Come indicizzare un sito WordPress
Per dare maggiore visibilità alla tua attività, hai deciso di creare un sito Web con WordPress, il celebre CMS che permette a chiunque di creare un sito partendo da zero e curarne i contenuti con semplicità. Purtroppo, però, a distanza di alcune settimane dalla messa online, ti sei accorto che sui motori di ricerca non c’è alcuna traccia del tuo sito e nessuno può trovarlo senza conoscerne il link: per questo motivo, vorresti il mio aiuto per indicizzare i tuoi contenuti e conoscere le attività da svolgere per migliorarne il posizionamento.
Le cose stanno così, vero? Allora lasciati dire che oggi è proprio il tuo giorno fortunato. Nei prossimi paragrafi di questa guida, infatti, ti spiegherò come indicizzare un sito WordPress fornendoti tutte le indicazioni necessarie per rendere visibile il tuo sito Web agli occhi degli utenti che utilizzano i motori di ricerca. Inoltre, sarà mio compito fornirti alcuni consigli utili che potrai mettere in pratica per tentare di aumentare la visibilità dei contenuti, ovvero per il loro posizionamento.
Come dici? È proprio quello che volevi sapere? Allora non dilunghiamoci oltre ed entriamo nel vivo di questo tutorial. Tutto quello che devi fare è ritagliarti cinque minuti di tempo libero e dedicarti alla lettura delle prossime righe. Così facendo, sono sicuro che riuscirai a indicizzare il tuo sito Web e, nel lungo periodo, anche a migliorarne la posizione nella pagina dei risultati dei motori di ricerca. Buona lettura e in bocca al lupo per tutto!
Indice
- Differenze tra indicizzazione e posizionamento
- Come indicizzare un sito WordPress su Google
- Come posizionare un sito WordPress su Google
- Come bloccare indicizzazione sito WordPress
Differenze tra indicizzazione e posizionamento

Prima di entrare nel vivo di questa guida e spiegarti come indicizzare un sito WordPress, potrebbe esserti utile sapere cosa significa indicizzare un sito Internet e quali sono le differenze tra indicizzazione e posizionamento sui motori di ricerca. Tale differenza è uno dei primi concetti che bisogna imparare quando ci si occupa di SEO (Search Engine Optimization), ossia di ottimizzare un sito Web per i motori di ricerca.
Prima di tutto, devi sapere che indicizzare un sito Web sta a significare farlo comparire nell’indice di un motore di ricerca (come ad esempio Google) e dunque avere la possibilità che esso compaia nella SERP (Search Engine Results Page), ossia la pagina dei risultati di ricerca che compare quando un utente cerca una parola chiave sui motori di ricerca.
L’indicizzazione è una procedura che è buona pratica eseguire non appena il sito Web viene messo online in una versione “completa” e che si ritiene adatta per il pubblico dei visitatori. Con l’indicizzazione, i robot dei motori di ricerca (anche chiamati crawler o spider, ossia dei software che lavorano in automatico come dei bot) scansionano, analizzano e memorizzano le pagine del sito nel loro indice, in modo che esso possa essere disponibile nei risultati di ricerca.
Questi robot hanno accesso alle pagine del sito Web e possono posizionare i contenuti nelle pagine dei risultati di ricerca per delle parole chiave pertinenti. Dato che non sempre la procedura di indicizzazione avviene in maniera automatica, è possibile “suggerire” manualmente a Google o altri motori di ricerca di indicizzare un sito.
Il posizionamento, invece, è l’insieme di attività che vengono svolte per portare le pagine del sito tra i primi risultati di ricerca per le parole chiave cercate dagli utenti. Un buon posizionamento per un sito Web significa un aumento di traffico in termini di visite, un aumento di conversioni (es. l’acquisto di prodotti su un e-commerce o la sottoscrizione di contratti) e/o un aumento di guadagni tramite annunci pubblicitari piazzati sul sito (es. i banner di Google AdSense).
Essere indicizzati, dunque, non significa automaticamente ottenere traffico verso la propria attività o conversioni: per avere risultati, è necessario ottimizzare il posizionamento. Ma senza indicizzazione sui motori di ricerca, il posizionamento è impossibile da ottenere. Tutto chiaro fin qui? Bene, allora passiamo all’azione.
Come indicizzare un sito WordPress su Google

Come appena detto, il robot di un motore di ricerca come Google (chiamato Googlebot) scansiona costantemente la Rete alla ricerca di nuovi siti Web e nuovi contenuti da indicizzare. Pertanto, indicizzare un sito WordPress su Google dovrebbe essere un’operazione totalmente automatica.
Tuttavia, questo non sempre avviene e, anche in caso ciò avvenga, potrebbe passare molto tempo affinché Googlebot riesca a notare il sito. E molte pagine potrebbero non essere mai indicizzate anche nel momento in cui il sito viene notato e scansionato, magari perché non linkate da nessuna parte, né sul sito né all’infuori di esso.
Per facilitare la scansione del proprio sito da parte dei robot e consentire un’indicizzazione rapida e tempestiva, è buona norma creare una Sitemap XML, ossia un file che include tutti gli URL delle pagine del sito Internet. Una volta creata, questa mappa del sito deve essere inviata manualmente a Google tramite la Search Console, ossia uno strumento online gratuito messo a disposizione di Big G che consente di monitorare l’indicizzazione, il posizionamento, gli errori e altre statistiche del sito Web, per poi ottimizzarne la visibilità.
Su un sito WordPress, un modo semplice e veloce per creare una Sitemap XML è utilizzare il plugin XML Sitemap Generator for Google, il quale consente anche di segnalare automaticamente ai motori di ricerca come Google e Bing le nuove pagine del sito quando esse vengono create.
Per installare il plugin, accedi alla dashboard di WordPress (solitamente è un’operazione fattibile tramite il link “tuosito.[estensione]/wp-admin), effettua l’autenticazione con le credenziali del tuo account WordPress, posiziona il cursore sulla voce Plugin nella barra laterale a sinistra e clicca su Aggiungi nuovo.
Ora, nella barra di ricerca posizionata in alto a destra, inserisci “XML Sitemap Generator for Google” e premi il tasto Invio. Non appena il risultato con il plugin viene visualizzato, fai clic su Installa adesso nel suo riquadro e, a installazione completata, premi su Attiva. In caso di problemi, ti lascio alla mia guida su come usare WordPress nella quale puoi trovare anche le indicazioni per installare e attivare nuovi plugin.
Dopo l’attivazione, la Sitemap XML verrà generata in automatico e verrà inviata a Google e agli altri motori di ricerca al primo aggiornamento di un contenuto esistente oppure alla pubblicazione di un nuovo articolo o di una nuova pagina. In alternativa, puoi effettuare l’invio manuale: per farlo, posiziona il cursore su Impostazioni nella barra laterale a sinistra, premi su XML-Sitemap e poi fai clic sulla dicitura your sitemap accanto a Notify Search Engines about.

Ma il metodo più sicuro ed efficace per far sì che l’indicizzazione avvenga subito e senza intoppi è inserire l’URL della Sitemap XML in Google Search Console. Per farlo, innanzitutto, sempre dalla stessa pagina, annota l’URL della Sitemap, il quale si trova accanto alla dicitura The URL to your sitemap index file is (dovrebbe terminare per “sitemap.xml).
Adesso, metti da parte il tuo sito WordPress e collegati alla pagina principale di Google Search Console, quindi clicca su Inizia ora e, se non lo hai già fatto, effettua l’accesso al tuo account Google. Ora, digita il dominio del tuo sito (es. tuosito.it) nel riquadro Dominio oppure (sconsigliato se non strettamente necessario) inserisci l’URL della Home page nel riquadro Prefisso URL.
Fai clic su Continua e poi utilizza il metodo suggerito da Google per verificare la proprietà del dominio: quello che ti consiglio maggiormente è l’aggiunta del record TXT fornito da Google nel pannello di gestione DNS del tuo sito. Fatto ciò, premi su Verifica e poi su Vai alla proprietà.
Per caricare la tua Sitemap, pigia sulla voce Sitemap nella barra laterale a sinistra e poi inserisci la parte finale dell’URL della sitemap, ossia quella che viene dopo il dominio, nel campo di testo Inserisci l’URL della Sitemap; concludi l’operazione premendo su Invia.
Dalla configurazione di Search Console, potrebbe essere necessario qualche giorno per far comparire le prime statistiche del sito e verificarne l’indicizzazione. Dopo questo lasso di tempo, potrai anche indicizzare le pagine del tuo sito singolarmente, nel caso noti che la Sitemap non è bastata a farle apparire tutte su Google (per verificare le pagine indicizzate, ti basta scrivere su Google “site:tuosito.[estensione]).
Per riuscirci, accedi alla Search Console e inserisci l’URL della pagina da indicizzare nel campo di testo collocato nella parte alta della pagina principale, dunque premi il tasto Invio. Procedi, ora, cliccando su Richiesta di indicizzazione: ripeti la procedura per tutte le altre pagine che desideri indicizzare manualmente.
Come accennato, per verificare se il tuo sito Web è indicizzato su Google, collegati alla pagina principale del motore di ricerca, inserisci il comando site:nomesito.[estensione] (es. site:aranzulla.it) nel campo di ricerca e premi il tasto Invio della tastiera. In alternativa, digitando il comando site:nomesito.[estensione]/nomepagina, puoi controllare l’indicizzazione di una specifica pagina del tuo sito Web.
Infine, ci tengo a sottolineare che esistono anche altri plugin che consentono di creare la Sitemap XML, tra cui quelli che permettono di implementare altre funzionalità utili in ottica SEO (es. Yoast SEO e Rank Math SEO): se utilizzi uno di questi plugin, assicurati di aver disattivato l’opzione per creare la Sitemap XML o, in alternativa, non utilizzare plugin aggiuntivi per crearla. Se vuoi monitorare la SEO del tuo sito in modo più completo, ti consiglio di utilizzare plugin come Yoast SEO e Rank Math SEO. Per saperne di più, ti lascio alla mia guida su come creare una sitemap.
Se desideri indicizzare rapidamente il tuo sito anche su altri motori di ricerca e inviare manualmente la tua Sitemap, devi sapere che anche alcuni altri motori di ricerca sono dotati di strumenti analoghi alla Search Console di Google. Ad esempio, su Bing, puoi utilizzare Bing Webmaster Tools, mentre Yandex dispone di Yandex Webmaster. Per maggiori approfondimenti, in una guida dedicata ti ho spiegato come indicizzare un sito su Bing.
Come posizionare un sito WordPress su Google

Se da un lato l’indicizzazione è un processo rapido che per completarsi richiede solitamente qualche giorno, posizionare un sito WordPress su Google (così come su altri motori di ricerca) fino a ottenere i risultati sperati è invece un processo che può richiedere mesi o addirittura anni. E se non si utilizza la strategia giusta e non si attua un costante lavoro sui contenuti pubblicati e da pubblicare, un posizionamento ottimale potrebbe perfino non arrivare mai.
Il metodo più efficace per posizionare un sito Internet nei primi risultati delle SERP di Google è affidarsi alla SEO (Search Engine Optimization), che come accennato è l’insieme di tutte le pratiche di ottimizzazione di un sito Web volte a migliorarne il posizionamento e di conseguenza la visibilità, il traffico e le conversioni.
La prima attività che è importante svolgere è un’approfondita keyword research, ossia la ricerca delle parole chiave che hanno un buon volume di ricerca e poca competitività, dunque che portino traffico ma non siano difficili da conquistare per un sito appena nato.
Per farlo, puoi affidarti a strumenti gratuiti come lo Strumento di pianificazione delle parole chiave di Google Ads e Google Trends (per maggiori approfondimenti, puoi seguire le mie guide su Google Ads e su come usare Google Trends). Se hai possibilità di investire, puoi ottenere dei risultati maggiori con strumenti a pagamento come SEOzoom e SEMrush che permettono anche di analizzare in modo approfondito i competitor.
Per la SEO può tornarti utile anche la stessa Search Console, la quale ti informa sulla eventuale presenza di errori sul tuo sito, sulle sue prestazioni, sul suo traffico proveniente da Google, sui link che ha ricevuto e sulle parole chiave per cui è maggiormente posizionato.
Una buona strategia da cui partire includerebbe scoprire quali sono i siti Web del tuo stesso settore (i competitor) che si trovano nelle prime posizioni di Google e analizzare i loro punti di forza e le tecniche che hanno messo in pratica per scalare le SERP.
Poi, ti consiglio di individuare le parole chiave inerenti l’argomento trattato dal tuo sito Web che vengono cercate dagli utenti e sono poco competitive, dunque di iniziare a creare i contenuti orientati al lettore. Una buona pratica è suddividere il contenuto in paragrafi, utilizzando i tag di intestazione (H1, H2, H3 e così via) e, quando necessario, creare elenchi puntati e numerati per facilitare la lettura.
Nel contenuto puoi inserire anche parole chiave e ricerche correlate rispetto alla chiave principale, per aumentarne l’appeal. In quanto alla lunghezza del contenuto, non pensare a scrivere un contenuto lungo o corto, bensì un contenuto che sia sufficientemente dettagliato da risolvere il problema che ha portato l’utente sul tuo sito. Se si tratta di un problema risolvibile in poche righe, evita di “allungare il brodo” al solo scopo di posizionarti e metti sempre l’esperienza utente al primo posto.
Come dici? Scrivere un contenuto di valore è sufficiente per posizionarsi su Google? La qualità dei contenuti è sicuramente uno dei fattori più importanti per ottenere le prime posizioni sui motori di ricerca ma devi sapere che Google tiene in considerazione oltre 200 fattori (es. velocità del sito, esperienza utente, ottimizzazione per i dispositivi mobili ecc.) per decidere quali siti Web meritano di stare nelle prime posizioni della SERP.
Tra questi c’è sicuramente l’autorevolezza di un sito Web che è determinata anche dai link in entrata. Se i tuoi contenuti sono di valore, ti assicuro che potrai ricevere link da altri siti Web in modo del tutto spontaneo ma devi sapere che esistono anche diverse strategie per ottenere link da siti autorevoli. A tal proposito, potrebbe esserti utile la mia guida su come fare link building. Tieni però in mente che Google è solita premiare i link spontanei e quelli ottenuti “artificialmente”, qualora la pratica venga rilevata da Google, non sono molto ben visti.
Lavora molto anche sulle prestazioni e sull’interfaccia del sito: assicurati che non sia lento, altrimenti gli utenti potrebbero lasciarlo subito, e verifica che la navigazione sia agevole e che non sia difficile passare da una pagina all’altra. Potrebbero aiutarti le mie guide su come velocizzare WordPress e su come essere in prima pagina su Google.
Utilizza molto i link interni, per collegare tra di loro le pagine importanti: fai in modo che le pagine importanti si trovano a meno clic possibile dalla Home page, affinché siano facilmente raggiungibili e abbiano una maggiore autorevolezza.
Se ti sei appena affacciato al mondo della SEO, ti consiglio di leggere la guida introduttiva all’ottimizzazione per i motori di ricerca e le istruzioni per i webmaster di Google, in modo tale da prendere dimestichezza con l’attività di ottimizzazione. Inoltre, puoi dare un’occhiata anche alla mia guida su come essere in prima pagina su Google nella quale troverai alcuni consigli utili per posizionare il tuo sito Web sul celebre motore di ricerca.
Un ultimo consiglio che voglio darti è quello di soddisfare i criteri EEAT (Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness), ossia delle linee guida di Google per valutare l’affidabilità e la qualità dei contenuti Web. Per farlo, il tuo sito deve rispettare dei requisiti in tema di esperienza sugli argomenti trattati, competenza, autorevolezza e affidabilità. Maggiori informazioni qui.
Il rispetto delle linee guida EEAT, insieme a tutte le altre “best practices” aumenterà anche la possibilità che il tuo sito venga adottato come fonte dai modelli di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT e Gemini, ormai ampiamente utilizzati da molti utenti in sostituzione ai motori di ricerca.
I consigli che ti ho fornito in merito al posizionamento del tuo sito Web su Google sono validi anche per altri motori di ricerca, in primis Bing, il quale ha conquistato molta popolarità negli ultimi anni grazie a ChatGPT che lo ha utilizzato come fonte.
Come bloccare indicizzazione sito WordPress

Se per qualsiasi motivo hai l’esigenza di bloccare l’indicizzazione di un sito WordPress (perché magari è in atto un restyling o il sito non è ancora completo), devi sapere che puoi farlo direttamente dal pannello di amministrazione del celebre CMS.
Per riuscirci, accedi alla dashboard di WordPress del sito da deindicizzare utilizzando il classico link “tuosito.it/wp-admin”, poi posiziona il cursore sulla voce Impostazioni nella barra laterale a sinistra e clicca su Lettura. Fatto ciò, apponi il segno di spunta alla voce Scoraggia i motori di ricerca dall’effettuare l’indicizzazione di questo sito e premi su Salva le modifiche, per salvare le nuove impostazioni.
In alternativa, è possibile modificare il file robots.txt contenuto tra i file del sito WordPress, il quale viene utilizzato per indicare informazioni ai motori di ricerca, tra cui quali pagine possono scansionare e indicizzare. Puoi modificare il file robots.txt nella directory del tuo spazio Web utilizzando programmi per FTP (es. FileZilla) che possono connettere il tuo computer al server che ospita il sito Web ed effettuare il caricamento o il download dei file al suo interno.
Dopo aver scaricato il file robots.txt usando uno di questi programmi, modifica il documento .txt inserendo su due righe consecutive i comandi User-agent: \ e Disallow: / alla fine del file, dopodiché salva le modifiche e carica il file salvato nella directory del sito Internet. Se vorrai indicizzare nuovamente il sito in modo rapido, ti basterà rimuovere tali righe e inviare una Sitemap XML tramite Google Search Console, Bing Webmaster Tools o altro strumento fornito dal motore di ricerca che stai utilizzando.
Ti segnalo inoltre che il plugin Yoast SEO per WordPress (e anche altri plugin per la SEO) offre la possibilità di bloccare l’indicizzazione di singole pagine. Nel box di Yoast SEO presente all’interno della schermata di modifica di pagine e articoli, è presente una sezione Avanzate su cui puoi cliccare, dopodiché puoi impostare il menu a tendina sotto la dicitura Consenti ai motori di ricerca di mostrare [tipo di pagina] nei risultati delle ricerche? sulla voce No.
Un altro trucco per bloccare l’indicizzazione di pagine del sito, infine, è aggiungere il meta tag <meta name="robots" content=“noindex”> nel codice della pagina: un’operazione particolarmente valida per deindicizzare delle pagine al di fuori di WordPress che non possono essere gestite dal CMS.

Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.
