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Come installare Linux da USB

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Dopo aver acquisito le necessarie competenze su Windows, hai deciso di espandere i tuoi orizzonti e provare Linux, famiglia di sistemi operativi open source di cui hai sentito parlare molto nelle conversazioni tra i tuoi amici smanettoni. Poiché disponi di un computer non dotato di lettore CD, hai optato per un’installazione tramite chiavetta USB e stai cercando informazioni in merito.

È così? Ti stai chiedendo come installare Linux da USB? Allora lasciati dire che sei arrivato nel posto giusto, perché oggi sono qui per aiutarti nel compiere quest’operazione e installare una distro Linux (esistono diverse distribuzioni, adatte a varie tipologie di utente). A tal proposito, le più note distro dedicate ai neofiti sono Ubuntu e Linux Mint, estremamente semplici da usare e con a bordo i driver e i software più utili.

In questa sede ti spiegherò dunque quali sono generalmente le operazioni da effettuare per raggiungere il tuo obiettivo, chiaramente basandomi principalmente sulle distribuzioni più note, nonché fornendoti informazioni utili anche per installare una distro Linux accanto a Windows, senza andare a modificare i file e il sistema operativo già presenti sul tuo computer. Detto questo, a me non resta altro da fare, se non augurarti buona lettura!

Indice

Informazioni preliminari

Prima di entrare nel concreto e capire come installare Linux da USB, è bene che tu abbia chiari alcuni dettagli riguardo questo passaggio: oltre che scaricare il materiale necessario, devi aver cura di verificare i requisiti minimi richiesti dal sistema operativo da te scelto, oltre che la modalità di installazione dello stesso. Non preoccuparti, ho tutta l’intenzione di chiarire questi punti nelle righe a venire.

Controllo requisiti minimi

Requisiti minimi Linux

Dopo aver scelto la distribuzione di cui intendi servirti (se non sai a quale affidarti, ti consiglio un’attenta lettura del mio approfondimento sulle migliori distro Linux), devi innanzitutto verificare che questa possa essere correttamente eseguita sul computer in tuo possesso.

In genere, puoi effettuare questa verifica dando un’occhiata alla pagina Web che illustra i requisiti minimi della distro da te scelta: la maggior parte delle distribuzioni, nel momento in cui ti scrivo questa guida, richiedono almeno 2GB di RAM (attenzione però al fatto che spesso è bene avere 4GB di RAM), un processore dual-core e circa 25GB di spazio su disco (ma in alcuni casi si va anche poco oltre i 30GB), tuttavia ti consiglio comunque di effettuare un controllo preventivo per essere sicuro che tutto vada per il verso giusto.

Di seguito, ti elenco le pagine di riferimento delle più note distribuzioni: se non dovessi trovare ciò che cerchi, ti consiglio di effettuare una ricerca su Google digitando [distro da te scelta] requisiti minimi o minimum requirements, se hai optato per un sistema operativo in sola lingua inglese.

Tipologia di esecuzione da USB

Chiavetta USB Linux

Numerose distribuzioni, specie quelle progettate per gli utenti alle prime armi (ad esempio, Ubuntu, Linux Mint, Fedora o Elementary OS, tanto per citarne alcune), prevedono la possibilità di essere eseguite direttamente da chiavetta USB, dando dunque all’utente la possibilità di testarne le funzionalità e la compatibilità con il computer, senza però alterare i file presenti su disco: questa modalità di esecuzione del sistema operativo viene definita live e non richiede nessun tipo di installazione preventiva.

Una distribuzione eseguita in modalità live risulta pienamente funzionante nella maggior parte dei casi, tuttavia i file creati all’interno del sistema operativo e tutte le impostazioni personali vengono perse non appena si riavvia o si spegne il sistema.

A tal proposito, alcuni software permettono di creare chiavette USB avviabili in modalità live con persistenza: anche in questo caso, i file residenti sul disco rigido non vengono toccati e non è necessario installare il sistema operativo per utilizzarlo, tuttavia si può riservare una certa quantità di spazio sulla chiavetta USB per contenere i file e le impostazioni create durante la sessione di utilizzo. Tali file e tali impostazioni restano a disposizione dell’utente anche nei successivi riavvii.

Infine, è possibile avviare il setup di qualsiasi distribuzione Linux direttamente dal drive USB: è sufficiente selezionare l’opzione corretta in fase d’avvio. In questa guida, andrò espressamente a spiegarti come utilizzare una chiavetta USB per installare Linux sul disco rigido del computer, tralasciando l’esecuzione live e le opzioni di persistenza.

Materiale occorrente

Materiale occorrente Linux file ISO

Come scoprirai tra breve, installare Linux da USB non è affatto difficile; per velocizzare il processo, però, è bene che tu abbia a disposizione tutto il necessario per prepararti a effettuare questo passaggio.

  • Una chiavetta USB che possa contenere l’intero sistema operativo (da un minimo di 1 GB a un massimo di 8 GB, in base alla distribuzione che ti appresti a installare, ormai al giorno d’oggi sono consigliati almeno 4GB). Ricorda che, in fase di creazione della chiavetta, i file già presenti sulla stessa saranno distrutti.
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  • L’immagine ISO della distribuzione di tuo interesse, che puoi comodamente recuperare dalla pagina Web principale della distro o digitando le parole [nome distribuzione] download su Google.
  • Un programma che permetta di creare la chiavetta USB da cui procedere con l’installazione di Linux. A tal proposito, vorrei segnalarti UNetbootin (per Windows, Linux e macOS) e Rufus (per Windows). Puoi scaricare UNetbootin recandoti sul suo sito Web e cliccando sull’icona relativa al tuo sistema operativo, mentre puoi procurarti Rufus accedendo alla sua pagina principale e pigiando sul link Rufus x.x (ad esempio, Rufus 3.20, c’è anche la versione portatile).
  • (Opzionale) Un hard disk esterno sufficientemente capiente da contenere il backup dei tuoi dati personali.

In questa guida, farò riferimento, come esempio pratico, all’installazione da USB della distribuzione Ubuntu: tieni presente che la procedura di creazione della chiavetta USB è identica (a meno dell’immagine ISO da utilizzare) per tutte le altre distribuzioni; i passaggi dell’installazione vera e propria sono altresì facilmente adattabili ad altri scenari.

Come creare una chiavetta USB con Linux

Ora che hai a disposizione tutto il materiale necessario, è arrivato il momento di metterti all’opera e creare la chiavetta USB da cui installare il sistema operativo che hai scelto.

UNetbootin

Come creare chiavetta USB Linux UNetbootin

Se hai deciso di servirti di UNetbootin, avvia il programma (premendo, se necessario, sul pulsante nella finestra del Controllo Account Utente di Windows, generalmente su questo sistema operativo si scarica solamente un file eseguibile EXE), apponi il segno di spunta accanto alla voce Immagine disco, seleziona la voce ISO dal menu a tendina collocato in sua corrispondenza e pigia sul pulsante […] per scegliere l’ISO della distribuzione di tuo interesse che avevi scaricato in precedenza (potrebbe interessarti, ad esempio, seguire la mia guida su come scaricare Ubuntu).

A questo punto, accertati che il menu a tendina Tipo sia impostato su Unità USB e che nel menu a tendina Unità sia selezionata la lettera legata alla chiavetta USB che intendi utilizzare per installare Linux: dopo aver controllato nuovamente le impostazioni, e tenendo ben presente che l’operazione cancellerà tutti i dati presenti sulla chiavetta, fai clic sul pulsante OK per avviare la “copia” della distro Linux su di essa. L’operazione potrebbe richiedere alcuni minuti.

Nota: per creare una chiavetta di Ubuntu con persistenza, indica lo spazio (in MB) che intendi riservare ai file che non devono essere eliminati nella casella Spazio riservato per i file utente che verranno protetti dai vari riavvii (solo Ubuntu).

Rufus

Creazione chiavetta USB Linux Windows 11 Rufus

Se hai scelto invece di rivolgerti a Rufus, avvia il programma, premi sul pulsante e impostalo seguendo le istruzioni fornite di seguito.

  • Seleziona la chiavetta USB da dedicare a Linux nel menu a tendina Dispositivo/Unità.
  • Scegli la voce Immagine disco o ISO nel menu a tendina Selezione boot.
  • Indica l’immagine ISO della distribuzione Linux che hai scaricato in precedenza cliccando sul pulsante SELEZIONA e aiutandoti con il pannello di Esplora file che viene mostrato a schermo.
  • Imposta lo schema partizione in MBR, se il computer è dotato di un vecchio BIOS o è un sistema UEFI impostato in modalità BIOS Legacy, o in GPT se, invece, il computer è basato su UEFI.
  • Lascia invariate le restanti sezioni del programma.

Una volta configurato Rufus a dovere, puoi lanciare il processo di creazione della chiavetta USB (ricordando che tutti i file pre-esistenti su di essa verranno eliminati) premendo sul pulsante AVVIA collocato in basso. La creazione della chiavetta potrebbe impiegare alcuni minuti.

Se hai bisogno di una mano per questa fase, puoi in ogni caso fare riferimento al mio tutorial su come creare una chiavetta USB avviabile, in cui ho avuto modo di esporre l’argomento in modo ancor più dettagliato.

Come installare Linux da USB sul computer

Ora che hai creato la chiavetta USB da usare per installare Linux, è arrivato il momento di metterti all’opera e di raggiungere l’obiettivo che ti sei posto. Segui attentamente le indicazioni che sto per fornirti e, te lo garantisco, tutto filerà liscio come l’olio!

Effettuare il backup dei dati

Backup Linux USB

Come ti ho già accennato nelle battute introduttive di questo tutorial, quasi tutte le distribuzioni possono convivere tranquillamente con Windows, pertanto non è prevista perdita di dati in tal senso.

Devi però sapere che, in casi come questo, è sempre buona norma effettuare un backup dei file personali, copiandoli su un supporto esterno sufficientemente capiente da contenerli. Non hai la più pallida idea di come effettuare una simile operazione? Allora ti consiglio di dare un’occhiata alla mia guida su come effettuare un backup, in cui sono presenti tutte le informazioni del caso.

Partizionare il disco

Partizionare disco Windows

Se hai optato per una soluzione dual boot, che permetta cioè di utilizzare Linux accanto a Windows, hai bisogno di riservare un po’ di spazio (almeno 20GB) alla distribuzione che ti appresti a installare.

Sebbene alcune di esse (ad esempio, Ubuntu) prevedano una semplice procedura di ridimensionamento del disco in fase di installazione, potresti comunque voler creare manualmente una partizione per evitare errori di qualsivoglia tipo (ad esempio l’involontaria formattazione dell’intero hard disk): ti ho spiegato per filo e per segno come procedere nel mio tutorial su come partizionare l’hard disk.

Disattivare l’avvio rapido (Windows 8.x e successivi)

Disattivare avvio rapido Windows 11

Se intendi installare Linux accanto a Windows 11, Windows 10 o Windows 8.x e prevedi di dover accedere al disco di sistema dalla tua distribuzione, ti consiglio di disattivare la funzionalità di avvio rapido (o fastboot) associata a entrambi i sistemi operativi. Questo perché, qualora non lo facessi, la partizione di Windows (o qualsiasi altra partizione formattata in NTFS) rimarrebbe in stato di “blocco” e sarebbe inaccessibile da qualsiasi altro sistema operativo.

Disattivare fastboot è molto semplice: per prima cosa, clicca sul pulsante Start di Windows (quello con l’icona a forma di bandierina collocata nell’angolo inferiore sinistro dello schermo o in basso al centro, nel caso di Windows 11), digita la voce Pannello di controllo e fai clic sul primo risultato ricevuto.

A questo punto, recati nella sezione Hardware e suoni > Opzioni risparmio energia > Cambia comportamento dei pulsanti di alimentazione (o Specifica comportamento pulsanti di alimentazione, su Windows 11), per poi premere sulla voce Modifica le opzioni attualmente non disponibili, togliere il segno di spunta dalla casella Attiva avvio rapido e salvare il tutto premendo sul pulsante Salva cambiamenti.

Disattivare Secure Boot

Disattivare Secure Boot BIOS

Tutti i computer recenti dispongono di un BIOS di nuova generazione, tale UEFI, che dispone di alcune misure di sicurezza per difendere l’integrità del computer. Tra queste misure figura il Secure Boot, una funzionalità che impedisce l’avvio di sistemi operativi non firmati.

Numerose versioni di Linux (tra cui Ubuntu e Linux Mint) dispongono di tale firma, pertanto non dovrebbero esserci problemi per l’installazione su PC recenti; esistono comunque casi in cui non risulta possibile procedere in alcun modo con l’installazione di Linux su sistemi in cui il Secure Boot è attivo. Ecco i casi più comuni.

  • Il computer è stato commercializzato prima che la distribuzione di tuo interesse ricevesse la firma digitale. In tal caso, il nuovo sistema operativo verrà conosciuto come “non fidato”.
  • La distribuzione da te scelta non dispone affatto di firma digitale.
  • Hai bisogno di effettuare la cifratura completa del disco di sistema.

Se rientri in uno di questi casi o sei incerto sul da farsi, è molto probabile che tu debba disattivare il Secure Boot prima di procedere. Di seguito ti indico i passaggi necessari per procedere.

  • Windows 11: premi sul tasto Start, fai clic sull’icona Impostazioni, raggiungi la scheda Ripristino e premi sul pulsante Riavvia ora, collocato a fianco della voce Avvio avanzato. Non ti resta dunque che raggiungere il percorso Risoluzione dei problemi > Opzioni avanzate > Impostazioni firmware UEFI, disabilitando il Secure Boot (l’opzione potrebbe trovarsi in schede come quella Sicurezza o quella Boot), salvando le modifiche e riavviando il sistema operativo, come indicato nelle linee guida ufficiali di Microsoft.
  • Windows 10: clicca sul pulsante Start, poi sul pulsante e quindi nella sezione Aggiornamento e sicurezza. Da lì, recati nella scheda Ripristino, pigia sul pulsante Riavvia ora corrispondente alla sezione Avvio avanzato e recati in Risoluzione dei problemi > Opzioni avanzate > Impostazioni firmware UEFI. Qui troverai l’opzione e ti basterà seguire le indicazioni date in precedenza.
  • Windows 8.x: pigia la combinazione di tasti Win+I, clicca sul pulsante Impostazioni PC, dopodiché recati nella sezione Aggiorna e ripristina, pigia sul pulsante Riavvia ora in corrispondenza del riquadro Avvio avanzato. Qui troverai l’opzione: puoi procedere come indicato prima.

Per chiarezza, devi sapere che il pannello gestionale di UEFI non è uguale su tutti i computer, pertanto i menu e le opzioni a tua disposizione potrebbero differire leggermente da quanto ti ho indicato. Se hai bisogno di ulteriore aiuto, puoi far riferimento alla mia guida su come entrare nel BIOS, oppure cercare informazioni appropriate su Google, specifiche per il modello di computer in tuo possesso.

Installare Linux

American Megatrends BIOS

Finalmente è giunto il momento di installare la distro Linux sul tuo computer! Come ti ho già accennato all’inizio di questa guida, mi riferirò espressamente alla distribuzione Ubuntu, tuttavia i passaggi sono semplicemente replicabili per la maggioranza delle distribuzioni in circolazione.

Per prima cosa, dunque, inserisci la chiavetta USB contenente Ubuntu nel computer e riavvialo: se tutto è andato per il verso giusto, il PC dovrebbe caricare il sistema operativo contenuto nella chiavetta e, dopo qualche minuto, dovresti visualizzare la schermata di benvenuto del sistema operativo.

Qualora venisse invece avviato normalmente Windows, puoi dare un’occhiata ai tasti che compaiono inizialmente a schermo (ad esempio, un pulsante come F7 potrebbe consentirti di entrare nel menu di boot e selezionare di avviare tutto a partire dalla chiavetta) oppure entrare nel BIOS/UEFI del computer e impostare il tuo drive USB come prima periferica d’avvio: se non sai come fare, puoi seguire le indicazioni che ti ho fornito nella mia guida su come impostare il BIOS.

Ad ogni modo, giunto nella schermata di installazione di Ubuntu, seleziona l’Italiano dalla barra laterale di sinistra dedicata alle lingue disponibili e pigia sul pulsante Installa Ubuntu mostrato a schermo (c’è anche Prova Ubuntu, nel caso tu abbia quel tipo di esigenza). Successivamente, indica la disposizione della tastiera, premi sul tasto Avanti, specifica se procedere con l’installazione normale o l’installazione minima (con parco software limitato), definisci le opzioni relative all’installazione di software e aggiornamenti e passa allo step seguente premendo ancora sul pulsante Avanti.

Tipo installazione Ubuntu

A questo punto, devi scegliere se cancellare l’intero disco e installare Ubuntu o installare Ubuntu accanto a Windows, creando una partizione dedicata al sistema operativo. Nel caso tu abbia l’esigenza di sistemare in questo contesto le partizioni, puoi farlo mediante l’opzione Altro. Effettuata la scelta, premi sul pulsante Installa, scegli la località (ad esempio, Rome), premi sul tasto Avanti e completa i campi che compaiono a schermo.

Più precisamente, ti verrà richiesto di digitare nome, nome utente, nome del PC, password e conferma della password. Scegli inoltre se chiedere sempre l’autenticazione o meno e premi sul tasto Avanti, attendendo che vengano completate tutte le operazioni del caso. Dopodiché, una volta che tutto sarà pronto, comparirà a schermo un messaggio che ti avvertirà dell’avvenuta installazione.

Non ti resta dunque che premere sul tasto Riavvia ora. Se tutto è andato come previsto, al riavvio successivo (puoi anche rimuovere la chiavetta USB), dovresti avere la possibilità di scegliere se far partire Windows o Ubuntu, qualora tu abbia scelto di affiancare i due sistemi operativi (in caso di problemi, potresti voler consultare il mio tutorial su come ripristinare il GRUB). In caso contrario, l’avvio della distro Linux dovrebbe essere del tutto automatico.

Ubuntu Installazione completata

Se hai dubbi sulla questione potresti voler fare specifico riferimento alla mia guida su come installare Ubuntu da USB, ma nel caso tu sia riuscito a portare a termine la procedura ora puoi tranquillamente iniziare a fare uso della distro Linux. Come vedi, ormai le procedure d’installazione sono guidate e semplici, così come poi l’utilizzo di queste distro Linux “per neofiti” non dovrebbe rivelarsi qualcosa di poi così complicato (ad esempio, su Ubuntu c’è persino uno store delle app, chiamato Ubuntu Software Center).

Per il resto, se è di tuo interesse installare altre distro Linux, potrebbe interessarti consultare i miei tutorial su come installare Linux Mint e su come installare Kali Linux, in cui ho effettuato altri esempi pratici in merito a quali sono generalmente le procedure di installazione da USB delle varie distribuzioni.

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Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.