Icona 4G

Prima di rispondere alla tua domanda, ossia “come trovare le frequenze sul mio cellulare”, ritengo possa interessarti saperne di più in merito alle bande disponibili in Italia.

Le bande di frequenza più utilizzate per la connessione dati in Italia sono: banda 1 (3G/H+, 2100 MHz), banda 3 (4G LTE, 1800 MHz), banda 8 (3G/H+, 900 MHz), banda 7 (4G LTE, 2600 MHz), banda 20 (4G LTE, 800 MHz), banda L (4.5G, 1500 MHz), banda Sub-6 (prime sperimentazioni 5G in grandi città come Milano, da 1 GHz a 6GHz) e banda 700 (5G, deve essere liberata dalla TV attraverso l’adozione del DVB-T2, da 694 a 790 MHz). Esse si trovano spesso indicate nelle schede dei vari rivenditori online di smartphone, in modo da capire quali sono le frequenze supportate dal dispositivo.

Per farti un esempio concreto, quando si importa uno smartphone dall’estero, in particolar modo dall’Asia, bisogna fare attenzione alla presenza della banda 20, che non viene molto utilizzata in Paesi come la Cina ma che in Italia è fondamentale per utilizzare la connettività 4G LTE con determinati operatori. In particolare, se si utilizza una SIM di alcuni operatori low cost, si potrebbe essere costretti a navigare in 3G nel caso della mancanza di copertura della banda 7.

Insomma, avere informazioni sulla frequenza/rete utilizzata dal proprio smartphone può risultare molto utile per comprendere qual è il problema di connessione riscontrato e provare a rimediare.

Come trovare le frequenze sul mio cellulare tramite ServiceMode

Come trovare le frequenze sul mio cellulare tramite ServiceMode

Un metodo rapido e funzionale per conoscere a quale frequenza/rete è connesso il tuo smartphone è quello di passare per ServiceMode: una modalità presente su molti dispositivi, che permette di ottenere proprio informazioni di questo tipo. Non tutti gli smartphone supportano questa modalità, ma alcuni brand famosi la implementano di default.

Per farti degli esempi concreti, su uno smartphone Samsung basta aprire il tastierino numerico e digitare il codice *#0011# per far comparire a schermo tutte le informazioni del caso sulla frequenza/rete utilizzata dallo smartphone. Non devi chiamare questo “numero”, ma ti basta semplicemente inserirlo sul tastierino.

Per quanto riguarda i dispositivi Huawei, invece, solitamente basta aprire il tastierino numerico e digitare il codice *#*#232338#*#*. Su iPhone il codice da digitare è *3001#12345#*: potresti dover premere sulla voce UMTS Cell Environment, per accedere alle informazioni relative alla rete dati. Per altri produttori, come OPPO, il codice potrebbe essere *#0*#. In ogni caso, questi codici potrebbero non funzionare su tutti i modelli, in quanto vengono decisi dai vari produttori.

In alcune schermate potrebbero non essere presenti i dati relativi alla frequenza/banda, ma solamente un codice chiamato UARFCN. Ebbene, quest’ultimo può essere convertito per ottenere le informazioni sulla rete dati. Per procedere in tal senso, collegati al sito CellMapper, scegli la tipologia di rete a cui è connesso il tuo dispositivo (es. 4G LTE), digita il valore UARFCN nell’apposito spazio e pigia sul pulsante Calcola: in questo modo, otterrai la frequenza a cui il tuo dispositivo è collegato.

Come trovare le frequenze sul mio cellulare tramite applicazioni

Oltre alla ServiceMode, esistono anche diverse altre applicazioni che consentono di capire a quale frequenza/rete è connesso il proprio cellulare. Qui sotto trovi le soluzioni di questo tipo che ritengo essere più valide.

CellMapper (Android)

CellMapper

CellMapper è una delle applicazioni più utilizzate per trovare le bande di frequenza su Android. Supporta molti operatori e smartphone e quindi risulta generalmente affidabile. È totalmente gratuita ma contiene alcuni annunci pubblicitari.

Per scaricare CellMapper sul tuo dispositivo, ti basta collegarti al Play Store, cercare “cellmapper” (o visitare il link che ti ho appena fornito), selezionare l’icona dell’applicazione (quella con le barre verdi) e premere sul pulsante Installa.

Ricordati di connettere il tuo smartphone a Internet tramite la connessione dati. Se non sai come fare, ti consiglio di consultare la mia guida su come connettersi a Internet tramite la rete dati del cellulare. A questo punto, avvia l’applicazione e premi sulla voce CONSENTI, per per garantirle tutte le autorizzazioni del caso (sono necessarie le autorizzazioni per posizione e chiamate, dati che servono all’app per capire a quale frequenza/rete è connesso lo smartphone).

Successivamente, scegli se contribuire o meno alla raccolta dei dati (in modo da aggiornare la mappa delle celle disponibili e rendere accessibili le informazioni agli altri utenti) e ti troverai dinanzi alla schermata principale di CellMapper, dove sarà presente tutto ciò di cui hai bisogno. In particolare, troverai le scritte Band Number, RX Frequency e TX Frequency. Potrebbe però essere presente solamente il dato (EA/UA/A)RFCN, che permette di ottenere la frequenza tramite dei semplici convertitori.

Frequenza da RFCN CellMapper

In quest’ultimo caso, ti consiglio di utilizzare il tool ufficiale di CellMapper. Per procedere, collegati dunque al sito ufficiale del servizio, seleziona la tipologia di rete a cui sei collegato (es. 4G LTE), inserisci il valore (EA/UA/A)RFCN che hai trovato nell’applicazione e premi sul pulsante Calcola. Perfetto, comparirà così a schermo la frequenza a cui il tuo smartphone è collegato.

NetMonster (Android)

NetMonster

Un’altra valida applicazione che permette di controllare a quale frequenza/rete è connesso il proprio smartphone è NetMonster. L’app è disponibile solo per Android e consente anche di ottenere la posizione esatta della cella più vicina. È completamente gratuita e non include alcun tipo di annuncio pubblicitario o acquisto in-app.

Per installare NetMonster sul tuo smartphone, devi semplicemente aprire il Play Store, digitare “netmonster” (o visitare il link che ti ho appena fornito), selezionare l’icona dell’applicazione (un’antenna bianca su sfondo verde) e fare tap sul pulsante Installa.

Una volta aperta l’applicazione, fai tap prima sul tasto GRANT PERMISSION e poi su quello CONSENTI, per garantire all’app il permesso di utilizzare la posizione. Una volta fatto questo, compariranno a schermo tutte le informazioni di cui hai bisogno: in verde ci sarà l’indirizzo della cella a cui è collegato il tuo dispositivo, mentre in alto potrai trovare le informazioni sulla banda e sulle frequenze utilizzate (es. 4G LTE-A 800 + 2100).

Non mancherà, inoltre, il codice EARFCN, che consente di calcolare le frequenze utilizzate. Ti ho già spiegato come utilizzare questo dato nel capitolo dedicato a CellMapper (la procedura da seguire è la stessa).

OpenSignal (Android/iOS)

OpenSignal

Come dici? Ti basterebbe semplicemente disporre di una mappa per capire quali celle ci sono nelle vicinanze? Nessun problema: esiste un’applicazione pensata proprio per questo scopo. Si tratta di OpenSignal, che è gratuita e non contiene alcun tipo di annuncio pubblicitario o acquisto in-app.

Per installare OpenSignal sul tuo dispositivo, ti basta aprire il Play Store (se hai uno smartphone Android) oppure l’App Store (se disponi di un iPhone), cercare “opensignal”, fare tap sull’icona dell’applicazione (un’antenna nera sopra ad una mappa) e premere sul pulsante Installa/Ottieni. Se usi iOS, devi anche verificare la tua identità tramite Face ID, Touch ID o password dell’ID Apple.

Una volta aperta l’applicazione, premi sulla voce OK e fai tap sulla scritta CONSENTI, garantendo poi all’app l’accesso a posizione e chiamate (necessari per il corretto rilevamento delle celle). A questo punto, premi sull’icona della posizione presente in basso a destra ed effettua degli zoom nella mappa fino a quando non viene evidenziata la tua zona.

Puoi andare molto in profondità, fino a vedere la copertura delle singole celle: quelle segnate in rosso hanno una cattiva copertura, mentre quelle in verde riescono a far arrivare bene il segnale. Perfetto, adesso hai tutti gli strumenti per capire qual è il problema con la connessione dati del tuo dispositivo.

Come risolvere il problema di copertura

Ripetitore GSM

Se hai riscontrato un problema di copertura per quanto riguarda la rete mobile, potresti pensare di acquistare un apposito ripetitore/amplificatore.

Infatti, sul mercato esistono ripetitori/amplificatori di molteplici tipi che possono essere posizionati all’interno della casa. Quelli più efficaci hanno un funzionamento molto semplice: si installa un’antenna in grado di captare il segnale nel modo migliore possibile sul tetto della casa e poi si posiziona all’interno dell’abitazione un ripetitore/amplificatore. È bene farsi aiutare da un esperto nell’installazione.

Esistono poi anche dei mini amplificatori di segnale che possono essere montati in modo “autonomo” (anche se non è comunque una procedura alla portata di tutti). In ogni caso, chiaramente le prestazioni saranno minori rispetto alle installazioni professionali, ma i mini amplificatori possono comunque essere utili per amplificare il segnalare nel caso di abitazioni con ostacoli strutturali.

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Chiaramente, nell’acquisto del ripetitore di segnale devi anche tenere in considerazione a quale frequenza/banda si collega il tuo smartphone (le informazioni che hai ottenuto seguendo questo tutorial), in modo da acquistare il dispositivo più adatto alle tue esigenze. Solitamente trovi tutte le frequenze e bande supportate dal ripetitore semplicemente consultato la descrizione.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.