Come certificare la posta elettronica
Sono mesi, anzi anni, che si parla della posta elettronica certificata ma nonostante questo c’è ancora un forte alone di mistero intorno a questa tecnologia: “A cosa serve?”, mi chiedono in molti. “Bisogna acquistare qualche dispositivo particolare per utilizzarla?” domandano altri.
Allora oggi eccomi qui, pronto a fare un po’ di chiarezza sull’argomento e a spiegarti come certificare la posta elettronica nella maniera più rapida e semplice possibile.
Cominciamo dalla domanda più importante: a cosa serve la PEC? Dunque, la posta elettronica certificata, devi sapere, è nata con lo scopo di velocizzare le comunicazioni tra privati cittadini, aziende e Pubblica Amministrazione. Ha lo stesso valore legale di una raccomanda con ricevuta di ritorno e quindi può essere utilizzata per scambiarsi comunicazioni e documenti essendo certi dell’identità di chi si trova dall’altra parte.
Per utilizzare la posta elettronica certificata non occorre utilizzare né software né dispositivi particolari. Avviene tutto in remoto, dove vengono eseguite alcune operazioni fondamentali: il gestore del mittente verifica che il messaggio sia conforme agli standard e lo convalida; l’email convalidata arriva al gestore del destinatario che provvede a confermarne la ricezione; il messaggio viene verificato dal gestore del destinatario e, recapitato nella casella PEC dell’utente finale.
Il gestore è l’azienda che fornisce il servizio di posta certificata, può essere scelto liberamente dall’utente. Attualmente ce ne sono diversi che operano sul mercato italiano e le loro offerte riescono a coprire un ampio spettro di prezzi ed esigenze.
Purtroppo manca un’offerta gratuita che consenta ai cittadini di comunicare quantomeno con la Pubblica Amministrazione: l’unica che c’era, Posta Certifcat@, che era offerto dal Governo Italiano, ha chiuso i battenti nel dicembre del 2014 in seguito allo scarso riscontro del pubblico e agli elevati costi di gestione.

A questo punto vediamo fattivamente come certificare la posta elettronica, analizziamo cioè alcune delle principali offerte disponibili attualmente per la PEC in Italia.
- Aruba – offre il piano PEC Standard che costa 5 euro + IVA all’anno e include una casella da 1GB; il piano PEC Pro che costa 25 euro + IVA all’anno e offre una casella email da 2GB con 3GB di archivio e il servizio di notifica via SMS, e PEC Premium che per 40 euro + IVA all’anno propone una casella di posta da 2GB con 8GB di archivio e il servizio di notifica via SMS.
- LegalMail – azienda focalizzata sulle esigenze dei professionisti. Nel suo listino sono presenti tre piani: PEC Bronze che per 25 euro + IVA all’anno include una casella da 5GB completa di archivio di sicurezza, accesso mobile e notifiche via SMS; PEC Silver che per 39 euro + IVA all’anno (con 6 mesi di prova gratuita) include una casella da 8GB con accesso mobile, archivio di sicurezza e notifiche via SMS, e PEC Gold che costa 75 euro + IVA all’anno e comprende una casella da 15GB + accesso mobile, archivio di sicurezza e notifiche via SMS.
- PosteCert – il servizio di Poste Italiane indirizzato a privati e professionisti. Il suo piano base è PEC Base Privati che per 5,50 euro + IVA all’anno offre una casella da 100MB con 200 invii al giorno; un gradino più su c’è PEC Base Business che include 5 caselle da 1GB con 200 invii giornalieri, poi c’è la soluzione PEC Avanzata Business che include anche la conservazione sostitutiva degli avvisi e delle ricevute e indirizzi personalizzabili.
- LiberoPEC – casella PEC con spazio illimitato che costa 25 euro + IVA all’anno.
Da sottolineare che tutti gli ex-utenti del servizio Posta Certificat@ entro il 18 settembre 2015 possono richiedere una casella PEC gratis per 1 anno presso Aruba, PosteCert e Legalmail inoltrando un’apposita richiesta.
Per attivare una casella PEC basta scegliere un piano da sottoscrivere, effettuare il pagamento e verificare la propria identità spedendo (via email o pannello Web) la documentazione richiesta al gestore.

Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.