Come collegare monitor a PC portatile
Trascorri la maggior parte delle tue ore lavorative davanti al notebook e, con il passare del tempo, lavorare su uno schermo di ridotte dimensioni ha iniziato a rappresentare un problema concreto. Ti piacerebbe quindi avere la possibilità di lavorare su uno schermo più grande, ma al momento non ritieni che sia il caso di sostituire il tuo attuale portatile con un notebook dal display più ampio o un PC desktop. Sei, dunque, alla ricerca di una soluzione ben più economica ma che ti consenta di risolvere il tuo problema.
Se le cose stanno in questo modo, credo di avere proprio la soluzione che fa al tuo caso: devi sapere, infatti, che praticamente tutti i portatili disponibili in commercio possono essere collegati a uno schermo esterno, impiegando un apposito cavo di comunicazione (e, in qualche caso, anche in modalità wireless, anche se questa soluzione non è indicata per usi prolungati). Così facendo, non soltanto potrai operare da uno schermo più grande, ma avrai anche la possibilità di sfruttare entrambi i monitor per massimizzare la tua produttività.
Come dici? Questa soluzione ti intriga alquanto e, adesso, non vedi l’ora di capire come collegare monitor a PC portatile? Allora continua spedito con la lettura di questa guida: ti garantisco che, all’atto pratico, è tutto molto più semplice di quanto sembra. Detto ciò, non mi resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e farti un grosso in bocca al lupo per tutto!
Indice
- Come collegare monitor a PC portatile: connessione tramite cavo
- Come collegare schermo a PC portatile senza usare cavi
- Come collegare PC fisso a schermo PC portatile
Come collegare monitor a PC portatile: connessione tramite cavo
Iniziamo questa guida capendo, insieme, come collegare monitor a PC portatile tramite cavo: di seguito ti elenco quelle che sono le tipologie di comunicazione “cablata” più usate e, in seguito, come configurare i sistemi operativi Windows e macOS una volta stabilita la connessione.
Tipi di cavo
La prima cosa che devi fare, per quanto concerne il collegamento tra notebook e schermo esterno tramite cavo, è quella di analizzare le porte di collegamento disponibili su entrambi gli apparecchi coinvolti, in modo da poter individuare e usare il cavo di connessione più adatto. Di seguito trovi elencate le porte più comuni, insieme ai rispettivi cavi.
- HDMI: è la tecnologia di collegamento più usata, disponibile sulla quasi totalità degli schermi presenti in circolazione. Tramite HDMI è possibile trasmettere e ricevere contenuti fino alla risoluzione di 7680 x 4320 pixel (8K), con frequenza di aggiornamento pari a 60 Hz (e gestione dei flussi audio); per i contenuti con risoluzione a 4K o superiore, bisogna usare cavi HDMI di tipo 1.4 o successivi. Su alcuni notebook Windows è disponibile, in luogo della porta HDMI standard, la porta microHDMI, che può essere sfruttata grazie a un apposito adattatore (microHDMI maschio a HDMI femmina), oppure a un cavo recante entrambi i connettori; i MacBook moderni, invece, non dispongono di uscite HDMI, pertanto bisogna ripiegare sulla trasmissione via USB Type-C. Per saperne di più, leggi la mia guida all’acquisto dei cavi HDMI.
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- DisplayPort, Mini DisplayPort e Thunderbolt: sui monitor, non è raro imbattersi dell’ingresso DisplayPort, la cui uscita può essere disponibile sui notebook in formato regolare (DisplayPort), ridotto (Mini DisplayPort) o Thunderbolt (presente sui MacBook di vecchia generazione e identico al Mini DisplayPort). Questo standard di comunicazione, valido in tutti e tre i casi, consente di trasmettere/ricevere contenuti a una risoluzione massima teorica di 8K a 85 Hz, con trasmissione dell’audio. Usando un apposito cavo o adattatore, è inoltre possibile trasformare l’uscita DisplayPort/Mini DisplayPort del notebook in un ingresso HDMI da usare sullo schermo esterno.
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- USB Type-C: questa porta è presente su numerosi notebook e convertibili di fascia alta, così come su tutti i MacBook moderni e consente di stabilire la connessione verso un monitor usando vari standard. In questo caso, infatti, una porta del medesimo formato (l’USB Type-C, appunto) può “nascondere” il supporto a tecnologie diverse, come HDMI, DisplayPort o Thunderbolt. Devi informarti consultando attentamente la scheda tecnica del portatile in tuo possesso e, dunque, usare un monitor e/o un adattatore compatibili. Il collegamento tramite USB Type-C, a seconda dello standard supportato, può consentire di trasmettere/ricevere contenuti fino a una risoluzione di 8K con refresh rate a 60 Hz (e prevede la gestione dei flussi audio).
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- DVI: questo standard di trasmissione è spesso disponibile su notebook Windows non recentissimi e presente su numerosi schermi esterni, anche di nuova generazione. Può raggiungere risoluzione pari a 2560 x 1600 pixel (QHD) a 60 Hz. È possibile trasformare un ingresso/uscita DVI in un ingresso/uscita HDMI previo l’impiego di appositi cavi o adattatori.
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- VGA: è stato lo standard più usato in assoluto per la connessione tra notebook e schermi esterni ma, a oggi, è sempre più raro trovare la relativa porta di comunicazione sui portatili e sui monitor di nuova generazione. Teoricamente, la risoluzione supportata è pari a 1920 x 1080 pixel (Full HD) con frequenza di aggiornamento a 70 Hz ma, all’atto pratico, la resa dei contenuti con qualità superiore a 1280 x 720 pixel (HD) è tutt’altro che apprezzabile.
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Una volta individuato il sistema di comunicazione più adatto alle proprie necessità, è sufficiente accendere i dispositivi coinvolti (sia il notebook che il monitor esterno) e metterli in comunicazione tramite il cavo/adattatore scelto. Nella maggior parte dei casi, la trasmissione dei contenuti avverrà immediatamente e lo schermo esterno si posizionerà in automatico sulla sorgente opportuna; in caso contrario, individua e premi più volte il tasto fisico SRC/SOURCE di quest’ultimo dispositivo, aspettando un paio di secondi tra una pressione e l’altra, fin quando non visualizzi il desktop.
Configurazione Windows
Una volta stabilita la connessione tra i dispositivi, puoi usare i pannelli di configurazione di Windows 10 (o successivi), per effettuare le regolazioni opportune: dunque, fai clic destro su un punto vuoto del desktop e scegli la voce Risoluzione schermo dal menu contestuale visualizzato, in modo da accedere al pannello dedicato alle impostazioni dei monitor (sezione che può essere raggiunta anche aprendo il menu Impostazioni > Sistema > Schermo di Windows).
Ora, clicca sulla anteprima del monitor secondario visibile nel riquadro Ridisponi gli schermi (generalmente identificato dal numero 2) e intervieni sui menu a tendina sottostanti la voce Ridimensionamento e layout per definire la dimensione del testo, la risoluzione e l’orientamento dello schermo. Se non sei sicuro di intervenire sul monitor giusto, clicca sul pulsante Rileva, in modo da visualizzare il numero associato, direttamente sullo schermo.
Sempre dal medesimo pannello, puoi scegliere la modalità d’uso da dedicare al secondo monitor (duplicazione dello schermo, estensione del desktop oppure utilizzo esclusivo): individua il menu a tendina Più schermi e seleziona la voce Estendi questi schermi, per usare il monitor esterno come estensione dello schermo del notebook; Duplica questi schermi, per riflettere il desktop del portatile in maniera speculare; oppure Mostra solo su 1/Mostra solo su 2, per usare esclusivamente il display contrassegnato con il numero 1, oppure quello con il numero due.
Se hai attivato l’estensione dello schermo, puoi cambiare l’ordine dei due monitor, a seconda delle tue preferenze: ritorna nuovamente al riquadro Ridisponi gli schermi, visibile in alto e trascina il monitor virtuale secondario nella posizione che preferisci.
In alternativa, per stabilire “al volo” la modalità di trasmissione dei contenuti verso lo schermo secondario (duplicazione/estensione del desktop o uso esclusivo di uno dei monitor), apri l’area di notifica di Windows cliccando sul simbolo del fumetto visibile accanto all’orologio, premi sulla voce Espandi situata in basso (se necessario) e clicca sul bottone Proietta, per accedere alle opzioni disponibili.
Ora, clicca su una delle voci disponibili, per impostare la modalità di trasmissione che preferisci: Duplica, per duplicare lo schermo principale; Estendi, per usare il secondo monitor come estensione del desktop del notebook; oppure Solo secondo schermo, per disattivare completamente il monitor principale e usare soltanto quello secondario.
Configurazione macOS
Su macOS le cose non stanno poi in maniera così differente, rispetto a quanto visto per Windows: una volta connesso il MacBook al monitor esterno, quest’ultimo viene usato come estensione della scrivania. Per cambiare questo comportamento, insieme ad altri parametri di duplicazione, clicca sul simbolo dell’ingranaggio situato nella barra Dock, per aprire le Preferenze di sistema e poi sull’icona Monitor, disponibile nella nuova finestra che compare.
Ora, se intendi ridisporre gli schermi in un ordine diverso (perché, per esempio, la posizione fisica non è congrua con l’ordinamento predefinito di Mac), clicca sulla scheda Disposizione e trascina i monitor virtuali che compaiono nel riquadro centrale, verso destra oppure verso sinistra.
Se, invece, non vuoi estendere la scrivania ma duplicarla, apponi il segno di spunta accanto alla voce Duplica monitor, collocata in basso. Per regolare la luminosità o la risoluzione di uno degli schermi, clicca sulla relativa anteprima, apri quindi la scheda Monitor e serviti dei menu a tendina e delle barre di regolazione disponibili, per modificare i parametri come più preferisci.
Ti faccio presente che, al bisogno, puoi accedere velocemente alle impostazioni di duplicazione dello schermo, semplicemente cliccando sull’icona multifunzione visibile nei pressi dell’orologio del MacBook: per attivare questa possibilità, recati nella sezione Monitor e apponi il segno di spunta accanto alla voce Mostra opzioni di duplicazione nella barra dei menu quando disponibili.
Come collegare schermo a PC portatile senza usare cavi
L’idea di avere cavi sparsi in giro per casa ti fa rabbrividire e vorresti optare per il collegamento senza fili? In questo caso, hai diverse strade da poter percorrere, tutto dipende dalla strumentazione e dai dispositivi in tuo possesso.
Per iniziare, se disponi di un notebook animato da Windows 10 (o successivi) e di uno schermo esterno con supporto al protocollo Miracast, non devi acquistare alcunché, in quanto puoi stabilire la comunicazione tra i due dispositivi con estrema facilità.
Se non ne avessi mai sentito parlare, Miracast è uno standard di trasmissione basato sul collegamento Wi-Fi direct, il quale può trasmettere contenuti fino a risoluzione 4K Ultra HD (ovviamente in base alla scheda video presente nel computer e alla risoluzione massima supportata dal monitor secondario) a 60 fps. La connessione tra due dispositivi Miracast è diretta e non richiede l’ausilio di apparecchi di rete aggiuntivi (ad es. i router).
In alternativa, puoi adattare facilmente un monitor “classico” (e non dotato di connettività integrata) all’impiego della tecnologia Miracast, servendoti di un apposito adattatore, da collegare all’ingresso HDMI dello schermo e a una fonte di alimentazione (anche USB).
Per stabilire la connessione tra i due dispositivi, se disponi di uno schermo con supporto wireless Miracast, accendi quest’ultimo e abilita la ricezione dei contenuti (se necessario), avvalendoti del menu dedicato; se, invece, hai optato per l’impiego dell’adattatore Miracast, collega quest’ultimo alla porta HDMI del monitor e a una fonte di alimentazione, accendi lo schermo e impostalo sulla sorgente HDMI, schiacciando più volte il tasto fisico SOURCE/SRC.
Una volta predisposto il monitor in maniera opportuna, passa a Windows 10, richiama l’area di notifica del sistema operativo, cliccando sul simbolo del fumetto presente nei pressi dell’orologio e premi sul bottone Connetti, visibile in basso; se non lo vedi, clicca prima sulla voce Espandi, così da visualizzare tutti i pulsanti rapidi.
Ora, attendi che il nome del monitor/adattatore Miracast compaia nella lista degli apparecchi rilevati e, quando ciò avviene, clicca su di esso, così da avviare la trasmissione dello schermo. Per regolare i parametri di duplicazione (mirroring/estensione dello schermo, risoluzione, dimensione e così via), puoi attenerti alle stesse indicazioni che ti ho fornito nel capitolo dedicato al collegamento via cavo.
E per i MacBook? In questo caso, non puoi avvalerti della tecnologia Miracast, in quanto essa non è compatibile con gli apparecchi a marchio Apple. In alternativa, puoi avvalerti del Chromecast di Google, oppure del box Apple TV di Apple: entrambi i dispositivi possono essere collegati alla porta HDMI del monitor esterno, per trasformare quest’ultimo in un dispositivo “smart” Wi-Fi.
Chromecast può essere acquistato dal sito di Google, in due versioni: quella di base, che costa 39€ e supporta la risoluzione Full HD; e quella con Google TV, che costa invece 69,99€, supporta la risoluzione 4K e permette sia l’installazione diretta di app, che il controllo dal telecomando.
Anche Apple TV è disponibile in due versioni differenti: quella HD, che consente di riprodurre contenuti alla risoluzione massima di 1080p e dispone di 32 GB di memoria interna; e quella 4K, che aumenta la risoluzione dei contenuti fino a 4K e può essere acquistata in tagli di memoria da 32 e 64 GB. Tutte le versioni del box multimediale di Apple dispongono di telecomando e App Store integrato.
Oltre che per il prezzo, i due apparecchi in questione si differenziano anche per modalità d’impiego: scegliendo Chromecast, sarà possibile trasmettere i contenuti della scrivania di macOS, in sola modalità di duplicazione, attraverso l’apposita funzionalità integrata nel browser Google Chrome.
Apple TV, invece, è nativamente compatibile con la trasmissione dei contenuti tramite il sistema AirPlay dei MacBook (e, in generale, dei dispositivi Apple), pertanto è possibile duplicare oppure estendere la scrivania, modificare l’ordine e la risoluzione degli schermi e, in generale, usufruire di tutte le opzioni disponibili anche per il collegamento via cavo.
Per approfondire l’argomento, ti rimando alla lettura della mia guida su come collegare il Mac alla TV, parimenti valida anche per i monitor esterni (fatto salvo per l’integrazione nativa di AirPlay 2 che, sugli schermi, non è disponibile: bisogna necessariamente usare Apple TV).
Come collegare PC fisso a schermo PC portatile
Ti stai chiedendo se è possibile collegare un computer fisso allo schermo del portatile? La risposta è assolutamente sì, ma soltanto se su entrambi i computer coinvolti è presente una versione aggiornata di Windows 10 (o successivi).
Il sistema operativo di Microsoft, infatti, consente di trasformare lo schermo del notebook (ma anche del PC fisso) in un vero e proprio ricevitore Miracast, che può essere abilitato all’occorrenza per trasformare il dispositivo in una sorta di monitor senza fili.
Se intendi avvalerti di questa possibilità, posizionati davanti al computer portatile, fai clic destro su pulsante Start di Windows (l’icona della bandierina di Windows che si trova in basso a sinistra), seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare e clicca sull’icona Sistema, visibile nella barra laterale della finestra che va ad aprirsi.
Ora, fai clic sulla scheda Proiezione su questo PC (di lato) e assicurati che i menu a tendina che compaiono nel nuovo pannello siano abilitati e cliccabili; se così non fosse, clicca sulla voce Funzionalità facoltative, premi sul pulsante [+] Aggiungi una funzionalità e digita le parole schermo wireless nel campo di testo visibile all’interno della schermata successiva. Fatto ciò, apponi il segno di spunta accanto al nome della funzionalità individuata e clicca sul pulsante Installa, per aggiungerla a Windows.
Ultimata l’installazione di Schermo Wireless, clicca sulla freccia verso sinistra situata in alto, in modo da raggiungere nuovamente il pannello dedicato al server Miracast, scegli l’opzione Disponibile ovunque nelle reti sicure dal menu a tendina superiore e indica quando richiedere la proiezione nel PC e se impostare o meno un PIN per l’associazione oppure no, intervenendo sui menu dedicati.
Superato anche questo step, fai clic sulla voce Avvia l’app Connetti per proiettare su questo PC, che dovrebbe ora essere visibile nella parte superiore della finestra.
Ci siamo quasi: spostati ora sul computer del quale replicare lo schermo, assicurati che quest’ultimo sia collegato alla stessa rete locale del portatile, richiama l’area di notifica di Windows 10 (l’icona del fumetto situata accanto all’orologio) e premi sul pulsante Connetti, per visualizzare le opzioni di connessione. Se non lo vedi, clicca prima sulla voce Espandi, in modo da rendere visibili tutti i pulsanti rapidi.
Infine, attendi qualche istante affinché il PC del portatile compaia nella lista dei monitor disponibili e clicca su di esso, per stabilire il collegamento: se necessario, autorizza la connessione tra i due dispositivi rispondendo in maniera affermativa agli avvisi che compaiono sul notebook (e digitando, se richiesto, il PIN di connessione sul computer da proiettare) e il gioco è fatto.
Puoi scegliere la modalità di duplicazione dello schermo in maniera analoga a quanto ti ho spiegato in una delle precedenti sezioni di questa guida.
Se deciderai di lasciare inalterate le opzioni relative allo schermo wireless sul notebook, non dovrai accedere alle impostazioni di proiezione, per i collegamenti successivi: ti basterà semplicemente avviare l’applicazione Connetti disponibile nel menu Start, per abilitare il ricevitore.
Nota: puoi, in qualsiasi momento, richiamare il menu Start “proprietario” del notebook sul quale stai proiettando lo schermo, semplicemente posizionando il cursore del mouse sul bordo inferiore del display.
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Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.