Come funziona Google Cast
Sei davvero stanco di guardare i tuoi film e le tue serie TV preferite sul piccolo display dello smartphone e, dopo aver chiesto consiglio a un tuo amico, stai pensando di affidarti a un dispositivo di trasmissione come il Chromecast, in grado di “abilitare” anche i televisori più datati alla ricezione dei contenuti da smartphone e tablet. Quasi convinto della tua scelta, hai però deciso di ottenere qualche informazione in più sul funzionamento di quest’ultimo e sulla tecnologia su cui esso si basa. Quale occasione migliore, quindi, per capire come funziona Google Cast, il protocollo di trasmissione impiegato da Chromecast, da Android TV e dalle altre app compatibili?
Sono qui proprio per soddisfare la tua curiosità: di seguito, infatti, ti spiegherò per filo e per segno il principio alla base del funzionamento di questa tecnologia, diffusasi anche grazie alla sua proverbiale semplicità di utilizzo, e che è ormai supportata da numerosissimi dispositivi e servizi. Chiaramente, sarà mia cura mostrarti anche l’aspetto pratico della questione, illustrandoti le modalità di trasmissione e di ricezione dei contenuti attraverso vari device.
Dunque, senza attendere un secondo in più, mettiti bello comodo e procedi con la lettura di questa mia guida: posso garantirti che, al termine della stessa, avrai le idee chiarissime sul funzionamento di Google Cast e sui modi d’impiego dei dispositivi, delle app e dei programmi predisposti per il suo utilizzo. Detto ciò, non mi resta altro da fare se non augurarti buona lettura e buon divertimento!
Indice
Come funziona Google Cast
Google Cast, come ti ho accennato in precedenza, è il protocollo pensato e sviluppato da Google per consentire la trasmissione dei contenuti audio/video da un dispositivo all’altro, in modalità completamente wireless. Per meglio capire la particolarità di questo approccio e il motivo per cui ha ottenuto un successo tanto elevato, però, è bene fare un salto indietro nel tempo.
La pratica di trasmissione dello schermo di un dispositivo su un altro, chiamata in gergo tecnico mirroring, esiste da tempi ben precedenti rispetto all’introduzione di Google Cast: le chiavette e i dispositivi compatibili con il protocollo di trasmissione Miracast, per esempio, si limitano a “specchiare” sul secondo schermo l’intero flusso proveniente dal display del device principale (smartphone, tablet o computer che sia), quello che, di fatto, esegue l’app o il programma che si intende visualizzare sul secondo display.
All’atto pratico, la tecnica del mirroring attraverso Miracast (ma non solo) permette di visualizzare sul secondo schermo tutto ciò che viene riprodotto sullo schermo del dispositivo principale, senza badare al tipo di contenuto, esattamente come fosse uno specchio; come conseguenza diretta, nel momento in cui il device principale smette di inviare contenuti (perché l’app o il programma in questione viene chiuso, perché lo schermo viene spento, perché il dispositivo entra in standby o per altri motivi simili), il mirroring viene interrotto e il secondo schermo non trasmette più nulla. In parole povere, il display secondario è non soltanto la copia completa del display del device principale, ma ne dipende completamente.
Questo approccio, invece, cambia profondamente nel protocollo Google Cast: in tal caso, il dispositivo principale (quello contenente l’app o il programma da trasmettere) ha il compito di avviare la trasmissione del contenuto, che però viene rielaborato all’interno del dispositivo ricevitore e riprodotto in totale autonomia. In pratica, il dispositivo principale diventa una sorta di telecomando tramite il quale scegliere cosa riprodurre, ma la riproduzione vera e propria avviene all’interno del ricevitore Google Cast, che esegue il compito in maniera totalmente indipendente rispetto a quanto, invece, succede sul device principale.
Ti spiego meglio con un esempio: immagina di voler trasmettere un film dall’app di Netflix per smartphone a un televisore dotato di Chromecast (che, come ti spiegherò più avanti, è il dispositivo che ha decretato la diffusione di Google Cast). Ciò che devi fare è accendere il televisore (e quindi il Chromecast), avviare Netflix dallo smartphone, selezionare il film da scegliere e pigiare il pulsante per inviare la trasmissione al Chromecast (e, dunque, al TV): fatto ciò, puoi goderti il film sullo schermo del TV e fare tutt’altro con lo smartphone, anche spegnerlo se vuoi, poiché il Chromecast avrà ricevuto l’ordine relativo al contenuto da riprodurre e si occuperà di farlo in completa autonomia. Geniale, non trovi?
Con il passare del tempo, però, all’interno del protocollo Google Cast sono state implementate funzionalità di mirroring “puro”, cioè di riproduzione a specchio dello schermo: esse possono essere ottenute sia su Android, in modo nativo (tramite la funzionalità di sistema Trasmetti schermo), sia su computer, attraverso l’impiego del browser Google Chrome. Ma di questo ti parlerò più avanti.
Come usare Google Cast
Chiarita la differenza tra il “mirroring” classico e la riproduzione di contenuti attraverso il protocollo in questione, è arrivato il momento di passare all’aspetto pratico della cosa e di comprendere, nel concreto, come usare Google Cast.
Esattamente come spiegato poc’anzi, questa tecnologia si basa principalmente su due categorie di dispositivi: quelli che attivano la riproduzione dei contenuti attraverso delle app, dei programmi o delle funzionalità compatibili con il protocollo (i telecomandi di cui ti parlavo prima), e quelli che ricevono l’ordine di riprodurre i contenuti attraverso Google Cast, occupandosi poi di portare a termine il compito tramite lo schermo a cui essi sono collegati. Affinché il tutto vada a buon fine, è indispensabile che l’app o il programma telecomando e il dispositivo di riproduzione siano entrambi collegati alla stessa rete Wi-Fi (o, in qualche caso, Ethernet).
Le app e i programmi in grado di trasmettere contenuti tramite Google Cast sono davvero numerose: si va dalle arcinote app dedicate allo streaming di contenuti tramite Internet (come YouTube e Netflix, ad esempio), fino ai più noti portali on-demand relativi ai contenuti televisivi, passando per il browser Google Chrome. Tralasciando per un momento questo aspetto, che analizzerò in una delle successive battute di questa guida, direi a questo punto di concentrare l’attenzione sui dispositivi compatibili con la riproduzione tramite Google Cast, quelli cioè in grado di ricevere “l’ordine” e di trasformarlo in un’azione concreta.
Chromecast
Il primo e sicuramente più conosciuto dispositivo compatibile con Google Cast è il Chromecast: di fatto, si tratta di una piccola chiavetta HDMI progettata da Google, in grado di predisporre il televisore alla riproduzione dei contenuti inviati dalle app e dai programmi compatibili. Il Chromecast è acquistabile sullo store ufficiale di Google, o in qualsiasi negozio di elettronica, ed è attualmente disponibile in due modelli: il Chromecast “base”, che costa 39€ e permette di riprodurre video con risoluzione 1080p (Full HD); il Chromecast con Google TV è invece un vero e proprio TV box (anche se mantiene il formato chiavetta del modello case) che dispone di telecomando, sistema operativo Google TV con supporto alle app e può raggiungere risoluzione 4K con supporto HDR e Dolby Vision, al costo di 69,99€ (quest’ultimo ha preso il posto di Chromecast Ultra, che presentava le stesse caratteristiche di Chromecast, ma con supporto 4K e porta Ethernet). Entrambi dispongono del supporto per le reti Wi-Fi a 5GHz.
Nota: potresti trovare in commercio un terzo tipo di Chromecast, il Chromecast Audio, che permette di ricevere contenuti audio e trasmetterli a qualsiasi dispositivo previa connessione tramite jack da 3.5mm. Il Chromecast Audio, tuttavia, non viene più prodotto né distribuito da Google (pur essendo ancora pienamente supportato).
Una volta ottenuto il Chromecast, devi innanzitutto collegarlo al televisore tramite HDMI e alimentarlo tramite il cavo USB in dotazione (collegandolo a una delle porte disponibili sul TV) o attraverso la rete elettrica (obbligatoria per il Chromecast Ultra). Successivamente, dopo aver acceso e impostato il televisore sulla giusta sorgente, puoi effettuare la configurazione del dongle avvalendoti dell’app Google Home, disponibile per Android e iOS: all’atto pratico, ciò che devi fare è attivare la connessione Wi-Fi del terminale che ti appresti a utilizzare, avviare l’app e seguire le istruzioni fornite a schermo per collegare il Chromecast a Internet, assegnarvi un nome e una posizione. Per maggiori dettagli su questo dispositivo e sulle operazioni di attivazione e configurazione, ti rimando alla lettura della mia guida specifica sull’argomento.
Smart TV compatibili
Tutti i televisori dotati del sistema operativo Android TV sono nativamente compatibili con il protocollo Google Cast: ciò significa, all’atto pratico, che è possibile inviare in riproduzione contenuti tramite questa tecnologia senza effettuare nessun tipo di configurazione aggiuntiva. Dunque, è sufficiente avviare l’app di proprio interesse, pigiare il pulsante della trasmissione, selezionare l’Android TV in questione dalla lista dei dispositivi nelle vicinanze e il gioco è fatto!
Se hai intenzione di muoverti in tal senso e di acquistare un televisore che risponda a questa caratteristica, ti consiglio di dare un’occhiata alla mia guida alla scelta di un nuovo Smart TV, in cui ti ho fornito alcuni validissimi consigli per scegliere l’apparecchio più adatto al tuo caso.
Nota: lo stesso discorso vale anche per il TV box NVIDIA Shield, anch’esso equipaggiato con la variante di Android dedicata ai televisori. Il dispositivo è nativamente compatibile con Google Cast e non necessita di configurazione aggiuntiva per la ricezione e la riproduzione di contenuti.
Per quanto riguarda gli Smart TV non dotati del sistema operativo Google, il discorso cambia leggermente: in tal caso, è possibile riprodurre contenuti tramite Google Cast attraverso la sola app YouTube: una volta installata quest’ultima sia sul televisore che sul dispositivo “telecomando” (sia esso uno smartphone o un tablet), è sufficiente pigiare sul pulsante di trasmissione dall’app per dispositivi “mobili” e scegliere il televisore nella lista dei device di riproduzione circostanti.
Come trasmettere contenuti tramite Google Cast
Tutto chiaro fin qui? Perfetto! Adesso è proprio giunto il momento di mettersi all’opera e di comprendere come trasmettere i contenuti attraverso il protocollo Google Cast. La prima cosa che devi fare, dunque, è accendere l’apparecchio su cui intendi effettuare la trasmissione (per esempio un televisore dotato di Chromecast, un Android TV o il box NVIDIA Shield).
Successivamente, se intendi riprodurre dei contenuti partendo da smartphone o tablet Android o iOS, avvia l’app di tuo interesse (ad es. Netflix), seleziona il contenuto da riprodurre e, successivamente, premi sul pulsante di trasmissione/cast collocato nella schermata del riproduttore; questo pulsante, nella maggior parte dei casi, ha l’aspetto di uno schermo con delle onde in basso a sinistra. Per concludere, identifica il dispositivo che intendi usare per la trasmissione (ad es. il Chromecast) dalla lista proposta e il gioco è fatto: pochi istanti dopo, quest’ultimo dovrebbe avviare la riproduzione del contenuto da te scelto, in modo totalmente indipendente dallo smartphone o dal tablet da cui hai agito.
Le app compatibili con la trasmissione dei contenuti attraverso Google Cast sono davvero numerose: nella sezione successiva di questa guida ti illustrerò quelle che, a mio modesto avviso, sono le più importanti.
Nota: laddove il pulsante cast non fosse subito visibile (ad es. su Spotify), identifica la sezione relativa ai dispositivi disponibili e seleziona quello di tuo interesse dalla lista proposta.
C’è anche la possibilità di trasmettere l’intero schermo al Chromecast o al dispositivo di ricezione da te scelto: per farlo da Android, sfiora l’icona Impostazioni collocata nella schermata Home di Android, accedi alle sezioni Dispositivi collegati e Preferenze di connessione e, per concludere, tocca sulla voce Trasmetti su. Infine, seleziona il device di tuo interesse dalla lista proposta. Se disponi di Android 7 o precedenti, puoi accedere a questa funzionalità recandoti invece in Impostazioni > Display > Trasmetti.
Su iPhone e iPad, invece, occorre utilizzare un’app di terze parti, come Replica, che sfrutta la funzione di registrazione dello schermo per proiettare lo schermo di iOS/iPadOS sul televisore tramite Chromecast. Per usare l’applicazione (gratis con banner pubblicitari), avviala, acconsenti all’uso del Bluetooth, seleziona il tuo Chromecast e premi sui pulsanti Iniziare e Avvia trasmissione.
Ancora, uno dei programmi che offre piena compatibilità con la trasmissione tramite Google Cast è Chrome, il browser di casa Google dedicato alle maggiori piattaforme desktop: esso permette di inviare a un dispositivo di ricezione Google Cast la scheda attualmente attiva, l’intero desktop oppure un file audio/video scelto dalla memoria del computer.
Farlo è davvero semplice: dopo aver avviato il browser, clicca sul pulsante (⋮) collocato in alto a destra, seleziona la voce Trasmetti… dal menu proposto e premi sul pulsante Fonti per scegliere cosa trasmettere (scheda attiva, desktop o file); per concludere e avviare immediatamente la trasmissione, seleziona il device di tuo interesse (ad es. il Chromecast) dalla lista proposta. In questo modo, il contenuto del file, il desktop del computer oppure la scheda attiva verranno immediatamente riprodotti sul dispositivo da te scelto utilizzando la tecnica del mirroring puro, di cui ti ho parlato nelle battute iniziali di questa guida.
Nell’ultimo caso, in particolare, esistono dei siti Internet compatibili (ad es. Netflix o YouTube, per esempio) che permettono di sfruttare Google Cast in modalità “telecomando”, inviando l’ordine di riprodurre il contenuto attivo e non l’intera scheda del browser.
App e programmi compatibili con Google Cast
Ora che hai compreso alla perfezione il funzionamento del protocollo Google Cast e dei dispositivi attraverso cui fruirne, non vedi l’ora di sfruttarlo appieno e vorresti avere una panoramica delle più importanti app (oltre che dei più importanti programmi) con cui farlo?
Allora questa è la sezione della guida che fa proprio al caso tuo! Di seguito, infatti, ti mostrerò una serie di software tramite i quali poter “inviare” contenuti su display dotati di compatibilità con protocollo Google Cast: ricorda che, come ti ho spiegato poco fa e salvo casi eccezionali, puoi avviare la trasmissione dei contenuti cercando l’icona del cast (quella a forma di schermo con le onde) all’interno dell’app/programma di tuo interesse, selezionare il dispositivo su cui avviare la riproduzione (sia esso un Chromecast, un Android TV, il TV box NVIDIA Shield o, nel caso di YouTube, qualsiasi Smart TV con la relativa app installata) e… goderti lo spettacolo!
- Allcast (Android/iOS) – si tratta di un’app estremamente popolare che permette di trasmettere foto e video dalla memoria dei dispositivi Android e iOS al dispositivo Google Cast. La versione di prova gratuita dell’app limita la durata dei contenuti a 5 minuti: per eliminare questa limitazione, è necessario acquistare Allcast Premium.
- Android – come già detto in precedenza, il sistema operativo di Google è nativamente compatibile con Google Cast; pertanto, puoi trasmettere l’intero schermo di smartphone e tablet Android direttamente su un dispositivo compatibile con la ricezione tramite il suddetto protocollo. Per farlo, devi recarti in Impostazioni > Dispositivi collegati > Preferenze di connessione > Trasmetti su Android 8 e successivi, oppure in Impostazioni > Display > Trasmetti sulle versioni precedenti del sistema operativo Google. Per concludere, devi selezionare il dispositivo di trasmissione di tuo interesse (Chromecast, Android TV e così via).
- BubbleUPnP (Android) – si tratta di un’app dedicata allo streaming video da smartphone, tablet, server UPnP e server DLNA (che devono essere opportunamente configurati). BubbleUPnP è di base un’app gratuita, tuttavia esistono funzionalità aggiuntive (come la decodifica al volo di formati video non supportati dal dispositivo di ricezione) che possono essere sbloccate solo acquistando una licenza a pagamento (3,99€).
- Deezer (Android/iOS) – è uno dei servizi di streaming musicale più forniti al mondo, che può vantare una libreria di oltre 43 milioni di contenuti musicali. Per maggiori informazioni, ti consiglio la lettura del mio tutorial tematico.
- Google Chrome (Windows/macOS/Linux) – la versione “desktop” del browser di casa Google permette la trasmissione di schede, finestre o di file multimediali. Ti ho spiegato come ottenere questo risultato nella sezione precedente di questa guida. La versione “mobile” del browser, invece, non è dotata di funzionalità di trasmissione.
- ChromeOS (Chromebook) – è il sistema operativo di Google dedicato a una ristretta gamma di notebook. Basato sul motore di Google Chrome, esso permette di trasmettere contenuti attraverso Google Cast in modo pressoché identico al browser al quale si ispira.
- Google TV (Android/iOS/iPadOS/Browser) – una piattaforma dal funzionamento molto simile a quella precedente, ma dedicata questa volta alla trasmissione di contenuti video (film, show, serie TV e così via). Per ulteriori informazioni su questo servizio, puoi consultare la mia guida specifica.
- Infinity (Android/iOS/Browser) – si tratta del servizio video on-demand offerto e gestito da Mediaset, basato su una galleria di contenuti ricca di film, show e serie TV. Se ti interessa approfondire l’argomento, puoi dare un’occhiata all’esauriente articolo di presentazione che ho dedicato a questo servizio.
- Localcast (Android/iOS) – simile a BubbleUPnP, si tratta di un’app dedicata ai contenuti residenti su server di tipo UPnP, DLNA o Samba (la classica condivisione di rete di Windows).
- Netflix (Android/iOS/Browser) – è una delle piattaforme di streaming video più conosciuta al mondo, che vanta un’enorme libreria popolata da centinaia e centinaia di film, documentari e serie TV. Per informazioni sui prezzi e sulle modalità di abbonamento, ti consiglio di leggere il mio approfondimento dedicato.
- NOW TV (Android/iOS) – è il servizio di streaming pensato da Sky per la trasmissione dei migliori contenuti della piattaforma a mezzo Internet (anche in modalità on-demand), senza vincoli di abbonamento. Per approfondimenti, ti invito a consultare la mia guida dedicata al servizio.
- Plex (Android/iOS) – è un famosissimo server multimediale che permette di gestire la propria libreria audio/video e condividerla con altri dispositivi. Per maggiori informazioni, puoi dare un’occhiata al mio tutorial su come usare Plex su Smart TV, in cui ho avuto modo di spiegarti per filo e per segno il suo funzionamento.
- Spotify (Android/iOS/Browser) – attualmente, è il più famoso e usato servizio di streaming musicale al mondo. Ti ho fornito informazioni aggiuntive su prezzi, modalità di abbonamento e quant’altro all’interno del mio tutorial dedicato.
- TIMVision (Android/iOS/Browser) – è la piattaforma di streaming on-demand realizzata da TIM, contenente oltre diecimila titoli tra film, serie TV, documentari e, non di meno, cartoni animati. Per approfondire il discorso, puoi dare uno sguardo al mio articolo di presentazione dedicato al servizio.
- TuneIn Radio (Android/iOS) – è un servizio di streaming audio che consente di ascoltare stazioni radio provenienti da tutto il mondo.
- YouTube (Android/iOS/Browser) – la piattaforma video di Google che, di certo, non necessita di presentazioni aggiuntive! È possibile sfruttare il protocollo Google Cast anche per le varianti “ufficiali” del servizio, come YouTube Music/Premium (Android/iOS/Browser) e YouTube Kids (Android/iOS).
- Web video cast (Android/iOS) – si tratta di un’app in grado di “catturare” i flussi video riprodotti all’interno di una pagina Web e ritrasmetterli tramite il protocollo Google Cast.
Nota: le versioni browser-based dei summenzionati servizi permettono la trasmissione dei contenuti soltanto attraverso il browser Google Chrome. Così facendo, verrà riprodotto su schermo il solo contenuto audio/video e non l’intera scheda del browser.
Come dici? Sei rimasto soddisfatto dalle potenzialità di Google Cast ma vorresti comunque una panoramica più completa riguardo le modalità di trasmissione dello schermo? Nessun problema: ho preparato per te una serie di guide specifiche sull’argomento, in cui ti ho fornito una panoramica completa sulle più conosciute e semplici tecnologie dedicate alla trasmissione dei contenuti da un dispositivo all’altro: come sdoppiare lo schermo, come collegare lo smartphone al TV e come collegare il tablet al TV.

Autore
Salvatore Aranzulla
Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. à il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.