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Come vedere se la TV è DVB-T2

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Hai scoperto che è in atto una transizione verso un nuovo standard di trasmissione per il digitale terrestre, chiamato DVB-T2. Allarmato dalla questione, ti sei chiesto se il televisore che possiedi, acquistato non poi così tanto tempo fa, è idoneo per ricevere tale segnale o se è già il momento di attrezzarti per acquistare una nuova TV compatibile o un decoder.

Le cose stanno proprio così, vero? Allora non temere, sei capitato all'interno del tutorial giusto! Continuando nella lettura dei prossimi paragrafi, infatti, ti mostrerò come vedere se la TV è DVB-T2 e se potrai, quindi, continuare a utilizzarla come hai fatto finora anche dopo lo switch off.

Se sei pronto, direi di non perdere altro tempo e risolvere una volta per tutte la questione: mettiti bello comodo, prenditi qualche minuto di tempo libero da dedicare alla lettura dei prossimi paragrafi e verifica se la tua TV è compatibile al nuovo standard. Non preoccuparti, non devi fare nulla di particolarmente difficile, ma questo lo vedrai tu stesso. Detto ciò, non mi resta che augurarti buona lettura e buona fortuna con la tua TV!

Indice

Informazioni preliminari

TV DVB-T2

Prima di scoprire come vedere se la TV è DVB-T2, è utile sapere qualcosa in più in merito a questo particolare standard, alla sua tecnologia e alla normativa che lo regola: in questo modo potrai capire meglio in cosa consiste e arrivare preparato alla transizione definitiva.

Cominciamo, quindi, dalle basi: il DVB-T2 è un'estensione dello standard precedente, il DVB-T, e consiste in una modalità di trasmissione televisiva utile per guardare i canali del digitale terrestre tramite la normale antenna TV. Rispetto al suo predecessore, permette una migliore ricezione del segnale, oltre ad aumentare la qualità visiva (consentendo di visualizzare i contenuti anche in Ultra HD 4K) e quella sonora.

Se ti stai chiedendo il motivo per cui sta avvenendo questa piccola rivoluzione, la risposta è semplice: tra le principali necessità c'è quella di liberare la banda di trasmissione dei 700 MHz, utilizzata in precedenza per le trasmissioni televisive, per cederla agli operatori telefonici e impiegarla per il 5G, come deciso dalla Commissione Europea. Il 5G, nel caso in cui non dovessi saperlo, è la nuova tecnologia di rete mobile che succede al 4G, aumentando la velocità di connessione e garantendo prestazioni migliori per quanto riguarda la rete mobile.

Lo standard DVB-T2 diventerà obbligatorio per poter continuare a guardare la TV quando verrà eseguito lo switch off, cioè lo spegnimento definitivo delle frequenze precedenti. Prima di allora, però, alcune trasmissioni hanno già iniziato a utilizzare il codec HEVC Main10, cioè il metodo di compressione video scelto per il nuovo standard, diventando, di fatto, impossibili da guardare per tutte le TV che non risultano essere in possesso di un sintonizzatore digitale in grado di supportare il DVB-T2.

DVB-T2 Logo

Sono infatti già stati svolti dei passaggi importanti, dall'avvio delle trasmissioni in MPEG-4 alla fase di refarming (riassegnazione dei diritti d'uso della banda di frequenza 700 MHz). Questo ha portato gli spettatori a dover effettuare operazioni come la risintonizzazione dei canali, nonché a vedere spostati ai primi numeri del telecomando i canali HD. In parole povere, ora un canale come Rai 1 HD è associato al tasto 1, mentre la precedente numerazione era 501 (adesso qui si trova invece il canale SD).

Già provare a vedere se il tuo televisore supporta questi canali HD potrebbe darti una prima indicazione interessante, ma non si tratta solamente di questo e infatti nel corso di questo tutorial ti spiegherò come verificare per bene se il tuo dispositivo è pronto o meno allo switch off definitivo. Nel caso te lo stessi chiedendo, quest'ultimo è previsto entro gennaio 2023 e comporterà l'obbligo di utilizzo dello standard DVB-T2 con codec HEVC Main10.

Come vedere se la TV è DVB-T2

Adesso che sei a conoscenza della situazione generale relativa all'arrivo del DVB-T2, direi che è arrivato il momento di approfondire quali metodi puoi effettivamente utilizzare per comprendere se il tuo televisore è pronto per il passaggio al nuovo digitale terrestre. Qui sotto puoi trovare tutti i dettagli del caso, tra canali e specifiche.

Come vedere se la TV è DVB-T2: canale

Come vedere se la TV è DVB-T2 Canale

Una delle principali possibilità che ti consentono di comprendere se effettivamente il tuo televisore è pronto o meno per il passaggio definitivo al nuovo standard risiede nei canali di test messi a disposizione da Rai e Mediaset.

Te la faccio breve: per lungo tempo agli italiani è stato consigliato di provare a raggiungere, ovviamente mediante i numeri presenti sul telecomando, il canale 100 (Rai) o 200 (Mediaset). Queste numerazioni sono infatti predisposte per far comprendere rapidamente agli spettatori se il proprio TV risulta compatibile con le nuove trasmissioni.

A tal proposito, se raggiungendo uno dei succitati canali vedi comparire a schermo la scritta Test HEVC Main10, usualmente presente all'interno di un riquadro bianco su sfondo blu, significa che il tuo televisore è pronto per lo switch off al DVB-T2. Se questo non avviene o non riesci proprio a trovare i canali coinvolti, ti consiglio prima di tutto di provare a seguire la mia guida su come sintonizzare il digitale terrestre, in modo da provare a comprendere se in questo modo la questione si risolve. In caso negativo, non gettare la spugna: il prosieguo della guida ti aiuterà a fugare in altro modo il tuo dubbio.

Come vedere se la TV è DVB-T2: specifiche

Televisore LG DVB-T2

Se non sei riuscito a sfruttare i canali di test per comprendere se il tuo TV è effettivamente pronto al nuovo digitale terrestre, potresti pensare di toglierti ogni pensiero analizzando le specifiche tecniche del modello a tua disposizione.

In ogni caso, ti fornisco subito un'indicazione generale che potrebbe tornarti utile: come si può leggere sul sito Web del Ministero dello Sviluppo Economico, i televisori acquistati in Italia dal 22 dicembre 2018 in poi dovrebbero tutti supportare il DVB-T2 e la codifica HEVC Main10. Dalla data citata, infatti, i negozianti sono obbligati a vendere TV di questo tipo. Tra l'altro, potresti non avere problemi anche nel caso in cui tu abbia acquistato un televisore di fascia medio/alta prima del 2018, in quanto alcuni produttori avevano integrato il supporto allo standard già negli anni precedenti.

Insomma, l'anno in cui hai comprato il televisore potrebbe aiutarti a comprendere meglio la questione. Tuttavia, se proprio vuoi essere sicuro di non avere problemi, ti consiglio di approfondire anche altri aspetti. Ad esempio, potrebbe interessarti dare un'occhiata all'eventuale presenza del bollino Platinum DVB-T2 HEVC di DGTVi (associazione italiana per lo sviluppo della televisione digitale terrestre). Potrebbe inoltre banalmente tornarti utile dare un'occhiata al manuale d'istruzione del TV e cercare dettagli in merito agli standard supportati.

Come vedere se la TV è DVB-T2 Specifiche

Se hai ancora dubbi, il metodo che generalmente può farti capire se la TV è DVB-T2 in modo definitivo è effettuare una ricerca su Google, digitando [modello TV] DVB-T2 HEVC Main10, così da trovare le specifiche complete del tuo televisore (generalmente presenti sul portale ufficiale del produttore). Una volta trovato il giusto modello, ti basta verificare che quest'ultimo sia compatibile con DVB-T2 e HEVC e il gioco è fatto.

Per il resto, nel caso in cui tu voglia approfondire ulteriormente l'argomento, puoi fare riferimento alla mia guida specifica relativa a come sapere se la TV è da cambiare, in cui sono sceso nel dettaglio di ulteriori questioni che potrebbero tornarti utili per comprendere meglio questa fase di transizione.

Cosa fare se la TV non è DVB-T2

Cosa fare se la TV non è DVB-T2

Nel caso in cui tu sia giunto alla conclusione, dopo aver seguito tutti i passaggi indicati in precedenza, che il tuo TV non è pronto per lo switch off definitivo, potrebbe interessarti approfondire alcune possibilità non di poco conto.

Infatti, devi sapere che il Governo ha stanziato ampi fondi per agevolare il passaggio al DVB-T2, lanciando, fino al 12 novembre 2022 e/o salvo esaurimento risorse, ben 3 bonus: Bonus TV-Decoder, Bonus Rottamazione TV e Bonus Decoder TV a Domicilio (noto anche come Bonus decoder a casa). Come puoi ben immaginare, ci sono di mezzo requisiti e procedure specifiche, dunque se sei interessato ti consiglio vivamente di approfondire di tuo pugno la questione, oltre che di seguire attentamente quanto indicato nel mio tutorial su come accedere al Bonus TV.

Per il resto, puoi risolvere la situazione in due modi. Se tieni molto al tuo caro vecchio TV e non vuoi privartene, potresti banalmente affiancare a quest'ultimo un decoder compatibile con lo standard DVB-T2 e il codec HEVC Main10. Ne trovi a bizzeffe sia su store online come Amazon che nei classici negozi fisici: generalmente il prezzo non si discosta poi così tanto dai 30 euro. Potresti dunque voler dare un'occhiata alla mia guida su quale decoder comprare per il digitale terrestre.

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In ogni caso, se hai intenzione, a questo punto, di sostituire direttamente il TV, puoi andare un po' liberamente in generale, in quanto, come detto in precedenza, dal 22 dicembre 2018 in Italia risulta obbligatorio vendere televisori compatibili col nuovo digitale terrestre.

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Potrebbe però interessanti, in questo contesto, consultare il mio tutorial sui migliori televisori disponibili sul mercato, così come potresti voler dare un'occhiata alle linee guida del sito Web Nuova TV digitale e la mia guida sul tema. Inoltre, consultare in modo approfondito la descrizione dell'inserzione (nel caso di acquisto online) o chiedere al personale (nel contesto di un negozio fisico) potrebbe aiutarti a effettuare un acquisto più consapevole.

In qualità di affiliati Amazon, riceviamo un guadagno dagli acquisti idonei effettuati tramite i link presenti sul nostro sito.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.