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Come creare un database

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Di recente, il tuo capo ha deciso di affidarti in gestione una gran quantità di dati, chiedendoti di organizzare il tutto in un database. Dopo aver effettuato delle ricerche e aver capito in linea teorica come funziona il tutto, hai finalmente deciso di mettere in pratica le conoscenze acquisite. Sei però consapevole di non aver la più pallida idea di come creare un database in modo semplice, senza complicarti la vita tra linee di comando, programmi complessi e strane configurazioni di sistema, nonostante tu abbia già progettato la sua struttura: a tal proposito, vorresti qualche dritta utile per iniziare come si deve il tuo lavoro.

Molto bene! Sono felice di comunicarti che ti trovi nella guida giusta al momento giusto: di seguito, infatti, ti illustrerò i più utili e semplici software dediti alla creazione e alla gestione di interi database, così da permetterti di organizzare i tuoi dati utilizzando mouse e tastiera e senza doverti avvalere di decine e decine di comandi testuali da imparare a memoria. Non preoccuparti: anche se non sei molto ferrato in materia, dopo aver appreso le nozioni di base, basteranno un po’ di pazienza e un pizzico di pratica per acquisire la velocità necessaria a rendere più produttivo il tempo a tua disposizione.

Dunque, cos’altro aspetti per iniziare? Mettiti bello comodo davanti al computer, ritaglia qualche minuto di tempo per te e leggi con molta attenzione quanto ho da dirti in merito: sono sicuro che, al termine di questa guida, sarai in grado di scegliere la soluzione più adatta al tuo caso e di metterla in pratica proprio come un vero professionista. Detto ciò, non mi resta altro che augurarti buona lettura e buon lavoro!

Indice

Informazioni preliminari

Prima di entrare nel vivo della questione e mostrarti come creare un database, è bene fare chiari alcuni concetti e, soprattutto, alcuni termini chiave che riguardano la sua struttura: è fondamentale comprenderli appieno per acquisire una certa dimestichezza con i database, oltre che per capire nel dettaglio quanto spiegato nelle sezioni successive di questa guida.

  • SQL – è il linguaggio più utilizzato in assoluto per la gestione e la creazione di database relazionali, cioè di strutture che possano contenere una o più tabelle, anche collegate tra loro, dedite alla gestione di piccole o grandi quantità di dati.
  • Database – è la parola che definisce un archivio di dati, semplici o complessi, che possano essere organizzati, manipolati e interrogati utilizzando delle metodiche comuni.
  • Tabella – è un insieme di righe colonne che contiene un’insieme di elementi omogenei (cioè dello stesso tipo) all’interno di un database. Le colonne, chiamate anche campi, indicano le proprietà degli elementi: a ogni colonna corrisponde una precisa proprietà. Le righe, invece, definiscono un dato preciso appartenente alla tabella.
  • Entità – è la definizione tecnica assegnata agli elementi che fanno parte di una tabella.
  • Cella – è l’intersezione di una riga con una colonna, che identifica il valore assegnato a essa.
  • Record – è l’insieme delle proprietà che definiscono un’entità specifica della tabella. In altre parole, un record corrisponde a una riga della tabella.
  • Chiave primaria – è quel campo di una tabella che identifica, in modo univoco, ciascun elemento. Di fatto, puoi vedere la chiave primaria come una proprietà unica di un preciso oggetto: ad esempio, pensando a un inventario di telecomandi, la chiave primaria potrebbe essere il relativo numero di serie.
  • Query – è la principale operazione di manipolazione di un database. Esistono principalmente due tipi di query: le query di selezione (anche chiamate interrogazioni) e le query di manipolazione. Queste ultime, a loro volta, possono essere di accodamento/eliminazione (per inserire nuovi dati o eliminare quelli obsoleti), di aggiornamento (per modificare il valore dei campi di un record) e query di creazione (permettono di creare nuove tabelle a partire dai risultati di query di selezione).
  • Report – è l’operazione di mostrare in linguaggio “leggibile” i dati generati da una o più query, ordinati e catalogati secondo precisi parametri.
  • Relazione – è un legame che associa due tabelle differenti, non necessariamente contenenti elementi dello stesso tipo, utile per metterle in collegamento e facilitare così la creazione di report, query e altre operazioni di manipolazione. Considerando per esempio due tabelle, Docenti e Corsi, puoi creare da sinistra a destra la relazione tiene (docente tiene corso), e da destra a sinistra la relazione tenuto da (corso tenuto da docente).

Creare un database con Access

Come creare un database con Access

Microsoft Access, se non ne avessi già sentito parlare, è la soluzione di gestione database inclusa nella suite per la produttività Office, che permette la creazione e la gestione di database aiutandosi con pulsanti e finestre, e senza la necessità di ricordare a memoria lunghi e complessi comandi in linguaggi specifici, come ad esempio quello SQL.

Se intendi dare un’opportunità a questo programma, inizia con installare la suite di Microsoft sul tuo computer: se non ce l’hai già, puoi procurartela utilizzando le istruzioni che ti ho fornito nel mio tutorial su come scaricare Office.

Completato il setup, avvia Access richiamandolo dal menu Start di Windows (accessibile cliccando sull’icona a forma di bandierina collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo) o dalla cartella Applicazioni del Mac, clicca sull’icona Database desktop vuoto, digita nella casella preposta il nome da attribuire al database e premi successivamente il pulsante Crea.

A questo punto, Access crea, per impostazione predefinita, un database contenente una sola tabella con un unico campo, chiamato ID, e impostato come chiave primaria: se desideri, puoi rinominarlo facendo clic destro su di esso e selezionando la voce Rinomina campo dal menu proposto.

Puoi scegliere il tipo di dato da assegnare al campo scelto cliccando su di esso e selezionando successivamente la scheda Campi dalla parte alta della schermata di Office; sempre dalla medesima sezione, puoi assegnare altri attributi al campo scelto (ObbligatorioUnivocoIndicizzato), assegnarvi un valore predefinito, un’espressione (o calcolo su altri campi) e così via.

Per aggiungere campi alla tabella, clicca sulla voce Fare clic per aggiungere collocata all’interno della tabella di Access e assegna un valore a ciascun campo semplicemente selezionandolo con il mouse e digitando al suo interno il contenuto desiderato.

Per aggiungere tabelle al database, eseguire e salvare interrogazioni (query) e maschere, puoi avvalerti della scheda Crea collocata in cima alla schermata di Office; se invece hai necessità di specificare relazioni tra tabelle, imporre dipendenze tra gli oggetti, effettuare l’analisi delle ridondanze e altre operazioni specifiche, è possibile utilizzare la sezione Strumenti database.

Se necessiti di ulteriori informazioni su come sfruttare questo software, ti esorto a consultare la mia guida su come utilizzare Access per avere ulteriori chiarimenti in merito.

Creare un database con Excel

Ritieni che Access sia un’ottima soluzione per la gestione dei database, ma un po’ troppo complessa per le tue esigenze? Hai semplicemente bisogno di gestire una discreta quantità di dati, con la possibilità di ordinarli e di effettuare ricerche mirate tra essi? In tal caso, puoi avvalerti di Microsoft Excel, il programma dedicato ai fogli di lavoro incluso nella suite Office: se non l’hai già installato, puoi procedere seguendo le istruzioni che ti ho segnalato nella precedente sezione.

Completato il setup della suite, avvia Excel richiamandolo dal menu Start di Windows (l’icona a forma di bandierina collocata nell’angolo inferiore sinistro dello schermo) o dalla cartella Applicazioni di macOS e pigia sul pulsante Cartella di lavoro vuota. A questo punto, utilizza la riga numero 1 del foglio di lavoro per impostare i titoli dei campi (ad es. la cella A1 per Nome, B1 per Cognome, C1 per Codice fiscale e così via), e utilizza le righe successive per creare i vari record del database: se per esempio volessi creare un record relativo a me, dovresti inserire in A2 il testo Salvatore, in B2 Aranzulla, in C2 il mio codice fiscale, e via discorrendo.

Una volta completato il foglio di lavoro con i dati necessari, puoi iniziare a trattarlo come fosse una tabella di un database: per effettuare un ordinamento in base a un criterio semplice, clicca sulla cella A2 (poiché la riga 1 è “dedicata” ai nomi dei campi) e trascinalo fino all’ultima cella in basso a destra, dopodiché fai clic destro sulla colonna in base alla quale vuoi effettuare l’ordinamento (ad es. la colonna A), posiziona il mouse sulla voce Ordina nel menu contestuale proposto e scegli il criterio a te più congeniale. Se lo desideri, puoi personalizzare i criteri avvalendoti della voce Ordinamento personalizzato….

Per effettuare le operazioni di interrogazione di ricerca (in gergo query di ricerca), devi invece avvalerti dei cosiddetti “filtri”: per farlo, seleziona l’intero foglio di lavoro come ti ho spiegato poc’anzi, fai clic destro su un punto della selezione, sposta il mouse sulla voce Filtro collocata nel nuovo menu contestuale e scegli la voce più appropriata al tuo caso (ad es. Filtro in base al valore della cella selezionata.

In questo modo, viene resa visibile soltanto la prima riga della tabella e, in corrispondenza di ciascuna cella, vengono mostrate delle piccole icone a forma di freccia o filtro: clicca sull’icona a forma di filtro e utilizza la casella denotata con la lente d’ingrandimento per effettuarne una ricerca.

Ora che sai come gestire un piccolo database, hai intenzione di scoprire Excel nel dettaglio e imparare a usarlo alla perfezione? Leggi con attenzione la mia guida su come usare Excel: scoprirai numerosi aspetti di questo programma che ti torneranno sicuramente utili.

Creare un database con LibreOffice

Creare un database con LibreOffice

LibreOffice, come di certo saprai, è una delle alternative gratuite a Office più utilizzate. Si tratta di una suite completa per l’ufficio che include, tra le altre cose, un programma completo per la gestione dei database: questo software prende il nome di Base e permette di creare un database e di gestirlo con delle procedure davvero molto semplici. Se non possiedi ancora LibreOffice, scaricalo seguendo le istruzioni che ti ho fornito nella mia guida su come scaricare Office gratis.

Prima di iniziare ad operare con Base, tuttavia, avrai bisogno di installare il software Java sul tuo computer, qualora non lo avessi già fatto: collegati a questa pagina Internet, seleziona la versione di Java più adatta al tuo sistema operativo, scarica e avvia il file di installazione e procedi seguendo le semplici istruzioni a schermo.

Completata l’installazione di Java, avvia LibreOffice Base richiamandolo dal menu Start di Windows, dalla cartella Applicazioni di macOS o dal menu principale della tua distro Linux, apponi il segno di spunta su Crea un nuovo database nella prima finestra d’avvio, clicca sul pulsante Avanti, imposta il segno di spunta sulle voci Sì, registra il database e su Apri il database per la modifica, premi il pulsante Fine, assegna un nome al nuovo database e salvalo tramite il pannello proposto.

A questo punto, è arrivato il momento di creare la prima tabella del database: clicca sul pulsante Tabelle collocato nella parte sinistra del programma, poi sulla voce Crea tabella in vista struttura…: fai doppio clic sulla cella immediatamente sottostante alla voce Nome campo per assegnare un nome al primo campo della tabella, dopodiché ripeti l’operazione sulla cella Tipo campo per definire il tipo di dato che andrà a contenere.

Utilizzando il pannello inferiore, puoi raffinare i dettagli relativi al campo: ad esempio, puoi imporre la sua compilazione scegliendo Sì nel menu a tendina Digitazione necessaria, impostarne la lunghezza e il valore predefinito utilizzando le apposite caselle. Ripeti l’operazione per tutti i campi che definiscono la tua tabella.

Puoi impostare la chiave primaria del database cliccando sul piccolo rettangolo grigio collocato accanto al campo scelto e selezionando la voce Chiave primaria dal menu che compare. A questo punto, salva la tabella pigiando sul pulsante a forma di floppy disk collocato in alto a sinistra: assegna un nome alla tabella nella finestra che compare, pigia sul pulsante OK.

Una volta completata la tabella, chiudi la visuale struttura cliccando sulla X che compare in cima alla finestra: per inserire i record al suo interno, fai doppio clic sul suo nome, collocato all’interno del riquadro Tabelle, e compila i record semplicemente digitando i valori nei campi appositi.

Una volta creata la prima tabella, non ti resta che riempire il database con tutto ciò di cui hai bisogno. La grande forza di Base, tuttavia, risiede nella semplicità delle sue procedure guidate: all’interno delle sezioni RicercheFormulari Rapporti, raggiungibili tramite i pulsanti collocati a sinistra della schermata del programma (nel riquadro Database), è possibile infatti accedere a dei pratici wizard per la creazione di query, formule e report. Posso garantirti che, almeno per i primi utilizzi del programma, ti torneranno davvero utili!

Infine, se il tuo database prevede più tabelle collegate tra loro, puoi creare delle relazioni avvalendoti della sezione Relazioni raggiungibile tramite il menu Strumenti > Relazioni. Ricorda sempre di salvare il tuo database a intervalli regolari, facendo clic sul pulsante a forma di dischetto collocato nella parte alta della schermata principale di Base.

Creare un database SQL

Creare un database SQL

Qualora non intendessi avvalerti di nessun programma in particolare e volessi invece imparare a progettare un database utilizzando mouse e tastiera, ma con l’opportunità di comprendere nel dettaglio cosa succede “dietro le quinte”, allora ti consiglio di rivolgerti a una soluzione come XAMPP.

Per intenderci, XAMPP permette di trasformare il computer in un vero e proprio server SQL, così da potervi creare e gestire dei database semplici o complessi utilizzando semplicemente il browser installato!

In realtà, anche i programmi visti in precedenza si avvalgono di varianti di SQL, tuttavia sono strutturati in modo da “nascondere” il più possibile il linguaggio e permettere all’utente di operare tramite finestre, pulsanti e menu.

Utilizzando XAMPP, invece, è possibile costruire la struttura di tabelle e interi database avvalendosi di un’applicazione Web, phpMyAdmin, graficamente più “spartana” a quanto mostrato fino ad ora ma estremamente più dettagliata: in questo modo, è possibile utilizzare caselle di testo, menu e pulsanti, tuttavia è contemporaneamente possibile visualizzare ciò che succede “dietro le quinte”, impartendo, se necessario, anche comandi manuali.

Non preoccuparti, l’uso di questi strumenti non è difficile come sembra: XAMPP può essere installato e configurato in pochi e semplicissimi passi, sia su Windows che su macOS: tutto ciò che devi fare è attenerti alle istruzioni che sto per darti!

Pronto per iniziare? Benissimo: innanzitutto, collegati al sito Internet di XAMPP e, se disponi di un PC Windows, pigia sul pulsante XAMPP per Windows collocato in corrispondenza della voce Scarica.

Completato il download, fai doppio clic sul file appena scaricato, premi sul pulsante , pigia sul pulsante Next, assicurati che siano presenti i segni di spunta accanto alle voci ServerApacheMySQLProgram Languages, PHP phpMyAdmin e clicca sul pulsante Next per due volte consecutive. Infine, togli il segno di spunta dalla casella Learn more about Bitnami for XAMPP e pigia ancora due volte sul pulsante Next. Durante la procedura, il firewall di Windows potrebbe chiederti di aggiungere un’eccezione per Apache: alla comparsa della finestra di dialogo, clicca sul pulsante Consenti accesso.

Completato il setup, apponi il segno di spunta nella casella Do you want to start the Control Panel now?, fai clic sul pulsante Finish per avviare subito il pannello di controllo XAMPP, apponi il segno di spunta sotto la bandiera degli Stati Uniti (quella a sinistra) o sotto la bandiera della Germania per scegliere la lingua di tuo interesse e pigia sui pulsanti Save e OK.

Fatto ciò, pigia sul pulsante Start in corrispondenza del modulo Apache, attendi il corretto avvio del servizio (la parola “Apache” verrà colorata di verde), ripeti l’operazione per il modulo MySQL e, se necessario, pigia sul pulsante Consenti accesso alla comparsa della schermata d’avviso di Windows Firewall.

Se, invece, hai un Mac, clicca sul pulsante XAMPP per OS X presente nella pagina principale del sito Internet del software e attendi il completamento del download, dopodiché apri il pacchetto dmg appena scaricato, trascina XAMPP nella cartella Applicazioni di macOS e apri quest’ultima, dopodiché fai clic destro sull’icona del software e seleziona la voce Apri per avviarlo evitando le restrizioni di macOS per le applicazioni provenienti da sviluppatori non certificati (operazione necessaria solo al primo avvio).

Adesso, nella schermata principale del pannello d’amministrazione di XAMPP, pigia sul pulsante Start e attendi la comparsa di un pallino verde in corrispondenza della voce Status. Seleziona, quindi, la scheda Service e assicurati che le opzioni Apache e MySQL siano attive, altrimenti fai clic su di esse e pigia sul pulsante Start. Scegli, poi, la scheda Network, seleziona l’opzione localhost:8080 e pigia sul pulsante Enable.

Una volta avviati correttamente tutti i servizi, apri il browser che solitamente usi per navigare su Internet, digita l’indirizzo http://localhost/phpmyadmin nella barra degli indirizzi e pigia il tasto Invio della tastiera: in futuro, dovrai accedere a questa pagina anche per gestire il tuo database, pertanto ti consiglio di aggiungerla ai preferiti del tuo browser.

Per creare un nuovo database, fai clic sulla voce Nuovo presente nella barra laterale a sinistra e digita il nome da assegnare al database nel campo Nome del database, dopodiché scegli la voce utf8_general_ci dal menu a tendina Codifica caratteri e pigia sul pulsante Crea: dopo qualche secondo, verrà creato un nuovo database vuoto (al quale potrai accedere sempre dal pannello laterale di sinistra).

Completata questa operazione, puoi creare la prima tabella del database digitando il suo nome nella casella di testo Nome, specificando il numero dei campi nell’apposita casella di testo e pigiando sul pulsante Esegui.

Nella nuova schermata visualizzata, puoi definire la struttura dei campi della tabella. Digita, quindi, il nome del campo nella prima casella a sinistra, scegli il tipo di dato e la sua lunghezza massima (o il range di valori) nei campi preposti, specifica (se lo desideri) un valore Predefinito nel relativo campo, lascia intatta la codifica caratteri (viene ereditata dalla tabella principale) e compila le caselle successive con i valori più appropriati per la tua tabella.

Impostati i parametri principali, fai clic sul pulsante Salva e poi sulla scheda Struttura, collocata in alto: da lì puoi definire ulteriori dettagli dei campi della tabella, tra cui l’impostazione della chiave primaria e degli indici, con la possibilità di aggiungere nuovi campi, eliminarli e modificarli come più ritieni opportuno.

La schermata principale di phpMyAdmin contiene tutto quanto il necessario per la gestione del database: è possibile creare nuovi record (cioè assegnare un valore ai campi) attraverso la scheda Inserisci, effettuare query di ricerca avvalendoti della scheda Cerca, effettuare operazioni di importazione ed esportazione tramite le schede preposte, impartire comandi SQL manuali utilizzando la scheda SQL e, infine, definire dei trigger (cioè delle operazioni effettuate automaticamente al verificarsi di determinati eventi) tramite l’omonima scheda.

Ma aspetta, mi stai dicendo che le soluzioni che ti ho illustrato fino ad ora non hanno soddisfatto le tue aspettative? Non c’è problema! Senza esitare, dai un’occhiata alla guida sui programmi per database che ho preparato per te: sono sicuro che lì troverai tutto ciò di cui hai bisogno.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.