SEO: come funziona
Hai in mente un progetto da sviluppare sul Web e hai sentito dire che per farlo funzionare devi adottare delle strategie SEO, necessarie per renderlo “appetibile” nei confronti dei motori di ricerca, però non sai di preciso a cosa ci si riferisca e da dove iniziare. Nessun problema: questo tutorial è fatto apposta per chiarire i tuoi dubbi.
Come funziona la SEO? Di cosa si tratta? Perché va utilizzata quando si decide di sbarcare online con un sito Web, o anche contenuti come video su YouTube, e quali sono gli aspetti che coinvolge? Cercherò di spiegartelo nelle prossime righe. Inoltre, mi soffermerò sull’ottimizzazione dei contenuti all’interno di Google e ti proporrò degli utili strumenti per iniziare a pianificare la tua prima strategia SEO.
Come dici? La cosa ti sta facendo venire una certa curiosità? Molto bene: ritagliati qualche minuto di tempo libero e leggi quanto ho da dirti, vedrai che capire come funziona la SEO è più articolato in teoria che in pratica e, alla fine, avrai i mezzi per iniziare a pianificare i tuoi contenuti Web in un’ottica più razionale. Ti auguro una buona lettura e ti faccio un grande in bocca al lupo per tutto!
Indice
SEO: cos’è e come funziona
Forse ti stai chiedendo cos’è la SEO e come funziona perché ne hai sentito vagamente parlare, ma non hai ancora le idee ben chiare in merito: sono qui per spiegartelo.
Per prima cosa, però, ci terrei a sottolineare che, quando si fa riferimento alla SEO non si parla di formule magiche, soluzioni “furbette” o tecniche miracolose che con certezza possono far diventare miliardario il proprietario di una pagina Web, di un blog o di un sito.
Vedila così: è un metodo per ordinare i contenuti Web, un po’ come quando sistemi casa. Preferisci vivere ricoperto dal disordine, o in una stanza fresca e pulita, con tutte le cose al loro posto, che dunque risulterà più bella anche agli occhi di eventuali visitatori? T’invito, dunque, a restare con i piedi per terra e a studiare questa disciplina per trarne il massimo, diffidando dai ciarlatani.
Fatta questa doverosa premessa, ora posso introdurti agli aspetti tecnici dell’argomento.
SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, una definizione che tradotta dall’inglese significa ottimizzazione per i motori di ricerca e fa riferimento a una serie di attività mirate a migliorare il livello d’individuazione dei contenuti Web da parte di Google, Bing, DuckDuckGo Yandex e altri portali del genere.
Per entrare nell’ordine delle idee della questione, prova a pensare a quando cerchi di documentarti in merito a un argomento su Google, il più usato motore di ricerca nel mondo occidentale: quella che digiti nella casella dedicata, di fatto, si può considerare una domanda. Quest’ultima, in termini tecnici, si definisce query e il compito di Google dovrebbe essere fornirti le risposte più pertinenti rispetto alla tua richiesta, cioè al tuo intento di ricerca (Search Intent). Per farlo, Google utilizza una tecnologia chiamata crawler, o bot, in grado di analizzare lo sterminato quantitativo di parole e frasi presenti online, per condurti alla soluzione migliore.
Le risposte organiche fornite da Google sono ordinate per pertinenza e importanza all’interno della pagina dei risultati del motore di ricerca, che in lingua inglese è chiamata Search Engine Results Page, più comunemente nota come SERP.
I termini che usi per effettuare una ricerca sono le parole chiave (o keywords), descrivono di volta in volta un preciso contesto e in ambito SEO esistono degli strumenti (di cui ti parlerò più avanti) utili per determinare quelle più attinenti e esaminate dagli utenti dei motori di ricerca. Questi dati servono a chi deve creare un sito Web, un blog, una landing page e via dicendo, per farsi individuare meglio.
In questa situazione, svolgere delle attività SEO su determinati contenuti Web dovrebbe consentire di renderli più precisi e razionali, adatti a essere “letti” con facilità dal crawler, quindi forniti agli utenti come risposta ai loro quesiti.
Più nello specifico, gli aspetti su cui si può intervenire, applicando delle tecniche SEO che vanno a ottimizzarli e razionalizzarli, sono svariati e non riguardano solo la comprensibilità dei dati presso i motori di ricerca.
Ad esempio, si può agire a livello di server Web, di JavaScript, CSS, CMS e codice sorgente, assicurandosi che sia scritto in modo valido, si può ottimizzare la struttura di un sito Web, tale da essere quanto più facilmente navigabile dagli utenti, cominciando dai menu, per poi proseguire con i contenuti testuali e visivi presenti al suo interno, fino ad arrivare persino ai link esterni, interni e i backlink (i collegamenti che da una pagina portano a un’altra) che contiene. La mappa ipertestuale di un sito, di un blog, di una pagina presente online è molto importante per definirne la struttura e quanto gli argomenti di cui tratta sono approfonditi, dato che essi rimandano ad altri correlati presenti all’interno dello stesso dominio, a quelli di siti esterni o addirittura sono proprio questi ultimi a linkare quei contenuti. Inoltre è importante che una pagina Web si carichi velocemente, rispettando gli standard Web e si evitino contenuti duplicati.
Tutto quanto appena descritto fa parte dei fattori SEO che, tra le altre cose, concorrono a rendere più autorevoli i contenuti caricati in Rete. Oltre a ciò, esiste un vasto corollario di condizioni che possono favorire una pagina Web, più o meno direttamente. Tra di esse l’anzianità di un dominio, l’utilizzo del certificato SSL per la navigazione sicura, l’aver correttamente inviato la sitemap al motore di ricerca (se non sai di cosa si tratta, leggi la mia guida su come creare una sitemap). Poi ci sono la frequenza di rimbalzo bassa (Bounce Rate), cioè il tempo che gli utenti trascorrono sulla pagina, senza uscirne immediatamente perché non risponde alle loro query, il CTR (Click Through Rate), cioè la frequenza di clic sulla pagina e, probabilmente, influisce anche il seguito sui profili social in qualche modo correlati alla pagina Web stessa.
Se da un lato esistono dei fattori che possono portare valore ai contenuti Web, dall’altro ce ne sono anche altri fonte di penalizzazioni, per i quali si parla di negative SEO. Tra di essi, uno dei peggiori è l’essere linkati (magari senza saperlo) da siti di tipo violento, a carattere pornografico, finalizzati all’estorsione di dati o denaro. Inoltre, la tecnica che fino a qualche anno fa era purtroppo diffusa, consistente nella ripetizione ossessiva delle parole chiave (Keyword stuffing), magari scritte anche in grassetto e inserite in varie parti di una pagina Web, già da tempo è considerata fortemente dannosa.
La pratica SEO si suddivide essenzialmente in due categorie: SEO on page, che fa riferimento a tutte le operazioni di ottimizzazione eseguite all’interno di una pagina Web specifica, o di un sito, un blog e così via e SEO off page, cioè le attività svolte al di fuori di una precisa pagina Web, ma che hanno il compito di ricondurre ad essa come, ad esempio, può esserlo la cura di una pagina Facebook legata ai contenuti presenti su di un sito Web.
La SEO non va confusa con la SEM (Search Engine Marketing), un altro tipo di disciplina che punta al collocamento di argomenti nella SERP per mezzo di campagne pubblicitarie a pagamento (Pay per clic). A tal proposito, leggi le mie guide su come fare marketing online, su come funziona Google Ads e su come fare link building.
Se l’argomento ti sembra ostico, devi sapere che esistono delle figure professionali addette all’ottimizzazione per i motori di ricerca, in grado di aiutarti se vuoi aprire un tuo spazio online che sia trovato dagli utenti della Rete. Si tratta dei SEO, dove l’acronimo stavolta significa Search Engine Optimizer.
Attenzione: nel caso decidessi di rivolgerti a una figura del genere, diffida categoricamente da chi ti promette guadagni stratosferici con la SEO, perché sta cercando d’imbrogliarti. Rifletti un attimo: se esistesse davvero qualcuno che ha la formula per farti apparire sempre al primo posto nella SERP di Google e guadagnare milioni grazie a tale notorietà, perché dovrebbe rivelartela per una consulenza da poche centinaia di euro?
Piuttosto, approfondisci il tema della SEO studiando e seguendo le orme di chi ha ottenuto risultati tangibili. Per esempio, in passato ho tenuto in prima persona gli Aranzulla Day, degli eventi di formazione dal vivo rivolti a chi vuole creare un business online, attuando un preciso piano editoriale per acquisire visitatori e utili dagli investimenti pubblicitari sul Web.
Nei suddetti corsi non ho fornito ricette magiche, ma consigli pratici su strategie che ho attuato in prima persona e hanno portato Aranzulla.it a diventare uno dei 30 siti più visitati d’Italia. Le credenziali di chi ti offre consulenza, insomma, sono fondamentali. Guarda i risultati che hanno ottenuto e — cosa importante — informati a tal proposito da fonti indipendenti (qualsiasi ciarlatano può auto-dichiararsi leader di qualche settore!).
Inoltre, se vuoi rimanere aggiornato su quello che succede e cambia nel mondo della SEO, ti suggerisco di consultare siti come Search Engine Land (in lingua inglese), punto di riferimento per chi si occupa di ottimizzazione per i motori di ricerca, SEM e Social Media Marketing, ricco di guide e consigli pratici. In Italia ti consiglio i contenuti e le community di Giorgio Taverniti, da anni punto di riferimento in ambito SEO.
Tra gli altri strumenti utili per la tua attività, ci sono anche SEMrush, una piattaforma che offre diversi servizi, gratuiti e a pagamento, per gestire gli aspetti SEO e Moz, un servizio che, tra le funzioni più interessanti che offre, ha la cosiddetta MozBar. Si tratta di un indicatore per il browser in versione toolbar, utile per confrontare a colpo d’occhio la Page Authority di pagine e siti presenti nella SERP di Google.
SEO Google: come funziona
Molto probabilmente anche tu usi Google quando devi fare una ricerca online, su qualsiasi argomento, quindi t’interesserà sapere come funziona la SEO su Google: continua nella lettura per scoprirlo.
Il ruolo di Google è fondamentale nel determinare la gerarchia delle soluzioni proposte per i vari intenti di ricerca e, nel tempo, il motore di ricerca ha sviluppato diversi metodi per fissare in evidenza i contenuti più pertinenti e importanti. Si è passati dal PageRank, un algoritmo che valutava l’attinenza degli argomenti trattati in una pagina attraverso calcoli matematici, alla valutazione basata sui link che portano ad essa.
Oltre a ciò, pare esistano almeno duecento fattori diversi, molti dei quali sconosciuti, che si combinano con le funzioni di Google per individuare i contenuti migliori. Di certo, a tale scopo, aver attuato su di una pagina (o su di un sito) buone pratiche SEO, descritte nel capitolo precedente, può dare una grossa mano. L’obiettivo è far in modo che i meccanismi di Google riconoscano con fiducia i contenuti, secondo il criterio attuale definito TrustRank, che pone attenzione verso la loro organicità e naturalezza. Per saperne di più, leggi la mia guida su come funziona Google.
Detto ciò, all’interno del motore di ricerca contano due requisiti basilari: l’indicizzazione e il posizionamento. Il primo rappresenta la semplice presenza all’interno di Google, mentre il secondo fa riferimento alla posizione di un contenuto nella SERP, la quale si vorrebbe sempre più in alto possibile ed è un obiettivo che si può tentare di raggiungere per mezzo della SEO. In merito a tutto questo, leggi le mie guide su come indicizzare un sito, su come posizionarsi su Google, in merito a come segnalare un sito ai motori di ricerca e su come essere primi su Google.
Entrando in un ambito un po’ più tecnico, nella SEO per Google, hanno una notevole importanza le parole chiave e la formulazione degli elementi che compongono ogni singolo risultato presente nelle pagine del motore di ricerca, chiamato anche snippet. In particolare, la prima riga, detta Tag Title, deve contenere la parola chiave principale che rappresenta al meglio l’argomento di cui si parla e che si rivela anche conveniente da usare, perché non inflazionata. C’è poi l’URL, l’indirizzo univoco che collega al contenuto pubblicato in Rete e anch’essa deve contenere la parola chiave principale in modo diretto e preciso.
Infine s’individua una breve descrizione, ma più articolata rispetto agli elementi appena citati (detta Meta Description) in cui si trova di nuovo la parola chiave più importante, ma all’interno di una frase accattivante, capace di attirare l’interesse dell’utente e portarlo a cliccare sul link che conduce al nostro sito. Questi elementi, o parte di essi, possono essere gestiti da chi si occupa della SEO per mezzo di alcuni strumenti che analizzeremo nel capitolo successivo.
Google stesso mette a disposizione degli utenti alcune risorse indispensabili per curare gli aspetti SEO di un progetto online, come lo Strumento di pianificazione delle parole chiave, utile per determinare quelle più pertinenti e vantaggiose da utilizzare, in relazione a un argomento e anche per progettare dei piani d’investimento intorno a esse. Molto importante per l’invio della sitemap di un sito e per monitorare eventuali errori o azioni penalizzanti che lo coinvolgono è, poi Google Search Console.
Ci sono anche strumenti che permettono di monitorare le visite a una pagina o a un sito, il tipo d’interazione che svolgono gli utenti al loro interno, così come di pianificare delle campagne sponsorizzate per porre in maggiore evidenza dei contenuti all’interno della SERP. Si tratta di Google Analytics e Google Ads: per conoscere meglio queste opportunità, legate però prevalentemente al marketing, leggi le mie guide su come funziona Google Analytics e su come creare una campagna Google Ads.
Strumenti per SEO
Mettere in pratica le strategie di ottimizzazione per i motori di ricerca richiede degli strumenti per SEO studiati appositamente. Voglio farti conoscere alcuni dei più noti e utilizzati nel settore.
Ricorda, ad ogni modo, che l’utilizzo di strumenti di questo genere non ha effetti “miracolosi” e, anzi, in alcune circostanze può risultare anche controproducente. Il mio consiglio, pertanto, è quello di tentare sempre con un’ottimizzazione “manuale” dei contenuti e cercare di capire, in caso di mancato posizionamento sui motori di ricerca, dove agire per migliorare la situazione.
Yoast SEO: come funziona
Forse avrai sentito parlare di Yoast SEO, cioè un plugin dedicato alla SEO, che si può installare sul CMS (Content Management System) WordPress, il sistema più diffuso al mondo per la creazione di blog e siti Web. Però, forse, a questo punto ti starai chiedendo come funziona Yoast SEO: è subito spiegato.
Yoast SEO permette di automatizzare molti dei processi necessari alla costruzione di pagine Web e siti in modo tale che risultino ottimizzati, come la definizione dello snippet (te ne ho parlato nel capitolo precedente) e l’indicazione della volontà di indicizzarli o meno o, ancora, se etichettarli come contenuti più rilavanti. Parallelamente, può anche svolgere la funzione di assistente editoriale, segnalando proprio errori a livello di SEO o di leggibilità dei contenuti durante la loro produzione.
Ottenere Yoast SEO per il tuo sito Web implica che tu abbia già registrato dominio e hosting, quindi anche scaricato WordPress: per sapere come fare, leggi la mia guida su come installare WordPress.
Ti servirà anche disporre di un tema WordPress, necessario per caratterizzare graficamente e a livello di struttura, il tuo sito Web: mi raccomando, scegli un tema che sia già ottimizzato per la SEO e per rispettare i termini standard di velocità di caricamento delle pagine. In genere, dovresti già trovare Yoast SEO compreso nel pacchetto.
Se così non fosse, puoi scaricarlo dalla Bacheca (o Dashboard) di WordPress, facendo clic sulla voce Plugin, quindi nella finestra che si genererà scegliere la voce Aggiungi nuovo e nello spazio apposito digitare il termine Yoast SEO. Una volta che apparirà l’opzione nella schermata, clicca sul tasto Attiva. Ti ricordo che Yoast SEO è disponibile in una versione gratuita, largamente usata dalla maggior parte degli utenti, così come a pagamento, per esigenze professionali e/o aziendali.
A questo punto, con il plugin attivo, sempre dal menu di WordPress fai clic sulla voce Yoast SEO: noterai, nell’area principale dello schermo, diverse tab associate al plugin stesso.
Attraverso la scheda Bacheca riceverai da Yoast SEO gli avvisi sugli eventuali problemi di ottimizzazione presenti sul tuo sito, mentre dalla scheda Generali potrai usufruire della configurazione guidata di Yoast SEO, attivare il contatore dei link nei testi, controllare i crediti delle persone che hanno sviluppato il plugin e ripristinare le impostazioni predefinite, se necessario.
Troverai, poi, la scheda Funzionalità, molto importante per configurare gli aspetti SEO veri e propri: tra di essi la struttura degli snippet, che poi saranno visibili su Google, a livello di Tag Title, URL e Meta Description e l’attivazione della sitemap.
Attraverso la scheda I tuoi dati, potrai aiutare Google a generare un knowledge graph per il tuo sito, all’interno dei risultati di ricerca. In sostanza, il knowledge graph è quel riquadro laterale, che talvolta puoi visualizzare sulla destra della SERP, molto ricco d’informazioni aggiuntive su di un argomento, comprensivo di logo o immagine.
Utilizzando la scheda Strumenti per webmaster potrai anche decidere su quale motore di ricerca vuoi indicizzare il sito: se, ad esempio, hai un e-commerce che vende prodotti nei paesi dell’Est, dovrai prendere in considerazione anche Yandex, il motore di ricerca in uso in Russia.
Infine, la scheda Sicurezza ti permette di sospendere momentaneamente (o definitivamente) l’indicizzazione di una pagina, di un articolo, di una categoria o di gestire l’indicizzazione solo dei link principali quando, ad esempio, questi variano da desktop a dispositivi mobili. In questo caso, si dice che va impostata la loro canonicità (Canonical).
Come funziona SEOZoom
Hai deciso che per il tuo progetto Web vuoi fare le cose come si deve, dunque ti servono basi solide e ti stai chiedendo se esiste uno strumento particolarmente avanzato per la ricerca e studio delle parole chiave. La risposta è affermativa e ciò di cui hai bisogno è capire come funziona SEOZoom.
SEOZoom è uno degli strumenti più completi per la gestione dei principali aspetti legati alla SEO, non solo per l’individuazione delle parole chiave migliori per un determinato argomento. Nota bene: SEOZoom è pensato e progettato la SEO in lingua italiana.
Per iniziare a usare SEOZoom, collegati al sito ufficiale del programma: qui potrai scegliere di richiedere una demo, cioè una conferenza di gruppo, della durata di 20 minuti, dove ti verrà spiegato come utilizzare la suite di SEOZoom, oppure aderire a un abbonamento per iniziare a lavorare con questo strumento.
Sono disponibili diversi piani per l’attivazione di SEOZoom, tutti comprensivi di una prova gratuita: il piano Lite consente a un utente di lavorare su 2 progetti Web, effettuando fino a 3.000 ricerche al giorno, ottenendo fino a 6.000 risultati al giorno, per un costo di 49€ + IVA al mese. Poi troverai il piano Professional, che permette di gestire il piano editoriale per 5 utenti e di lavorare su 10 progetti Web, effettuando fino a 5.000 ricerche al giorno, per ottenere fino a 15.000 risultati al giorno, a un costo di 69€ + IVA al mese. Il piano Business concede la gestione del piano editoriale di 10 utenti e di lavorare su 60 progetti Web, effettuando fino a 10.000 ricerche giornaliere e ottenendo fino a 35.000 risultati al giorno, pagando 139€ + IVA al mese. Infine il piano Corporate autorizza la gestione del piano editoriale di 20 utenti, che possono lavorare a un numero illimitato di progetti Web, effettuando fino a 40.000 ricerche al giorno e ricevendo fino a 50.000 risultati giornalieri, per un costo di 469€ + IVA al mese. Maggiori info qui.
Una volta che avrai scelto l’abbonamento più adatto a te e creato il tuo account su SEOZoom, potrai accedere al pannello di controllo e impostare il tuo progetto SEO. Questo strumento dispone di moltissime funzionalità: per iniziare puoi utilizzare il campo collocato in alto per digitare una parola o un indirizzo Web, quindi fare clic su tasto Tipo di ricerca.
L’opzione Keyword restituirà dei dati inerenti la parola chiave che si è cercata, come l’intento di ricerca con cui viene più spesso utilizzata e le parole chiave ad essa correlate. La voce Dominio permette di ricevere una panoramica generale sul traffico, le parole chiave posizionate sui motori di ricerca e l’autorevolezza di un sito Web, mentre la voce URL fa più o meno la stessa cosa per una specifica pagina situata all’interno di un sito. Infine la voce Keyword research permette di individuare le parole chiave di tipo informativo e transazionale rispetto al termine ricercato. In ognuno di questi casi, premi il tasto Analizza per avviare la scansione dei risultati.
SEOZoom è disponibile anche come plugin per WordPress: dalla Bacheca (o Dashboard) di WordPress fai clic sulla voce Plugin, poi sulla voce Aggiungi nuovo e digita il nome del plugin che stai cercando. Una volta individuato, in corrispondenza della sua scheda, clicca sul tasto Attiva.
Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.