Come diventare nomade digitale
Senti parlare sempre più spesso di nomadismo digitale, e l'idea di adottare questo stile di vita che combina il lavoro e la possibilità di viaggiare liberamente ti affascina non poco. Tuttavia, non hai ancora ben chiaro in che modo sia possibile avviare concretamente tale percorso e, per questo motivo, hai deciso di approfondire sul Web la questione, finendo infine proprio dalle mie parti. Ho indovinato, vero? Allora sappi che sei capitato proprio nel posto giusto al momento giusto!
Nei prossimi paragrafi di questo articolo, infatti, ti spiegherò proprio come diventare nomade digitale, parlandoti quindi sia delle varie figure professionali che possono lavorare da remoto senza una sede fissa, sia degli strumenti pratici e delle strategie utili per iniziare sùbito con il piede giusto questa nuova avventura. In questo modo potrai farti un'idea piuttosto precisa e realistica dei vari aspetti da tenere in considerazione, anche quelli più tecnici e burocratici.
Ti anticipo già, infatti, che non è tutto rose e fiori, e che la strada da intraprendere non è scevra da ostacoli, ma con la giusta dose di pianificazione, impegno e dedizione, tutto (o quasi!) è possibile. Detto ciò, a me non resta altro da fare se non augurarti buona lettura e farti un grosso in bocca al lupo per i tuoi progetti personali!
Indice
Come diventare nomade digitale da zero
Dato che al momento la tua è solo un'idea e un'ambizione, direi di iniziare sùbito a vedere come diventare nomade digitale da zero attraverso una corretta pianificazione del percorso che, se seguito con costanza e consapevolezza, ti porterà a costruire una carriera sostenibile e libera da vincoli geografici.
Sviluppo delle competenze
Partiamo dal presupposto che per fare il nomade digitale bisogna lavorare sodo, così da avere le entrate necessarie per vivere dignitosamente ovunque si decida di andare. Occorre quindi necessariamente sviluppare delle competenze vendibili, che possano in sostanza tornare utili ad altre persone, che siano clienti o datori di lavoro favorevoli a modalità di collaborazione a distanza.
Le “skill” che potrebbero consentirti di lavorare da remoto e svolgere la tua attività dove preferisci sono davvero moltissime, ma alcune sono sicuramente più trasversali di altre, in quanto possono tornare utili in differenti ambiti professionali.
Se ami la scrittura, ad esempio, ti consiglio vivamente di imparare a fare copywriting, una delle competenze ritenute più preziose nel mondo del lavoro digitale grazie alla sua applicabilità in settori diversi come il marketing, la comunicazione, l'ecommerce, e molto altro.
In primo luogo, devi essere in grado di usare efficacemente la SEO (Search Engine Optimization), e avere padronanza nell'uso dei principali CMS (ad esempio WordPress). Ti raccomando anche, qualunque sia l'attività che intendi svolgere, di creare un sito professionale tramite cui promuoverti, e di apprendere almeno le basi del digital marketing. Inoltre, potresti considerare l'ipotesi di guadagnare con un sito, vendendo spazi pubblicitari o partecipando a programmi di affiliazione.
Anche il settore della grafica offre numerose opportunità per i nomadi digitali, e se questa è la tua ambizione o vuoi migliorare le capacità già acquisite, partecipare a un corso di graphic design può senz'altro dare un impulso concreto alla tua carriera.
Lo stesso dicasi per il montaggio di filmati, altro servizio altamente spendibile sul mercato globale: acquisire competenze come video editor, oltre a permetterti di lavorare da remoto per terzi, ti consentirebbe di portare avanti progetti creativi personali accattivanti, in grado sia di attirare l'attenzione di potenziali clienti, sia di monetizzare con i contenuti pubblicati sul Web.
La conoscenza dei linguaggi di programmazione è un'altra skill essenziale in diversi ambiti lavorativi particolarmente cari ai cosiddetti “remote worker”, ad esempio in quello del data analyst o di sviluppo delle app. Se la cosa ti interessa, ma non hai ancora le basi, puoi partire dalle mie guide su come iniziare a programmare e su come diventare programmatore informatico.
Ti suggerisco vivamente, infine, di leggere la mia guida sui migliori lavori da remoto per approfondire il discorso e prendere in esame altre professionalità che prevedono la possibilità di operare in mobilità, come il supporto amministrativo o il tutoring, oppure considerare l'ipotesi di aprire un ecommerce con la formula del dropshipping.
Pianificazione economica
Preparare una corretta pianificazione economica è una componente essenziale dell'esperienza di nomade digitale, in quanto permette di gestire al meglio entrate, spese e imprevisti, garantendo stabilità e serenità anche negli spostamenti da un Paese all'altro.
La previsione deve essere realistica, anche perché occorre fare i conti con variabili economiche in continuo cambiamento. Nel budget, alla voce “spese”, vanno inseriti i costi di viaggio (biglietti, trasporti, alloggio, cibo, assicurazione sanitaria ecc.), quelli relativi al tempo libero e, naturalmente, quelli derivanti dal lavoro, come tasse, affitto della postazione con Wi-Fi, utilizzo di un piano dati per la navigazione all'estero, acquisto o sottoscrizione di servizi digitali di vario genere necessari all'espletamento della professione, e così via.
Allo scopo, potresti avvalerti anche di un'app per la gestione delle spese o di un semplice programma per il bilancio familiare, i quali possono risultare utili nelle situazioni meno complesse o che non richiedono particolari funzionalità professionali per tenere sotto controllo entrate e uscite in modo semplice e intuitivo.
Ti raccomando vivamente, in tutti i casi, di rivolgerti a un commercialista online esperto nell'ambito del lavoro digitale e delle nuove professioni, che possa dunque garantirti supporto anche da remoto per gestire nel migliore dei modi l'aspetto fiscale, e aiutarti così sia a scegliere la forma giuridica più adatta alla tua attività o valutare il contratto che ti è stato proposto, sia a orientarti tra normative, contributi, agevolazioni e obblighi burocratici.
In secondo luogo, ti suggerisco di aprire un conto multi-valuta online che ti dia modo di gestire le tue finanze agevolmente ovunque ti trovi, usufruendo anche di commissioni convenienti sui pagamenti internazionali e di un cambio con costi bassi o nulli. Fra questi ti segnalo in particolare Revolut (leggi questa mia guida per approfondire l'argomento), che offre pure un piano Business dedicato alle realtà professionali, ma anche Hype, Wise e N26.
Attrezzatura
L'attrezzatura del nomade digitale rappresenta, in sostanza, il suo “ufficio portatile”, e per questo motivo è essenziale che ogni aspetto venga valutato con cura, a cominciare dalla leggerezza. Tutto parte, ovviamente, da un buon computer portatile, leggero, potente, e affidabile.
Non c'è bisogno per forza di spendere cifre astronomiche, e in commercio puoi trovare anche notebook da 700 euro di tutto rispetto, ma è ovviamente essenziale scegliere un dispositivo adatto al tipo di attività svolta: un designer o un video editor, ad esempio, avrà esigenze ben diverse da un copywriter o da uno sviluppatore.
È anche importante che possa garantire un'autonomia di qualche ora lontano da prese elettriche. Ad ogni modo, un power bank capiente può salvarti in viaggio o durante una lunga giornata fuori casa, così come un adattatore universale se, come immagino, hai intenzione di spostarti spesso tra Paesi con prese diverse.

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Naturalmente la dotazione deve comprendere un buon mouse, magari ergonomico per non stressare il polso. Un paio di auricolari con cancellazione del rumore possono fare la differenza quando si lavora in un coworking rumoroso o in un bar affollato, oppure al gate dell'aeroporto prima della partenza.
Molti nomadi digitali scelgono (aggiungo, saggiamente) di portare con sé un piccolo supporto per laptop e una tastiera esterna: niente di ingombrante, ma utile per migliorare la postura durante il lavoro.

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Anche lo zaino porta PC ha il suo peso, letteralmente e metaforicamente. Deve essere comodo, ben organizzato, leggero e resistente, in grado di contenere non solo il computer, ma anche cavi, caricabatterie, hard disk, documenti e magari una bottiglietta d'acqua o uno snack. Bada bene alle dimensioni: se vuoi rispettare i requisiti delle varie compagnie aeree, scegli un modello versatile anche sotto questo aspetto.
Per quanto riguarda gli strumenti immateriali di un nomade digitale, ti indico principalmente questi: VPN, fondamentale per garantire la sicurezza e la privacy delle connessioni Internet (soprattutto quando si utilizzano reti Wi-Fi pubbliche); strumenti di cloud storage per avere sempre accesso ai propri file ovunque; software di videoconferenza che facilitano la collaborazione a distanza con clienti e team.
Scelta delle destinazioni
Passiamo ora a quello che, probabilmente, è l'aspetto più affascinante della vita da nomade digitale, e che ha spinto molti freelance ad abbracciare tale stile di vita: la libertà di scegliere da dove lavorare, ovvero le destinazioni. Il mio consiglio è di iniziare gradualmente, spostandoti inizialmente per brevi periodi di tempo prima di scegliere una meta dove trasferirti per un soggiorno più lungo.
ad ogni modo, la decisione su dove andare a vivere va determinata in primo luogo in base all'ammontare complessivo delle entrate, il quale va poi necessariamente confrontato con il costo della vita nell'area geografica di tuo interesse. Allo scopo, puoi dare un'occhiata alle statistiche aggiornate, sfruttando servizi quali Nomads, il quale mostra con apposite infografiche le migliori città al mondo per lavorare da remoto in base a criteri come costo della vita, Wi-Fi, sicurezza, clima, visti digitali e qualità della vita.
Tra le mete più gettonate dai nomadi digitali, in quanto relativamente economiche e vantaggiose, ti cito la Thailandia, il Portogallo, la Spagna, il Sud America, l'India, l'Europa dell'Est e il Sud Italia (se, almeno inizialmente, vuoi rimanere nel Bel Paese). Presta anche attenzione alle varie iniziative promosse periodicamente da vari Paesi, mirate a favorire l'arrivo di professionisti dall'estero attraverso visti dedicati, agevolazioni fiscali o incentivi per il trasferimento temporaneo, spesso pensati per stimolare l'economia locale.
Nella scelta, considera anche questi aspetti: facilità a ottenere i necessari visti (se la tua permanenza supera quella prevista per i turisti), ospitalità, stabilità del Wi-Fi e, non ultimo, sicurezza. Se, in particolare, stai cercando informazioni su come diventare una nomade digitale, accertati che la tua destinazione sia favorevole anche alla vita quotidiana di una donna che lavora da remoto. Valuta, ad esempio, la presenza di una community femminile o internazionale di supporto, la disponibilità di spazi di coworking accoglienti e un ambiente in cui poterti muovere e lavorare con serenità e autonomia.
In una vita fatta di frequenti spostamenti, sottoscrivere un'assicurazione sanitaria completa e affidabile diventa altresì fondamentale per chiunque al fine proteggersi in caso di imprevisti riguardanti la salute, e ottenere così assistenza medica professionale ovunque ci si trovi.
Anche conoscere una o più lingue straniere è importantissimo per comunicare e farsi capire in diverse circostanze. L'inglese è praticamente mandatorio per un nomade digitale, ma se reputi di dover migliorare sotto questo aspetto, ti raccomando di frequentare un apposito corso online.
Come si fa a diventare nomade digitale: risorse utili
Per orientarti al meglio in questa nuova avventura, di seguito ti riporto alcune risorse utili che ti aiuteranno a capire meglio come si fa a diventare nomade digitale, permettendoti di scoprire nuove opportunità di business e di organizzare sotto ogni aspetto la vita all'estero.
Opportunità di lavoro
Per quanto riguarda la ricerca di opportunità di lavoro da svolgere in remoto, puoi innanzitutto rivolgerti alle numerose piattaforme per competenze specifiche che pullulano nel Web, a cominciare dai siti per guadagnare scrivendo se il tuo ambito professionale è quello del copywriting, o ai siti per lavorare come traduttore online nel caso volessi trovare incarichi legati a questo settore.
Vi sono tantissimi marketplace per videomaker come Glymt, Pond5, 90seconds e Behance, i quali consentono di vendere i propri footage, ma è possibile anche guadagnare con i video distribuendo contenuti accattivanti su varie piattaforme social, le quali permettono di monetizzare in base alle visualizzazioni e alla pubblicità.
Molte delle piattaforme in questione consentono allo stesso modo ai creativi di vendere foto online, così come basi musicali e beat. Se sei interessato in generale a scoprire come vendere prodotti digitali, ti raccomando di leggere la guida appena linkata al fine di approfondire l'argomento.
Sono molto ricercati anche i professionisti del doppiaggio e del voice-over: se hai una voce interessante e riconoscibile, e magari puoi vantare delle esperienze significative come attore, potresti considerare di avviare questa interessante carriera proponendoti su piattaforme quali Voice123 e Voices.com.
Nell'ambito del tutoring, esistono svariati siti per dare ripetizioni (ma le lezioni in molti casi possono essere erogate anche tramite app), ad esempio Superprof. In alternativa, puoi fare riferimento a diverse risorse per creare corsi e poi venderli online, in modo da generare degli introiti passivi mentre svolgi altre attività.
Oltre a queste piattaforme specifiche, hai la possibilità di integrare la ricerca sui vari siti di intermediazione per freelance disponibili in Rete, adatti a qualsiasi categoria di professione da remoto: fra questi, ti segnalo Upwork, Fiverr, (ho realizzato anche una guida dedicata dedicata al funzionamento di questa piattaforma) AddLance, PeoplePerHour e Freelancer.
Organizzazione del viaggio
Per quanto riguarda l'organizzazione del viaggio, oltre ai siti per prenotare voli, treni, e quelli per cercare casa da privati, tradizionalmente utilizzati anche in ambito turistico, desidero proporti alcune piattaforme dedicate a viaggiatori e nomadi digitali che ti consentirebbero, in particolare, di partecipare a interessanti iniziative di scambio culturale e coworking.
- Coliving — si tratta di un motore di ricerca che permette di trovare soluzioni abitative in coliving e coworking, ottimizzate per questo stile di vita e già attrezzate per lo smart working.
- Worldpackers — questa piattaforma mette in contatto viaggiatori e host in tutto il mondo con l'obiettivo di creare scambi culturali e di lavoro. In sostanza, in cambio di alcune ore di attività settimanale di vario genere puoi ricevere vitto e alloggio gratuiti.
- Homestay — è un servizio che mette in contatto viaggiatori e host locali in oltre 150 paesi, e permette dunque di affittare stanze in case abitate dai proprietari stessi, i quali sono sempre presenti. Ciò favorisce una maggiore interazione culturale, e può rappresentare un risparmio significativo.
- Omio — è un altro interessante motore di ricerca che, in questo caso, permette di confrontare e prenotare in maniera molto intuitiva diversi soluzioni di trasporto verso la destinazione prescelta, con una panoramica chiara su tempi, prezzi e opzioni disponibili.
- Travic — questa app permette di visualizzare il traffico del trasporto pubblico “live” a livello globale. Allo scopo, utilizza dati GTFS (una specifica standard per orari e percorsi) integrandoli, quando disponibili, con le informazioni GPS ottenute in tempo reale per mostrare su una mappa in movimento la posizione di autobus, treni, tram, traghetti e altre tipologie di mezzi pubblici.
- CDC — questo sito fornisce importanti informazioni sito sulle vaccinazioni necessarie e sui farmaci da portare quando ci si reca in un Paese straniero.
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Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.