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Come attivare NASpI

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Hai da poco perso il tuo ultimo lavoro e non sai come far fronte alle numerose spese quotidiane? Sappi infatti che lo Stato italiano mette a disposizione dei propri cittadini che hanno ultimato il rapporto di lavoro subordinato, un sussidio di disoccupazione, meglio conosciuto come NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego).

Se ti ritrovi nella situazione che ti ho appena descritto allora sei nel posto giusto, in quanto voglio spiegarti in questa guida proprio come attivare NASpI in modo facile e veloce. Infatti potrai sfruttare il servizio online, oppure recarti al tuo CAF o patronato di fiducia. A prescindere, qualsiasi sia la soluzione da te prescelta, avrai la possibilità di ricevere ogni mese un’indennità mensile di disoccupazione, che ti aiuterà a far fronte alle spese in attesa di un nuovo impiego.

Se dunque vuoi saperne di più, ti consiglio di prenderti qualche minuto del tuo tempo al fine di dedicare particolare attenzione alla lettura di questa guida. Scoprirai come ottenere la NASpI in poco tempo. Sei pronto? Bene, allora ti auguro una buona lettura!

Indice

NASpI: cos’è

NASpI cos'è

La NASpI, acronimo di Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, è un’indennità di disoccupazione che viene corrisposta mensilmente dallo Stato nei confronti di tutti quei lavoratori dipendenti che hanno perso il proprio lavoro e che ne fanno richiesta. La NASpI va a sostituire il vecchio sussidio di disoccupazione, ed è entrata in vigore in seguito all’emanazione del decreto legislativo 4 marzo 2015 n. 22.

Non tutti possono fare richiesta della NASpI, infatti spetta solo ai lavoratori aventi un rapporto di lavoro subordinato e che lo hanno perso in modo involontario.

  • I dipendenti a tempo determinato e indeterminato delle imprese private.
  • Gli apprendisti.
  • I soci lavoratori di cooperativi con un rapporto di lavoro subordinato all’interno delle stesse.
  • I dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.
  • Il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato.

Oltre all’elenco appena menzionato, a partire dal 1° gennaio 2022 possono accedere alla NASpI anche gli operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti delle cooperative. Mentre vi sono altre categorie di lavoratori dipendenti che in nessun modo possono richiedere la NASpI.

  • I dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni.
  • Gli operai agricoli assunti a tempo determinato.
  • I lavoratori che sono titolari di assegno ordinario di invalidità.
  • I lavoratori extracomunitari aventi il permesso di soggiorno per un lavoro stagionale.
  • I lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento.

La domanda NASpI può essere richiesta entro 68 giorni che decorrono (pena decadenza) dall’avvenimento di una delle condizioni che ti elenco di seguito.

  • Dalla data inerente la cessazione del rapporto di lavoro.
  • Dalla data di dimissioni da parte del lavoratore.
  • Dalla data di cessazione del periodo di maternità.
  • Dalla cessazione del periodo di malattia o infortunio.
  • Dalla definizione della vertenza sindacale o dalla notifica della sentenza giudiziaria.
  • Dal trentottesimo giorno dopo la data di cessazione del rapporto di lavoro per giusta causa.
  • Dalla cessazione del periodo corrispondente all’indennità di mancato preavviso ragguagliato a giornate.

Per maggiori informazioni ti consiglio di leggere la Circolare n. 94 del 12 Maggio 2015 emessa proprio dall’INPS, che trovi a questa pagina, e la guida predisposta dall’INPS per comprendere che cos’è e come funziona la NASpI con relativi requisiti.

NASpI: requisiti

NASpI requisiti

Come ti ho spiegato nel precedente paragrafo, la NASpI spetta a delle categorie ben determinate di lavoratori dipendenti. Ma non è sufficiente questo elemento per poter procedere con la richiesta dell’indennità di disoccupazione. Infatti è essenziale possedere congiuntamente due requisiti indicati dall’INPS: lo stato di disoccupazione e il requisito contributivo.

Per quanto riguarda lo stato di disoccupazione, vengono considerati disoccupati i soggetti che hanno perso la propria occupazione in modo involontario, e che abbiano dichiarato la volontà di impegnarsi attivamente nella ricerca di un nuovo lavoro mediante le politiche attuate dal centro per l’impiego. Come ti ho già menzionato, è fondamentale che la perdita del lavoro non sia riconducibile al lavoratore, tranne in alcuni casi indicati in modo esplicito dall’INPS.

  • Dimissioni per giusta causa.
  • Dimissioni intervenute durante il periodo tutelato di maternità.
  • Risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.
  • Risoluzione consensuale a seguito del rifiuto del lavoratore di trasferirsi in un’altra sede dell’impresa.
  • Licenziamento con accettazione dell’offerta di conciliazione.
  • Licenziamento disciplinare.

Per quanto riguarda il requisito contributivo sono necessarie almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’invio della richiesta per l’indennità di disoccupazione. A tal proposito, per il conteggio si prendono in considerazione anche una serie di casistiche ben definite.

  • I contributi previdenziali inclusi della quota contro la disoccupazione.
  • I contributi figurativi con riferimento alla maternità obbligatoria.
  • I periodi di astensione dal lavoro per la malattia dei figli fino al compimento degli otto anni.
  • I periodi di lavoro all’estero presso gli Stati in cui l’Italia ha stipulato accordi bilaterali con riferimento all’assicurazione contro la disoccupazione.

Per maggiori informazioni sui requisiti per poter richiedere la NASpI, ti invito a leggere la guida predisposta dal sito dell’INPS.

NASpI: come funziona il calcolo

NASpI come funziona il calcolo

Per sapere come funziona il calcolo NASpI, bisogna precisare che l’indennità di disoccupazione prevede il 75% della retribuzione media mensile degli ultimi quattro anni, mentre se la retribuzione media mensile è inferiore a un importo stabilito ogni anno dall’INPS, allora questo viene rivalutato in seguito a una serie di parametri (ad esempio per l’anno 2023 l’importo è di 1.352,19 euro).

La quota della NASpI non è sempre uguale, infatti si riduce ogni mese del 3% a decorrere dal primo giorno del sesto mese di fruizione, mentre per i lavoratori over 55 scatta all’ottavo mese.

Nel caso in cui la retribuzione media sia superiore all’importo stabilito dall’INPS annualmente, il quantitativo della disoccupazione sarà pari al 75% di quest’ultimo importo (ad esempio 1.352,19 euro per l’anno 2023), a cui verrà sommato il 25% della differenza tra la retribuzione mensile media del lavoratore e la cifra stabilita dall’INPS. Ci tengo a precisare che comunque l’indennità della NASpI non può superare un limite predisposto ogni anno dall’Ente.

Il pagamento avviene mensilmente per la metà del numero di settimane contributive conseguite nel ultimi quattro anni, e a partire da alcune date precise in base alla condizione che si verifica.

  • Dall’ottavo giorno successivo al momento in cui avviene la cessazione del lavoro.
  • Dall’ottavo giorno successivo al termine della malattia.
  • Dal trentottesimo giorno successivo al licenziamento per giusta causa.

Come sempre, per maggiori dettagli sul calcolo della NASpI, ti invito a leggere la guida ufficiale predisposta dal sito dell’INPS.

NASpI anticipata

NASpI anticipata

L’INPS assicura la possibilità di richiedere anche la NASpI anticipata, ovvero il pagamento in un’unica soluzione dell’importo complessivo della propria indennità di disoccupazione. In questo caso sulla somma totale verrà trattenuta l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche). Ovviamente non tutti possono accedere a questo strumento, ma solo in casi ben determinati stabiliti dall’Ente.

  • Il lavoratore che vuole avviare un’impresa individuale.
  • Il lavoratore che vuole aprire una partita IVA come autonomo.
  • Colui che sottoscrive una quota di capitale sociale in una cooperativa.
  • Continuare la propria attività come lavoratore autonomo già iniziata durante il rapporto come dipendente, ma rendendola la propria fonte di reddito principale.

La domanda per la NASpI anticipata va richiesta entro 30 giorni dall’inizio di una delle condizioni che ti ho elencato in precedenza. L’indennità totale va invece restituita se si instaura un rapporto di lavoro subordinato nel corso del periodo di tempo in cui si sarebbe ricevuta la NASpI mensile al posto di quella anticipata.

Per saperne di più ti rimando alla guida ufficiale predisposta dall’INPS inerente proprio la NASpI anticipata.

Come attivare NASpI online

Come attivare naspi online

Dopo averti spiegato in modo esaustivo tutti i dettagli dell’indennità di disoccupazione, è il momento di comprendere come attivare NASpI online e in modo completamente autonomo. Innanzitutto dovrai procedere con il Login presso il sito ufficiale dell’INPS, facendo clic su Accedi in alto a destra. A questo punto potrai scegliere cinque differenti modalità di accesso: PIN rilasciato dall’Ente, SPID, CIE, CNS o eIDAS.

Ad esempio, se hai scelto di eseguire il login con SPID, scegli il tuo provider tra quelli in elenco e poi fai clic su Entra con SPID, inserisci poi le tue credenziali di accesso. Ora fai clic su Sostegni, Sussidi e Indennità nel menu in alto e vai poi su Per disoccupati. Nella pagina successiva, clicca sulla voce Utilizza il servizio relativa a NASpI: indennità mensile di disoccupazione e scegli l’opzione Utilizza il servizio relativa ai cittadini.

Nella pagina successiva, clicca sul pulsante per creare una nuova domanda. A questo punto ti apparirà una schermata con tutti i tuoi dati anagrafici, controllali e poi fai clic su Salva e prosegui. Ora dovrai compilare la sezione con tutti i dati inerenti il tuo ultimo lavoro, dopodiché fai di nuovo clic su Salva e prosegui.

Compila anche le sezioni Prestazione, Dati personali, Dati per diritto e calcolo, Centro per l’impiego, Note e allegati e Dichiarazioni. Dopo aver confermato anche l’ultima sezione ti apparirà il riepilogo di quanto inserito, non ti resta che confermare e inoltrare la tua domanda di NASpI.

Come attivare NASpI online

A questo punto dovrai attendere i tempi di lavorazione del provvedimento, che in base a quanto stabilito dalla legge è di 30 giorni. Per verificare l’esito della domanda e gli importi spettanti puoi consultare quanto definito dallo stesso INPS.

Ti consiglio inoltre di leggere la guida che ho scritto proprio su come fare domanda NASpI online.

Altri modi per richiedere la NASpI

Altri modi per richiedere la NASpI

Se preferisci non richiedere la NASpI online, allora puoi optare per delle soluzioni alternative. Infatti puoi decidere di effettuare la domanda tramite contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 (a pagamento da rete mobile in base al proprio operatore).

Se necessiti di contattare l’INPS puoi inviare anche una PEC alla tua sezione territoriale di competenza. Recati nella pagina dedicata ai contatti dell’INPS, e fai clic su Vai all’Elenco PEC, scegli l’Istituto a cui ti vuoi rivolgere per visualizzare l’elenco delle PEC a disposizione.

Oppure in alternativa potrai contattare uno dei CAF o Enti di patronato distribuiti su tutto il territorio nazionale, così da poter effettuare la richiesta della NASpI mediante i servizi telematici offerti dagli stessi.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.