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Come spendere Bitcoin

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Nonostante esista già da diversi anni, in tempi piuttosto recenti hai sentito parlare del Bitcoin durante un’edizione del telegiornale: scommetto dunque che sei curioso di sapere come spendere Bitcoin dopo averli ottenuti e se, in qualche modo, un’abitudine del genere potrebbe portarti qualche vantaggio. Sono ben lieto di dirti che questa guida può soddisfare la tua curiosità; tuttavia, prima di entrare nel vivo della questione, trovo necessario spiegarti di cosa si tratti precisamente.

Il Bitcoin (o BTC) è una criptovaluta, cioè un tipo di moneta digitale, che può essere generata utilizzando la potenza di calcolo del computer. Si basa su un sistema open source, non dispone di una gestione centralizzata (dunque non esistono enti che ne controllino il traffico o il valore), e può essere scambiato tramite operazioni peer-to-peer, senza intermediari: di conseguenza, il Bitcoin è da considerarsi una valuta anonima e non tracciabile.

Ciò non significa però che essa possa essere impiegata soltanto in traffici che di legale hanno ben poco, anzi: è possibile effettuare pagamenti assolutamente in regola, tramite la summenzionata valuta, non soltanto in store su Internet ma anche in alcuni negozi fisici italiani! Non ci credi? Allora continua a leggere: sono sicuro che resterai sbalordito da quanto ti stai apprestando a scoprire!

Indice

Operazioni preliminari

Come spendere Bitcoin

Come accennato in precedenza, il Bitcoin è una valuta non gestita da ente centrale alcuno, la cui gestione è basata su un meccanismo open source peer-to-peer. Tanto per essere chiari, non è possibile “conservare” questo tipo di moneta in modo centralizzato, ma bisogna farlo tramite un portamonete, o wallet, associato strettamente al dispositivo su cui esso viene creato. In altre parole, perdere il wallet Bitcoin è come perdere un portamonete fisico: le monete in esso contenute vengono irrimediabilmente perse, senza la possibilità di recuperarle in modo alcuno.

Prima ancora di procurarsi Bitcoin, dunque, è necessario possedere un wallet: puoi crearne uno scaricando l’applicazione Bitcoin Core, gratuita e disponibile per Windows, macOS, LinuxAndroid, iOS, Windows Phone BlackBerry, direttamente dal sito Internet Bitcoin.org. Una volta scaricato e installato il programma, segui le istruzioni a schermo per selezionare la cartella in cui creare il wallet (si tratta null’altro che di una serie di file), avendo cura di creare a intervalli regolari delle copie di backup tramite la funzionalità Impostazioni > Backup Portamonete, e di proteggerlo con password utilizzando la feature Cifra portamonete, anch’essa disponibile nella sezione Impostazioni.

Puoi trovare il tuo indirizzo di ricezione, cioè quello in cui ricevere i Bitcoin, accedendo alla sezione File > Indirizzi di ricezione (o utilizzando l’apposito pulsante nelle app per smartphone e tablet).

Una volta creato un portamonete, puoi riempirlo in due modi differenti: il primo consiste nella generazione diretta (in gergo mining) di Bitcoin, mentre il secondo prevede l’acquisto di criptovaluta da servizi terzi.

Volendo scendere nel dettaglio, il mining è la procedura di creazione di Bitcoin previa esecuzione di complicate operazioni matematiche, effettuate sfruttando il processore centrale del computer (CPU) o la sua unità di elaborazione grafica (GPU): si tratta comunque di elaborazioni estremamente complesse, che sfruttano una gran quantità di potenza di calcolo. Ciò significa, all’atto pratico, che per minare Bitcoin c’è bisogno di avere CPU e GPU estremamente potenti e all’avanguardia, e queste, a pieno carico, comportano un dispendio di energia molto elevato.

Trovi che ciò sia alquanto sconveniente? Non posso biasimarti, ed è proprio questo il motivo per cui, con il tempo, sono nati diversi servizi che permettono di “alleggerire” tale compito e di avviare procedure di mining tramite elaborazione distribuita (cioè calcoli eseguiti in parallelo su più computer assieme): questi vengono definiti Bitcoin Mining Pool, e permettono di estrarre Bitcoin lavorando con diversi computer contemporaneamente, mentre il tutto viene orchestrato da specifici software.

Tanto per citarti qualche esempio, Slushpool è un conosciutissimo Mining Pool; tra i software più utilizzati per il mining distribuito, invece, va citato il programma BFGMiner, compatibile con Windows, macOS e Linux. Se necessiti di ulteriori chiarimenti riguardo il mining di Bitcoin, ti invito a consultare la mia guida specifica su come ottenere Bitcoin.

Se la procedura di mining proprio non fa per te e cerchi un modo più semplice per riempire il tuo wallet, sappi che esistono dei servizi online che ti permettono di acquistare Bitcoin: degno di nota è sicuramente Bitstamp, che permette di acquistare moneta digitale da altri utenti del sito intenzionati invece a metterla in vendita. Per registrarti, tutto ciò che devi fare è recarti sulla pagina Web dedicata, cliccare sulla voce Register, compilare il modulo con i dati richiesti e pigiare infine sul pulsante Register.

In seguito, non dovrai far altro che confermare il tuo account tramite email, come spiegato in fase di registrazione, e recarti nella sezione Buy/Sell per completare la validazione dei documenti necessari (potrebbero essere necessari anche due giorni); completata questa fase, non dovrai accedere alla summenzionata sezione e cliccare sulla voce Buy Bitcoins per iniziare subito ad acquistare moneta virtuale. Puoi trovare istruzioni più dettagliate su questa procedura nella mia guida su come comprare Bitcoin.

Come spendere Bitcoin in Italia

Ora che hai ben chiaro come fare ad ottenere la moneta virtuale e come conservarla, è arrivato finalmente il momento di capire come spendere Bitcoin in Italia. Come ti ho accennato all’inizio, esistono diverse possibilità per farlo: innanzitutto, puoi effettuare pagamenti in Bitcoin in una discreta quantità di esercizi commerciali fisici, che puoi localizzare attraverso i servizi QuiBitcoinCoinMap, oltre che procurarti delle carte prepagate su cui effettuare ricariche in Bitcoin, da spendere poi in euro. Ecco tutto spiegato in dettaglio.

Negozi fisici

Nonostante la diffusione del Bitcoin sia relativamente bassa, esistono dei negozi fisici in cui poter effettuare pagamenti in Bitcoin: per offrire questo servizio, i commercianti devono avvalersi di provider come Bitpay Conio, che fanno da “intermediari” e si occupano di convertire la moneta digitale in valuta reale e depositarla sul conto del negoziante, effettuando dunque la transazione vera e propria.

Anche se i tempi di transazione possono essere lunghi e i costi non proprio abbordabili, alcuni negozi fisici italiani offrono questa possibilità: puoi localizzarli utilizzando QuiBitcoin, un servizio creato ad-hoc per la ricerca di esercenti che accettano pagamenti tramite il conio digitale in questione.

Utilizzare il servizio è molto semplice: collegati per prima cosa al sito Internet dedicato (oppure scarica l’app per Android direttamente da Google Play), dopodiché seleziona uno degli appositi pulsanti per visualizzare i negozi abilitati. Ad esempio, il pulsante Vicino ti permette di consultare la lista degli esercizi commerciali nelle zone limitrofe rispetto alla tua posizione, il pulsante Città mette a disposizione una ricerca per regione e comune o, ancora, il pulsante Mappa visualizza i negozi abilitati su una mappa divisa per zone. Se lo desideri, QuiBitcoin può mostrarti anche una lista di ATM abilitati alla conversione Bitcoin/euro: puoi accedervi facendo clic sul pulsante ATM.

Se cerchi qualcosa di molto più rapido, invece, puoi avvalerti di Coinmap.org: una volta collegato alla pagina Internet dedicata, avrai accesso a una mappa dell’Italia in cui sono segnalate le attività abilitate ai pagamenti tramite Bitcoin.

Per accedere a una zona specifica, non devi far altro che localizzarla e ingrandirla con un doppio clic, finché non riesci a visualizzare il nome e la posizione del negozio di interesse.

Carte prepagate

Immagina di avere a disposizione una carta prepagata ricaricabile in Bitcoin, ma che ti permetta di effettuare acquisti in euro su store fisici e virtuali. Ti sembra un sogno? Posso garantirti che non lo è: esistono infatti delle speciali carte prepagate che permettono di fare quanto ti ho detto poc’anzi. La notizia migliore è che, alcune di esse, appartengono anche a circuiti internazionali riconosciuti in tantissimi negozi fisici (ad esempio VISA) e possono essere richieste, oltre che in forma virtuale, anche in forma “fisica” (la classica carta in plastica, per intenderci).

Puoi consultare una lista di carte prepagate internazionali, compatibili con i pagamenti in euro e pensate appositamente per i Bitcoin, recandoti su questo sito Internet: ti consiglio di fare bene attenzione alle condizioni relative a ciascuna carta, in quanto possono esserci anche costi di gestione o limitazioni sul numero di transazione.

Per quanto riguarda, invece, le carte prepagate, di debito e di credito, fornite dagli istituti di credito che operano in Italia, la situazione è in continuo cambiamento: sebbene carte come la Hype o la PayPal sembrino annoverare questa possibilità, i loro termini di utilizzo in merito sono piuttosto vaghi. Prima di prendere una decisione in merito, ti consiglio di dare un’attenta occhiata a questo forum dedicato: potresti trovare delle informazioni davvero utili.

Siti di e-commerce

Per quanto riguarda i siti di e-commerce che operano anche in Italia e che accettano pagamenti in Bitcoin, va citato sicuramente Expedia: il celebre portale dedicato a viaggi e vacanze, non ha nessun problema ad accettare pagamenti tramite la criptovaluta in questione, basta specificare l’intenzione di pagare in Bitcoin al momento del saldo, per poi seguire la procedura suggerita per il prelievo del denaro dal proprio wallet.

Altro e-commerce che merita menzione è sicuramente Etsy, un celebre portale che permette di acquistare oggettistica artigianale di vario tipo da venditori di tutto il mondo: anche qui, il pagamento dei beni in Bitcoin non è più un taboo da qualche tempo.

Se, invece, sei appassionato di gioielli e bigiotteria e intendi investire qualche centesimo in questo modo, ti consiglio di fare un salto su BitDials: un negozio online europeo a tema che accetta esclusivamente pagamenti tramite Bitcoin.

Come dici? Hai sentito che anche Steam fa parte degli store online che accettano Bitcoin? Per un periodo ciò è stato vero: a partire dalla fine del 2017, infatti, il colosso del gaming ha eliminato il conio digitale dai metodi di pagamenti accettati per via delle sue fortissime oscillazioni sul mercato. La stessa sorte è toccata a Microsoft, che ha eliminato il Bitcoin dai sistemi di pagamento durante i primi giorni del 2018.

Come spendere Bitcoin su Amazon

Come spendere Bitcoin su Amazon

Se sei arrivato fin qui, vuol dire che hai ben recepito tutte le possibilità di spendere i Bitcoin in Italia. Sono sicuro, però, che a questo punto tu ti sia chiesto se è possibile spendere Bitcoin su Amazon: ebbene, la risposta è… ni!

Mi spiego meglio: sebbene le voci relative ai pagamenti su Amazon tramite questa criptovaluta si susseguano da tempo immemore, non è ancora possibile avvalersene per acquistare beni in modo “diretto”. Esistono, però, dei siti Internet che permettono di acquistare buoni Amazon da altri utenti, pagandoli in Bitcoin: è questo il caso di Paxful, che permette di portare a termine l’operazione in modo semplicissimo tramite una breve procedura guidata preceduta dalla registrazione al servizio. Al momento, però, è possibile acquistare soltanto buoni da sfruttare su Amazon Spagna (amazon.es) o Amazon Germania (amazon.de).

Un altro servizio che fa da “intermediario” tra Amazon e i pagamenti in Bitcoin è Purse: il servizio permette, tramite un particolare sistema interno, di effettuare acquisti sull’ecommerce di Bezos semplicemente registrandosi e importando la propria lista desideri (in inglese wishlist), con la possibilità di ottenere un gran numero di sconti se vengono soddisfatte determinate condizioni.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.