Come mandare in tilt un cellulare
Niente da fare, ci sei cascato di nuovo. Di recente sei stato vittima dell’ennesimo scherzo telefonico da parte di uno dei tuoi amici, ma adesso basta: è arrivato il tuo momento di farlo spaventare, in modo da ripagarlo con la stessa moneta e dimostrargli che “lo scherzo è bello quando dura poco”. Ti sei messo dunque alla ricerca di soluzioni su come mandare in tilt un cellulare e sei finito qui, su questo mio tutorial, intenzionato a capire “come ripagare con la stessa moneta” il tuo amico, ma soprattutto come difenderti da problemi di questo tipo.
Ebbene, ti informo che sei nel posto giusto allora: nelle righe successive, infatti, ti illustrerò un po’ tutto quello che c’è da sapere sulle tecniche — più o meno pericolose in termini di privacy e sicurezza dei dispositivi — che è possibile mettere in pratica per mandare in tilt uno smartphone (sia esso Android o un iPhone) e, cosa altrettanto importante, ti dirò come difenderti, entro i limiti del possibile, da tali minacce.
Scoprirai anche che a volte puoi mandare in tilt un cellulare in modo del tutto inconsapevole. Alcuni comportamenti che magari sei solito adottare tutti i giorni possono infatti essere molto dannosi e creare seri malfunzionamenti al tuo dispositivo.
ATTENZIONE: tutto quello che trovi scritto di seguito è stato scritto a puro scopo illustrativo, non è assolutamente mia intenzione incentivare operazioni lesive della privacy e della sicurezza dei dispositivo e, pertanto, non mi assumo alcuna responsabilità su ciò che farai con le informazioni contenute nell’articolo. Precisato questo, direi che possiamo cominciare!
Indice
Come mandare in tilt un telefono

Anche se ti può sembrare strano, in realtà il fatto che gli smartphone siano sempre più sicuri e innovativi non ha evitato la loro esposizione a rischi crescenti. Insomma, i nostri fedeli compagni di vita e di lavoro sono sorprendentemente vulnerabili e, credimi, spesso lo sono nel momento meno opportuno!
Come riporterò nelle prossime righe, ci sono tantissime cose che facciamo, involontariamente o meno, e che finiscono con il mandare in tilt il nostro telefono. Alcune di queste sono azioni quasi quotidiane, che realizziamo senza nemmeno renderci conto dei rischi che corriamo. Altre invece sono più rare e, forse, anche per questo motivo più sottovalutate.
Dalle vulnerabilità di sistema all’avvio di applicazioni con permessi privilegiati, a cui dedicherò tra breve alcune righe in più, scopriremo insieme i punti deboli dei telefonini e come poterci proteggere più efficacemente. Vuoi qualche esempio?
Uno dei problemi principali che manda in tilt il telefono è il sovraccarico della memoria RAM: se apri contemporaneamente troppe app ad alto consumo di risorse, infatti, puoi causare rallentamenti o crash del sistema. A volte, inoltre, il telefono va in tilt perché qualcuno installa su di esso malware e app dannose, o perché finisci con l’essere vittima di attacchi di phishing specifici per mobile, spesso veicolati dall’apertura di link inviati tramite SMS o app di messaggistica, e che conducono a contenuti che possono compromettere il tuo smartphone.
L’elenco non è purtroppo finito qui. Posso per esempio citare casi di buffer overflow, che si verificano quando un’applicazione non gestisce correttamente la memoria, o ancora la frequente e dannosa abitudine a ignorare gli aggiornamenti di sicurezza, che dovresti invece sempre scaricare per risolvere l’esposizione del tuo telefono a vulnerabilità note. E che dire dei jailbreak? I rischi associati allo sblocco del sistema operativo senza le dovute precauzioni sono enormi, soprattutto per gli utenti meno consapevoli.
Vulnerabilità di sistema

Ora che hai qualche informazione in più, mi addentrerò in modo più specifico su alcune cose particolarmente pericolose per la corretta sicurezza del tuo telefono. Come ben saprai, dietro a qualsiasi sistema operativo, come Android e iOS nell’ambito smartphone, esiste un team di sviluppatori esperti che ogni giorno lavora incessantemente per rendere il software più stabile, sicuro e performante, attraverso l’individuazione, lo studio e la correzione delle cosiddette vulnerabilità di sistema.
Purtroppo, può capitare che alcune di queste falle (cioè bug o errori nella programmazione del sistema) rimangano nascoste anche ai programmatori più esperti del team; allo stesso tempo, nel momento in cui un malintenzionato entra in contatto con una di queste vulnerabilità, l’esistenza di quest’ultima rischia di essere diffusa facendo partire una serie di reazioni a catena in grado di generare centinaia e centinaia di exploit.
Con il termine exploit, infatti, s’intendono tutti quei programmi, script e virus che sfruttano le falle di sicurezza trovate nei software e non comunicate agli sviluppatori per una correzione (che sarebbe la pratica più corretta da seguire), ma diffuse online per poter commettere azioni malevole, reati e dar vita ad altri disservizi di natura digitale. Alcuni di questi possono essere utilizzati solo per scopi “ludici”, ma altri rappresentano dei grandissimi rischi per la sicurezza dei device e dei dati che essi custodiscono, quindi parliamo di cose molto serie.
Per esempio, un malintenzionato potrebbe trovare una falla nel codice di Android, iOS o di alcune app per questi sistemi operativi, condividerla nelle community che si occupano di pirateria informatica (anziché agli sviluppatori dei software in questione, come sarebbe giusto fare) e fornire a chiunque gli strumenti necessari per la creazione di un exploit in grado di causare danni ai dispositivi colpiti, ad esempio dirottando un utente all’interno di siti sospetti, avviare software non autorizzati e bloccare il device in maniera più o meno seria.
Ad esempio, in passato, ci sono stati exploit che permettevano di bypassare (almeno parzialmente) il codice di sblocco di iPhone e iPad, di bloccare i suddetti device con dei semplici emoji e di installare pericolosi spyware sia su iOS che su Android. Insomma, come detto, ci sono falle con vari gradi di gravità.
Anche i social network possono essere veicolo di falle di sicurezza in grado di bloccare i dispositivi. Ad esempio, PGTalal, un ragazzo di 14 anni che ha fatto uso delle sue abilità nella programmazione di tipo Full-Stack per creare delle Storie di Instagram che, una volta avviate, bloccano completamente il dispositivo dell’utente. Questa operazione è stata possibile tramite l’utilizzo di un proxy HTTP, in grado di bypassare i controlli dei server di Instagram e consentirgli di ingigantire la propria storia Instagram fino a renderla di dimensioni mastodontiche. In questo modo, i dispositivi impossibilitati a renderizzare questi contenuti dalle grandi dimensioni manifestavano crash dell’applicazione oppure il blocco totale dell’interno sistema operativo.

Può capitare anche che alcuni di questi contenuti vengano creati involontariamente, senza che l’autore originale sappia dei potenziali rischi per gli altri utenti. Tra i vari esempi di questi “disguidi tecnologici” va segnalata la presenza di un’immagine raffigurante un lago durante il tramonto che, una volta applicata come sfondo, portava alcuni dispositivi a un ciclo infinito di crash, forzando gli utenti a effettuare un ripristino di Android.
Le cause dietro a questo fenomeno risiedono dietro ai colori usati durante il fotoritocco dell’immagine originale. Ad esempio, tramite l’utilizzo di un set di colori incompatibile con il sistema di Google, quest’ultimo risultò impossibilitato a leggere correttamente l’immagine, portando al crash di sistema.
In tutti i casi, un ottimo metodo per evitare questo tipo di situazione risiede nel mantenere costantemente aggiornato le proprie applicazioni e il proprio sistema operativo. Ottenendo le versioni più recenti dei software, infatti, diminuirai drasticamente la presenza di vulnerabilità all’interno del tuo device.
Per approfondimenti, ti rimando ai miei tutorial su come aggiornare Android, iOS e le applicazioni.
Avvio di app con privilegi elevati

Pratiche come il root su Android e il jailbreak su iOS, come forse già saprai, permettono di eludere le misure di sicurezza standard dei suddetti sistemi operativi e di eseguire, dunque, applicazioni che necessitano di permessi più elevati per poter funzionare.
Ciò si traduce, per esempio, nella possibilità di alterare i parametri di funzionamento di alcuni componenti (facendo ad esempio il cosiddetto overclock del processore) e di installare applicazioni da fonti esterne rispetto agli store ufficiali (operazione che, invero, può essere eseguita anche senza root su Android o jailbreak su iOS).
Insomma, si tratta di modifiche software che hanno vantaggi significativi per quanto riguarda la libera personalizzazione del proprio device, ma che possono nuocere alla stabilità e alla sicurezza del sistema operativo.
Tramite l’esecuzione di applicazioni con privilegi d’amministrazione, infatti, potresti spalancare le porte del tuo dispositivo a qualunque processo in esecuzione, scavalcando qualunque difesa creata da Google o Apple, creando così le condizioni perfette per l’avvio di app e script in grado anche di mandare in tilt telefono, in maniera dolosa o per un semplice errore di configurazione (es. impostando male i parametri di overclock della CPU, si rischia di danneggiare il componente stesso e mandare in tilt l’intero smartphone).
Tra le app più pericolose ci sono quelle che nascondono delle backdoor, cioè delle porte di ingresso nascoste ai malintenzionati, permettendo a questi ultimi l’esecuzione da remoto di software in grado di minare la stabilità e la privacy del sistema operativo.
Va da sé che evitare di effettuare modifiche come il root e il jailbreak e limitarsi all’installazione di applicazioni ufficiali e supportate dal proprio telefono è a oggi il metodo più efficace per annullare il rischio di trovarsi in queste situazioni spiacevoli.
Per approfondimenti, ti consiglio di dare un’occhiata alle mie guide su come rimuovere il root su Android, come rimuovere il jailbreak da iPhone e come disattivare l’installazione di app da fonti non ufficiali.
Come mandare in tilt un Android

Ora che hai le idee un po’ più chiare su come mandare in tilt un cellulare, cerchiamo di comprendere da quali porte possono arrivare i pericoli per i nostri cellulari Android.
Prima di tutto, ricordo che i dispositivi Android sono molto di frequente vulnerabili agli attacchi malevoli che arrivano tramite i canali più comuni. Molti malintenzionati mandano infatti in tilt un cellulare Android inviando SMS o email che contengono link che, se cliccati, possono installare malware o reindirizzare a siti di phishing.
Inviare un malware è purtroppo oggi molto semplice. Sul dark Web e su canali di comunicazione anonimi o criptati, numerosi gruppi di cybercriminali si scambiano infatti dei file illegali che possono essere oggetto di download da parte delle inconsapevoli vittime.
Una volta scaricati, i malware su Android possono agire in vario modo per mandare in tilt un cellulare Android. Possono ad esempio sovraccaricare le risorse del dispositivo, causando rallentamenti significativi o crash definitivi. A volte i malware si trovano anche in app non ufficiali: se scarichi un’app da fonti non verificate, al di fuori di Google Play Store, rischi quindi di introdurre dei software dannosi e malevoli che sono progettati per accedere a dati sensibili o compromettere le funzionalità del sistema.
Proprio per questo motivo ti consiglio sempre di
- Mantenere aggiornato il sistema operativo o le app, perché gli sviluppatori correggono le falle di sicurezza trovate, contribuendo così a migliorare il livello di protezione degli utenti;
- Evitare di scaricare applicazioni da fonti che non sono ufficiali;
- Non cliccare su link sospetti che potresti trovare in email o messaggi;
- Utilizzare un’app antivirus affidabile e sempre aggiornata;
- Verificare le autorizzazioni richieste dall’app;
- Usare password complesse e l’autenticazione a due fattori;
- Effettuare regolarmente backup per i dati più importanti.
Per mandare in tilt un cellulare Android non devi però temere solo i comportamenti dei cybercriminali. Molto – purtroppo! – puoi farlo anche da solo, considerato che ci sono davvero tanti modi in cui potresti involontariamente causare problemi molto importanti al tuo dispositivo Android. Magari si tratta di azioni comuni che sottovalutati, ma che in realtà possono causare danni e malfunzionamenti di difficile risoluzione.
Per esempio, un cellulare Android può andare in tilt perché installi troppe applicazioni pesanti, che magari lasci tutte in esecuzione. Oppure, può capitare di riempire completamente lo spazio di archiviazione senza lasciare memoria libera per il corretto funzionamento del sistema operativo.
A volte il cellulare Android va in tilt perché interrompi un aggiornamento di sistema durante l’installazione, oppure perché hai scelto di installare degli aggiornamenti beta o delle versioni di sviluppo non ancora stabili, senza comprenderne perfettamente i rischi.
Come mandare in tilt un iPhone

Gli iPhone sono generalmente ritenuti più sicuri rispetto agli Android. Il merito è anche del loro sistema, più chiuso e dunque meno immune agli attacchi. Il che, però, non deve farti pensare che gli iPhone siano completamente esenti da qualsiasi rischio di aggressione esterna, come potrebbe avvenire nel caso di malintenzionati che sfruttano le vulnerabilità mediante il jailbreak (la procedura che sblocca le restrizioni del sistema), o mediante attacchi di phishing che potrebbero indurre l’utente a fornire le proprie credenziali iCloud o Apple ID.
Come ho ricordato nel caso di un cellulare Android, anche per gli iPhone ci sono alcuni comportamenti che potrebbero favorire il malfunzionamento dello smartphone. Puoi correre il rischio di mandare in tilt l’iPhone se sovraccarichi le risorse avviando contemporaneamente più sincronizzazioni di iCloud, backup e download. È inoltre rischiosa l’abitudine di scaricare profili di configurazione sconosciuti, da fonti non verificate, che potrebbero modificare le impostazioni di sistema, oppure interrompere gli aggiornamenti di iOS.
Ecco perché per evitare di mandare in tilt l’iPhone ti consiglio di
- Mantenere almeno il 20% di spazio libero;
- Installare prontamente gli aggiornamenti di sistema;
- Evitare di scaricare contenuti da fonti non verificate;
- Effettuare regolarmente backup su iCloud o computer.
Con queste buone pratiche e un po’ di attenzione in più, ridurrai sicuramente il rischio di mandare in tilt il tuo iPhone!

Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.
