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Come strutturare un sito Web

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Finalmente hai deciso di creare il tuo sito Web ma, sebbene le idee siano tante e valide, ancora non ti è ben chiaro come organizzarle. Non temere allora: se vuoi, oggi sono qui proprio per darti una mano in tal senso e spiegarti come strutturare un sito Web a seconda delle tue esigenze di comunicazione.

Assodate alcune regole generali, imparerai quali sono le pagine fondamentali da avere all’interno di un sito, sia esso un sito personale, un blog o un sito aziendale. Ma non solo: capirai come definire la gerarchia dei contenuti su di un e-commerce e, se già sei un po’ esperto in materia, potrai destreggiarti nello strutturare un sito con il linguaggio HTML. Ti suggerirò anche alcuni strumenti per facilitarti il lavoro.

Scommetto che, a questo punto, vorrai sapere sùbito in che modo iniziare per mettere online il tuo sito Web quanto prima. Ho indovinato? Bene, allora non devi fare altro che prenderti qualche minuto di tempo libero e leggere quello che ho da consigliarti: vedrai che, in men che non si dica, avrai le idee chiare sulla struttura più funzionale per il sito che realizzerai.

Indice

Come è strutturato un sito Web: informazioni preliminari

Wireframe

Capire bene come è strutturato un sito Web è molto importante e i motivi principali possono essere riassunti secondo tre punti.

Il primo di essi riguarda la chiarezza di comunicazione: chi navigherà sul tuo sito dovrà capire subito di cosa ti occupi, per poi approfondire cercando maggiori informazioni sul tuo conto e, infine, magari avere la possibilità di interagire, contattandoti.

Con ogni probabilità, in questa descrizione hai già potuto individuare alcuni degli elementi più facilmente riconoscibili della struttura base di un sito, cioè le pagine definite Home page, Chi siamo e Contatti.

Forse avrai anche notato che, nella maggior parte dei casi, il punto di accesso a queste aree di un sito si trova collocato all’interno della parte superiore di esso (sotto forma di menu), quella che tecnicamente è chiamata header. Potresti, inoltre, imbatterti in delle barre di navigazione laterali (sidebar) e scorrere il corpo centrale di ogni singola pagina, fino a raggiungere la zona situata più in basso, detta footer, che di solito contiene informazioni più tecniche, come ad esempio il link alla pagina della Privacy e Cookie Policy.

La presenza di queste sezioni non è solo utile, ma è obbligatoria dal punto di vista legale, perché le normative sulla protezione dei dati (come il GDPR e le evoluzioni post-2021) richiedono trasparenza nella gestione dei cookie e della privacy. A tal proposito, ti segnalo servizi come iubenda, che con il suo team di avvocati permette di adeguare siti Web e app alle normative di più Paesi senza alcuna fatica.

Un altro aspetto oggi imprescindibile riguarda l’accessibilità: la struttura di un sito deve rispettare le linee guida WCAG (Web Content Accessibility Guidelines), che garantiscono la fruibilità anche alle persone con disabilità. Questo significa, per esempio, assicurarsi che i testi siano leggibili, i colori ben contrastati, le immagini corredate da descrizioni alternative e la navigazione possibile anche tramite tastiera. Maggiori informazioni qui.

Il terzo punto, per cui è fondamentale strutturare bene i contenuti online, riguarda i browser e i motori di ricerca, il più usato dei quali è senza dubbio Google. Per far sì che il tuo sito possa entrare nella SERP di Google (cioè la pagina con i risultati delle ricerche), devi instaurare un “dialogo” con il suo crawler (cioè quello che si occupa di “scandagliare” i siti da indicizzare poi nel motore di ricerca).

Se vuoi posizionarti bene su Google, devi lavorare in ottica SEO (Search Engine Optimization) sul codice sorgente che c’è dietro ogni singolo elemento del sito (non spaventarti: molte cose sono già ottimizzate di default e non dovrai lavorare necessariamente al codice in maniera profonda). Oggi, però, la SEO non si limita più alle parole chiave.

  • Google tiene conto dei Core Web Vitals (velocità di caricamento, stabilità visiva e reattività del sito).
  • L’intelligenza artificiale viene usata sia dai motori di ricerca per interpretare meglio i contenuti, sia dagli sviluppatori per generare testi, immagini o suggerimenti ottimizzati.
  • È sempre più importante capire e intercettare il search intent, cioè l’intento reale dell’utente dietro una query, e fornire contenuti realmente utili e pertinenti.

Per il resto, posso dirti che, in linea di massima, un buon sito dovrebbe avere una struttura in cui si pongono le Categorie più generiche di temi trattati in primo piano e, direttamente dipendenti da esse, se ne trovano altre, di volta in volta più specifiche. Questo tipo di struttura è definita a silos e, figurativamente, ogni singola categoria, con i suoi argomenti correlati, rappresenta uno di questi grandi contenitori.

Tornando a far riferimento a un sito Web, tutto ciò che è descritto mediante precise parole chiave dovrebbe appartenere a una sola categoria, senza essere riprodotto in un’altra sezione del sito, descritta con parole chiave diverse: altrimenti gli argomenti finirebbero per essere cannibalizzati da loro stessi e i motori di ricerca non saprebbero più quali indicizzare.

Come strutturale un sito Web struttura a silos

Un esempio pratico lo trovi anche in questo blog: sotto al menu principale puoi notare delle diciture come Home > Internet > Servizi online > Creare siti Internet > Titolo dell’articolo. Questo schema, detto breadcrumbs, funziona come le famose briciole di pane di Pollicino e rivela la struttura del sito.

Lo schema a silos, che va dal tema più generale all’argomento specifico, viene detto verticale. Per evidenziare dei precisi aspetti trasversali, comuni a più argomenti, si usa un sistema orizzontale, cioè i tag. Un’organizzazione precisa dei contenuti fa in modo che i visitatori ne percepiscano la leggibilità immediata e, al contempo, gli algoritmi dei motori di ricerca interpretino coerentemente la logica dietro la struttura.

Prima di costruire il tuo sito Web, puoi progettarne la struttura anche semplicemente disegnando uno schema (wireframe) su un foglio. Quando passerai alla fase operativa vera e propria non devi assolutamente dimenticarti queste operazioni.

  • Scrivere testi ottimizzati scegliendo parole chiave mirate con strumenti come il Keyword Planner di Google e altri strumenti per la ricerca delle parole chiave più cercate. Per maggiori informazioni su questo argomento puoi leggere la mia guida generale su come funziona la SEO e il mio tutorial su come essere primi su Google.
  • Utilizzare immagini leggere (come per esempio PNG o .webp) e nominarle con parole chiave descrittive. A questo proposito puoi leggere la mia utile guida su come convertire le immagini.
  • Inserire link interni alle altre pagine del sito, per migliorare sia la navigazione che la SEO.
  • Assicurarti che il sito sia mobile-friendly, ovvero facilmente navigabile anche da smartphone e tablet, ormai requisito essenziale per Google e per gli utenti.

Infine, domandati che tipo di sito fa al caso tuo: una pagina personale o un blog sono chiaramente diversi da un sito aziendale, così come lo sono una landing page o un e-commerce, necessario se vuoi vendere prodotti online.

Di seguito, quindi, ti descriverò proprio le differenze che intercorrono tra i diversi tipi di sito, la loro struttura e gli strumenti migliori per costruirli. Ricorda che, per quanto questi strumenti possano essere gratuiti, avrai bisogno di registrare un dominio (il nome del sito) e di acquistare uno spazio hosting che ospiterà i contenuti. Molti servizi offrono pacchetti “all-inclusive”, quindi non temere: non è nulla di particolarmente complesso. Per approfondire questo argomento ti suggerisco di leggere il mio tutorial su come comprare un dominio la guida su come scegliere un hosting per il sito.

Come strutturare un sito Web personale

Wordpress

Se ti rendi conto di conoscere degli argomenti interessanti, per i quali hai maturato una certa competenza, oppure vuoi pubblicare i tuoi lavori, le migliori soluzioni per te sono il blog (perfetto se prediligi una struttura ad articoli e cerchi un sistema già pronto all’uso per la gestione dei contenuti) e/o il sito portfolio (che puoi sempre strutturare come un blog o anche creare in formato più statico, se il tuo focus sono la promozione personale e i tuoi progetti esterni, di cui magari parli meglio su altri siti dedicati): ecco, dunque, le mie indicazioni su come strutturare un sito Web personale.

Nella creazione di un blog personale, ciò che avrà più spazio saranno gli articoli che scriverai, oppure immagini, video, audio o altri contenuti multimediali in grado di mostrare i tuoi lavori. Oggi non si tratta più soltanto di pubblicare foto o testi: puoi integrare anche strumenti interattivi, come presentazioni “embeddabili”, podcast, moduli dinamici e persino video brevi ottimizzati per il mobile.

Già dalla Home page possono essere richiamati i tuoi argomenti più importanti, gli ultimi post pubblicati e quelli che hanno un’importanza stagionale o comunque periodica. Se i tuoi contenuti sono prevalentemente visivi, nella classica struttura del sito dovrebbe essere integrata una galleria multimediale, meglio se ottimizzata per il caricamento rapido e la visualizzazione su smartphone.

A questo proposito, infatti, ricorda che oggi è indispensabile progettare in logica mobile-first, perché la maggior parte degli utenti naviga da dispositivi mobili: il tuo sito deve essere veloce, adattarsi a schermi di varie dimensioni e garantire un’ottima leggibilità anche su display ridotti. Su questo argomento ti consiglio la lettura di questa guida.

Per aprire un blog o comunque un sito personale, puoi utilizzare diversi strumenti, anche gratuiti. Tra di essi, quello forse più completo e versatile, che ti permette di strutturare il sito come appena accennato, è un CMS (Content Management System), un sistema “prontouso” piuttosto semplice per la configurazione di un sito e/o di un blog, adatto anche a chi non è un programmatore o un esperto.

Uno dei CMS più noti e usati è WordPress: dopo aver acquistato dominio e hosting, come ti ho accennato in precedenza, ti basterà scaricare WordPress dal sito ufficiale e installarlo sul tuo spazio Web per dare immediatamente vita al tuo progetto. In alternativa, puoi creare un blog gratis o a pagamento direttamente da WordPress.com (ma tieni presente che la versione gratuita non permette di monetizzare con pubblicità). Per maggiori informazioni su questa piattaforma puoi leggere il mio tutorial su come creare un blog su WordPress oppure quello su come creare un sito su WordPress.

In alternativa a WordPress, se la tua intenzione è creare un blog gratuito senza troppe pretese, puoi considerare anche la piattaforma Blogger di Google, che consente pure di monetizzare tramite gli annunci Adsense. Per saperne di più consulta il tutorial su aprire un Blog con Blogger.

Se cerchi altre soluzioni moderne per la realizzazione di un sito personale, puoi valutare piattaforme come Hostiger che consente di creare un sito Web da zero in tre passaggi grazie al supporto dell’AI, e anche WIX, che ti consente di cominciare a strutturare il tuo sito Web personale gratuitamente e poi eventualmente effettuare un upgrade a pagamento quando lo ritieni opportuno.

Quando avrai maturato un po’ di esperienza, se lo vorrai, potrai anche mettere a frutto i tuoi sforzi: un sito Web personale ben fatto è uno strumento che si presta alla monetizzazione, per esempio tramite pubblicità, sponsorizzazioni o programmi di affiliazione. A tal proposito, ti consiglio di leggere le mie guide su come fare link building e, più in generale, su come guadagnare con un blog.

Oltre alla scelta della piattaforma e alla definizione delle categorie e sottocategorie (di cui ti ho parlato nel capitolo precedente), è importante curare la struttura delle pagine principali del tuo sito personale. Alcune sezioni non possono mancare.

  • Home page: è la vetrina iniziale, dove devono emergere subito chi sei, cosa offri e i contenuti più rilevanti (ultimi articoli, progetti, servizi o portfolio).
  • Chi sono: una pagina dedicata alla tua presentazione personale o professionale, utile per creare un legame di fiducia con i visitatori.
  • Portfolio o Progetti: se realizzi lavori creativi o professionali, questa sezione serve a mostrare esempi concreti delle tue competenze. Puoi organizzarla anche come un blog tematico, suddividendo i contenuti con le categorie che hai definito in precedenza.
  • Servizi offerti: se intendi usare il sito anche per lavoro, questa pagina è indispensabile per descrivere in modo chiaro cosa offri, come operi e in che modo possono contattarti.
  • Blog: la sezione dinamica in cui inserire contenuti aggiornati, guide, riflessioni o approfondimenti.
  • Contatti: meglio se con un modulo semplice da compilare, oltre a email e link ai tuoi canali social.

Facoltativamente, puoi inserire anche una pagina FAQ (domande frequenti), una sezione Risorse con materiali utili da scaricare o link a contenuti esterni, e se vuoi puntare sulla credibilità professionale, una pagina Testimonianze con feedback di clienti o collaboratori. Qualora, poi, desiderassi davvero impegnarti per ottenere risultati duraturi con il tuo sito Web personale, ti suggerisco di consultare anche questa guida.

Come strutturare un sito Web aziendale

Sito WordPress

Se hai un’attività che desideri far conoscere e promuovere, quindi ciò che ti starai chiedendo è come strutturare un sito Web aziendale.

Anche in questo caso, il ragionamento che farai a monte si rifletterà sulla struttura del sito. Molto importante è avere ben a fuoco qual è la mission della tua azienda, cioè il motivo per cui i tuoi servizi dovrebbero attrarre e interessare uno specifico target di pubblico, e qual è la sua vision, cioè con quali modalità pensi di creare e mantenere vivo l’interesse presso la tua audience. Questi dettagli saranno preziosi per dare l’impronta ai contenuti che, successivamente, caricherai online (registro dei testi, tipo di call to action, tono delle immagini e così via).

Un altro aspetto fondamentale riguarda la credibilità del sito: oggi Google e gli utenti premiano la qualità dei contenuti basata sui principi E-E-A-T (Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness). In pratica, significa che dovrai trasmettere esperienza reale, competenza, autorevolezza e affidabilità: puoi farlo tramite testi firmati da professionisti, testimonianze verificabili, certificazioni e collegamenti a fonti attendibili.

Sarà poi il momento di scegliere il nome del dominio e acquistare uno spazio hosting, quindi decidere il sistema più adatto per la gestione dei tuoi contenuti Web, presumibilmente un CMS. Quasi scontato dire che WordPress sia il migliore strumento adatto allo scopo, come ti ho spiegato anche in precedenza, ma posso consigliarti pure Joomla, per la creazione di landing page, e Drupal. A tal proposito, per aiutarti in queste scelte puoi leggere il mio tutorial su come registrare un dominio e le mie guide sui migliori hosting e i migliori CMS.

Se, invece, non hai grande dimestichezza con i CMS tradizionali o desideri una soluzione più veloce, puoi optare per piattaforme semplificate che ti guidano passo dopo passo. Per esempio, con Hostinger puoi creare un sito Web aziendale in pochi click grazie a modelli preimpostati e strumenti di intelligenza artificiale che ti aiutano a impostare testi e design in automatico. In alternativa, puoi valutare Wix, una piattaforma che permette di strutturare un sito Web personale o aziendale partendo gratuitamente, per poi passare a un piano a pagamento se hai bisogno di funzioni avanzate. Queste soluzioni sono particolarmente adatte se cerchi praticità, rapidità e non vuoi occuparti di aspetti tecnici come aggiornamenti o manutenzione del server.

Per quanto riguarda la struttura rappresentata dalle pagine, oltre alla Home page, alla pagina Chi siamo e a quella Contatti, sempre indispensabili, è logico pensare di crearne una per ospitare un Portfolio dei lavori eseguiti e/o dei clienti con i quali si è collaborato. Fondamentale sarà la pagina in cui si descrivono i Servizi proposti e in cui avrai cura di evidenziare i Vantaggi che possono portare all’utente. In un’ottica promozionale, potrebbe essere utile anche aggiungere una sezione dedicata alle case history, quindi alle storie di successo che può vantare l’azienda, e alle testimonianze di clienti soddisfatti.

Qualora offrissi anche sconti o vendessi prodotti, potresti pensare alla costruzione di una landing page o a un e-commerce. Nel primo caso leggi questo turorial, nel secondo caso continua a leggere questo articolo perché ne parlerò dopo.

Per migliorare la gestione dei contatti e delle vendite, puoi inoltre integrare strumenti moderni come un CRM (Customer Relationship Management) per seguire i clienti e le trattative, Google Analytics 4 per monitorare traffico e conversioni, e puoi persino creare un chatbot per fornire supporto immediato agli utenti.

Invece, per rendere salde le basi dell’argomento trattato in questo capitolo, ti consiglio di leggere la mia guida su come creare un sito aziendale, completa di tutti i passaggi per portare a termine il compito.

Come strutturare un e-commerce

Shopify

Di questi tempi, avresti proprio bisogno di digitalizzare il tuo negozio, oppure hai intenzione di aprire direttamente una rivendita online. È un’ottima strategia, ma ti starai chiedendo probabilmente come strutturare un e-commerce in maniera adeguata e funzionale.

Sebbene progettare un e-commerce sia più elaborato rispetto ad altre tipologie di sito Web, l’importante è sempre andare con ordine, per “sbrogliare la matassa”.
Per prima cosa, come per un sito Web aziendale, è importante che tu conosca i tuoi clienti e il target di riferimento a cui interessano i prodotti che vendi. Ciò ti aiuterà nella stesura dei testi e dei contenuti presenti nelle pagine più canoniche di un sito (Home page, Chi siamo, Contatti), alle quali, anche in questo caso, puoi aggiungere un Portfolio, eventuali Servizi particolari che offri e vuoi porre in evidenza, nonché le testimonianze di clienti soddisfatti.

Il cuore di un e-commerce, però, sarà rappresentato dai Prodotti e dalle schede che li descrivono. Ognuna di esse dovrebbe contenere, nell’ordine: il nome del prodotto, immagini di qualità (anche più di una), una descrizione precisa e accurata, eventuali caratteristiche tecniche, taglie, colori, pezzi disponibili, prezzo, il pulsante Acquista ben visibile e, se possibile, dei prodotti correlati per stimolare acquisti aggiuntivi.

Particolare attenzione va dedicata anche alla gestione del Catalogo, che ti consiglio di strutturare secondo il modello a silos (di cui ho parlato nel capitolo iniziale), e alla configurazione dei metodi di pagamento: oggi gli utenti si aspettano di trovare non solo la carta di credito o PayPal, ma anche soluzioni rapide e sicure come Apple Pay e Google Pay.

Non trascurare poi le pagine legali: privacy policy, condizioni di vendita, reso, recesso e modalità di spedizione. Per questi documenti ti consiglio di rivolgerti a un professionista, come un avvocato esperto in materia.

Per semplificarti la vita nella creazione di un e-commerce puoi rivolgerti a soluzioni già pronte, come Shopify, che permette di avviare un negozio online in pochi clic, anche da smartphone, grazie all’app dedicata (disponibile per
Android e iOS/iPadOS). Shopify offre diversi piani e consente di gestire prodotti, ordini e persino un blog integrato. Puoi cominciare gratis a partire da questa pagina e poi pagare solo 1 euro al mese per tre mesi. Se vuoi saperne di più leggi la mia guida su come come creare un e-commerce con Shopify.

Se preferisci un CMS, puoi utilizzare WooCommerce, l’estensione ufficiale di WordPress per l’e-commerce, molto flessibile e personalizzabile, oppure valutare Magento (adatta a grandi realtà con necessità complesse). Negli ultimi tempi si stanno diffondendo anche soluzioni moderne come Shopify Hydrogen o Next.js Commerce, pensate per progetti avanzati che richiedono alte prestazioni e personalizzazioni profonde.

Se cerchi qualcosa di ancora più semplice, puoi optare per servizi come Wix, che ti permette di aprire un e-commerce in modo rapido e intuitivo partendo gratuitamente, oppure Hostinger, che grazie all’AI ti guida nella creazione di un negozio online pronto all’uso.

Un altro aspetto decisivo è l’esperienza utente (UX): il tuo e-commerce deve essere veloce, semplice da navigare e ottimizzato per smartphone, dato che oggi la maggior parte degli acquisti online avviene da mobile. Cura anche e soprattutto la fase di checkout, riducendo al minimo i passaggi necessari per completare un ordine e integrando strumenti che salvano i dati di pagamento in modo sicuro. A questo proposito potrebbe interessarti scoprire quali sono i migliori corsi di UX design in questa guida.

Infine, ricorda che un e-commerce non vive solo sul tuo sito: oggi è fondamentale collegarlo ai social media. Attraverso soluzioni come Facebook Shops e Instagram Shopping puoi vendere i tuoi prodotti direttamente sulle piattaforme dove i tuoi clienti trascorrono più tempo, aumentando così visibilità e conversioni.

Per una panoramica completa ti consiglio di leggere la mia guida su come creare un e-commerce, così da avere una visione d’insieme di tutti i passaggi.

Come strutturare un sito Web HTML

Sito Web in HTML

L’idea di costruire il tuo sito Web senza utilizzare necessariamente un sistema “preconfezionato” ti stimola e, in fondo, sai che con un po’ d’impegno puoi riuscire facilmente nell’impresa. Se vuoi posso darti anche qualche suggerimento su come strutturare un sito Web in HTM.

Per cominciare, HTML è un linguaggio dichiarativo di markup, cioè un sistema che aiuta i programmi in grado di interpretare il codice sorgente ad avere indicazioni precise sulla gerarchia degli elementi presenti, per esempio, all’interno di una pagina Web (che, se costruita con tale linguaggio, è definita anche statica).

Ti avviso già che, molto probabilmente, per la realizzazione del tuo sito Web HTML, dovrai abbinare a questo linguaggio anche il CSS, per il design e il tratto stilistico delle pagine, e JavaScript, adatto a creare delle azioni interattive sul sito.

Oltre a ciò, è importante che tu tenga conto di due aspetti fondamentali di cui ti ho già parlato in precedenza: l’accessibilità (ovvero il fatto che le pagine siano fruibili anche da utenti con disabilità, seguendo linee guida come le WCAG) e l’ottimizzazione SEO, che oggi passa anche attraverso l’uso di microdati e standard come schema.org, utili a rendere i contenuti più comprensibili ai motori di ricerca.

A questo punto, ti consiglio di leggere la mia guida su come creare un sito Web HTML, per capire come costruire ogni singola pagina, strutturando gerarchicamente i contenuti. Dopodiché potrai unirle in un framework, un metodo che aiuta a organizzare e rendere più efficiente il tuo lavoro. Oggi, oltre a Bootstrap 5, che resta una delle librerie più utilizzate per layout responsive e componenti già pronti, puoi valutare anche framework moderni come React o Vue.js, che permettono di gestire interfacce più dinamiche e interattive.

Se invece non vuoi scrivere tutto il codice a mano, esistono anche strumenti low-code o no-code, che ti consentono di realizzare siti con interfaccia visuale e di esportare poi il codice HTML pronto all’uso: una soluzione pratica per chi preferisce concentrarsi sui contenuti piuttosto che sulla programmazione pura. Alcuni esempi sono i Website Builder di Wix o di Hostinger, che consentono di progettare graficamente le pagine e generare automaticamente il codice HTML/CSS dietro le quinte. Si tratta di una soluzione pratica se vuoi concentrarti soprattutto sull’aspetto estetico e sui contenuti, risparmiando tempo sulla programmazione pura.

Altri consigli utili per strutturare un sito Internet

sito Web mobile friendly

Per concludere questo tutorial, vorrei lasciarti alcuni altri consigli utili per strutturare un sito Internet, che possono davvero fare la differenza.

  • Ottimizza il sito per smartphone e tablet . Te l’ho già accennato in precedenza ma voglio sottolineare che oggi la maggior parte degli utenti naviga da dispositivi mobili. Gran parte dei CMS gestisce il responsive (adattamento delle pagine allo schermo) automaticamente, ma è sempre buona norma verificare l’adattamento di menu, immagini e layout prima di pubblicare il tuo sito.
  • Cura l’esperienza di utilizzo del sito Web. Riduci al minimo i clic necessari per raggiungere le informazioni e pianifica attentamente menu e categorie, creando una struttura logica e chiara.
  • Sfrutta i social network per promuovere il tuo sito. Instagram, Facebook, LinkedIn, TikTok ti permettono di aumentare visibilità e interazione con il pubblico. Se possibile, integra anche shop e prodotti direttamente sui social tramite strumenti come Facebook Shop o Instagram Shopping come ti ho spiegato in precedenza.
  • Ottimizza la SEO. Usa plugin come Yoast SEO su WordPress o strumenti equivalenti per altri CMS, verifica la corretta indicizzazione delle pagine e invia la sitemap a Google tramite Google Search Console, oltre ad analizzare i dati di Google Analytics per capire come gli utenti interagiscono con il sito e apporta modifiche se necessario, come ti ho già suggerito precedentemente. Maggiori info qui.
  • Proteggi il sito. Utilizza sempre HTTPS con certificati SSL aggiornati, configura backup regolari e assicurati che la gestione dei dati rispetti il GDPR. Per velocizzare il sito, puoi avvalerti di soluzioni moderne di hosting, CDN (Content Delivery Network) e caching.
  • Sfrutta l’intelligenza artificiale per ottimizzare contenuti, layout e SEO. Esistono strumenti AI che aiutano a generare testi, immagini, titoli efficaci e persino interi siti Web in modo semplificato. Se vuoi approfondire, leggi la mia guida su come usare l’AI per creare un sito Web.

Infine, se vuoi portare la tua attività sul Web o aprirne una ex novo ti consiglio di leggere la mia guida su come fare business online.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla รจ il blogger e divulgatore informatico piรน letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilitร  nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. รˆ il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti piรน visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicitร  a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.