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Come usare FL Studio

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Hai sempre avuto una passione molto forte per la musica e, da qualche tempo, senti il desiderio di creare qualcosa di concreto, che possa essere un brano musicale o un tuo personale mix di canzoni. Cercando informazioni in merito, hai scoperto che tutte queste cose si possono fare grazie al software FL Studio, dunque non vedi l’ora di approfondire l’argomento e di capire come utilizzarlo al meglio.

Per tua informazione, FL Studio è un software DAW semi-professionale disponibile sia per Windows che per macOS (ma anche per le piattaforme mobili Android, iOS e Windows 10 Mobile), che permette di creare brani musicali da zero, grazie a una moltitudine di campioni audio e strumenti integrati, oltre che di effettuare veri e propri mix partendo da brani già esistenti. Ti dico fin da subito che si tratta di un programma a pagamento ma, nelle versioni dedicate al computer, è comunque possibile usufruire di una versione di prova gratuita della durata di 30 giorni, che permette di saggiarne appieno le funzionalità.

Come dici? Ho catturato la tua attenzione e ora non vedi l’ora di capire come usare FL Studio per dare completo sfogo alla tua fantasia? Allora non devi fare altro che continuare a leggere questa guida: nelle righe a venire, infatti, ti illustrerò come sfruttare questo software per iniziare a creare musica fin da subito. Sono sicuro che, con un po’ di pratica, riuscirai a ottenere risultati stupefacenti! Pronto per cominciare? Perfetto, buona lettura e buon divertimento!

Indice

Come scaricare FL Studio

Prima di entrare nel vivo della questione, lascia che ti fornisca qualche indicazione in più su questo software: innanzitutto, come ti ho già spiegato, FL Studio non è un programma gratuito e può essere utilizzato previo acquisto di una licenza, con prezzi che partono da 89€ una tantum; è disponibile, tuttavia, una versione di prova gratis della durata di 30 giorni, che permette di testarne appieno le funzionalità e di decidere, successivamente, il tipo esatto di licenza da acquistare.

Nel momento in cui ti scrivo questa guida, è necessario disporre dei seguenti requisiti minimi per utilizzare al meglio FL Studio su computer.

  • Sistema operativo: Windows 7 (e successivi), macOS El Capitan 10.11 (e successivi);
  • RAM: almeno 4 GB;
  • Spazio libero su disco: almeno 4 GB.

Come dici? Il tuo PC li soddisfa appieno? Perfetto, allora puoi procedere immediatamente al download della versione di prova di FL Studio! Per farlo, collegati innanzitutto alla pagina principale del programma, clicca sulla freccetta in basso corrispondente al sistema operativo da te in uso (ad es. Windows) e attendi che il download dell’installer venga portato a termine.

Fatto ciò, lancia senza esitare il file di setup appena scaricato (ad es. flstudio_win_20.0.4.629.exe) e segui le istruzioni mostrate a schermo per installare il programma sul sistema operativo di cui disponi: se ti trovi su Windows, premi innanzitutto il pulsante , clicca successivamente sui pulsanti NextI Agree, pigia ancora il pulsante Next per 5 volte consecutive e ripeti l’operazione con il pulsante Install per avviare il processo di installazione del programma, che potrebbe durare anche alcuni minuti.

Completata la prima fase, pigia ancora sul pulsante Next per avviare l’installazione del driver ASIO4ALL, apponi il segno di spunta nella casella relativa al License Agreement, clicca ancora per due volte sul pulsante Next e poi sui pulsanti Install Finish per terminare la procedura. Infine, clicca ancora per due volte sul pulsante Next e poi sul pulsante Finish per uscire dal setup.

Se invece disponi di un Mac, la procedura che devi seguire è leggermente più breve: una volta aperto il file scaricato dal sito di FL Studio, clicca per due volte sul file Install FL Studio.pkg collocato nella schermata che va ad aprirsi e pigia successivamente sui pulsanti Continua, InstallaChiudi per finalizzare il tutto.

In caso di problemi con la procedura di download e installazione di FL Studio, ti invito a consultare la mia guida dedicata all’argomento che ho preparato appositamente per te.

Come usare FL Studio per creare nuovi brani

Terminata l’installazione del programma, puoi iniziare immediatamente ad usare FL Studio richiamandolo dal menu Start di Windows (l’icona a forma di bandierina collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo) o dal Launchpad del Mac: tieni ben presente che, a causa della gran quantità di plugin installati, è possibile che l’apertura del software impieghi qualche istante in più.

Una volta avviato del tutto il programma, viene mostrata a schermo la sua finestra principale, divisa principalmente in tre parti: la parte sinistra è il cosiddetto “File Explorer“, che contiene le cartelle relative ai componenti del programma (file relativi al progetto corrente, plugin, effetti, progetti, campioni strumentali, campioni vocali, trace registrate, progetti dimostrativi e così via); nella parte centrale, invece, sono contenuti i pattern degli strumenti, mentre la parte destra consiste nella vera e propria console di editing, quella contenente le tracce su cui “trascinare” i campioni audio scelti.

La prima cosa che devi fare è scegliere i campioni da utilizzare nella tua traccia, definendo il ritmo di ciascun pattern attraverso la sezione centrale del programma: puoi utilizzare un massimo di 16 beat, colorando quelli necessari con un clic destro del mouse, così da ottenere sia tempi semplici che tempi complessi (creando, per esempio, dei ritmi sincopati). Se lo desideri, puoi impostare il panning e il volume dello strumento, agendo sulle manopole collocate lateralmente. Quando necessario, puoi ascoltare il pattern risultante impostando prima il programma in modalità PAT (in alto a sinistra) e pigiando successivamente il tasto Play.

Una volta definito il ritmo dei campioni, puoi aggiungerli al brano avvalendoti della console di editing: tutto ciò che devi fare è cliccare sull’icona a forma di piano (per i bassi), di onda audio (per gli strumenti) o di sequenza (per le tracce vocali), identificare il campione che ti interessa e trascinarlo con il mouse nella traccia desiderata. Se lo desideri, hai la possibilità di ingrandire, rimpicciolire, spostare o modificare il campione appena aggiunto a seconda delle tue esigenze. Quando necessario, puoi ripetere l’operazione con tutti gli altri campioni da aggiungere al tuo brano.

Al bisogno, puoi aggiungere ulteriori pattern, selezionandoli da quelli inclusi nel programma: puoi trovare questi ultimi all’interno delle apposite cartelle (ad es. Channel Presets, Impulses, Miscs, Packs e così via) collocate nel File Explorer. Sempre tramite la medesima procedura, puoi inserire gli effetti e i plugin inclusi nel programma: una volta aggiunti alla console dei pattern, puoi definire i relativi dettagli attraverso l’apposita schermata di modifica (ove prevista) che compare a schermo cliccando sul nome del campione. Per inserire un effetto o un plugin, devi semplicemente selezionarlo dalla console dei pattern e utilizzare lo strumento matita (per utilizzarlo in maniera singola) oppure lo strumento pennello (per inserirlo in maniera continua), residenti in cima alla console di editing.

Puoi riprodurre la canzone risultante in qualsiasi momento, pigiando prima sul pulsante SONG collocato in alto a sinistra e poi sul pulsante Play, situato subito accanto; inoltre, puoi modificarne i BPM servendoti dell’apposita casella posta accanto al tasto rec. Quando hai finito, hai la possibilità di salvare il progetto appena creato in formato flp, utilizzando il menu File > Save (nella versione di prova del programma, non potrai più riaprirlo in un secondo momento), oppure esportare il brano risultante in MP3, WAV o altri formati, avvalendoti invece del menu File > Export.

Nota: se hai bisogno di indicazioni riguardo un tasto, un interruttore o una casella di cui non comprendi l’utilizzo, puoi semplicemente spostare il cursore del mouse su di essa per ottenerne una breve descrizione, che viene visualizzata nel pannello collocato in alto a sinistra della schermata del programma (subito sotto il menu File, per intenderci).

Come dici? Hai capito come usare FL Studio e ti senti abbastanza pronto per andare oltre le nozioni di base che ti ho fornito? Devi sapere che Internet pullula di guide, tutorial e video dedicati a questo tema: sono sicuro che, con un po’ di tempo e un po’ di pratica, apprenderai tutti i segreti per diventare un ottimo compositore!

Come usare FL Studio per mixare

Come ti ho accennato all’inizio, FL Studio è uno strumento estremamente valido anche per creare dei mix tra più brani differenti: per servirti di questa funzionalità, imposta innanzitutto il programma in modalità SONG e trascina i brani che intendi utilizzare direttamente da Esplora File (o dal Finder) alla sezione Explorer del programma.

Una volta importati, trascina ciascun brano in una traccia libera del pannello di editing, posizionandoli in modo appropriato. Se desideri avvalerti di effetti e plugin per gestire la transizione da un brano all’altro, devi semplicemente selezionarli dalla sezione Explorer e trascinarli direttamente sulla traccia che intendi modificare, servendoti dello strumento matita o dello strumento pennello: ti ho spiegato tutto quanto nella mia guida su come mixare con FL Studio.

Come usare FL Studio su smartphone e tablet

Lavori in mobilità con smartphone e tablet, dunque avresti bisogno di una versione del software adatta a questa esigenza? Allora credo proprio che FL Studio Mobile sia la soluzione adatta a te: di fatto, si tratta della “controparte” mobile del programma che hai appena avuto modo di conoscere, disponibile per Android al prezzo di 17.99€, per iOS (dunque iPhone, iPad e iPod Touch) e per Windows 10 Mobile, entrambi al prezzo di 14.99€. Tutte le versioni dell’app offrono un parco di campioni e plugin di base, che può essere arricchito previo acquisto in-app di contenuti aggiuntivi.

Ad ogni modo, dopo aver acquistato, scaricato e avviato l’app, hai la possibilità di visualizzare un breve tutorial iniziale dimostrativo pigiando sul pulsante Sure, oppure di evitarlo toccando il pulsante Not Now Don’t Show me again (in tal modo, la proposta iniziale non verrà più mostrata). Successivamente, puoi importare in FL Studio Mobile un brano già pronto da utilizzare come “guida”, selezionabile con un tap dal pannello mostrato a video, oppure saltare questo passaggio toccando una parte vuota della schermata dell’app.

Concettualmente, il funzionamento di FL Studio Mobile è molto simile a quanto visto per il computer, tuttavia vi è una certa differenza per quanto riguarda le dinamiche: ad esempio, puoi aggiungere uno strumento facendo tap su una traccia vuota e pigiando sul pulsante (+) collocato in fondo alla schermata dell’app, per poi modificarlo facendo doppio tap in corrispondenza del campione appena scelto. Per tagliare, copiare, incollare o eliminare un campione, devi effettuare un tap prolungato sul relativo indicatore situato sulla traccia.

All’occorrenza, puoi accedere alle opzioni di equalizzazione (pan, output, guadagno e così via) toccando il simbolo (<) collocato nella parte destra della schermata e visualizzare il piano roll, gli strumenti di riproduzione e di impostazione del BPM pigiando invece sul pulsante (↖), residente nell’angolo in basso a destra. Infine, completato il lavoro, devi pigiare sul pulsante a forma di fragola collocato nell’angolo in alto a destra per accedere al pulsante Save; sempre dallo stesso menu, puoi creare un nuovo progetto (New), uscire dall’app (Quit), visualizzare la guida (Help), accedere alle impostazioni dell’app (Settings) oppure acquistare nuovi contenuti (Shop).

Aspetta, mi stai dicendo che non ti senti pronto ad utilizzare FL Studio, in quanto lo trovi ancora troppo complesso per quelle che sono le tue conoscenze in merito all’argomento?

Non preoccuparti, credo proprio di avere la soluzione al tuo problema! Consulta senza indugiare la mia guida ai programmi e alle app per comporre musica che ho preparato apposta per te: sono sicuro che non te ne pentirai!

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.