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Come non essere localizzati con il cellulare

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Una delle principali paure che un possessore di smartphone può avere è quella di essere spiato o geolocalizzato. Non mi sorprende, dunque, che non siano in pochi coloro che cercano di capire se effettivamente il loro dispositivo di fiducia è al sicuro. Ciò è in parte positivo, in quanto significa che le persone cominciano a interessarsi a un argomento importante come la privacy online, ma è bene non farsi prendere dalla paranoia: per quanto sia legittimo preoccuparsi della propria privacy, bisogna evitare di esagerare e pensare che ogni singolo spostamento venga tracciato e monitorato da qualche malintenzionato.

Il pericolo di essere localizzati geograficamente da un cybercriminale (o anche da un utente con conoscenze informatiche non elevatissime) è reale ma, ripeto, non bisogna essere paranoici, viste anche le ampie protezioni disponibili al giorno d'oggi. Detto ciò, visto il crescente interesse nei confronti di quest'argomento, direi di affrontarlo una volta per tutte e di scoprire come non essere localizzati con il cellulare, approfondendo le tecniche più efficaci per proteggere la propria privacy su smartphone.

Credimi: col passare degli anni sono stati fatti ampi passi in avanti in ambito di protezione anche dalle stesse grandi aziende del mondo Tech. Coraggio dunque: mettiti bello comodo, prenditi tutto il tempo di cui necessiti per concentrarti sulla lettura dei prossimi paragrafi e, cosa ancora più importante, cerca di attuare le “dritte” che sto per darti. A me non resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e farti un grosso in bocca al lupo per tutto!

Indice

Come non essere localizzati con tag tracker

Come non essere localizzati con tag tracker AirTag iPhone

Quando ci si chiede come non essere localizzati con il cellulare, al giorno d'oggi probabilmente si fa riferimento alla questione tag tracker. Infatti, in seguito anche ad alcuni avvertimenti comparsi online in merito all'utilizzo improprio di dispositivi come Apple AirTag, che in realtà servirebbero per non smarrire gli oggetti, anche le grandi aziende del mondo Tech sono corse ai ripari, rilasciando delle funzionalità native che aiutano gli utenti a sentirsi maggiormente al sicuro.

La prima a intervenire è stata immancabilmente Apple. In questo caso devi sapere che è tutto attivo di default, visto che la società di Cupertino ha integrato direttamente in Dov'è delle funzioni pensate per evitare il monitoraggio delle persone a loro insaputa. Se sei dunque un possessore di un iPhone, iPad o iPad touch con iOS 14.5 o superiore e viene rilevata una situazione del genere, riceverai una notifica.

A tal proposito, per verificare di poter ricevere quest'ultima, avvia l'app Dov'è, consenti l'accesso alla posizione (se richiesto), spostati nella scheda Io e dai un'occhiata all'opzione Personalizza le notifiche di tracciamento. È infatti da quest'ultima sezione che si apprende se effettivamente queste sono attive o meno (di solito lo sono di default, ma nelle linee guida ufficiali di Apple, che potresti voler consultare, vengono forniti maggiori dettagli in merito a come essere sicuri del tutto: ad esempio, viene consigliato anche di attivare il Bluetooth e Trova il mio iPhone).

Va inoltre detto che Apple ha fatto in modo, per gli AirTag e altri accessori della rete Dov'è, che questi emettano un suono durante il movimento se non risultano fisicamente col loro proprietario per un determinato periodo di tempo. Per quel che concerne il mondo dei dispositivi Android, tra l'altro, Apple ha rilasciato sul Play Store l'applicazione ufficiale Trova Tracker, che serve proprio per cercare di rilevare eventuali azioni sospette di questo tipo.

Avvisi tracker Android AirTag

Tuttavia, se sei un utente Android potrebbe più che altro interessarti sapere che anche Google è corsa ai ripari, rilasciando una funzione nativa in tal senso. Infatti, in molti dispositivi moderni basta recarsi nel percorso Impostazioni > Sicurezza ed emergenza e dare un'occhiata all'area Avvisi sui Tracker Sconosciuti, per comprendere se tutto è già attivo o meno.

Più precisamente, oltre a verificare che la levetta Consenti avvisi sia impostata su ON, ti consiglio anche di seguire le indicazioni che ti fornisce il sistema, andando, ad esempio, ad abilitare Bluetooth e geolocalizzazione, se richiesto. Per il resto, da quest'area risulta eventualmente possibile dare il via anche a una scansione manuale. Per maggiori dettagli, potrebbe interessarti dare un'occhiata alle FAQ ufficiali di Google. Insomma, al giorno d'oggi le modalità di protezione in tal senso non mancano di certo.

Controllare le app installate

Controlla app installate smartphone

Se vuoi evitare di essere localizzato con il cellulare, un'altra cosa che ti consiglio di fare è controllare le app installate sul dispositivo. Qualora non lo sapessi, infatti, alcune app potrebbero essere utilizzate impropriamente da altri utenti per spiare i tuoi movimenti.

A quali app mi riferisco? In particolare a quelle per il parental control che, in teoria, dovrebbero essere utilizzate dai genitori per controllare la posizione dei propri figli (oltre che tutte le attività svolte sullo smartphone da questi ultimi), ma che a volte vengono usate impropriamente da malintenzionati per monitorare gli spostamenti altrui.

Tra le app per il controllo parentale più note ci sono Qustodio e MobileFence che, come ti ho già spiegato in quest'altra guida, consentono di controllare la posizione dell'utente in modo alquanto semplice. Come funzionano? Semplice: una volta installate e configurate tramite un'apposita procedura sul cellulare della vittima, queste monitorano la posizione, gli spostamenti del cellulare e le attività svolte su di esso (ad esempio, i siti Web visitati, le app avviate e così via), consentendovi di accedere da remoto.

Per assicurarti che sul tuo terminale non siano installate applicazioni di questo genere, potresti verificare la presenza di strane app con privilegi elevati (su Android) e/o di profili di configurazione personalizzati (su iPhone), dal momento che le app in questione spesso richiedono questi ultimi per poter funzionare. Se non sai come compiere le summenzionate operazioni, segui pure le istruzioni riportate qui sotto.

  • Su Android: recati nel menu Impostazioni > Sicurezza > Amministra dispositivo oppure nel menu Altre impostazioni di sicurezza > App di amministrazione dispositivo (dipende dal modello in tuo possesso) e verifica che nella lista che compare a schermo non siano presenti app per il controllo genitoriale o, comunque, altre app che non ricordi di aver installato. Nel caso in cui dovessero esserci, disattivale immediatamente rimuovendo la spunta che si trova accanto alle loro icone e poi provvedi a disinstallarle.
  • Su iPhone: recati nel menu Impostazioni > Generali > VPN e gestione dispositivo e verifica che nella lista non ci siano profili associati ad app per il parental control. Qualora dovessero essere presenti, disinstalla l'app associata a quest'ultimo, recati di nuovo nella sezione relativa alla gestione dei profili e, dopo aver premuto sulla dicitura riguardante il profilo personalizzato dell'app che hai appena rimosso, fai tap sul pulsante Elimina profilo. A questo punto, digita, se richiesto, il codice di sicurezza che hai impostato sul tuo iPhone e premi sul tasto Elimina.

In ogni caso, in linea generale ti consiglio di prestare attenzione alle app installate sul tuo dispositivo, magari effettuando anche qualche ricerca specifica su Google se non hai ben presente a cosa si fa riferimento. Tra l'altro, potrebbe magari interessarti anche dare un'occhiata alla mia guida su come disinstallare le app che non si disinstallano.

Controllare la presenza di app-spia

Controlla la presenza di app spia

Anche controllare la presenza di app-spia è una cosa che potresti fare, se vuoi sincerarti di non essere localizzato tramite il cellulare. Nel caso in cui non lo sapessi, infatti, le app-spia sono in grado di controllare in tutto e per tutto ciò che l'utente fa con il proprio smartphone (ecco spiegato il motivo per cui vengono definite "spia). Tra le varie cose che sono in grado di controllare, ci sono le chiamate effettuate in entrate e in uscita, il testo digitato sulla tastiera, l'audio catturato dal microfono, le immagini provenienti dalle fotocamere e, ovviamente, anche la posizione rilevata dal GPS.

Come puoi verificare l'eventuale presenza di app-spia sul tuo smartphone? Dal momento che una caratteristica di queste applicazioni è la loro capacità di “camuffarsi”, è improbabile che tu riesca a individuarle dando semplicemente un'occhiata alla lista delle app installate sul device. Meglio quindi ricorrere a procedure specifiche che usualmente consentono di individuarle ed eventualmente disinstallarle, come quelle indicate qui sotto.

  • Apri il browser che solitamente usi per navigare su Internet (ad esempio, Chrome) e prova a collegarti agli indirizzi localhost:4444 oppure localhost:8888: molte app-spia, infatti, li usano per nascondere il proprio pannello di configurazione, che ne rende possibile l'individuazione e la loro disattivazione e disinstallazione (purché si sappia il codice di protezione delle stesse).
  • Apri il dialer del tuo smartphone, ossia la schermata tramite la quale comporre numeri di telefono e digita il codice *12345. Questa combinazione, infatti, può essere utile per individuare il pannello di configurazione di alcune app-spia che sono eventualmente installate sullo smartphone.
  • Se il tuo cellulare Android è stato sottoposto al root, avvia SuperUser/SuperSU e verifica la presenza di eventuali app-spia tra quelle che ricevuto i permessi di root. Qualora dovessi riscontrare app “sospette”, ti esorto a revocare immediatamente i permessi di root che hai concesso loro e poi a disinstallarle.
  • Se hai un iPhone jailbroken (ovvero sottoposto al jailbreak), apri Cydia, assicurati che non ci siano app “sospette” tra quelle installate e, se dovessero essere presenti, provvedi a disinstallarle. Se vuoi dormire sonni ragionevolmente tranquilli, levare il jailbreak è probabilmente comunque la cosa migliore da fare.

Per il resto, se ti interessa approfondire maggiormente la questione in generale, potresti consultare anche il mio tutorial su come non farsi spiare lo smartphone.

Disattivare il tracciamento delle attività

Disattivare tracciamento attività iPhone

Forse non lo sai, ma gli iPhone includono delle opzioni di privacy legate al tracciamento delle attività svolte su app e siti Web di terze parti.

Per essere precisi, andando nel menu Impostazioni > Privacy e sicurezza > Tracciamento e spostando su OFF la levetta legata all'opzione Richiesta tracciamento attività, tutte le nuove richieste di tracciamento delle app verranno rifiutate in automatico dal sistema.

Purtroppo, almeno nel momento in cui scrivo, i device Android non offrono un'opzione analoga. In ogni caso, per maggiori dettagli puoi leggere la mia guida su come proteggere la privacy del cellulare.

Evitare di condividere la posizione con altri

Evita di condividere la posizione con altri WhatsApp

Alcune app di messaggistica e di navigazione, come WhatsApp e Google Maps, permettono di condividere la posizione con altri utenti (leggi i tutorial appena linkati, per saperne di più). Se vuoi impedire a questi ultimi di poter potenzialmente carpire i tuoi spostamenti, non devi far altro che evitare di condividere la posizione tramite le app in questione.

Nel caso in cui decidessi di condividere la tua posizione con un utente, magari per permettergli di raggiungerti in un certo luogo, ricordati di condividere tale informazione per un lasso di tempo breve (ad esempio, 15 minuti) e/o di interrompere la condivisione non appena puoi. Sono tutti accorgimenti che possono tornare utili per proteggere la tua privacy.

Altri suggerimenti utili per non essere localizzati con il cellulare

Altri suggerimenti per non essere localizzati con il cellulare

Concludo questa guida con una raccolta di altri suggerimenti che potresti reputare utili: si tratta, sostanzialmente, di comportamenti di buonsenso che è meglio adottare per cercare di ridurre al minimo il rischio di essere spiati tramite il proprio cellulare. Di seguito puoi trovare tutti i dettagli.

  • Non condividere la tua posizione sui social network: facendolo, infatti, vanificheresti tutti gli sforzi fatti per nascondere la tua posizione ad altre persone, e questo potrebbe ritorcerti contro. Dato che, in base alle impostazioni della privacy che hai scelto su uno o più social network, i post che condividi potrebbero essere visti anche da potenziali sconosciuti, rendere pubblica la tua posizione in un dato momento potrebbe essere l'informazione che serve a un malintenzionato per “studiare” i tuoi movimenti e scegliere il momento più adatto per venirti a farti “visita”.
  • Non geotaggare le foto: se proprio vuoi postare una foto nel momento esatto in cui la scatti, evita di geotaggare il luogo in cui ti trovi. In questo modo, nessuno saprà dove ti trovi (a meno che non sia visibile qualche particolare degno di nota che permetta di risalire al posto in cui hai scattato la foto).
  • Rendi privati i tuoi profili social: se proprio non riesci a resistere alla tentazione di condividere sui social la tua posizione, quantomeno circoscrivi il numero di persone a cui rendere pubblica tale informazione (magari soltanto ai tuoi familiari e ai tuoi amici "reali). Se ricordi, ti ho già spiegato come fare nelle mie guide su come privatizzare Facebook e come mettere il profilo privato su Instagram.
  • Disattivare le funzioni antifurto: lo sconsiglio altamente, ma se vuoi rendere davvero irrintracciabile il tuo smartphone da remoto, potresti pensare di disattivare il servizio Trova dispositivo di Google (su Android) e Trova iPhone su smartphone Apple.
Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.