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Come investire in crypto

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Ti stai guardando intorno alla ricerca di qualche possibilità per far fruttare i risparmi che tieni sul conto, ma ancora non hai ben chiaro come agire. In particolare, il settore che maggiormente t'interessa è quello delle criptovalute, il quale offre potenzialità (e anche rischi) molto superiori a qualunque controparte azionaria.

Sì, ma come investire in crypto? Molti dei tuoi amici ti hanno parlato di fondi, piattaforme, amici di amici che ti aprirebbero le porte a questo settore, ma sei giustamente scettico e preferisci informarti bene prima di procedere. Oltre a ricevere i miei complimenti per la saggezza (che possono far piacere ma sono poco utili), voglio anche darti un tutorial approfondito per muovere i tuoi primi passi in questo settore.

Andremo a vedere cosa fare e cosa non fare per investire in crypto, in modo tale che tu possa poi procedere in autonomia. Naturalmente ci tengo a sottolineare che questi non sono consigli finanziari e che il settore, come già accennato, è estremamente pericoloso. Perdere anche la totalità dei fondi investiti non è cosa impossibile, quindi rinnovo il mio invito alla prudenza.

Indice

Come non investire in criptovalute

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Il primo capitolo lo voglio dedicare a ciò che ritengo il vero punto cruciale dell'investimento, ovvero la valutazione dei rischi. Il mercato delle crypto è pieno zeppo di frodi, marketing truffaldino, schemi Ponzi e ogni altro genere d'inganno che può essere perpetrato a causa della mancanza di regolamentazioni univoche del settore.

Sono all'ordine del giorno casi di monete che vengono create sfruttando nomi di personaggi famosi, piattaforme note, telefilm o qualunque altro nome sia sulla bocca delle persone in quel determinato momento. Vedi una criptovaluta associata a nomi importanti come Elon Musk? Evitala! Hai trovato la crypto di ChatGPT? Ma hai verificato da fonti ufficiali che esista davvero una crypto di ChatGPT? Guardi una serie che amano tutti e questo token ha il nome del personaggio principale? Frode assicurata.

Questo non vale solo per questo genere di situazioni. Anche i tuoi amici e famigliari potrebbero cadere nelle grinfie di qualche marketing truffaldino. Se chi sta intorno a te parla di quel fondo o quell'azienda che garantisce interessi fissi stellari e laddove è impossibile perderci (cosa che è tecnicamente impossibile) ma che nessuno ha mai sentito nominare, fai ricerche approfondite.

Ci sono fondi anche famosissimi che sono sospetti di essere delle frodi oltre ogni ragionevole dubbio da parte degli esperti. Eppure la gente continua a regalargli milioni di euro senza rendersi conto del pericolo, accecata dalla garanzia (ovviamente falsa) che otterranno dei profitti sicuri. Tu non essere come loro. Se è troppo bello per essere vero, significa che non è vero!

Nelle crypto persino entità come l'exchange FTX il cui fondatore era sulla prima pagina di Forbes o la blockchain Terra (vista come una delle migliori e più promettenti realtà del settore) si sono dimostrate frodi. Questo non per spaventarti, ma per farti capire quanto sia importante fare le dovute ricerche e, anche in tal caso, il rischio rimane comunque elevatissimo. Pensa cosa potrebbe succedere ai tuoi averi se li investissi per “sentito dire” o vedendo una pubblicità fatta di sogni e promesse.

Come investire in crypto partendo da zero

Ora che abbiamo visto cosa non fare, passiamo a ciò che davvero ha senso fare per muovere i primi passi nel mondo delle criptovalute.

Scegliere in quale crypto investire

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Il primo passo fondamentale è scegliere in quale crypto investire, in modo da poteri poi organizzare per acquistarla. Non starò lì a dirti come investire in bitcoin o come investire in Ethereum perché, oltre ad aver fatto tutorial dedicati, le procedure sono le medesime per entrambe e per la maggior parte delle criptovalute che potresti desiderare di comprare.

Quello che devi decidere prima è in quale realtà vuoi investire, il resto poi è una pura quisquilia tecnica. Bitcoin, tanto per cominciare con la criptovaluta regina del mercato, è nata per fornire al mondo intero una moneta di scambio globale che sia effettivamente “tangibile” e non solo un numero su uno schermo.

Ok, questa affermazione potrebbe sembrare stupida dato che bitcoin è solamente digitale, ma mi spiegherò meglio. Il denaro presente nei conti bancari di qualunque persona di questo mondo, non è davvero lì, ma è stato reinvestito e prestato dalle banche per farci un po' qualunque cosa. Ogni banca è tenuta ad avere solo una riserva frazionale dell'intero ammontare dei conti dei clienti, la quale ammonta al 2%.

Questo può, in caso di corsa massiva dei clienti agli sportelli, causare il collasso di quell'istituto di credito il quale non sarà capace di pagare i depositi. Questo, su larga scala, potrebbe teoricamente portare al collasso sistemico di tutte le banche e obbligare i vari governi a salvataggi d'emergenza come quelli del 2008. Bitcoin, sebbene digitale, lo si possiede nella sua interezza. Se tu hai 1 bitcoin su un wallet, potrai sempre vendere o scambiare quel bitcoin, mandandolo ai 4 angoli della terra senza che nessun istituto di credito possa fartelo perdere o impedirtelo. Certo, è uguale per i soldi nel portafogli, ma non è salutare tenere molti contanti in casa, inoltre non li puoi mandare in giro, quindi è un discorso che non ha molto senso fare.

Altro esempio di criptovaluta molto popolare è Ethereum, la quale ha un funzionamento completamente differente. La crypto in sé è infatti solo e soltanto la benzina che alimenta la blockchain Ethereum, sulla quale è stato fondato buona parte di quello che oggi chiamiamo Web 3.

Si tratta fondamentalmente di una versione evoluta dell'Internet moderno, tutto funzionante su blockchain e capace di realizzare progetti che sarebbero impensabili sul Web classico. Se questa missione o quella di Bitcoin avranno successo nel tempo non è dato saperlo, ma capisci che sono due mondi molto differenti.

Questo solo per quanto riguarda il discorso su come investire in blockchain, sistema del quale Bitcoin ed Ethereum sono i massimi esponenti, ma ce ne sarebbero molti altri. Per esempio Binance e la sua moneta BNB, rappresenta sia l'exchange che la blockchain proprietaria. Stesso discorso anche per CRO di Crypto.com e KCS di KuCoin.

A questo si sommano le crypto che rappresentano solo degli exchange, altre che sono di piattaforme specifiche come i DEx (exchange decentralizzati), quelle dei metaversi e giochi su blockchain e molti altri ancora. Il punto è che devi capire tu in cosa vuoi riporre la tua fiducia e, di conseguenza, anche il tuo denaro. Questo, sempre a patto che il settore cresca, potrebbe fare la differenza tra un investimento di successo e uno fallimentare.

Scegliere la piattaforma sulla quale investire

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Adesso che hai deciso in quale criptovaluta investire, devi anche decidere attraverso quale portale andrai a comprare i tuoi asset. Non tutti sono validi, non tutti potrebbero avere quello che cerchi e, soprattutto, non tutti sono sicuri. Su quest'ultimo punto però, non posso metterti al riparo al 100%.

Ci sono stati casi, tra cui proprio l'exchange FTX di cui ho accennato poco fa, di piattaforme fraudolente che sono letteralmente collassate dal giorno alla notte senza alcun preavviso. La condotta malevola dietro le quinte non è un qualcosa del quale io o qualunque altra persona al mondo potremmo avere conoscenza a meno che trapelino informazioni o che gli organi competenti eseguano indagini, quindi sii sempre molto vigile.

Detto questo, ci sono alcune piattaforme che possono considerarsi delle buone opzioni per comprare le criptovalute. Mi riferisco ad exchange come Binance, Crypto.com, KuCoin e Young Platform, i quali permettono ai clienti di scambiare questo genere di asset a tariffe solitamente molto vantaggiose. Se poi si scelgono quelli più grossi o meglio controllati dalle legislazioni locali, il rischio si abbassa ai livelli più bassi possibili (ma mai a zero).

Se però stessi già investendo nel mercato azionario o in altri asset simili o avessi intenzione di farlo, potresti anche utilizzare un broker per comprare le criptovalute. Alcuni esempi sono eToro (qui il tutorial su come funziona), Trade Republic, Scalable Capital e molti altri ancora, quasi tutti tra quelli più famosi. Qui, dal momento che non sono specializzati, solitamente le tariffe sono meno vantaggiose o vengono venduti titoli che replicano solo il valore delle crypto. Questo va bene per fare un po' di speculazione ma non è il massimo per investire, in quanto non potresti prelevare tali asset su un wallet esterno (per esempio).

In ultimo ci sono le banche, le quali si stanno attrezzando sempre più per offrire ai clienti metodi di investimento nelle criptovalute. Una di queste è Revolut, la quale ti permette di fare tutto dall'app in pochi tap, ma non ha delle commissioni molto favorevoli. Tra le banche in ogni caso, difficilmente troverai tariffe minimamente vantaggiose per acquistare questo tipo di asset. Se cerchi i migliori exchange di criptovalute, ti lascio alla mia guida sul tema.

Usare un wallet esterno

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Una volta che avrai comprato le criptovalute, sarai sempre esposto al rischio di bancarotta da parte degli exchange o piattaforme che custodiscono i tuoi averi. Esiste però una soluzione a tutto questo, ovvero quella di trasferirli su un wallet esterno che sia solo e soltanto tuo. In questo modo, ogni moneta digitale lì sopra, sarà sempre e solo disponibile a te.

Questo tipo di portafogli però, si differenzia in due versioni. Esistono infatti i wallet software e quelli hardware, con delle sostanziali differenze. I wallet software sono generalmente delle app o delle estensioni per i browser che ti permettono di tenere asset a tuo piacimento senza spendere un centesimo.

Tutto molto bello ed economico, peccato che siano anche i più rischiosi. Sebbene fondamentalmente sicuri, sono sempre su un dispositivo che sarà periodicamente o continuamente connesso a Internet. Questo vuol dire rischi di hacking o phishing nei confronti dell'utente. Per questa ragione, su wallet come MetaMask, TrustWallet o similari, sarebbe preferibile lasciare solo spiccioli all'occorrenza.

Gli hardware wallet sono dispositivi fisici che non sono connessi a Internet e che sono costruiti per offrire il massimo della sicurezza. Costano qualcosina (si va dai 50 agli oltre 100 euro), ma sono acquisti una tantum che hanno poca rilevanza se rapportati a un piano d'accumulo in crypto lungo e sostanzioso.

Una volta che avrai trasferito i tuoi fondi qui sopra, potrai star certo che nessuno potrà rubarteli a meno che tu non faccia qualcosa di profondamente sbagliato. Cosa? Azioni tipo dare la tua password in giro, perdere o far vedere ad altri la frase di recupero del wallet, andare a collegarli a piattaforme rischiose o altre cose che, durante un uso razionale, non dovrebbero mai succedere.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.