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Come fare ritratti foto

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La fotografia ti appassiona e vorresti provare a lanciarti anche tu in questo elettrizzante mondo, scattando foto bellissime a paesaggi e persone. Proprio la foto ritrattistica è quella che più ti affascina, poiché riesce a raccontare le storie e a trasmettere la personalità delle persone in una singola immagine.

Il problema è che si tratta di un qualcosa di complesso e che richiede un certo occhio, oltre che una conoscenza tecnica non indifferente per cominciare. Per questi ti sei buttato su Internet alla ricerca di qualcuno che ti spiegasse le basi della foto ritrattistica e, da tuo guru della tecnologia, non ho alcuna intenzione di deluderti.

In queste righe che seguiranno ti spiegherò come fare ritratti foto, andando a vedere come realizzarli sia tramite le macchine fotografiche, sia con gli smartphone di ultima generazione. A fine lettura, avrai chiaro tutto quello che serve per fare delle foto ritrattistiche di ottimo livello!

Indice

Informazioni preliminari

ritratto

Prima di cominciare, voglio spendere due righe per definire quali sono i punti più importanti di questo stile fotografico, in modo da fare un discorso generale che valga per qualunque dispositivo usato. In questo modo, quando scenderemo in dettaglio di un sistema specifico, ci capiremo più facilmente.

Il primo e più importante punto per fare foto ritrattistiche di alto livello, è la separazione degli elementi. Guardando gli scatti, si deve capire immediatamente chi è il tuo soggetto, senza alcun dubbio. Questo si ottiene in svariati modi ma, quelli più classici, sono la separazione dei colori o la separazione dei piani.

Non hai capito nulla? Non ti preoccupare, presto tutto avrà senso. Quando parlo di separazione dei colori intendo quelle situazioni dove il soggetto è chiaramente separato dallo sfondo grazie a dei colori che spiccano. Un esempio potrebbe essere una foto in bianco e nero dove il soggetto è ben illuminato (quindi molto bianco) mentre lo fondo è buio e completamente nero.

Questo è un esempio, ma potrebbe essere uno sfondo a tinta unita comunque una situazione simile. In alternativa, puoi optare per la separazione dei piani. Questo si crea sfocando in modo molto accentuato lo sfondo, con il soggetto completamente a fuoco e ciò che gli sta dietro che appare indefinito e “nebbioso”. Detto questo, passiamo alla pratica.

Come fare ritratti foto: reflex

Che tu abbia una macchina fotografica reflex o mirrorless, poco cambia. Ci sono alcune tecniche e accessori che ti serviranno per fare un lavoro perfetto. Vediamoli insieme.

Usare lenti ad alta apertura focale

fotocamera

Il primo e anche più fondamentale punto per un ritratto top, è quello di usare la lente giusta. Questo vuol dire una che possegga un'ampia apertura focale, la quale permette di avere uno sfondo molto sfocato e bello “cremoso”, il quale crea una sensazione di morbidezza nella foto e mette in risalto il soggetto.

Di quale lenti parlo? In realtà non ne esiste una in particolare, ce ne sono moltissime e variano in base ai vari sistemi. Quello che posso dirti è che, indicativamente, se hai una full frame o una APSC una lente con apertura f2.8 andrà più che bene, specialmente su full frame che ha un sensore più largo e crea una maggiore sfocatura.

Se invece hai una micro 4/3, dovrai puntare almeno a un f1.8 o inferiore, perché il sensore è piccolo e non restituisce il medesimo livello di apertura. Per farti capire, il sensore micro 4/3 è metà di un full frame come dimensione, quindi l'effetto (più o meno) equivalente di sfocatura di una lente f2.8 su full frame, si ottiene dividendo il valore di apertura focale della differenza di dimensione del sensore (quindi diviso 2). Facendo due calcoli, f2.8 su full frame equivale circa a f1.4 su micro 4/3. Ma come, perché dividere e non moltiplicare? Perché l'apertura focale funziona al contrario, ovvero più il valore è piccolo maggiore è il livello di apertura focale.

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Capito questo, è tempo di applicarlo alla foto. Per ottenere un ritratto perfetto, occorre la massima sfocatura possibile dello sfondo, quindi la massima apertura focale. Questo vuol dire che dovrai prendere la macchina fotografica, montare la lente con il valore di f più grande che possiedi e prepararti allo scatto impostando tale valore.

Attenzione però, un altissimo valore di apertura focale è anche difficile da gestire, poiché rende molto stretta la profondità di campo di fuoco. Con un f1 (per fare un esempio) e mettendo a fuoco la punta del naso di un soggetto, probabilmente gli occhi saranno già fuori fuoco di quel tanto che basta da notarsi e rendere lo scatto da buttare, per questo il prossimo consiglio diventa fondamentale. Se però non avessi una lente che ti permette sfocature accentuate, puoi separare il soggetto tramite i colori.

Infine ricorda di usare la giusta lunghezza focale. Qui non vi è una sola verità, infatti si possono fare ritratti con quasi qualsiasi lente ma, di base, qualcosa compreso tra i 35 e i 120 mm è preferibile. Meno avrai un campo troppo largo, oltre dovrai posizionare il soggetto molto lontano e avrai un campo molto stretto. A questo va aggiunto che, a maggiore lunghezza focale, maggiore sarà l'effetto bokeh a parità di apertura focale.

Per maggiori informazioni, potrebbe esserti utile la mia guida all'acquisto sui migliori obiettivi per le reflex.

Mettere a fuoco gli occhi

occhi

Per un ritratto che si rispetti, la messa a fuoco va fatta sugli occhi del soggetto, senza (quasi) eccezioni. Ci sono casi in cui potresti voler mettere a fuoco la bocca o un elemento che si trova sul viso, come delle mani che coprono la faccia, ma sono eccezioni artistiche che sono giustificate dalla situazione, non giuste a livello assoluto.

Un ritratto classico va fatto mettendo a fuoco gli occhi del soggetto e, in alcuni casi, nemmeno entrambi gli occhi. Come ti appena spiegato nel capitolo precedente, ci sono lenti la cui apertura focale è così spinta da rendere la messa a fuoco davvero strettissima, complicando le cose.

La risposta a questo problema potrebbe sembrare logica, ovvero non usare tali lenti. Ma allora perché queste sono lenti da migliaia di euro usate dai migliori fotografi al mondo se vanno così male? La risposta è che non vanno male affatto, anzi! Sono capolavori di tecnologia che, nelle mani giuste, fanno miracoli.

Ma quindi che si fa? Beh, sorvolando sul fatto che è improbabile che tu ti possa ritrovare tra le mani una lente da 6/7.000 euro mentre stai imparando a fare foto ritrattistiche, voglio comunque spiegarti la soluzione. Se il soggetto è messo un po' di taglio e quindi gli occhi non sono sullo stesso piano ma si vuole scattare a tutta apertura per lo sfocato massimo, la soluzione è mettere a fuoco l'occhio più vicino alla camera e che risulta in primo piano.

Quello deve essere e sarà l'unico punto di tutta la foto in cui il dettaglio è davvero perfetto, ma non è sempre facile da ottenere, perché non tutte le fotocamere permettono la messa a fuoco ovunque sul sensore. Alcune hanno solo una manciata di punti di messa a fuoco, quindi occorre ingegnarsi un po', ma di questo ne parlerò nel prossimo capitolo.

Imparare a comporre e ricomporre lo scatto

fotografo

La composizione di un ritratto (ovvero ciò che viene incluso nella immagine) dev'essere pensata, in modo tale da non includere intrusi e cose che non centrano nulla nella foto. Il soggetto dev'essere il più “pulito” possibile, ovvero libero di spiccare nella scena senza che qualcuno o qualcosa gli rubi attenzione.

Per farti un esempio di errori classici commessi da chi è alle prime armi, fare la foto con dietro le spalle del protagonista delle altre persone sullo sfondo che rovinano l'atmosfera. Altri errori possono essere l'avere uno sfondo con “un sacco di roba”, con pali della luce, automobili, recinzioni o qualunque altra cosa identificabile come brutta o che genera distrazione.

A questo si aggiunge il fatto che, specialmente se sei alle prime armi, potresti non avere la minima idea di dove piazzare il soggetto. Lo metto sopra? Sotto? In un angolo? Ma faccio mezzo busto o prendo anche i piedi? Ecco, qui si entra nelle regole base della composizione, le quali sono infrante dai grandi fotografi ma sono un ottimo punto di partenza per gli inesperti.

Un soggetto di un buon ritratto lo puoi mettere in mezzo alla foto, oppure puoi seguire la regola dei terzi. Questa è rappresentata da una griglia con 4 linee e altrettanti punti d'incrocio delle medesime. Questi 4 punti sono dove l'attenzione dell'osservatore della foto è massima e dove, il cervello umano, percepisce il tutto come “più ordinato”.

Molte fotocamere hanno la funzione griglia, la quale visualizza questa griglia appunto sullo schermo della camera. Posizionando il soggetto o il suo viso in uno di questi punti (usando anche un minimo di criterio), otterrai uno scatto più facilmente apprezzabile.

Il problema sorge quando, per via di una macchina fotografica con dei limiti, non riesci a far coincidere questa composizione con i punti di messa a fuoco disponibili. Cosa fai allora? Cambi la scena solo per avere il posizionamento dei punti di messa a fuoco con il soggetto? No, devi ricomporre lo scatto.

Questa tecnica consiste nel far eseguire la messa a fuoco della macchina fotografica sul punto centrale, posizionandolo sull'occhio del soggetto. Questo puoi farlo facendo fare mezza corsa al pulsante di scatto che, arrivato al primo “clic”, attiva la messa a fuoco ma non l'otturatore.

Una volta che la messa a fuoco è eseguita dove la desideri, senza muoverti avanti o indietro, ruoti sul tuo asse centrale il corpo e ricomponi lo scatto mettendo il soggetto su uno dei punti della griglia. In questo modo, la messa a fuoco è ancora lì dove l'hai fatta e sei riuscito a sopperire ai limiti della macchia fotografica.

Gestire le luci

fotografo

Infine, quello che davvero rende uno scatto top assoluto, è la gestione delle luci. Queste letteralmente sono ciò che rendono l'immagine quello che è, quindi devi saperle usare a tuo vantaggio. Una foto delicata e che vuole trasmettere qualcosa di dolce o leggero, avrà delle luci morbide e delicate.

Un ritratto che vuole esprimere dramma o la durezza di una situazione, avrà le luci di un sole a picco all'ora di pranzo e ombre dure e nere. Non esiste la luce perfetta per le foto in generale, ma esiste la luce perfetta per la tua foto nello specifico. Devi riuscire a capire cosa vuoi comunicare con il tuo scatto e, di conseguenza, scegliere la luce che esprima al meglio quell'idea.

Per farti un esempio, anche se generalmente è super sconsigliabile usare il flash per qualunque tipo di ritratto poiché crea artefatti luminosi e dà una sensazione di foto finta, gli scatti di studio e di moda usano apparati luminosi (che potremmo paragonare a dei grossi flash) giganteschi e spesso molto costosi.

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Questo perché, sebbene la teoria disincentivi l'uso del flash, se usato bene e nelle giuste condizioni esso è perfetto. Quindi no, fare le foto al tramonto o all'alba non è la risposta a ogni domanda, anche se è innegabile quanto quella luce renda piacevole quasi qualunque immagine. Se vuoi fare foto drammatiche, falle quando il sole picchia forte, se vuoi essere dolce, l'ora d'oro è la tua migliore amica, se vuoi fare foto di moda, apparecchiature da studio sono una vera e propria necessità. La risposta a questa domanda, ce l'hai solo tu.

Altri consigli utili

fotocamera

Infine qualche altra nota a margine su elementi che, sebbene nella fotografia spesso siano fondamentali, in quella ritrattistica diventano poco incisivi.

  • ISO 100 — la fotografia ritrattistica raramente si fa a notte fonda e, ancor meno spesso, serve alzare gli ISO oltre il valore minimo per sopperire alla mancanza di luce. Se proprio volessi scattare in condizioni di buoi, meglio un buon treppiede.
  • Tempi di scatto — questa tipologia di fotografia è molto statica e pensata, non rubata a soggetti in movimento. Usare tempi di scatto intorno a 1/50 o 1/100 dovrebbe essere più che sufficiente.
  • Non serve il treppiede — a meno che non si tratti di foto con scarsa luce, basterà gestire i tempi di scatto e usare la stabilizzazione delle lenti per avere foto perfettamente nitide.

Come fare ritratti foto con smartphone

Ritratto

Quando si parla di fare ritratti foto con smartphone, le cose sono molto simili a quanto già detto per le reflex o mirrorless, con solo un paio di differenze sostanziali. Se per loro non avevo menzionato la necessità di avere una macchina fotografica di alto livello perché, bene o male, anche i modelli di fascia bassa o più datati possono sfornare capolavori con la giusta lente, qui invece il mezzo conta.

Solo i migliori smartphone Android o gli iPhone di ultima generazione sanno davvero restituire foto ritrattistiche di qualità, adatte per esempio a una stampa di dimensioni normali. I modelli più datati o di fascia bassa invece restituiranno più probabilmente immagini impastate o sgranate se stampate o viste su schermi grandi. Quindi, in linea di massima, è consigliabile un top camera phone come quelli segnalati nella guida che ti ho appena linkato.

Ora, una volta che il mezzo c'è, bisogna capire la principale differenza con le fotocamere, ovvero l'assenza di un diaframma, il quale obbliga a una sola apertura focale fissa. Inoltre, se ti ricordi, ho accennato al fatto che più piccolo è il sensore, maggiore dovrà essere l'apertura focale per avere un buon livello di sfocatura di fondo.

Ebbene il sensore degli smartphone è piccolissimo, molto più del micro 4/3, quindi l'apertura focale (fissa) di questi aggeggi diventa quasi trascurabile. Si può ottenere un qualche livello di sfocatura da mobile a livello ottico, ma è risicata e affatto attraente se comparata con quella di una lente di buon livello per macchina fotografica.

Quindi come si risolve questo problema? Col software. Quasi tutti gli smartphone hanno oggigiorno una modalità ritratto, la quale aggiunge una sfocatura digitale intorno al soggetto. Questa sopperisce in parte ai limiti hardware e che, in linea di massima, ti suggerisco di usare per i tuoi ritratti. Se il tuo modello non ne dispone, ci sono svariate app che permettono di aggiungerla in un secondo momento, quindi ti lascio alla mia guida su come fare foto sfocate per maggiori dettagli sul tema.
A parte questo, ogni altro consiglio già citato sulle luci, sulla composizione, sulla messa a fuoco e la regola dei terzi, vale qui come per le fotocamere professionali. Se poi volessi espandere le tue skill fotografiche oltre la sola ritrattistica, ti lascio alla mia guida su come fare belle foto e ti auguro buona luce sul tema.

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Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.