App per autotune
Sei un appassionato di musica Trap, hai appena scritto un testo e ora vorresti cantarlo su una base, proprio come fanno i tuoi artisti preferiti; tuttavia non sei molto intonato e stai cercando degli strumenti in grado di farti ottenere ugualmente un buon lavoro. Hai dunque pensato di cercare delle applicazioni per l’autotune, da usare direttamente sul tuo smartphone o sul tuo tablet per “correggere” le tue registrazioni, ma le ricerche che hai fatto finora non hanno dato l’esito sperato.
Le cose stanno in questo modo, dico bene? Allora non ti preoccupare: se vuoi, posso aiutarti io a trovare le soluzioni più adatte a te. Se, infatti, mi dedichi qualche minuto del tuo tempo libero, posso illustrarti alcune app per autotune che ti permetteranno di sfruttare l’effetto in questione per eseguire leggere correzioni delle note vocali e ottenere particolari linee melodiche peculiari del genere Trap.
Come dici? È proprio quello che cercavi? In tal caso, mettiti comodo, dai un’occhiata alle applicazioni che sto per proporti, scegli quella che ti sembra più adatta a te e utilizzala seguendo le indicazioni che sto per darti. A me non resta altro da fare, se non augurarti una buona lettura e un buon divertimento!
Indice
- Informazioni preliminari
- Voloco (Android/iOS/iPadOS)
- Tune Me (Android)
- Rap Fame (Android/iOS/iPadOS)
- Altre app per autotune
- App per autotune per PC
Informazioni preliminari
Per ottenere ottimi risultati in ambito musicale – inutile girarci attorno -, servono strumenti professionali, partendo dal microfono fino ad arrivare ai software. Tuttavia, per iniziare o in fasi semi-professionali, le applicazioni presenti in questo articolo saranno più che valide.
Conoscendo il loro funzionamento e acquisendone dimestichezza, potrai ottenere risultati più che soddisfacenti ma, soprattutto, ti potrai esercitare con la tua passione musicale fino a raggiungere, te lo auguro, la maturità tecnica e stilistica necessaria per il passaggio agli strumenti più professionali. A breve, ti mostrerò delle app per autotune gratis e a pagamento compatibili sia con Android che con iOS/iPadOS, così che tu possa avere un’ampia scelta e individuare lo strumento più adatto alle tue necessità. Buona fortuna!
Voloco (Android/iOS/iPadOS)
Voloco è un’app che permette di registrare tracce vocali, con o senza base musicale, aggiungere e mixare effetti, tra cui l’autotune, e consente di condividere facilmente i lavori realizzati su tutti i social. Una particolarità è, senza dubbio, poter registrare in audio oppure filmare un video della propria esibizione. L’app è disponibile per dispositivi Android, per dispositivi iOS/iPadOS ma anche per PC Windows e macOS in versione gratuita o in versione Premium, al prezzo di 5,49 euro/mese o 26,99 euro/anno (con 7 giorni di prova gratuita).
La versione Premium consente di sbloccare tutti gli effetti disponibili, modificare le registrazioni, esportare i file in formato WAV e di cambiare preimpostazioni con un tocco. Voloco rimane comunque godibile anche in versione gratuita offrendo una vasta quantità di beat ed effetti basilari che, se impostati bene, riescono a dare ottimi risultati.
Una volta scaricata e installata, l’app si presenta molto intuitiva mostrando i brani popolari, registrati e pubblicati da altri utenti, e il ritmo di Voloco, ossia tutte le basi musicali che si possono utilizzare. In basso trovi la sezione Scopri (a sinistra, dove vieni indirizzato appena apri l’app), per visualizzare brani e basi, e la sezione Le mie tracce (posizionata a destra), dove potrai riascoltare tutte le tue registrazioni. Invece, in alto a destra trovi il pulsante delle Impostazioni (con il simbolo dell’ingranaggio), utile per regolare il ritardo della registrazione, in caso dovessi averne bisogno.
Detto ciò, è giunto il momento di vedere come registrare la tua prima traccia. Il mio consiglio è di inserire un paio di cuffie dotate di microfono, è indispensabile se vuoi ascoltare la base musicale mentre registri. Per creare una nuova traccia, premi sul pulsante rotondo con il simbolo (+). In alto trovi il pulsante per passare da Audio a Video, invece, nella parte destra dello schermo, trovi i menu Chiave, Effetto, Mix ed EQ/Riverbero.
- Chiave – dove puoi impostare la chiave (in lingua inglese C, D, E, F, G, A, B e i rispettivi diesis/bemolle, che puoi tradurre partendo da C = Do), la scala (Maggiore, Minore, Pentatonica Maggiore, Pentatonica Minore, Blues, Armonica Minore, Armonia Intera, Cromatica e Solo intonazione) e, infine, il Ritmo arpeggio (ossia i BPM). Se hai scelto una base musicale, queste impostazioni verranno regolate automaticamente, ma sei libero di cambiarle a tuo piacimento.
- Effetto – in versione gratuita potrai scegliere tra gli effetti del pacchetto Starter, ossia Hard Tune (un autotune molto marcato), Natural Tune (un autotune più leggero), Super Vocoder (effetto Talkbox), Big Chorus (per un effetto “cori”) e Solo riduzione del rumore.
- Mix – tra le impostazioni c’è Silenzia voce dal vivo, molto importante se non vuoi sentire la tua voce in playback durante la registrazione; Non registrare base musicale, che ti permette di ascoltare la base durante la registrazione rimuovendola dalla traccia finita; Intensità di correzione del tono, che permette di regolare quanto influisce l’effetto scelto in precedenza e Volume vocale e Backup del volume della traccia che regolano, rispettivamente, il volume della voce e della base.
- EQ/Riverbero – qui trovi, in basso, il menu Compressore, per evitare distorsioni del suono (al suo interno ci sono varie impostazioni: Ignora, Leggero inviluppo, Lieve ispessimento, Attacco lento, Compressione parallela e Blasted); il menu Equalizzatore (al suo interno ci sono varie impostazioni: Ignora, Scoop di media distanza, Luminosità, Boost basso e alto, Taglio sibilante e Telefono) e, infine, il menu Riverbero (al suo interno ci sono varie impostazioni: Ignora, Ampiezza Stereo, Stanza ampia, Stanza media, Lungo e stretto e Cattedrale).
La cosa importante da fare è impostare tutti gli effetti e i vari parametri nel migliore dei modi prima di iniziare a registrare, in quanto, almeno in versione gratuita, Voloco non permette di modificare nulla una volta terminata la registrazione.
Per importare una base musicale, premi sul pulsante con il simbolo della nota musicale posizionato in basso a sinistra e, successivamente, premi sul pulsante Il ritmo di Voloco, se vuoi scegliere un beat tra quelli disponibili nell’app; altrimenti premi sul pulsante Naviga, per selezionare una traccia presente tra i file del tuo smartphone. Una volta importata la base che preferisci e dopo aver regolato tutte le varie impostazioni, premi sul pulsante a forma di cerchio rosso posizionato al centro dello schermo, per iniziare la registrazione (la base verrà riprodotta automaticamente partendo dal punto che preferisci).
Quando avrai terminato la registrazione, premi sul pulsante Salva, se vuoi tenere la traccia finale; invece, premi sul pulsante Condividi se vuoi pubblicarla direttamente sui social o inviarla via chat (magari per mandare una nota vocale con autotune). Infine, se non sei soddisfatto della tua registrazione, torna indietro e premi sul pulsante Scartare.
Tune Me (Android)
Tune Me è un piccolo studio di registrazione portatile, ottimo, ad esempio, per abbozzare in poco tempo l’idea per un futuro brano. Disponibile solo per dispositivi Android in versione gratuita o in versione Pro (al prezzo di 4,29 euro) che permette la registrazione multitraccia per una seconda linea vocale o per correggere gli errori, di avere effetti aggiuntivi e rimuovere le pubblicità.
Come prima cosa, devi importare una base musicale, a meno che tu non voglia registrare senza; per fare ciò, premi sul pulsante Ritmi posizionato in alto a destra, dopodiché, sotto la sezione Importa la tua musica dove trovi elencate tutte le tracce presenti nel tuo smartphone, premi sulla base che vuoi importare e, infine, pigia sul pulsante Importare.
Una volta scelta la base, mancano solo pochi passaggi prima di registrare. In basso trovi l’Auto-Pitch (autotune), che puoi attivare o disattivare semplicemente premendo sul pulsante ON/OFF; al suo fianco trovi il pulsante per regolare la percentuale di quanto influisce l’autotune e, sulla destra, trovi il menu delle impostazioni, che puoi aprire premendo sul pulsante con il simbolo dell’ingranaggio.
Qui trovi la sezione Mic & Gain, dove puoi selezionare il microfono da utilizzare (ad esempio il microfono dello smartphone o quello delle cuffie) e regolare il livello di gain (per incrementare o diminuire la potenza del segnale in entrata), la sezione Chiave, dove puoi regolare la tonalità dell’autotune (in lingua inglese A, B, C, D, E, F, G e i rispettivi diesis/bemolle, che puoi tradurre partendo da A = La) e la scala (maggiore o minore) e, infine, trovi il pulsante Più configurazioni, dove puoi calibrare il dispositivo (per regolare automaticamente il ritardo della registrazione) e scegliere il percorso dove salvare i file.
Quando hai finito di regolare tutte le impostazioni necessarie, premi sul pulsante rosso con il simbolo del microfono sia per iniziare a registrare che per terminare la registrazione. Ora che hai la tua traccia, puoi riascoltarla e regolare sia il volume della voce che il volume della base. Se il tutto ti soddisfa, premi il pulsante con il simbolo della condivisione posizionato in alto e, successivamente, premi sull’opzione Salva una copia; inoltre, puoi condividere la tua registrazione sui social, su YouTube o SoundCloud o, ancora, via chat. Se, invece, la traccia non dovesse andare bene, premi sul pulsante con il simbolo del cestino, per eliminarla.
Rap Fame (Android/iOS/iPadOS)
Il punto di forza di Rap Fame è, senza ombra di dubbio, la sua community italiana di rapper, molto attiva e competitiva. Infatti, oltre ad avere un ottimo sistema di registrazione e mixaggio, presenta contest settimanali a cui puoi partecipare gratuitamente (con la possibilità di vincere il pacchetto Premium), classifiche per le migliori tracce e per i migliori rapper. L’app è disponibile sia per dispositivi Android che per dispositivi iOS/iPadOS in versione gratuita o in versione Premium, al prezzo di 2,99 euro/settimana, 7,99 euro/mese o 29,99 euro/anno.
Diventare un utente Premium ti consente di avere più effetti da applicare alle tue tracce (tra questi anche l’effetto Autotune), di utilizzare basi premium, registrazioni multitraccia, importare i tuoi beat, esportare la tua musica in formato MP3 e molto altro. Pertanto, se il tuo interesse è soltanto l’effetto autotune, sappi che avrai bisogno di diventare utente Premium. Se, invece, non è indispensabile, Rap Fame è altamente fruibile anche in versione gratuita, fornendo tanti strumenti e un aspetto social che riempie di stimoli nuovi.
Detto ciò, è il momento di registrare! Per fare questo, premi sul pulsante con il simbolo (+) posizionato in basso, al centro dello schermo e, successivamente, premi sul pulsante Record audio. Nella schermata che si apre, trovi l’elenco di tutti i beat disponibili, che puoi mettere tra i tuoi preferiti semplicemente premendo sul pulsante a forma di cuore. Per ascoltare una base, devi solo premerci sopra e, una volta scelta quella che preferisci, premi sul pulsante Select e attendi affinché venga importata.
Ecco un’altra peculiarità:il blocco note, dove puoi scrivere il testo della tua canzone e, facendo doppio tap su una parola, hai a disposizione un rimario per trovare più facilmente parole in rima. Quando è tutto pronto, premi sul pulsante con il simbolo del microfono, per iniziare a registrare, poi, una volta terminata, premi sul pulsante Pausa per fermare la registrazione e, infine, sul pulsante Preview, per passare alla schermata di Mixing.
Qui trovi il mixer dei volumi, sia per il beat che per la voce e, in basso, l’elenco degli effetti (Synchronize, Autotune, Equalizer, Reverb e Duet). Quello che ci interessa, in questo caso, è l’effetto autotune e, per applicarlo, ti basta premere sul pulsante Autotune. Successivamente, premi sul pulsante Settings e, nella schermata che si apre, puoi regolare quanto influisce l’effetto sulla registrazione spostando la levetta Smoothness, mentre in basso trovi la Scala (in inglese Scale: Maggiore, Minore, Pentatonica Maggiore, Pentatonica Minore, Armonica Minore, Blues, Melodica Minore, Cromatica e Solo intonazione) e la Chiave (in inglese Key: C, D, E, F, G, A, B e i rispettivi diesis, che puoi tradurre partendo da C = Do).
Se l’effetto impostato ti soddisfa, premi sul pulsante Apply posizionato in basso, poi torna indietro e, se preferisci, applica altri effetti seguendo gli stessi passaggi. Quando la traccia è ormai conclusa, premi sul pulsante Next, posizionato in basso, scegli un’immagine di copertina per il tuo brano, premendo sul pulsante Add picture (facoltativo), scegli il titolo della tua traccia, inserisci una descrizione e, infine, premi sul pulsante Next posizionato in basso, per salvarla tra le tue tracce all’interno dell’app.
Ora che hai tutto l’occorrente e anche un pubblico che aspetta la tua musica, non ti rimane altro da fare se non buttarti nella mischia e, mi raccomando: entra, spacca, esci, ciao!
Altre app per autotune
Oltre alle applicazioni che ti ho mostrato in precedenza, ci sono altre app per autotune, sia gratuite che a pagamento, in caso stessi cercando altro o qualcosa di più professionale. Ecco, dunque, un’altra lista di app interessanti che potrebbero fare al caso tuo.
- RapChat (Android/iOS/iPadOS) – gratuita, molto simile a Rap Fame, permette di registrare, aggiungere effetti, tra cui l’autotune, e mette a disposizione migliaia di beat gratuiti.
- VocaLive (iOS): gratuita, offre parecchi effetti e preset, nonché tante impostazioni e parametri di mixer per ottenere risultati più professionali.
- Voice Synth (iOS/iPadOS) – disponibile al prezzo di 12,99 euro (manuale d’uso approfondito incluso), rappresenta un investimento che offre tanto, a partire dai più di 250 preset fino ad arrivare ad effetti estremamente personalizzabili o, addirittura, al sound design. Ebbene sì, grazie al Play-By-Voice, puoi rendere la tua voce uno strumento musicale, che può essere una chitarra rock o un organo da chiesa, insomma, sperimentare è d’obbligo.
App per autotune per PC
Per ottenere risultati veramente professionali, avrai bisogno dei programmi adeguati. A tal proposito, puoi leggere il mio articolo sui programmi per fare beat e avere le idee più chiare su questa tipologia di strumenti.
Questi programmi ti consentono non solo di creare beat, ma anche di gestire e modificare le tracce vocali. Ad essi si possono aggiungere dei plugin o, per meglio dire, dei VST (Virtual Studio Technology). Pertanto, di seguito troverai una lista di VST gratuiti per ottenere un effetto autotune professionale.
- MAutoPitch (Windows/macOS) – impossibile non citarlo, utilizzato anche da Deadmau5, questo plugin fa parte del pacchetto MFreeFXBundle che contiene al suo interno più di 30 VST utilissimi e davvero di ottima qualità. Se vuoi un consiglio, per ottenere un autotune marcato come in molte tracce della trap, ti basta aumentare il parametro Speed a livelli alti per avere una transizione rapida tra una nota e l’altra, ottenendo così un’evidente correzione della tonalità.
- Graillon 2 (Windows/macOS/Linux) – altro plugin molto potente ed efficiente, spesso basta soltanto applicarlo a una traccia vocale per avere una buona correzione delle note. Al suo interno trovi comandi interessanti per impostare una correzione di Pitch a regola d’arte, nonché parametri come il Bitcrusher per ottenere effetti distorti. Come detto prima, per un autotune marcato ti serve aumentare il parametro di velocità di transizione delle note che, in questo plugin, viene chiamato Inertia.
- GSnap (Windows) – fa il suo dovere in due modi: Fixed mode, utilizzando chiave e scala da te impostati o MIDI mode che prende le note corrette in input sia suonate dal vivo (ad esempio con tastiera MIDI), sia da sequenze pre-programmate. In entrambi i casi si possono ottenere ottimi risultati e, anche qui, trovi il parametro Speed per avere un autotune marcato.

Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.