Come combattere il cyberbullismo
I fatti di cronaca degli ultimi anni narrano, purtroppo, di numerosi episodi di cyberbullismo. Secondo alcuni studi questo fenomeno rappresenta ormai una parte rilevante tra le varie forme di bullismo che vengono perpetrate a danno di milioni di ragazzi (ma anche adulti) provenienti da ogni parte del mondo, e avviene principalmente tramite l’uso di servizi di messaggistica istantanea e social network.
Se anche tu sei stato vittima di episodi così spiacevoli, sicuramente ti interesserà avere qualche informazione utile su come combattere il cyberbullismo. Nei prossimi paragrafi, oltre a fare delle considerazioni che ti saranno utili per prevenire questo genere di situazioni, ti fornirò delle indicazioni sulle varie modalità che hai a disposizione per segnalare, eventualmente anche in forma anonima, eventi di questo genere.
Spero vivamente che la lettura di questa guida possa esserti d’aiuto per superare il tuo problema con il cyberbullismo o aiutare gli amici che ne sono rimasti coinvolti, ad acquisire una maggiore consapevolezza riguardo all’uso degli strumenti digitali e, non ultimo, a riconoscere i comportamenti a rischio. Detto ciò, non mi resta che augurarti buona lettura e farti un grande in bocca al lupo per tutto.
Indice
- Come prevenire e combattere il cyberbullismo
- Come segnalare episodi di bullismo e cyberbullismo
- Come combattere il cyberbullismo a scuola
- Come combattere il cyberbullismo per vie legali
Come prevenire e combattere il cyberbullismo
Sono in molti, a partire da ragazzi, genitori e insegnanti, a chiedersi come prevenire e combattere il cyberbullismo, e cosa è possibile fare in prima persona per contrastare questo sconcertante e dilagante fenomeno. Ebbene, a mio parere la prima arma rimane sempre quella dell’educazione, come avviene in altri contesti, in particolare quella digitale.
Mi sto riferendo, dunque, alla necessità sempre più impellente di acquisire una maggiore consapevolezza nell’utilizzo dei vari strumenti online (soprattutto social network e app di messaggistica istantanea) che sono entrati a far parte della vita quotidiana, principalmente in quella dei più giovani.
D’altra parte, il loro impatto è stato talmente improvviso e dirompente che non ha permesso ai rispettivi utilizzatori (né anche a chi dovrebbe sorvegliarne l’impiego) di comprendere la reale portata delle azioni che vengono svolte all’interno di questa dimensione parallela, apparentemente intangibile, dove l’identità si costruisce attraverso immagini, parole e l’approvazione altrui, e nella quale ci si trova sovente esposti a una platea globale.
In diverse circostanze, e questo occorre sottolinearlo, non si è riusciti ad acquisire le necessarie competenze digitali per mettere in atto le dovute contromisure. Questo ha creato un vero e proprio vuoto educativo, che fortunatamente può essere colmato in vari modi: percorsi di formazione mirati, soprattutto in ambito scolastico, un maggiore dialogo fra generazioni (in special modo fra genitori/educatori e ragazzi) e l’utilizzo di strumenti digitali nati per favorire la sicurezza online e la protezione di coloro che sono più emotivamente vulnerabili.
Ai ragazzi che stanno leggendo questo articolo e che si trovano a dover affrontare situazioni di cyberbullismo alle quali non erano preparati, raccomando vivamente di seguire queste semplici ma essenziali linee guida.
- Rispetta gli altri come nella vita reale — nessuna offesa, presa in giro o esclusione, è giustificata solo perché avviene su Internet e non faccia a faccia. Quello che accade in Rete ha gli stessi effetti tangibili da un punto di vista emotivo e psicologico.
- Evita situazioni potenzialmente pericolose — se ti accorgi che un determinato contesto sta prendendo una piega poco piacevole e potrebbe degenerare in una lite o in una discussione, allontanati dal potenziale pericolo. In molti casi, infatti, è da un singolo episodio che possono nascere dei fraintendimenti con potenziali cyberbulli.
- Non condividere dati personali — nome completo, indirizzo, scuola, numero di telefono o foto intime (soprattutto in pose provocanti o con atteggiamenti che possono essere fraintesi) devono restare privati. Ricorda che ogni azione lascia una traccia, la quale spesso rimane a lungo online e diventa difficile da controllare. Comportati sempre come se fossi in pubblico, perché di fatto è così.
- Diffida da chi non conosci — chiunque può nascondersi dietro un profilo falso, costruito in modo convincente, ma con l’intento di prendere di mira, ingannare o manipolare altri utenti, soprattutto quelli che mostrano poca sicurezza e autostima.
- Parlane con i tuoi genitori e gli insegnanti — non commettere l’errore di affrontare da solo il problema soltanto perché provi imbarazzo, vergogna o timore nel denunciare l’accaduto agli adulti di cui ti fidi. In questo modo eviterai che la situazione possa aggravarsi ulteriormente, e beneficerai del sollievo psicologico derivante dalla consapevolezza che altri sono al corrente della situazione.
Se sei un genitore e stai leggendo questa guida perché vuoi aiutare i tuoi figli a proteggersi dai cyberbulli o prevenire un utilizzo non sicuro della Rete, ciò che posso consigliarti di fare è in primo luogo di mantenere aperte le linee di comunicazione con i tuoi figli e interessarti a ciò che fanno, sia online che nel mondo reale.
A tale scopo, potrebbe esserti utile monitorare le attività che i tuoi figli fanno quando sono online, soprattutto in fase pre-adolescenziale, tramite l’uso di app e servizi per il parental control (come Family Link, che è del tutto gratuito) o, nei casi che meritano maggiore attenzione, di specifiche risorse per controllare un altro cellulare, le quali sono utilizzabili gratuitamente per brevi periodi di prova e poi diventano a pagamento.
Oltre a permettere di controllare le chiamate e i messaggi ricevuti sui dispositivi controllati, consentono di visualizzare la cronologia Web e persino gli spostamenti dei propri figli, attivando delle limitazioni sull’uso di determinate app.
Ti raccomando, però, di non utilizzarle in modo eccessivamente repressivo (potrebbe generare un effetto contrario), ma di trovare un equilibrio tra la necessità di proteggere i tuoi figli e il rispetto della loro autonomia, instaurando un dialogo costruttivo che li aiuti a comprendere i rischi e a sviluppare un maggiore senso di responsabilità.
Come segnalare episodi di bullismo e cyberbullismo
Anche essere spettatori passivi rafforza chi commette abusi in Rete, e difendere o supportare la vittima diventa un atto di coraggio necessario. Fortunatamente, puoi fare affidamento a diversi strumenti online realizzati appositamente per contrastare episodi di violenza e aggressione verbale di cui sei stato testimone o bersaglio. Di seguito ti spiego meglio come segnalare episodi di bullismo e cyberbullismo utilizzando app, funzionalità social e servizi di tutela digitale.
YouPol
YouPol è un’app per dispositivi mobili Android (cercala anche su store alternativi se il tuo device non ha i servizi Google) e iOS/iPadOS messa a disposizione dalla Polizia di Stato italiana per consentire ai cittadini, in particolare ai giovani, di segnalare in tempo reale episodi di bullismo, ma anche altri crimini dei quali si è stati in qualche modo vittime o testimoni, come atti di violenza domestica.
In pratica, offre un canale diretto e sicuro per comunicare con le forze dell’ordine, anche in forma anonima, e segnalare eventi illeciti di questo genere tramite la trasmissione di eventuali contenuti multimediali di cui si è in possesso (video, foto, audio, screenshot e quant’altro).
Sono certo che, come nativo digitale, non avrai difficoltà a comprenderne il funzionamento. Ad ogni modo, dopo averla scaricata e installata tramite in link che ti ho fornito all’inizio del capitolo, al primo avvio accetta i termini e le condizioni d’uso apponendo la spunta nella relativa casella e pigiando il pulsante Continua.
A seguire, scorri le schermate di introduzione pigiando il bottone Prossimo, quindi scegli se eseguire la registrazione tramite inserimento del tuo numero di telefono (riceverai poi un codice via SMS che, una volta immesso, ti permetterà di convalidare l’iscrizione) o procedere in forma anonima toccando l’opzione Accedi senza account. Tieni però conto del fatto che in quest’ultima modalità non potrai seguire lo stato di avanzamento delle segnalazioni.
Successivamente, consenti all’app di accedere alla posizione del dispositivo e, non appena visualizzi la sua interfaccia principale, tocca la voce Nuova segnalazione posta in basso.
Ora, tutto quello che devi fare è selezionare dal menu a tendina posto in alto l’opzione Bullismo, cambiare il luogo dove è avvenuto se diverso da quello geolocalizzato, e premere il pulsante Media per caricare i file multimediali attestanti l’evento dalla memoria del dispositivo o da un servizio cloud collegato.
Al termine, sfiora il bottone Invia per inoltrare la segnalazione. Potrai poi verificarne l’avanzamento, se hai completato la registrazione, accedendo all’area Segnalazioni posta in basso a sinistra.
Strumenti di segnalazione dei social network
Se sei destinatario di insulti o di atteggiamenti riconducibili al bullismo online, puoi utilizzare gli strumenti di segnalazione dei social network per denunciare i comportamenti offensivi dei cyberbulli ai colossi del Web: così facendo, qualora in fase di analisi da parte degli operatori del servizio venissero rilevati gli estremi di un atto lesivo che non rispetta le linee guida della community, i loro account saranno sospesi. Inoltre, potrai anche bloccarli, impedendo loro di comunicare con te.
Se, ad esempio, vuoi segnalare il profilo Facebook di una persona che infastidisce te o un tuo amico, accedi al tuo account dall’app ufficiale del social network per Android o iOS/iPadOS, recati sul profilo dell’utente che vuoi segnalare, fai tap sul pulsante […] posto sulla destra e seleziona la voce Segnala profilo.
Nel menu che si apre, indica il tipo di segnalazione che vuoi fare (ad esempio Bullismo, intimidazioni o abuso), quindi scegli una delle motivazioni proposte e indica chi ne è vittima, dopodiché premi il pulsante Invia.
Eventualmente, blocca anche l’utente tramite la funzione Blocca presente nel medesimo menu iniziale: se la persona in questione è inclusa nella tua lista di amici, verrà tolta e non potrà più contattarti. Per maggiori delucidazioni e approfondimenti, ad esempio sulla procedura da seguire nel relativo sito Web, leggi la mia guida su come segnalare una persona su Facebook.
Nel caso in cui il problema veda coinvolto un utente presente in un altro social network, in una delle app di messaggistica più popolari o in piattaforme di condivisione di contenuti multimediali, ti raccomando di leggere i miei tutorial su come segnalare un profilo su Instagram, TikTok, WhatsApp, Telegram e YouTube.
Telefono Azzurro
Il Telefono Azzurro è sicuramente un altro punto di riferimento fondamentale per combattere il cyberbullismo e il bullismo, tramite cui puoi segnalare episodi di questo genere agli operatori del servizio, che offrono ascolto e supporto 24 ore su 24, tutti i giorni.
Puoi scegliere se contattare il numero gratuito 1.96.96, oppure utilizzare il servizio di chat presente sul suo sito ufficiale: in quest’ultimo caso ti basta cliccare sull’apposita finestra che riporta la dicitura Siamo online posta in basso a destra per espanderla.
Successivamente, devi compilare un modulo indicando Nome, Età e Città, fornire il necessario consenso apponendo la spunta nella relativa casella, e premere il pulsante Chat per avviare la conversazione.
Con l’occasione, ci tengo a sottolineare che il servizio offre anche sostegno e aiuto psicologico agli adulti che stanno riscontrando difficoltà nel gestire situazioni di bullismo e cyberbullismo (ma anche altre tipologie di eventi, come dipendenze patologiche e sexting) riguardanti i figli.
Piattaforme di reputazione online
Se hai già provato a cancellare dal Web eventuali contenuti diffamatori che reputi dannosi per la tua reputazione (come articoli, foto o video non autorizzati, profili falsi e informazioni sensibili) pubblicati da cyberbulli (utilizzando ad esempio i metodi di cui ti parlo in questa guida), ma non hai ottenuto il risultato desiderato, puoi avvalerti di alcune piattaforme di reputazione online a pagamento che possono farlo al posto tuo.
Questi servizi offrono di norma un’analisi gratuita da parte di esperti legali specializzati in diritto digitale per valutare la possibilità di rimozione, nella quale viene indicato un preventivo di spesa relativo alle azioni che possono essere intraprese. Ciò può sicuramente aiutare a contenere il danno psicologico che la presenza costante in rete di tali contenuti può facilmente generare. Di seguito te ne elenco alcuni.
- Linkiller — servizio disponibile sia come sito Web, sia come app per dispositivi mobili Android e iOS, che permette di segnalare e far rimuovere i contenuti inappropriati presenti su Internet, consentendo all’utente di riprendere il controllo sulla propria identità online.
- Digitallex — altra piattaforma accessibile dal Web che eroga servizi di tutela della reputazione online e di protezione dell’identità digitale mirati alla rimozione o de-indicizzazione di contenuti lesivi presenti su Internet.
- ReputationUP — nota piattaforma internazionale che si occupa di “ripulire” il Web da contenuti considerati lesivi della propria reputazione online utilizzando tecnologie avanzate che consentono anche di tenere monitorata la Rete per bloccare la diffusione di materiale compromettente.
Come combattere il cyberbullismo a scuola
Proseguendo il discorso fatto nel capitolo introduttivo, l’educazione digitale rappresenta senza ombra di dubbio uno step essenziale per sensibilizzare i giovani all’utilizzo consapevole di Internet, e questo deve necessariamente partire anche dai banchi di scuola. Ciò riguarda sia i cyberbulli, che spesso non comprendono appieno le conseguenze delle loro azioni, sia le potenziali vittime, le quali in molti casi si espongono a ritorsioni di vario genere assumendo comportamenti ingenui o imprudenti online.
Anche gli adulti educatori, ad ogni modo, devono essere resi partecipi di iniziative volte ad apprendere strumenti e strategie efficaci per prevenire, riconoscere e contrastare il fenomeno, e che permettano loro di accompagnare i figli o gli studenti in un uso sicuro della tecnologia.
Se sei d’accordo con me e ti stai domandando come combattere il cyberbullismo a scuola, posso sicuramente segnalarti delle risorse su Internet che ti consentiranno di introdurre delle lezioni o degli eventi dedicati al tema all’interno dell’istituto frequentato da tuo figlio o nel quale lavori come insegnante, e che possano dunque promuovere il rispetto reciproco e la responsabilità online.
Generazioni Connesse, ad esempio, è un importante progetto italiano promosso dal MIUR (Ministero dell’Istruzione e del Merito) nell’ambito del programma Safer Internet realizzato sul tema, e all’interno del suo sito Internet ufficiale trovi del materiale didattico che sono certo potrà esserti d’aiuto.
La piattaforma prevede, previa registrazione di un account, percorsi dedicati per scuole, studenti e famiglie, al termine dei quali verrà rilasciato un attestato di frequenza che potrà essere convalidato dal Dirigente Scolastico dell’istituto di appartenenza.
Per accedervi, ti basta premere il simbolo [☰] posto in alto a sinistra, espandere il menu La Formazione, cliccare sulla categoria di interesse (docente, genitore, studente) ed effettuare poi l’iscrizione con account Google o tramite indirizzo email (pigiando il bottone Registrati).
Inoltre, ti segnalo la possibilità di accedere al kit didattico dell’anno accademico in corso, uno strumento rivolto a tutte le istituzioni scolastiche che consente a ogni insegnante di realizzare un vero e proprio laboratorio di educazione civica digitale all’interno della propria classe. La piattaforma offre anche diversi contenuti di approfondimento su varie tematiche (come body shaming, zoombombing e molto altro) accessibili liberamente.
Oltre a questa risorsa, di seguito ti elenco alcuni portali che hanno come focus l’educazione digitale, e nei quali troverai sicuramente degli spunti per avviare un dialogo costruttivo a scuola.
- Parole ostili — si tratta di un progetto nato per promuovere il corretto uso delle parole online, dove sono disponibili dei toolkit didattici adatti ai differenti ordini scolastici e contenuti multimediali educativi.
- WeSchool — piattaforma nata per favorire la creazione e divulgazione di progetti scolastici, anche a impatto sociale, con lezioni sull’uso consapevole dei social, netiquette, cyberbullismo e privacy. Se vuoi approfondire l’argomento, puoi leggere la mia guida su come registrarsi a WeSchool.
- Save the Children — la celebre ONG internazionale che si occupa di difendere i diritti dei bambini e promuovere il loro benessere in tutto il mondo ha realizzato un manuale di educazione digitale per adulti e insegnanti che vale la pena scaricare (basta compilare un semplice modulo per ricevere il link via email) e leggere, nel quale sono presenti consigli molto utili per la gestione della vita online dei ragazzi.
Come combattere il cyberbullismo per vie legali
Se ti stai chiedendo come combattere il cyberbullismo per vie legali, ti interesserà sapere che nel corso degli anni sono state introdotte diverse leggi per contrastare questo fenomeno e proteggere le vittime, con particolare attenzione ai minori.
Nello specifico, ti raccomando di consultare la Legge 71/2017 che, oltre a dare una necessaria definizione al fenomeno, contiene diverse disposizioni relative a prevenzione, educazione e protezione delle vittime, contemplando anche la possibilità di richiedere la rimozione dei contenuti offensivi dai siti Web e dalle piattaforme social e di presentare denuncia alle autorità competenti.
La Polizia Postale è la sezione della Polizia di Stato specializzata nel contrasto ai reati informatici, tra cui il cyberbullismo, e si occupa di diffamazione, minacce o lesioni commessi attraverso Internet. Nel momento in cui scrivo, il servizio di denuncia vi@ Web presente sul sito ufficiale della divisione è sospeso, motivo per cui ti consiglio di procedere di persona recandoti in uno dei commissariati presenti sul tuo territorio (qui trovi l’elenco aggiornato).
Ad ogni modo, puoi rivolgerti anche ad altri reparti delle forze dell’ordine, ad esempio tramite l’app YouPol di cui ti ho parlato in precedenza, o anche all’Arma dei Carabinieri se il caso di cyberbullismo ha componenti particolarmente gravi di minacce, stalking e aggressione fisica, oppure se i contenuti diffusi riguardano reati seri (ad esempio, pornografia o tentativi di estorsione). La denuncia va fatta di persona recandosi nella caserma di pertinenza del territorio (qui puoi visualizzare le sedi sotto forma di mappa dinamica).
Anche l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP) ha competenze in materia di cyberbullismo in relazione alla protezione dei dati personali dei minori, e può intervenire per garantire la rimozione di contenuti lesivi o la cancellazione di dati personali nel caso in cui la richiesta non dovesse essere accolta dal gestore del sito Web o del social network nel quale sono stati pubblicati. Nel link fornito poc’anzi puoi trovare un modello per la segnalazione da inviare all’indirizzo email cyberbullismo@gpdp.it e altri utili contenuti informativi.

Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.