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Come vendere corsi online

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Sei un esperto nel tuo campo professionale, sportivo o hobbistico e, siccome vorresti diffondere la tua conoscenza e magari guadagnarci anche qualcosina, hai deciso di creare un corso online (magari seguendo le mie indicazioni). Adesso che è lì pronto, però, ti sei accorto che non hai la minima idea di come venderlo. Andare a chiedere agli amici se lo vogliono? Postarlo sui social? Mettere i manifesti per strada?

Beh, sebbene tutte queste soluzioni siano tecnicamente possibili, difficilmente risultano poi le migliori, specialmente sul lungo termine. Ci sono dei passi da seguire per ottenere il massimo risultato possibile, ma mi servono almeno cinque minuti del tuo tempo per spiegarteli.

In questa guida troverai una spiegazione dettagliata sul come vendere corsi online, partendo dagli accorgimenti più semplici e veloci da implementare, fino a quelli usati da esperti di marketing. A fine lettura ti prometto che avrai gli strumenti giusti per guadagnare, dovrai solo metterli in pratica.

Indice

Informazioni preliminari

tasse

Prima di cominciare a spiegarti come vendere corsi online, voglio darti alcune “dritte” su ciò che sta a monte del processo di vendita e anche qualche consiglio fiscale, giusto perché immagino potrebbero servirti. La prima cosa che voglio dire è che vendere corsi online partita IVA o vendere corsi online senza partita IVA fa molta differenza.

Se hai un corso in diretta streaming, questo rientra come prestazione di servizi, quindi dovrai andare a vedere legato al tema di cui tratti quali sono le opzioni fiscali che si aprono di fronte a te. Se invece si tratta di un corso pre-registrato, viene definito come attività d’impresa, quindi è necessaria la partita IVA, iscrizione al registro delle imprese, pagare i contributi della gestione commercianti INPS e presentare la pratica SCIA. Inoltre dovrai poi controllare la vendita corsi online codice Ateco per la tua nicchia specifica.

La fiscalità è importante quanto la qualità del corso, perché i tuoi proventi potrebbero essere azzerati o diventare perdite se incorrerai in sanzioni finanziarie. Ti consiglio, dunque, di chiedere la consulenza di un commercialista prima di fare qualsiasi cosa.

Parlando poi della qualità del corso, ci sono alcune caratteristiche imprescindibili per avere successo: devi curare l’audio, la qualità della immagine, scenografia, dare una quantità di contenuti congrua per il prezzo, il livello degli insegnamenti e anche la concorrenza sul mercato, devi saper “bucare lo schermo” con la tua personalità (o almeno non far addormentare l’utente) e molti altri accorgimenti piccoli a grandi da valutare. Siccome ho scritto una guida completa su come creare un corso online, ti lascio il link e passo al lato pratico della vendita del corso.

Come vendere corsi online gratis

Partendo dal presupposto che realizzare un corso online non sarà mai completamente gratuito, ci sono alcuni modi per venderlo che non ti richiederanno di sborsare un centesimo. Ricorda però che, nella maggior parte dei casi, è meglio investire qualcosa in più per ottenere maggiori risultati.

Vendere corsi online: WordPress

wordpress

Una piattaforma che ti consiglio di usare per vendere corsi in forma gratuita è WordPress. Questo è il più famoso CMS (sistema di gestione dei contenuti) che permette di creare siti, blog ed ecommerce in pochi clic. La sua interfaccia è abbastanza intuitiva e gli strumenti forniti, se includiamo anche i plugin installabili, sono davvero tra i più ampi che puoi incontrare online. Esistono fondamentalmente due differenti opzioni per usare WordPress: creare un account su WordPress.com e usare lo spazio di hosting e i domini forniti per creare il tuo sito (il quale userà automaticamente anche il CMS WordPress), oppure passare a host e domini terzi e installare il CMS WordPress (anche se molti te lo danno preinstallato).

Partendo dall’host di WordPress, puoi creare un sito in forma 100% gratuita. Questo non significa che non pagherai alcun prezzo, infatti avrai un servizio che non potrei definire di livello accettabile per i tuoi scopi. Il piano gratuito di WordPress non ti offre la possibilità di installare plugin, hai uno spazio sul server molto limitato che potrebbe non essere sufficiente nemmeno per accogliere i video del corso (parliamo di appena 1 GB), ti verranno inserite delle pubblicità sulla tua pagina senza che tu possa controllarle o guadagnare da esse e non avrai un certificato SSL (che protegge tra le altre cose il pagamento degli utenti, i quali potrebbero non comprare per paura di furto dei dati della carta).

Come altra limitazione, avrai un dominio di terzo livello che avrà quindi la desinenza nome.wordpress.org. Questo comporta che il tuo sito verrà visto da Google come parte di WordPress con delle penalizzazioni a livello di SEO, rendendo improbabile avere molto traffico organico.

Con questo non voglio scoraggiarti troppo, esistono delle casistiche laddove puoi anche utilizzare un semplice piano gratuito per il tuo sito e ottenere qualche soddisfazione, ma renderà le cose più difficili. Se vendi il corso a una utenza ben definita che già ti conosce e non deve cercarti su Internet per trovare le tue pagine, è una soluzione che può andare bene.

Se vorrai solo creare (per esempio) una landing page dove far atterrare i possibili compratori, potresti riuscire a fare tutto senza spendere un centesimo (a patto che tu non debba caricare video-lezioni per più di 1 GB). Per tutte le altre circostanze però, ti consiglio di pagare per un piano premium che parte da circa 4 euro al mese.

In questo modo avrai più spazio di archiviazione, certificato SSL, dominio personale di primo livello e un sito che potrai modellare esattamente come lo vuoi tu. Lo stesso discorso vale se deciderai di installare WordPress su altri host, i quali solitamente offrono limitazioni simili per il piano gratuito e che consiglio di usare solo con piani a pagamento. Se cerchi i migliori host, ti lascio alla mia guida sul tema.

Vendere corsi online: sito personalizzato

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La seconda soluzione che ti consiglio di adottare è quella del creare un sito personalizzato che non sia necessariamente con WordPress, a meno che tu non riconosca di necessitare quel dato CMS. Le opzioni qui si allargano a dismisura, con tantissimi nomi che offrono un sito personalizzato a prezzi più o meno competitivi. Anche qui valgono le stesse analisi fatte nel precedente capitolo sui piani gratuiti (anche qui limitati), quindi non le ripeterò.

Detto questo, le piattaforme che ti consiglio di provare sono Wix e Shopify, le quali hanno caratteristiche diverse tra loro. Partendo da Wix, questo è sicuramente uno dei builder per siti Web tra i più semplici e intuitivi da usare che tu possa trovare su Internet.

Creare un sito Web dall’aspetto estremamente professionale richiede solo una manciata di clic per impostarlo e un minimo di destrezza nell’usare le logiche del trascinamento per riposizionare e ridimensionare i vari elementi del sito. Parti da zero, prendi uno dei tantissimi template dall’aspetto davvero bello, fai qualche clic qua e là per adattare grafiche e pulsanti alle tue necessità e lo pubblichi. Finito.

Può sembrare un po’ semplicistica (e in parte lo è, ma nemmeno troppo) questa spiegazione ma, se hai un minimo di destrezza con la tecnologia, potrai realizzare un sito bellissimo senza necessità di fare coding o andare troppo in profondità. I piani di Wix prevedono una opzione gratuita (con limitazioni) e piani a pagamento che partono da 4,5 dollari al mese. Esiste poi anche la versione ecommerce di Wix che si basa sulle stesse logiche, quindi scegli quello che ti serve.

Parlando di ecommerce, voglio anche accennarti di Shopify. Gli ecommerce sono per coloro che hanno tanti prodotti da vendere, che vogliono presentarli su scaffali virtuali divisi per categorie e dare un certo ordine al tutto. Se hai solo un corso non ha molto senso aprire un ecommerce, basta un sito, ma la cosa cambia se parliamo di grandi numeri.

Detto questo, con Shopify puoi creare il tuo negozio Web usufruendo di una prova gratuita di 3 giorni e poi dei successivi 3 mesi al prezzo di appena 1 euro. In questo tempo avrai già tutte le funzioni dei piani premium (non esistono soluzioni gratuite) e potrai creare un ecommerce di altissimo livello. Per sapere in dettaglio come aprire un ecommerce con Shopify, ti lascio alla mia guida sul tema.

Vendere corsi online: piattaforme dedicate

domestika

Se non vuoi o non hai possibilità di creare il tuo sito personale, puoi anche ricorrere a piattaforme dedicate alla vendita di corsi. Tali piattaforme possono anche essere usate in unione al proprio sito, ma fai attenzione. Qui il prezzo lo decidi tu fino a un certo punto, con le medesime che offriranno sconti anche sostanziali a loro piacimento.

Il che significa che potresti finire a farti una concorrenza selvaggia da solo, con gli alunni che compreranno opzioni pesantemente scontate ignorando il tuo sito. Inoltre questi siti possono indirettamente far perdere la percezione di valore del tuo corso, in quanto puntano spesso sulla quantità piuttosto che la qualità.

Detto questo, una piattaforma che mi sento di consigliarti per questo scopo è Domestika. Qui qualunque professionista può creare il proprio corso e proporlo perché venga inserito nel catalogo, basta solo superare la revisione del team rispettando la qualità e gli standard richiesti.

I temi che Domestika accetta per i corsi sono fotografia e video, illustrazione, 3D e animazione, marketing & business, design, calligrafia e tipografia, architettura e spazi, craft, Web & app design, musica e audio, scrittura e moda. Insomma, ci sono molte opzioni che puoi sfruttare se sei interessato.

Consigli su come vendere corsi online

marketing

Passiamo ora alla parte più pratica della guida, ovvero alcuni consigli che ti daranno maggiori possibilità di successo per vendere i tuoi corsi.

  • Crea un prodotto gratuito — non mi riferisco al corso intero, quanto più a un qualcosa di gratis da offrire per attirare gli utenti. Una volta offerto un assaggio gratuito, saranno più propensi a comprare l’intero piatto per il prezzo che chiedi.
  • Crea offerte — che piaccia o meno, una delle tecniche di marketing più utilizzate è quella delle offerte. Esse propongono il corso in questione a un prezzo super-scontato per un tempo limitatissimo, creando urgenza nella mente del compratore che, altrimenti, potrebbe temporeggiare all’infinito. Questo non significa svendere, semplicemente offrire il prodotto al prezzo che desideri ma dichiarare un prezzo di partenza più alto al quale applicare lo sconto. Lo so, sembra scorretto, ma è il metodo più usato.
  • Raccogli i recapiti dei potenziali clienti — quando i potenziali clienti passano dal tuo sito, assicurati che ti lascino un recapito (generalmente la mail). Questo puoi chiederlo in cambio del prodotto gratuito che offri. In questo modo avrai modo di ricontattarli ricordando loro della tua esistenza, proponendo offerte imperdibili e nuovi prodotti. Ovviamente il tutto deve essere fatto nel pieno rispetto della privacy, con condizioni chiare e senza inviare spam.
  • Crea mail di vendita di qualità — raccogliere mail per poi scrivere saluti per le feste non serve a nulla. Crea delle mail per vendere e mandale di tanto in tanto ai contatti. Non essere martellante, solo fai in modo che non ti dimentichino. Per maggiori informazioni, potrebbe esserti d’aiuto la mia guida su come come fare newsletter.
  • Offri la migliore immagine di te — per vendere devi apparire come il massimo luminare in quella materia, quindi lavora sulla tua immagine. Di insegnanti di yoga (per esempio), ce ne sono milioni. Chiediti perché qualcuno dovrebbe comprare da te.
  • Svendere non ti aiuterà — offrire prezzi molto bassi solo per battere la concorrenza, deprezzerà la tua immagine e quella del tuo prodotto. Perché Apple non fa (quasi) mai sconti? Perché vogliono dare una percezione di premium assoluta, non di qualcosa che oggi vale 100 e domani 50.
Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.