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Come creare un prodotto digitale

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Nell’era del digitale si può veramente comprare di tutto senza nemmeno muoversi dalla sedia, persino quei prodotti che una volta si pensava fossero ad appannaggio del negozio fisico o dello studio privato. Certo, ci saranno sempre dei lavori manuali da fare in persona, ma è innegabile che oggi, il mercato digitale, sia sempre più florido e destinato a espandersi per ancora lungo tempo.

In tutto questo, potrebbe esserti venuta la voglia di buttarti in questo campo, magari realizzando un prodotto che ha potenzialità per essere venduto su Internet. Ma come creare un prodotto digitale? Se non ne hai alcuna idea, buttarti a caso porterà sicuramente a tanti errori e problemi… i quali fanno crescere e maturare esperienza, ma potrebbero anche scoraggiarti e spingerti a rinunciare.

Per questo, se vuoi, posso darti qualche “dritta” (spero utile) sulla creazione e la vendita di questi prodotti, la quale ti darà un’infarinatura generale per comprendere i passi fondamentali da percorrere, cercando — entro i limiti del possibile — di evitare troppi passi falsi. Ovviamente il mio tutorial si basa sul fatto che tu abbia già una idea o una skill da vendere, altrimenti ti consiglio un buon corso online per affinare una qualità e, successivamente, passare alla vendita.

Indice

Studiare il mercato

marketing

Potrai essere sorpreso di questo primo punto, ma vedrai presto che ha una sua logica. La realizzazione di un prodotto digitale non parte dalla sua realizzazione, ma da uno studio a priori che deve determinare come quel prodotto verrà plasmato. Se avessi già il tuo prodotto fatto e finito senza possibilità di modifiche prima ancora di compiere questo passo, difficilmente avrà grande successo. Ti spiego il perché.

Prendiamo per esempio che tu voglia rivolgerti a un idraulico per fare le tubature della tua nuova casa, nella quale sai che dovrai installare esattamente 180 tubi. Immagina di andare dall’idraulico che, tutto felice di vederti, ti annuncia che la sua ditta ha tre pacchetti da offrire al cliente. Il primo è un pacchetto installazione 50 tubi, il secondo di installazione 100 tubi, il terzo per 200 tubi.

Ora, tu come cliente non saresti per nulla soddisfatto delle proposte, perché o resteresti con parte del lavoro da svolgere, oppure ti ritroveresti a pagare per qualcosa che non t serve. Bene, la stessa cosa vale per il tuo prodotto digitale. Se tu vuoi creare una qualunque cosa online, essa dovrà essere flessibile il giusto o comprensiva abbastanza da soddisfare il 95% (almeno) delle richieste del cliente, altrimenti si rivolgerà altrove.

Facendo un secondo esempio, questa volta digitale. Vuoi creare un corso di Photoshop (noto programma per modificare le foto che prenderò come esempio base anche in futuro) e lo hai già registrato, ma non hai incluso nessuna lezione sullo strumento Penna (uno dei più importanti). Parlando con altri appassionati di fotografia, senti che la maggior parte di loro sogna di fare un corso che spieghi tutti gli strumenti principali, tra i quali la Penna. Il tuo corso non ce l’ha ed è già finito, quindi come farai a renderlo appetibile per questo pubblico?

La risposta è che puoi farlo solo con pesanti modifiche, sempre ammesso che il tuo prodotto si presti a essere modificato, altrimenti dovrai buttarlo e ricominciare. Bene, hai capito ora perché lo studio del mercato è il primo passo immediatamente successivo al farsi venire una idea, perché tale idea dovrà essere plasmata per le vere necessità del pubblico, non solo la tua linea immaginaria (senza toglierle nulla).

Come fare a studiare il mercato? Ci sono infiniti modi che puoi usare, molti dei quali dipendono da ciò che vuoi vendere. Il primo passo potrebbe essere quello di chiedere agli amici come sognano un prodotto del genere, poi potresti mettere dei sondaggi su dei gruppi Facebook pertinenti, usare degli strumenti SEO come SEOZoom per vedere cosa la gente cerca su Google. Insomma, vai là dove puoi trovare il tuo pubblico e fagli delle domande.

Questo è il 50% del lavoro, l’altra parte è vedere cosa offre la concorrenza. Sì perché, chi è già in questo settore, è probabile che abbia già fatto studi sul mercato e sappia cosa vuole. Non vuol dire copiare da loro, poiché una mera copia di un altro prodotto difficilmente avrà successo (almeno di introdurla in un mercato dove ancora non è presente, come quello di un altro paese), ma di prendere quello che loro offrono, per poi aggiungerci del tuo mischiato con ciò che le tue domande al pubblico hanno fatto emergere. Questi 3 punti insieme, ti aiuteranno a plasmare al meglio un prodotto su misura per la maggior parte delle persone.

Completare il prodotto e testarlo

ipad

Ora che hai tutte le informazioni utili, è tempo di passare alla prima prova sul campo. Completa il tuo prodotto rispecchiando le risposte ottenute dalle operazioni precedenti, poi trova qualcuno con il quale testarlo. Questa fase è importantissima e, almeno per ora, il profitto è l’ultima delle tue preoccupazioni.

Come testare un prodotto? Semplicemente regalandolo (sì, il tuo compenso ora non sono i soldi) a clienti potenziali che possano darti una opinione autorevole in merito. No, non devi regalare il corso di Photoshop a tuo zio Mario appassionato di pesca e che non ha mai avuto il minimo interesse in questo software, il suo parere sarebbe totalmente irrilevante.

Il tuo prodotto deve arrivare nelle mani di persone che, con ogni probabilità, sarebbero stati interessati a comprarne uno in ogni caso, o che ancora non sapevano di volerlo ma che hanno tutta l’intenzione di utilizzarlo al massimo delle sue potenzialità. In questo modo, il loro pensiero sul medesimo sarà utile per capire a che punto stai.

Dove trovare queste persone? Praticamente ovunque, dipende solo da cosa vendi. Sempre parlando di un corso di Photoshop, immagina quanti interessati potresti raccogliere andando su un gruppo di fotografia su Facebook e scrivendo che offri gratuitamente il tuo corso in cambio di una recensione esaustiva sulla bontà del medesimo. Correrebbero in tanti come mosche sul miele, ed ecco che avresti il tuo pubblico.

Ora, questo non vuol dire darlo a 10.000 persone gratis solo per ricevere recensioni, sarebbe uno spreco. Bastano anche solo 5/10/20 persone appassionate del tema, quindi non esagerare con la generosità altrimenti potrai perdere potenziali clienti che sarebbero poi potuti venire da te quando aprirai le vere vendite.

Mi raccomando, insisti per recensioni molto esaustive, anche noiosamente prolisse e puntigliose. Se qualcosa viene criticato, non prenderla male. Ci sta che tu abbia commesso qualche errore di valutazione nella creazione del prodotto, così com’è possibile che il parere di quel cliente non sia affatto indicativo. Capisci dove devi effettivamente migliorare e dove invece si tratta solo di un commento fuori posto, poi completa la tua offerta di conseguenza.

Creare sito o landing page

Tastiera

Sei quasi pronto a vendere il prodotto, ma non abbiamo ancora detto nulla sul dove venderlo. Ebbene, qui non si può scappare molto lontano in quanto generalmente è un sito Internet fatto su misura per le tue esigenze, ma potrebbe anche essere una semplice landing page (pagina di atterraggio).

Non sai la differenza? Te la spiego subito. Un sito Web è il classico portale dove tu (o la tua azienda) spieghi chi sei, cosa fai, mostri i tuoi prodotti e poi dai una soluzione per acquistarli. Potrebbe trattarsi di un ecommerce se devi vendere molti prodotti, dando vita a una piattaforma simile a Udemy per i corsi online, oppure un semplice sito personale dove spieghi cosa offri.

Il sito è adatto, per esempio, a professionisti digitali che vendono molteplici servizi e possono offrire soluzioni personalizzare per i clienti, come i creatori di siti Web, i marketer, i creatori di contenuti e così via. Puoi creare un sito Web efficace con piattaforme come Wix, mentre se vuoi costruire un ecommerce di qualità puoi rivolgerti a Shopify o sempre Wix, che ha un servizio dedicato per i negozi online.

Discorso completamente diverso se invece vuoi vendere un prodotto preconfezionato, come il coso di Photoshop del quale ho fatto esempio finora. Qui, piuttosto che un sito Web dispersivo o un ecommerce che risulterebbe ridicolo per un solo prodotto, puoi creare una semplice landing page.

Queste sono simili a dei siti Web ma ridotti a una singola pagina che va dritta al punto, il cui solo scopo è venderti quell’unico prodotto mostrandoti tutto il suo potenziale. Sono perfette se vuoi fare pubblicità su Internet, sintetiche, efficaci e semplici da realizzare. Se vuoi avere maggiori informazioni su come creare un sito Web, un ecommerce o una landing page, ti lascio alle mie guide appena linkate.

Definire la nicchia e iniziare a vendere

carrello

Ora che hai tutto, è tempo di vendere. Sì, ma come? Anche qui dipende molto da chi sei, cosa fai e cosa vendi, ma cercherò di essere il più inclusivo possibile. Per vendere non esiste la piattaforma giusta, ma solo quella o quelle più adatte alle tue esigenze, quindi cerca di capire dove piazzarti.

Per farti un esempio, gli influencer vendono tanto su social come Instagram e TikTok perché lì hanno migliaia di follower fedeli, i quali credono nelle loro parole e comprano i prodotti sponsorizzati che sono in linea con il loro pensiero o stile di vita. Per fare un esempio pratico, una figura come Chiara Ferragni potrà sicuramente fare molte vendite promuovendo una linea di vestiti alla moda ideata da lei, ma avrebbe quasi sicuramente meno “presa” vendendo un corso di Photoshop, poiché non è qualcosa che interessa in maniera principale al suo pubblico o per la quale lei è riconosciuta come una figura di riferimento.

Dunque, come rendersi autorevoli in un settore? Qui entriamo in un percorso senza fine. L’autorevolezza te la guadagni con il tempo, costruendo una immagine tramite varie piattaforme e dando parte della tua esperienza in “omaggio”. Se, ad esempio, fai un corso di Photoshop, mettere su YouTube dei video gratuiti di come realizzare determinati effetti ti darà visualizzazioni e seguaci che poi avranno maggiori probabilità di comprare il corso.

Detto questo, puoi definire la tua nicchia di pubblico in modo organico, costruendola piano piano (ma questo è il modo lungo che potrebbe richiedere anni) oppure puoi farti molta pubblicità tramite varie piattaforme, anche tutte insieme, se hai il budget per farlo.

Creare degli annunci pubblicitari su Facebook, Google, TikTok, LinkedIn e chi più ne ha più ne metta, è l’unico modo per farti conoscere se non hai ancora una presenza online forte. Ma quindi basta investire molti soldi per fare altri soldi? Assolutamente no, anche perché potresti facilmente finire con il perdere più di quanto guadagni.

Fare pubblicità indiscriminata non serve a molto, quindi devi capire dove è giusto andare a mettere i tuoi soldi. Molto dipende da cosa vendi perché non tutta la pubblicità è uguale e, per esempio, pubblicizzare una linea d’abbigliamento su un social visuale come Instagram potrebbe dare molti più risultati che farlo su altri canali meno “ottimizzati” per questo tipo di merce. Per un marketer professionista, invece, potrebbe avere molto più successo una campagna su Google che su Instagram.

Ascoltare, essere presenti e migliorare il prodotto

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Adesso il tuo corso è in vendita e sta iniziando a macinare i primi soldi, ma hai solo fatto il primo passo di un percorso praticamente infinito. Dovrai infatti continuare a migliorare giorno dopo giorno, rendendo il tuo prodotto sempre più performante e mostrando quanto vali tu come venditore.

Quando inizieranno a esserci i primi acquisti, ma anche dopo, cerca di fornire un servizio clienti impeccabile. Ci sono problemi con il corso e qualcuno ti manda una email? Rispondi il prima possibile (anche solo dicendo che hai notato il problema), per poi trovare una soluzione nel più breve tempo possibile.

Qualcuno vuole un rimborso? Se non riesci a trovare una soluzione alla sua richiesta, se non è soddisfatto, se ha sbagliato acquisto, se ha una qualunque ragione che ha un senso e rispecchia le regole che hai dato per l’acquisto, dagli indietro i soldi e non cercare di tenerli con qualche pretesto. Un “non cliente” soddisfatto vale più di una vendita fatta in malo modo.

Inoltre, ora che il tuo prodotto vende, hai tutti i tuoi clienti come tester. Questo vuol dire molte più persone che ti possono inviare feedback, dai quali prendere spunti per creare un prodotto sempre più completo e ancora migliore per chi verrà dopo. Non smettere mai di puntare più in alto con la qualità, altrimenti qualcuno finirà con il superarti.

Infine, raccogli gli indirizzi email dei tuoi clienti (in modo corretto e rispettoso della privacy, ovviamente). Quando qualcuno compra un tuo prodotto, vuol dire che è interessatissimo a quel dato settore, ma non che tutte le sue necessità siano state soddisfatte. Raccogliere gli indirizzi email dei clienti di oggi, ti darà una rubrica di potenziali compratori per i tuoi prodotti di domani.

Immagina che, dopo il corso di Photoshop, tu voglia lanciare un corso sulle tecniche di editing delle foto. Tutti coloro che hanno comprato il primo, potrebbero essere enormemente interessati al secondo, specie se gli offri qualche “vantaggio speciale” per essere clienti di vecchia data. Se non raccoglierai gli indirizzi email, dovrai ripartire da quasi zero, quindi non farti cogliere impreparato su questo punto, anche se non prevedi di fare un lancio successivo. Non sai mai quali idee e opportunità ti riserverà il futuro.

Come vendere un prodotto digitale su negozi terzi

amazon venditori

In ultimo, voglio poi farti presente il fatto che, un prodotto digitale, potrebbe anche essere venduto su negozi terzi. Qui le dinamiche sarebbero ovviamente differenti in quanto potrebbe non essere nemmeno necessario dire chi sei e cosa fai, ma solo piazzare la tua merce e aspettare che agli acquirenti si facciano vivi.

Siccome ho già scritto un intero articolo su come vendere prodotti digitali su store quali Amazon ed eBay, ti lascio alla guida e ti auguro buona lettura sul tema.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.