Come pagare un F23 con pagoPA
Il modello F23 è un modulo utilizzato per versare determinate tipologie di imposte, tasse e sanzioni legate a situazioni specifiche, nonché i canoni per concessioni demaniali o le imposte di registro su atti registrati in forma cartacea. A differenza del più comune modello F24, che può essere compilato e pagato facilmente anche online, l’F23 richiede ancora oggi maggiore attenzione, sia nella compilazione, sia nelle modalità di pagamento.
Pagare un modello F23 online può sembrare, infatti, una soluzione comoda e veloce, soprattutto se si ha poco tempo a disposizione o non si vogliono affrontare lunghe code allo sportello. Tuttavia, non è raro trovarsi di fronte a una certa confusione: si può davvero pagare un F23 con pagoPA? È possibile eventualmente utilizzare altri canali digitali per effettuare il pagamento?
Se anche tu ti stai chiedendo come pagare un F23 con pagoPA, o vuoi sapere quali alternative sono disponibili, non preoccuparti: in questa guida proverò a fare chiarezza su questi dubbi, spiegandoti in modo semplice e dettagliato come pagare un F23 e se davvero puoi farlo tramite il portale nazionale dei pagamenti a favore della Pubblica Amministrazione. Mettiti comodo, segui attentamente le indicazioni che sto per darti, e in pochi minuti avrai le idee molto più chiare su cosa puoi fare per utilizzare questo strumento in modo corretto.
Indice
Cos’è il modello F23 e quando si utilizza
Prima di spiegarti passo passo come pagare un F23 online, è utile chiarire cos’è il modello F23 e quando si utilizza.
Il modello F23 è un modulo cartaceo messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, che serve per il pagamento di imposte, tasse, sanzioni e altre somme dovute allo Stato o ad altri enti pubblici. Viene utilizzato soprattutto in situazioni specifiche che non rientrano nei pagamenti periodici gestiti dal più moderno modello F24.
Una delle domande più frequenti è: qual è la differenza tra F23 e F24? La risposta è semplice ma importante. Il modello F24 è lo strumento principale per pagare una lunga lista di tributi, come IRPEF, IVA, IMU, TARI, contributi INPS, accise e altri. Inoltre consente la compensazione dei crediti, in altre parole, se hai un credito verso lo Stato, puoi usarlo per ridurre o azzerare un’imposta da versare.
Il modello F23, invece, non permette la compensazione e si utilizza solo in casi specifici, come, ad esempio, la registrazione di contratti di locazione abitativa (non coperti dalla cedolare secca), sanzioni comminate da un giudice o da un’autorità amministrativa, pagamenti relativi a successioni, atti giudiziari o notarili, canoni e concessioni demaniali, imposta di bollo o tributi catastali residuali.
Quindi, se l’Agenzia delle Entrate o un altro ente pubblico ti richiede il pagamento di un’imposta che non rientra tra quelle “classiche”, è probabile che tu debba utilizzare proprio il modello F23.
Un’altra differenza importante riguarda la modalità di compilazione: il modello F23 non è telematico. Puoi scaricarlo in formato PDF dal sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, a questo link. In alternativa, puoi usare il software di compilazione e stampa del modello F23, disponibile sempre sul sito dell’Agenzia delle Entrate, utile se preferisci preparare il modulo comodamente da casa.
Una volta aperto il programma online nel browser, dovrai semplicemente inserire i tuoi dati anagrafici, l’importo da versare, il codice tributo (che trovi nelle istruzioni ufficiali o direttamente nell’atto ricevuto) e il codice dell’ufficio competente. Il sistema eseguirà automaticamente dei controlli per evitare errori nei dati inseriti e ti restituirà un file PDF precompilato, pronto per essere stampato e pagato.
Nei prossimi paragrafi ti guiderò attraverso tutti i passaggi necessari per pagare un F23 con pagoPA e con altri metodi. Intanto, ora che conosci le basi, sei già a buon punto!
F23 si può pagare con pagoPA?
Ora che hai compreso meglio le caratteristiche di questo strumento messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, è il momento di arrivare al nocciolo della questione e chiedersi: il modello F23 si può pagare con pagoPA?
La risposta purtroppo è no. A differenza di altri modelli più recenti, come l’F24, l’F23 non è compatibile con pagoPA, il sistema di gestione dei pagamenti elettronici messo a punto dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID), né con i principali sistemi di pagamento online disponibili oggi.
Il motivo è semplice: l’F23 non è un modello telematico. È nato come modulo cartaceo e non è mai stato aggiornato per integrarsi pienamente con le piattaforme digitali. Molti dei versamenti effettuati tramite F23 sono destinati a enti diversi dallo Stato (come tribunali, uffici catastali, comuni o il demanio), rendendo difficile l’integrazione in un sistema unico come pagoPA.
Inoltre, va considerato che per alcuni usi dell’F23 è richiesta la ricevuta cartacea con timbro della banca o della posta, da allegare a una pratica (per esempio in caso di successioni, atti giudiziari o registrazione di contratti). Questo spiega perché, ancora oggi, il modello F23 non può essere pagato online in modo standardizzato.
Sebbene oggi siamo abituati a pagare bollette, multe e imposte direttamente online con pochi clic, il modello F23 resta una delle poche eccezioni che richiedono ancora una gestione manuale.
Anche tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate non esiste uno strumento che permetta il pagamento diretto dell’F23 con carta di credito, conto corrente o app bancarie. L’unica cosa che puoi fare online è compilare il modulo (con le modalità viste nel paragrafo precedente), salvarlo in PDF e stampare una copia da portare fisicamente in banca, alla posta o presso uno sportello autorizzato.
In alcuni rari casi, alcune banche consentono di effettuare il pagamento di un F23 tramite il proprio home banking, ma si tratta di situazioni molto limitate, riservate solo a clienti specifici o a pagamenti particolari. Non è quindi una modalità prevista per tutti e non si può considerare affidabile o disponibile su larga scala.
In conclusione, il modello F23 non può essere pagato tramite pagoPA, né tramite i classici strumenti per pagare online. Ecco perché, nel prossimo paragrafo, ti parlerò delle uniche modalità valide e ufficiali per saldarlo.
Come pagare un F23
Hai ricevuto (o compilato) un modello F23 e non sai dove andare per pagarlo? Nessun problema: anche se, a differenza del modello F24, non è possibile effettuare il pagamento online, esistono comunque diverse soluzioni per procedere in modo semplice. Nelle prossime righe ti spiegherò come pagare un F23, dove recarti, cosa portare con te e quali metodi di pagamento sono accettati.
Nel momento in cui scrivo questa guida, il modello F23 non può essere pagato tramite pagoPA, né attraverso la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate o altri canali digitali ufficiali. Per eseguire il pagamento, è necessario recarsi fisicamente presso uno dei seguenti sportelli.
- Qualsiasi banca — anche se non sei cliente.
- Un ufficio postale — indipendentemente dal fatto che tu abbia un conto o dalla tua residenza.
- Uno sportello dell’Agenzia delle Entrate — anche se non hai un appuntamento.
Per pagare il modello F23, devi presentarti allo sportello con il modulo F23 compilato in tre copie (puoi compilarlo a mano oppure online dal sito dell’Agenzia delle Entrate) e l’importo da versare.
Tutti e tre i canali accettano pagamenti in contanti, con bancomat o carta di credito, e in assegni bancari o circolari (nel caso della banca). In Posta, puoi pagare anche con carta Postamat, carta Postepay, addebito su conto BancoPosta, assegni e vaglia postali.
Per evitare lunghe attese, ti consiglio di prenotare l’accesso tramite l’app ufficiale di Poste Italiane, disponibile per Android e iPhone/iPad. Se non sai come fare, puoi seguire le istruzioni presenti in questa guida. In alternativa, puoi prenotare un appuntamento presso un ufficio dell’AdE utilizzando l’app AgenziaEntrate, disponibile su Android (anche su store alternativi, per i dispositivi senza servizi Google) e su iOS/iPadOS.
Per ulteriori dettagli, puoi anche consultare la mia guida su come pagare F23 online.

Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.